Forma verbale |
Voglia è una forma del verbo volere (prima, seconda e terza persona singolare del congiuntivo presente; terza persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di volere. |
Parole Collegate |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
desiderio (31%), matta (17%), fragola (5%), gelato (4%), pazza (3%), vivere (3%), neo (2%), fare (2%), gravidanza (2%), volere (2%), cioccolata (2%), macchia (2%), improvvisa (2%), dolci (2%). Vedi anche: Parole associate a voglia. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Informazioni di base |
La parola voglia è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: vò-glia. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La biondina di Marco Praga (1893): Si fanno quattro salti, si mangia una fetta di panettone. Penseranno che cerco marito alle figlie. E che lo pensino! Che c'è di male? Ma quando vedranno che non le butto via, che non le dò al primo capitato; che anzi ne faccio venir molti, quanti ce ne stanno, per procedere ad una selezione, per scegliere bene.... E non crediate, caro Burton, che cerchi mari e monti: né milioni né contee. Cerco un bravo giovanotto, anzi due bravi giovanotti, perché sono due le ragazze, che abbiano voglia di lavorare. Alberi cittadini di Luigi Pirandello (1900): Così svisati, con sapiente barbarie mutilati, a chi posson più davvero parer belli e far piacere questi alberi? Confesso che a me danno un senso di ribrezzo, come se mi offrissero uno spettacolo di perpetua tortura. E mi vien voglia di gridare: «Ma costruite di pietra i vostri portici! Questi son esseri vivi, che soffrono e fan soffrire: è crudele impedir loro così la viva spontaneità del germoglio, l'espansione della vita!». Una vita nuova di Fabio Volo (2021): Era calma, arresa. Non mi parlava con la voglia di dimostrarmi che aveva ragione, mi parlava come chi ha perso il desiderio, chi porta su di sé il peso di una felicità mancata. «A volte penso che hai voluto un figlio per darmi una compagnia, per parcheggiarmi. Quando è stata l'ultima volta che mi hai baciata, prima di ritrovarci in questa situazione?» mi ha chiesto a bruciapelo. |
Proverbi |
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Canzoni |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per voglia |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: doglia, foglia, soglia, vaglia, veglia, voglie, voglio. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: coglie, doglie, foglie, foglio, loglio, moglie, soglie, soglio, toglie. |
Scarti |
Togliendo tutte le lettere in posizione dispari si ha: ola. Altri scarti con resto non consecutivo: voga, voli, vola, olia. |
Parole con "voglia" |
Iniziano con "voglia": vogliamo, vogliano, vogliate. |
Finiscono con "voglia": invoglia, convoglia, malavoglia, controvoglia, qualsivoglia. |
Contengono "voglia": invogliai, svogliata, svogliate, svogliati, svogliato, convogliai, invogliamo, invogliano, invogliare, invogliata, invogliate, invogliati, invogliato, invogliava, invogliavi, invogliavo, convogliamo, convogliano, convogliare, convogliata, convogliate, convogliati, convogliato, convogliava, convogliavi, convogliavo, invogliammo, invogliando, invogliante, invoglianti, ... |
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Parole contenute in "voglia" |
gli, glia. |
Incastri |
Inserito nella parola sta dà SvogliaTA; in sto dà SvogliaTO; in coni dà CONvogliaI; in inno dà INvogliaNO; in conta dà CONvogliaTA; in conte dà CONvogliaTE; in conti dà CONvogliaTI; in conto dà CONvogliaTO; in consti dà CONvogliaSTI; in invano dà INvogliaVANO; in stella dà SvogliaTELLA; in stelle dà SvogliaTELLE. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "voglia" si può ottenere dalle seguenti coppie: voci/ciglia, vostri/striglia, vota/taglia, vogate/atelia, vogo/olia. |
