Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cura |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: aura, cara, cera, cora, cuba, cupa, cure, curi, curo, dura, mura, pura, sura, tura. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: aure, bure, buri, dure, duri, duro, durò, euro, guru, mure, muri, muro, murò, pure, puri, puro, purè, sure, surf, ture, turf, turi, turo, turò. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: cra. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: curai, curda, curia, curva, scura. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si può avere: ruca. |
Parole con "cura" |
Iniziano con "cura": curai, curano, curare, curaro, curata, curate, curati, curato, curava, curavi, curavo, curammo, curando, curante, curanti, curarci, curarla, curarle, curarli, curarlo, curarmi, curarsi, curarti, curarvi, curasse, curassi, curaste, curasti, curabile, curabili, ... |
Finiscono con "cura": scura, oscura, sicura, procura, assicura, frescura, insicura, sinecura, trascura, malsicura, rassicura, riassicura, semioscura, verdescura, superprocura. |
Contengono "cura": oscurai, accurata, accurate, accurati, accurato, oscurano, oscurare, oscurata, oscurate, oscurati, oscurato, oscurava, oscuravi, oscuravo, procurai, assicurai, incurante, incuranti, incuranza, incuranze, oscurammo, oscurando, oscurante, oscuranti, oscurarci, oscurarmi, oscurarsi, oscurarti, oscurarvi, oscurasse, ... |
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Incastri |
Inserito nella parola osi dà OScuraI; in osta dà OScuraTA; in oste dà OScuraTE; in osti dà OScuraTI; in prono dà PROcuraNO; in prore dà PROcuraRE; in proto dà PROcuraTO; in prova dà PROcuraVA; in provi dà PROcuraVI; in provo dà PROcuraVO; in assire dà ASSIcuraRE; in assiti dà ASSIcuraTI; in assito dà ASSIcuraTO; in pronte dà PROcuraNTE; in pronti dà PROcuraNTI; in trasti dà TRAScuraTI; in trasto dà TRAScuraTO; in assiste dà ASSIcuraSTE; in assisti dà ASSIcuraSTI; in provano dà PROcuraVANO; ... |
Inserendo al suo interno cine si ha CUcineRA (cucinerà); con mule si ha CUmuleRA (cumulerà). |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "cura" si può ottenere dalle seguenti coppie: cuba/bara, cubo/bora, cuce/cera, cucini/cinira, cucite/citerà, cui/ira, culi/lira, cumarina/marinara, cumarine/marinerà, cumene/menerà, cunette/netterà, cupa/para, cupe/pera, cupi/pira. |
Usando "cura" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * rapa = cupa; * rape = cupe; * rapi = cupi; * rapo = cupo; * rate = cute; * ragna = cugna; * ragne = cugne; * ralla = culla; * ralle = culle; * ralli = culli; * rallo = cullo; * ada = curda; * ade = curde; * adì = curdi; * aia = curia; * aie = curie; * aio = curio; * ava = curva; * ave = curve; * avi = curvi; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "cura" si può ottenere dalle seguenti coppie: cupa/apra, cutina/anitra. |
Usando "cura" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * arpa = cupa; * arpe = cupe; * arte = cute; * argina = cugina; * argine = cugine; * argini = cugini; * argino = cugino; * armano = cumano; * armene = cumene; * armeni = cumeni; * armino = cumino; * articola = cuticola; * articolare = cuticolare; * articolari = cuticolari. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "cura" si può ottenere dalle seguenti coppie: cuffina/raffina, cugna/ragna, cugne/ragne, culla/ralla, culle/ralle, culli/ralli, cullino/rallino, cullo/rallo, cumini/ramini, cumino/ramino, cunetta/ranetta, cunette/ranette, cupa/rapa, cupe/rape, cupi/rapi, cupida/rapida, cupidamente/rapidamente, cupide/rapide, cupidi/rapidi, cupidità/rapidità, cupido/rapido... |
