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Liste Parole: Nomi di donna |
Foto taggate donne | ||
Sapore di mare | Smooths | Liberty 1 |
Tag correlati: due, persone, tre, ragazze, strada, passanti, donna, costumi, acqua, statue, sabbia, murales, mare, velo, alberi, finestra, spiaggia, ballo, cappelli, muro, liberty, dipinto, danza, murale, gambe, finestre, costume, porta, cappello, vestiti |
Informazioni di base |
La parola donne è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: nn. Divisione in sillabe: dòn-ne. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con donne e canzoni con donne per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il podere di Federigo Tozzi (1921): Tutte quelle corna e quelle groppe, brulicavano. Sui carri, le donne, tenevano le funicelle delle bestie, avvoltolate ai polsi, con le fruste in mano, sotto grandi ombrelle d'incerato verde. Poi, quando i loro uomini tornavano d'aver visto la fiera e d'aver parlato con i conoscenti, si mettevano a mangiare. Il perduto amore di Umberto Fracchia (1921): Da quegli uomini e quelle donne (essi ridevano forte, parlavano, si salutavano, si chiamavano da lontano, si rincorrevano), da quel frastuono di grida, di risa, di canti, di rumori, di musiche (il rotolare saltellante delle carrozze, lo schioccar delle fruste, i carri, lo sbatacchiar degli usci), si comunicò a me un desiderio infantile di correre, di ridere, di cantare, di partecipare, anima e corpo, a quella vita che si manifestava tutta alla superficie, come la spuma di un vino leggiero e inebriante. Annalena Bilsini di Grazia Deledda (1927): Le donne erano il suo elemento naturale: gii piacevano tutte, anche la madre, in senso certamente diverso dalle altre: gli pareva ch'ella spandesse un caldo effluvio attorno, di salute, di benessere fisico e morale; mentre, per esempio, lo zio Dionisio, sebbene lo indispettisse con le sue continue sentenze ed una certa sua vigilanza sorniona, per lui già odorava di morte. |
Proverbi |
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Libri |
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Titoli di Film |
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Canzoni |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per donne |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
»» Vedi tutte le definizioni |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: bonne, donde, donna, gonne, nonne. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: gonna, nonna, nonni, nonno, sonni, sonno, tonni, tonno. Con il cambio di doppia si ha: docce, dotte. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: cenno, senno, tenno. |
Parole con "donne" |
Iniziano con "donne": donnesco, donnetta, donnette. |
Finiscono con "donne": madonne, nobildonne, primedonne, superdonne, gentildonne. |
Contengono "donne": randonnée. |
Parole contenute in "donne" |
don. |
Incastri |
Inserito nella parola rane dà RANdonneE (randonnée). |
Inserendo al suo interno dice si ha DOdiceNNE; con dolo si ha DONdoloNE. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "donne" si può ottenere dalle seguenti coppie: docente/centenne, dogare/garenne, domante/mantenne, dona/nanne, doni/ninne, dono/nonne, dopa/panne, dote/tenne, dove/venne, donano/anone, donare/arene, donarsi/arsine, donate/atene, donatella/atellane, donato/atone, dondoli/doline. |