Usando "voglia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * gliali = voli; cavo * = caglia; favo * = faglia; pivo * = piglia; sbavo * = sbaglia; scavo * = scaglia; stavo * = staglia; svevo * = sveglia; incavo * = incaglia; muravo * = muraglia; rigavo * = rigaglia; rimavo * = rimaglia; dettavo * = dettaglia; ferravo * = ferraglia; forzavo * = forzaglia; serravo * = serraglia; sparivo * = spariglia; ammiravo * = ammiraglia; avvisavo * = avvisaglia; sferravo * = sferraglia; ... |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "voglia" si può ottenere dalle seguenti coppie: levo/gliale. |
Usando "voglia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: gliale * = levo; * levo = gliale. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "voglia" si può ottenere dalle seguenti coppie: voli/gliali. |
Usando "voglia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: caglia * = cavo; faglia * = favo; piglia * = pivo; * ciglia = voci; * taglia = vota; sbaglia * = sbavo; scaglia * = scavo; staglia * = stavo; sveglia * = svevo; incaglia * = incavo; muraglia * = muravo; rigaglia * = rigavo; rimaglia * = rimavo; * atelia = vogate; * striglia = vostri; dettaglia * = dettavo; ferraglia * = ferravo; forzaglia * = forzavo; serraglia * = serravo; spariglia * = sparivo; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
"voglia" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: vola/gi. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Contraggenio, Contro voglia, Svogliatamente - Contraggenio si dice quando si fa una cosa, alla quale ripugna la nostra natura, la nostra indole; ma che pure bisogna farla, o per debito di ufficio o per promessa fattane; è ciò che i Latini dicevano, specialmente nelle cose di lettere, Invita Minerva. - Quando la cosa non contrasta alla nostra natura, ma solo la facciamo non sentendoci in quel tempo disposti a farla, allora si dice Contro voglia. - E si dice Svogliatamente quando si vuole esprimere, non la disposizione dell'animo a operare, ma l'operare stesso, che in tal caso si fa lentamente e senza troppo badarci. [immagine] |
Di buon grado, Con tutto il cuore, Di buona voglia - Fa di buon grado chi non si fa troppo pregare, e chi è già propenso alla cosa o capisce che ragion vuole che si faccia. - Fa di buona voglia chi lavora con animo e con una certa soddisfazione. - Fa di buon cuore chi mette nell'opera quell'amore, quell'affetto che ne raddoppia il merito. - «Portate di buon animo le croci che sono retaggio della misera umanità. - Fate di buona voglia il vostro dovere, e con tutto il cuore quel poco di bene che vi riesce di fare.» [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Entrare, Venir voglia - Vien voglia di una cosa e poi passa; significa per lo più una voglia effimera, passeggiera: entra la voglia quando così forte ci assale che pare pretenda senz'altro di essere soddisfatta. [immagine] |
Di buon grado, Di buon cuore, Di buona voglia - Fa di buon grado chi non si fa troppo pregare, e chi è già propenso alla cosa, o capisce che ragion vuole che si faccia. Fa di buona voglia chi lavora con animo e con una certa soddisfazione. Fa di buon cuore chi mette nell'opera quell'amore, quell'affetto che ne addoppia il merito. Portate di buon animo le croci che sono retaggio della misera umanità; fate di buona voglia il vostro dovere, e di buon cuore quel poco bene che vi riesce di fare. [immagine] |