Usando "cura" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * bara = cuba; * bora = cubo; * cera = cuce; * lira = culi; * para = cupa; * pera = cupe; * pira = cupi; * dea = curde; * dia = curdi; * via = curvi; * cinira = cucini; * citerà = cucite; * menerà = cumene; * anoa = curano; * area = curare; * atea = curate; * netterà = cunette; * marinara = cumarina; * marinerà = cumarine. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "cura" (*) con un'altra parola si può ottenere: ai * = acuirà; * vi = curvai; * eri = curerai; * ile = curiale; * ili = curiali; * ito = curiato; dei * = decuria; mal * = maclura; sci * = scucirà; sir * = scurirà; * atti = catturai; * enti = centuria; * veri = curverai; * vite = curviate; rise * = ricuserà; scii * = scucirai; soie * = scuoierà; site * = scuriate; * linai = culinaria; detta * = decurtata; ... |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Cura, Medicatura, Operazione - La Cura è tutto ciò che fa il medico o il chirurgo per guarir l'ammalato, così per accertare la qualità e natura della malattia, come per dare gli opportuni medicamenti. - L'Operazione è cosa solo del chirurgo, ed è il tôr via col coltello la parte malata, il rimettere al suo luogo ossa rotte e slogate; l'adoprare, insomma, o la mano o gli strumenti. - La Medicatura è specialmente tutto ciò che si fa dal chirurgo per guarire la parte, nella quale si è fatta l'operazione, per risarcir piaghe, ferite, ecc. I buoni chirurghi non istanno paghi al fare l'operazione; ma attendono amorevolmente anche alla medicatura. [immagine] |
Diligenza, Studio, Cura - Diligenza è l'attendere o a una disciplina o ad altro esercizio, non solo con buona volontà, ma con satisfazione del proprio cuore e per amor della cosa. - Lo Studio è l'attendervi con attenzione e con ogni sforzo dell'ingegno. - Cura è tutto ciò che si fa, acciocché una cosa riesca bene, non trascurando nemmeno le più piccole minuzie. [immagine] |
Cura, Attenzione, Riguardo, Custodimento - Cura è ogni atto amorevole che altri fa per altrui, o anche verso sè medesimo, acciocchè nulla gli manchi al bisogno, e nulla gli avvenga che possa turbarne la quiete o la sanità. - Attenzione è più occasionale che abituale, ed è ogni atto o profferta che si fa altrui per mostrare l'affetto e la stima che abbiamo per esso. - Riguardo sta più nel non fare che nel fare; ed è l'astenersi dal dire o far cosa, che si pensa poter dispiacere a una persona che amiamo o stimiamo. - Custodimento è la cura speciale che si ha per un malato, ed anche per sè stesso, rispetto a tutto ciò che riguarda il nutrirsi e il governo dietetico in generale. - « Ha bisogno di gran custodimento. » [immagine] |
Premura, Cura, Sollecitudine - La Premura sta nel premere e non lasciar indietro nessun mezzo da far sì che una cosa abbia pronto effetto.-Cura è pensiero e opera che l'uomo mette attorno a una cosa, affinchè essa riesca a bene.-Sollecitudine è cura efficacissima per la quale l'animo non si acquieta sinchè la cosa non abbia avuto il suo effetto.-Diligenza è cura informata dall'affetto alla detta cosa. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Pieve, Parrocchia, Cura, Piviere, Priorie - Pieve è parrocchia forse più estesa; e appunto più estesa perchè di campagna e perchè abbraccia talora diversi casali in cui il paese formante la parrocchia è diviso; il pievano o capo di pieve è gerarchicamente superiore in dignità, in onore e facoltà ai diversi parrochi suoi circonvicini. In alcuni luoghi si dice cura alla parrocchia per la ragione che là si dice curato al parroco: ma curato è il sacerdote che aiuta il parroco nell'amministrare spiritualmente la parrocchia, e cura dice o dovrebbe dire piuttosto la solerzia, l'attenzione e proprio la cura con cui sì l'uno che l'altro debbono provvedere alle cose spirituali, e se occorre, anco temporali de' parrocchiani poveri.
«Piviere è il territorio di tutte le chiese suddite ad una pieve: le parrocchie più antiche diconsi priorie». Repetti. [immagine] |
Cura, Guarigione - La guarigione può essere effetto d'una buona cura; talvolta, malgrado ogni attenzione e abilità del curante, l'ammalato muore: molte guarigioni che si attribuiscono alla cura, non si debbono in fondo che alla natura. Chi si ha cura non avrà bisogno di quella de' medici, ed è certamente il partito migliore. [immagine] |
Dolore, Cura, Tristezza, Mestizia, Afflizione, Desolazione - «Dolore e del corpo e dell'animo; gli altri, dell'animo. La cura può essere tutta interna: la tristezza si vede di fuori, più o meno. La tristezza può essere nel temperamento, o comechessia, può essere abito; la cura è pensiero grave che sempre non dura. Afflizione è più di tristezza; desolazione ancor più. Parlando di un popolo o di una moltitudine d'uomini, non si dice tristezza d'ordinario, nè cura». A.