Usando "donne" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: radon * = rane; cado * = canne; godo * = gonne; nido * = ninne; nodo * = nonne; vedo * = venne; decedo * = decenne; * eone = donnone; * eoni = donnoni; prevedo * = prevenne. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "donne" si può ottenere dalle seguenti coppie: radon/nera. |
Usando "donne" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * radon = nera; nera * = radon. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "donne" si può ottenere dalle seguenti coppie: doni/nei, dono/neo. |
Usando "donne" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: canne * = cado; * panne = dopa; * tenne = dote; * venne = dove; ninne * = nido; venne * = vedo; dona * = nanne; doni * = ninne; dono * = nonne; rane * = radon; decenne * = decedo; * garenne = dogare; * anone = donano; * arene = donare; * atene = donate; * atone = donato; donnola * = nolane; * centenne = docente; * mantenne = domante; * arsine = donarsi; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "donne" (*) con un'altra parola si può ottenere: boia * = bodoniane; mani * = madonnine; golia * = goldoniane. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822 |
Donne - È scorso uno spazio di tempo di circa a due mil'anni dopo il Diluvio universale avanti di chè l'uomo ridottosi finalmente a sol vegetare siasi ideato di dovere arrossire del lavoro delle sue mani, e di farsi dell'ozio un titolo di nobiltà e di grandezza. In quei molti secoli testè divisati, pei quali figuriamo di avere così ingiustamente tanto disprezzo, quasi tutti i Popoli del Mondo facevano la loro principale occupazione della cultura della terra, della cura degli armenti, e de' mestieri relativi all'agricoltura e alla pastorizia. La differenza delle condizioni non ne aveva introdotta veruna diversità sotto questo rapporto. I Ricchi, i Grandi, i Generali d'Armata, i Principi stessi, ed i Re mangiavano sovente del pane fatto col grano seminato dalle loro proprie mani, e la carne degli animali, che non solo avevano allevati, ma che avevano ancora di propria mano uccisi, spellati ec. Le Mogli erano laboriose a pari degli Uomini, e lavoravano dentro le Case, mentre i Mariti lavoravano alla Campagna. Ad esse ordinariamente era riservato l'incarico di preparare le carni, e servirle. Dopo le cure di famiglia, la grande occupazion delle Donne, delle Principesse medesime, e delle Regine era quella di filare e di lavorare in lana. Così facevano Elena, Penelope, Calipso, Circe, e tant'altre, che Omero rimanda sempre ai loro fusi ed ai loro lavori. La Donna forte di Salomone impiega con industria il lino e la lana, gira ella stessa il fuso, e dà due para di vestiti ai suoi domestici. Ciò leggesi in tutti gli antichi Scrittori, e particolarmente in Teocrito, in Terenzio, in Virgilio, in Ovidio. Non havvi niente di più grazioso della pittura, che Ovidio fa di Lucrezia, la quale stava a lavorare con tutte le ancelle sue schiave ad una stessa lucerna tal sorte di vestimento, che faceva per suo marito. Era un dovere che le donne saggie e virtuose imponevansi, di lavorar da sè stesse, oltre alle loro vesti ed abbigliamenti, anche gli abiti per il loro marito, pe' loro figli, ed i proprj schiavi. Dopo di aver preparata e filata la lana ed il lino o il bisso, ne tesseano panni in sul telajo, al quale ne' primi tempi lavoravano in piedi. Fu in Egitto ove cominciarono a lavorarvi stando a sedere; e di là quell'uso passò in Asia e in Europa. Questi costumi antichi hanno per lungo tempo prevalso presso i Romani, che gli avevano consacrati nel giorno nuziale con una essenzialissima cerimonia consistente in far portare davanti alla nuova sposa una rocca ed un fuso.