Talento (a), A piacere, A voglia, A volontà; A modo, Secondo il modo; Come vi piace, A vostro piacere, Come mi pare, Come mi piace - A talento si riferisce meglio all'idea, alla persuasione; a piacere, meglio al senso; a voglia, meglio al desiderio; a volontà, meglio al volere assoluto: quest'ultimo è più dispotico; il primo lo è forse altrettanto ma è temperato da una certa ragionevolezza almeno apparente; il secondo è più libero o almeno più arbitrario; il terzo più dubbioso, irresoluto come il desiderio appunto che per troppo abbracciare nulla viene a stringere: il padre dispone a suo talento delle cose riguardanti la famiglia; il figlio, a piacer suo e del tempo, e del danaro consacrato a' suoi divertimenti; le cose però non riescono mai pienamente a voglia dell'uno nè dell'altro, perchè far proprio e assolutamente a sua volontà a questo mondo è dato a nessuno, meno in qualche caso speciale. Fare a modo vale con buona grazia, senza sciupare o guastare; fare secondo il modo vale ora, secondo le regole prestabilite, ora, secondo le circostanze che le modificano: fate a modo, a modino, cioè bel bello, e riuscirete. Come vi piace è concessione più generale; a vostro piacere è più speciale e del caso; la prima può essere anche espressione di dispetto, ovvero anche di convenienza; l'altra mi pare e più sincera e più cordiale: fate come vi piace, dirà serio e brusco un padre a quel figlio che non vuol cedere a preghiere, a ragionamenti; fate a vostro piacere, cioè servitevi, accomodatevi di quel poco che c'è, ma di buon cuore, dirà chi mette sè e la casa sua a disposizione dell'amico. Come mi pare significa, secondo la penso, o la vedo, o la capisco: chi fa come gli pare può avere, anche nel fallare, una scusa. Come mi piace, vale secondo il mio comodo, il voler mio, il capriccio; però da sè, come troppo dispotico, dirò così, questo modo non è molto usitato, e si corregge o si convalida con l'altro dicendosi ordinariamente: faccio come mi pare e piace. [immagine] |
Desiderio, Brama, Volontà, Voglia, Appetito; Volere, Aver voglia - La voglia è più del corpo, il desiderio del cuore, la volontà della mente: di molte cose irragionevoli o disoneste nasce in noi la voglia e il desiderio, perchè fragili e inclinati a soddisfare le nostre passioni; il concepirne una volontà assoluta, il volerle cioè assolutamente, e validarne il desiderio coll'assenso risoluto dell'animo, sarebbe un gran male. La brama è voglia ardente che per infuocati sospiri si manifesta: l'appetito è voglia viva assai, ma non così forte come la brama: se l'appetito e la voglia non sono soddisfatti, se leciti, o raffrenati dalla ragione, se illeciti, si cangiano in brama violenta. Voglia di mangiare; desiderio d'onori; volontà di operare; brama e bramoso di piaceri, di vendetta, o che so io. L'appetito è più generico, perciò più indeterminato. Aver voglia non è proprio volere; il primo è una sensazione, una passione, un sentimento al più; il secondo, una delle nobilissime facoltà che fanno l'uomo immagine di Dio; se la volontà indirizzasse a un retto fine le voglie dell'uomo, felice l'uomo stesso e la società! misera condizione nostra, che a molte male voglie per debolezza diamo soddisfazione, a malgrado che la ragione e la vera volontà non vi concorrano! La voglia è forse più viva, ma più passeggera del desiderio: voglia d'imparare; desiderio di sapere. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Voglia - S. f. Il volere, Desiderio, Appetito, Brama. Voluntas, aureo. Illir. Volja.