Mestizia è meno di tristezza; si è mesti anco per reminiscenze dolorose che certo afflizioni vive non sono più. [immagine] |
Aver cura, Aver in cura, Curare, Custodire - Il primo indica affezione alla cosa, il secondo, obbligo di badare alla cosa stessa. Curare è non trascurare; chi cura, procura la buona riuscita della cosa. Custodire è guardare da pericoli e da sottrazioni o deperimento la cosa custodita. [immagine] |
Darsi briga, Cura, Pena, Pensiero, Dar pena, Dar pensiero, Dar briga, Aver cura, Avere la cura, Pigliarsi pena, Pensiero, ecc. - Darsi pensiero d'una cosa è pensarci anche seriamente se vuolsi, ma nulla più: può il pensiero di non la veder incominciata, fatta e finita secondo il nostro desiderio, affliggerci: darsi pena è più di pensiero; può esprimere pena morale, prendendo la pena non come dolore, ma come opera fastidiosa: così si dà questa pena facendo progetti, ideando mezzi acconci alla riuscita; spingendo chi sta di malavoglia o ricalcitra: può significare pena fisica se si fa qualche passo, disturbandoci dai nostri affari, o da un riposo, certamente più grato d'ogni pena benchè piccola. Darsi cura è più ancora; il pensare, il parlare, il fare qualche passo non merita nome di cura, perchè a curare le cose non bisogna perderle di vista, ma sì lavorare continuo, o quasi, alla loro riuscita, e non fidarsi del caso. Darsi briga eccede il bisogno: è quella certa irrequietezza che non dà tempo al tempo, nè agli uomini di fare, nè alle cose di assestarsi, nè alle cause di agire, nè agli effetti di prodursi: poi darsi briga, se è de' fatti altrui, ha mal senso; perchè da brigatori ognuno si guarda, e nelle cose proprie non li vuole immischiati per tema di vederle andare a fascio. Vi è chi si dà pena troppa degl'interessi mondani, e non un pensiero al mondo degli eterni: v'è chi si dà briga per intromettersi ne' fatti altrui, nè si dà cura dei proprii. Dar pena è cagionare afflizione, dar pensiero è frastornare, dar briga, annoiare e seccare. Darsi cura è più di aver cura; questo è guardare, vedere, quello è provvedere, antivedere, antivenire. Aver la cura, s'intende quella affidata e nulla più. Pigliarsi o prendersi pena o pensiero, o solamente pigliarsela o prendersela, è prendere una cosa a cuore, e soffrire se non riesce: non prendersela, non pigliarsela è essere o mostrarsi indifferente agli avvenimenti anche contrarii o dannosi. [immagine] |
Non curare, Non si curare, Non aver cura, Non far conto, Porre in non cale; Curare, Curarsi, Aversi cura - Non curare è non aver attenzione, o non averne sufficiente; non si curare è non dare o mettere importanza alla cosa di che si tratta: non curare le baie, le ciarle degli oziosi, degli sfaccendati è bene; ma non si curare dell'opinione del mondo è un eccesso riprovevole. Curare vale temere, porre riparo o ripararsi; curare il freddo, il caldo, il male è far sì che non nuociano, è procurare di guarirsene, di preservarsene; curare una malattia, un ammalato, è procurare di guarirlo da essa coll'aiuto del medico e delle medicine; che anzi tutta l'assistenza prestata a un malato, sia del medico che della persona che gli fa da infermiere, si chiama cura; curarsi, in questo senso varrebbe curare se stesso, cioè chiamare il medico per sè, prendere medicina ecc., quando si è ammalati: molti, solleciti più degli altri che di sè, non pensano a curarsi che quando la malattia ha fatto progressi tali che ben difficile riesce il guarirne; altri invece, troppo teneri di se stessi, curando ognora malattie immaginarie, vengono malati daddovero. Aversi cura riguarda la salute; e vale non fare sgoverni di alcuna maniera, per cui questa ne potesse patire. Non aver cura è male se lo averla fosse obbligo di coscienza, dovere; è lasciare che cose o persone vadano alla meglio da sè; o alla peggio come succede per lo più. Non far conto è affine a disprezzare, o n'è la conseguenza: non si fa conto delle minuzie perchè si considerano sempre una ad una: accumalate hanno più importanza che non si crede: non si fa conto di persona che, secondo il mondo, poco valga, e non si pensa che gli ultimi possono diventare i primi; e che, comunque, è un mancare di carità. Porre in non cale è dimenticare appositamente, è effetto del non curare le cose, e di non dar loro importanza, ed ha quasi sempre mal senso; è sovente ingiustizia, posciachè ogni cosa ha una importanza assoluta o relativa. [immagine] |
Sollecitazione, Sollecitudine, Cura - La sollecitudine è una cura attiva e premurosa, un interessamento speciale verso persona o cosa acciò riesca a bene, o a bene le riescano le cose che più particolarmente la riguardano. La sollecitazione è uno stimolo con cui affrettiamo altri o anche noi stessi verso il compimento di qualche affare. Nelle liti di un'importanza maggiore, oltre i procuratori e gli avvocati, si destina un sollecitatore onde ne incalzi per quanto è possibile la procedura. Nella sollecitudine è alquanto timore di non ottenere; nella cura è ricerca, è studio di trovare, di ottenere, di avere, di conservare. [immagine] |
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