Se ne vedevano ancora dei preziosi resti in Roma presso le più distinte Matrone, ed in un tempo d'assai corrotto, poichè Augusto portava vesti fatte dalla sua moglie, dalle figlie, e dalla sorella. Tutti questi lavori son tali che si fan nell'interno delle proprie case, nè richiedono una gran forma di corpo; e per questo appunto gli Antichi non li trovavano degni d'occuparne gli Uomini, e li lasciavano alle Donne naturalmente più sedentarie, più adatte, e più attaccate alle piccole cose. Forse all'istesso motivo si prendevano per lo più Donne destinate ad essere ostiarie anche ne' Regj Palazzi. Le Donne, soprattutto in Asia, e più presso i Greci, vivevano molto separate dagli Uomini nei Ginecèi, ed assai ritirate, specialmente le vedove. Giuditta dimorava così rinchiusa colle sue donne in un appartamento alto come la Penelope d'Omero. Nei quartieri più alti della Casa si tenevano per lo più altresì le Zittelle. La vita laboriosa ed austera delle Donne non le rendeva contuttociò sempre indifferenti per i loro abbigliamenti e i lor abiti. La smania di comparire e di piacere fu in ogni età la loro passion dominante. Si vede nella Sacra Scrittura, in Omero, in Plauto ed in tutti gli antichi Poeti, insieme colla enumerazione de' loro ornamenti, e de' loro vestiti, il novero special delle cure e delle ricercatezze, che avevano per porgli addosso con grazia: ma almeno il tempo, che vi perdevano, lo perdevano sole, poichè non avevano nè cameriere nè pettinatrici nè modiste d'intorno. Le Donne le più ricche e le più distinte, e persin le Regine facevan tutto da per loro medesime, e non impiegavano mai delle mani straniere. La Giunone di Omero, che ha dipinto i costumi del tempo suo, si pettina da sè stessa, si accomoda i capelli, si veste, ec. ec Riscontrasi in molti passi della Bibbia come si vestivano e come si adornavan le Donne. Dio rimproverando a Gerusalemme le sue infedeltà sotto la figura di uno Sposo, che trasse sua Moglie dalla più estrema miseria onde ricolmarla di beni, dice, per mezzo del Profeta Ezechiele, che gli ha dato drappi finissimi e di diversi colori, una cintura di seta, una calzatura violetta, de' braccialetti, un monile, degli orecchini ed una corona, o piuttosto una mitra come le Donne Sirie ne portavano lungo tempo dipoi; e che egli in fine l'ha ornata d'oro, e d'argento, e di drappi più rari, e preziosi. Allorquando Giuditta si abbigliò per portarsi a trovare Oloferne si dice che dopo del bagno si profumò; che si acconciò i suoi capelli e si pose in testa una mitra; che prese i suoi abiti di festa; che si messe una calzatura; che si adornò di braccialetti, d'orecchini, e di anelli. Finalmente non si può bramare una più estesa descrizione di ornamenti da donna di quella, che si legge nel Cap. V. d'Isaia allorchè rimprovera alle figlie di Siou il lusso e la vanità loro; laonde si può inferirne che la corruzione era giunta in quel tempo al massimo grado. Si vedono pochissimi esempj tra gli Antichi del maneggio dei pubblici affari in mano alle Donne, che sono state quasi sempre sotto una specie di servitù o subordinate piuttosto agli Uomini, specialmente presso le Nazioni Orientali. I Greci, tuttochè ringentiliti, lasciavano loro appena un'ombra di libertà, ed i Romani avevan per massima fondamentale che non dovessero quelle aver parte alcuna nel Governo politico. Presso di questi ultimi una Donna era per tutta la sua vita sotto la tutela di suo Padre, di suo Marito, de' suoi Fratelli. Dopo l'espulsione dei Re, i Romani non diedero giammai alle Donne il titolo relativo agl'Impieghi de' loro Mariti. Ma di ciò che le Donne non hanno avuto direttamente, esse hanno saputo bene ricompensarsene co' loro intrighi, e col loro ascendente sullo spirito e cuore degli Uomini; lo che faceva dire a Catone l'Antico o il Censore: tutti li Uomini hanno un assoluto impero sopra le loro Donne: noi l'abbiamo sugli Uomini; ma le Donne l'hanno sopra di noi. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: donna, donnacce, donnaccia, donnaioli, donnaiolo, donnarella, donnarelle « donne » donnesco, donnetta, donnette, donnicciola, donnicciole, donnina, donnine |
Parole di cinque lettere: donai, donde, donna « donne » doppi, dorai, dorio |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): avvenne, sopravvenne, contravvenne, sovvenne, ninne, pinne, bonne « donne (ennod) » madonne, primedonne, nobildonne, gentildonne, superdonne, gonne, pantagonne |
Indice parole che: iniziano con D, con DO, parole che iniziano con DON, finiscono con E |
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