Dant. Inf. 9. (C) Perchè ricalcitrare a quella voglia, A cui non puote 'l fin mai esser mozzo? E Par. 1. Colpa e vergogna delle umane voglie. E 3. Anzi è formale ad esto beato esse Tenersi dentro alla divina voglia, Perch'una fansi nostre voglie stesse. Petr. Son. 201. part. I. E se mia voglia in ciò fosse compita,… Ancor m'avría tra' suoi be' colli foschi Sorga. Guitt. Lett. 14. 41. (M.) Nostro Signore, in della sua salute (cioè, ne suoi saluti) non pors'altro già che pace; e finalmente, in ultima voglia sua (cioè, nell'ultima sua volontà), agli suoi pace lasciò in eredità. Segner. Mann. Ott. 3. 5. Esse tra i loro mali si truovano contro voglia. Fior. Virt. 164. (Man.) Nessuna voglia non è che per lungamento di tempo non menomi. Poliz. Rim. 173. Ma se punto ti cal delle mie voglie, Fammi tenor con tua fistola alquanto, E canterem sotto all'ombrose foglie. [G.M.] D. 2. 23. Chè quella voglia all'albero ci mena (albero con belle frutte, annaffiato da un'acqua pura), Che menò Cristo lieto a dire Elì, Quando ne liberò con la sua vena (sangue). E 25. E quale il cicognin che leva l'ala Per voglia di volare, e non s'attenta D'abbandonar lo nido, e giù la cala; Tal'era io, con voglia accesa e spenta Di dimandar, venendo infino all'atto Che fa colui che a dicer s'argomenta. E 3. 4. Ma così salda voglia è troppo rada. [Camp.] E ivi: Voglia assoluta non consente al danno; Ma consentevi in tanto, in quanto teme, Se si ritrae, cadere in più affanno. Però quando Piccarda quello spreme (esprime), Della voglia assoluta intende; ed io Dell'altra: sì che ver diciamo insieme. [P.Occell.] Giov. Guidiccion. Oraz. (Raccolt. Sansovin.) Non confesseremo noi, colui essere… avversario alle voglie di Dio, il quale, senza cagione alcuna,… cerca di far rapina della vita de' miseri? T. Voglia adoprasi spesso in non buona parte; o se in buona, denota volontà passeggiera e men forte. [G.M.] D. 1. 30. Chè voler ciò udire è bassa voglia. Morg. 8. 6. Così chi segue ogni sfrenata voglia, Lasciando la ragion, sente alfin doglia. E 10. 145. Disse Vegurto: Per dio Macometto, Questo, più ch'altro, la mia voglia brama. Ar. Fur. 24. 13. E di lor carne con tutta la spoglia Più volte il ventre empì con fiera voglia. = Borgh. Tosc. 342. (M.) Troppa bassa voglia sarebbe, voler perdere il tempo in sì fatte ciance. [G.M.] Segner. Mann. Marz. 28. Chi sono coloro che arrivano a questa sorte? Pochi al certo. Son quelli i quali signoreggiano le loro voglie. E Lugl. 27. Voglie scorrette. T. Voglie impetuose. 2. Voglia, accompagnato da un aggettivo, Buona, Cattiva, accenna a buona o cattiva disposizione d'animo o di corpo. Non com. Bocc. Nov. 8. g. 9. (C) Biondello, che conosceva che contro a Ciacco egli poteva aver più mala voglia che opera, pregò Iddio della pace sua. Nov. ant. 38. 3. Trovolli nelle letta, e confortolli, e dimandolli di lor mala voglia. Lasc. Spir. 3. 1. Stato anche un buon pezzo in camera del mio Fra Buonaventura, il quale si sente un po' di mala voglia. Car. Lett. 1. 2. M. Mattio mi dice che voi state in cagnesco seco: di grazia, avvisatemi la cagione, perchè ne sta di mala voglia. Amm. Ant. 6. 2. 10. (M.) Truovasi di Socrate che fu di tanta temperanza, che, per questa cagione, quasi tutto 'l tempo della vita sua non si sentì mala voglia. [G.M.] Morg. 18. 28. Orlando disse, ignun non dubitassi, Ch'a ogni cosa ordinato ha riparo; Ch'ognun di buona voglia si posassi. 3. Buona voglia, Schiavi di buona voglia; Coloro che si sono resi schiavi spontaneamente. Segner. Mann. Sett. 13. 3. (M.) Ma vi rimangono (sotto il poter del demonio) perch'essi scioccamente vi vogliono rimaner, con far da schiavi i più vili che mai si truovino, quali sono gli schiavi chiamati di buona voglia. V. anche BUONAVOGLIA, tutt'una voce, e BUONO, agg., § 19. 4. Locuzioni diverse. Aver voglia. T. Aver voglia, è quasi passivo: Aver voglia di dormire, di mangiare, di ridere. – Voglio mangiare, indica la risoluzione. Sentirsi voglia, dice più viva impressione che Avere. Così: Far voglia. – Me ne fa voglia. – È tanto che non ho sentito un po' di buona musica! Me ne fa proprio voglia! Bocc. Nov. 3. g. 9. (C) Avean sì gran voglia di ridere, che scoppiavano. E nov. 2. g. 10. L'abate, che maggior fame aveva che voglia di motteggiare,… si mangiò il pane. [G.M.] Morg. 8. 42. Tu ti potrai provar, se n'hai pur voglia (di combattere), Ma guarda ben che mal non te n'incoglia. E 21. 31. Disse Aldinghieri: Io mi ti manifesto; Uccider vo' quest'altro ch'io n'ho voglia. Rinaldo gli rispose: Uccidil presto, Acciò che non ti dêssi affanno e doglia. Cavarsi, Levarsi, o sim., una voglia, la voglia; Soddisfarla. [G.M.] Morg. 7. 14. Io mi trarrò, Morgante, questa voglia. E 19. 111 Ed è ragion s'alfin mal gnene incontra, Chi vuol cavarsi tutte le sue voglie. Lasc. Cen. 1. nov. 5. Senza essergli rotto la testa dalla importuna e sazievole moglie, allegrissimo badava a cavarsi le sue voglie. [Cors.] Car. Rett. Arist. 2. 12. Pronti a cavarsi le loro voglie. [Val.] Buonarr. Ajon. 4 Egli e la moglie Si potetter cavar di molte voglie. – V. anche CAVARE, § 122. Dar voglia; Invogliare. Dant. Par. 15. (C) Come saranno a' giusti preghi sorde Quelle sustanze, che, per darmi voglia Ch'io le pregassi, a tacer fûr concorde? [Camp.] Darsi buona voglia; Star di buon animo. Stor. Marc. Mon. Però non fa bisogno che tu ti uccidi: dàtti buona voglia, e aspettiamo lo ajutorio di Dio. Più com. Star di buona voglia. [Cors.] Segr. Fior. Mandr. 2. 2. State di buona voglia. Entrare la voglia. V. VENIR VOGLIA. [Camp.] Esser piena la voglia. Essere appagato, soddisfatto il desiderio; Non rimaner nulla a desiderare. Non com. D. 3. 24. O sodalizio eletto alla gran cena Del benedetto Agnello, il qual vi ciba Sì, che la vostra voglia è sempre piena… Nel canto nono aveva detto: Ma perchè le tue voglie tutte piene Ten' porti, che son nate in questa spera, Procedere più oltre mi conviene. Far la sua voglia; Soddisfare la propria voglia; Appagarla, Fare a modo suo. Non usit. [G.M.] Morg. 8. 6. Teco menasti tutta Paganía, Come tu andassi per Elena a Troja: Or hai tu fatta la tua voglia ria, E se' cagion che tanta gente muoia. Far la voglia d'alcuno; Secondare le voglie di lui; Servire alle sue voglie. In mal senso. [Camp.] D. 1. 18. I' fui colui che la Ghisola bella Condussi a far la voglia del marchese, Come che suoni la sconcia novella. Lasciare alcuno alla sua voglia; Lasciarlo fare quel che vuole, senza correggerlo o frenarlo. Non com. [Camp.] Bib. Prov. 29. Il fanciullo ch'è lasciato alla sua voglia, confonde la madre sua. Mettere in voglia; Suscitare il desiderio di tale o tal cosa. [Val.] Bart. Cin. 3. 68. Il rimise, più che mai fosse, in voglia… di rinnovar le forze per ispiantarci. Metter voglia di… Concepir voglia di…, Destarsi in alcuno voglia di… [G.M.] Speriamo che quel giovanetto metterà voglia di studiare: sinora non ne ha avuta punto. È dell'uso fam. Morire di voglia; Aver grandissima voglia; Bramare eccessivamente. Bocc. Nov. 3. g. 9. (C) Ella se ne potrà ben prima morir di voglia. Bern. Orl. Inn. 4. 52. Che si moriva di voglia e di frega, Che il buon Rinaldo gli dêsse il mal anno. [G.M.] Quietare le voglie; Appagarle sì che nulla resti a desiderare; Apportare soddisfazione somma. D. 2. 2. Se nuova legge non ti toglie Memoria o uso all'amoroso canto. Che mi solea quetar tutte mie voglie, Di ciò ti piaccia consolare alquanto L'anima mia. [G.M.] Ridurre uno alle sue voglie; Renderselo obbediente o soggetto. Non com. Morg. 28. 93. Carlo giunto in Italia, com'io dico, Ridusse alle sue voglie il folle duce; Sì che quel fece al Pontefice amico, E molti in Francia statici conduce. [G.M.] Rimanere colla voglia in corpo; Non cavarsela. Gozzi, Dial. Gli altri fecero a spizzico, e si pigliarono quello che poterono, e rimasero colla voglia in corpo. – Volevo andare stasera al teatro a sentire il nuovo tenore, ma, infreddato come sono, mi toccherà a rimanere colla voglia in corpo. Stare di buona voglia; Di buon animo. V. più addietro, DARSI BUONA VOGLIA. [Camp.] Stringere la voglia, per Moderare il desiderio: Non usit. Dittam. I. 6. La voglia stringi, e lascia dir chi vuole. Venire in voglia una cosa; Venire quella cosa in desiderio: Suscitarsene la brama. Non com. [A.] Cat. lib. IV. X. Quando lo stimolo dannoso di lussuria ti venisse in voglia, non compiacere alla gola tua. † Venire nelle voglie d'alcuno; Cedere, Arrendersi ad esso. Petr. Vit. Imp. Pont. 182. (M.) I Fiorentini, per questo modo adiratisi, contr'a' Pratesi coll'esercito andando, presso a Prato si fermorono. E quivi alquanto stati, i Pratesi vennono nelle voglie del Cardinale e del popolo fiorentino. Venir voglia; Entrar voglia, Invogliarsi. [G.M.] D. 2. 28. Deh. bella donna, ch'a' raggi d'amore ti scaldi,… Vegnati voglia di trarreti avanti (Diss'io a lei), verso questa riviera. (Qui non è proprio quel che comunem. diciamo: Venir voglia, ma piuttosto suona: Vogli venire avanti, ti prego; Dégnati venire avanti.) Magal. Lett. fam. Or come da cosa nasce cosa, mi venne voglia di cavare un'acqua di limoncelli. Fag. Rim. Se la voglia mi vien di confessarmi, A dirmi buono, io trovo un confessore Che in latin solamente può ascoltarmi. T. Venir voglia, Entrar voglia. Mi vien voglia, diciamo d'ordinario, omettendo l'articolo. Gli e entrata la voglia, gli è entrata questa voglia, sempre con l'articolo, o col pronome, che d'articolo tien le veci. Venire indica pure voglia passeggiera; Entrare, un po' più tenace. La voglia può venire, e io non la lasciar entrare. Entrare quindi suona più biasimo. Quand'io dico d'un tale: Gli è entrata, non si sa perchè, questa voglia; o ad un tale: Che voglia v'entr'egli ora?, esprimo più chiaramente la mia disapprovazione, che non se usassi Venire, che può avere sensi migliori. Ma tanto è vero che esso denota un sentimento meno durevole, che noi diremo bene: Mi vien voglia di ridere; non già, m'entra. E così, di piangere, di gridare. 5. Modi avverb. A sua voglia; A sua volontà; Secondo il piacer suo. [G.M.] Arbitro di andare e stare a sua voglia. T. Chi pretende che siano regolate a sua voglia le cose del mondo, è uno stolto. – A sua volontà, non molto comune, s'usa meglio in senso più grave; non di voglia capricciosa, ma di volontà ferma e pensata. A voglia di…; Secondo, Conforme la voglia, il capriccio di… [Rig. e Fanf.] Bisogna fare a voglia del padrone. Contro voglia; Contro il proprio desiderio; Non volentieri. [G.M.] Cellin. Vit. Per aiuto avevo solo un fanciulletto, che con grandissime preghiere d'amici, mezzo contro mia voglia, avevo preso per fattorino. – Fare una cosa contro voglia. Anche: Di contro voglia: Pregato e ripregato ci andai, ma di contro voglia. Di voglia, Di buona voglia, Di tutta voglia; Volenterosamente, Spontaneamente, Bramosamente. Bocc. Nov. 2. g. 2. (C) Ed egli questo, senza più inviti aspettare, di voglia fece. G. V. 12. 107. 4. Di buona voglia fece i sopraddetti tre degli ambasciadori, cavalieri di sua mano. Serd. Cas. Uom. ill. 714. (Man.) Non volendo metter mano al sangue de' cittadini, lasciò di voglia la signoria. T. Morg. 12. 52. E poi in un tratto la lancia abbassava, E va inverso il Pagan di buona voglia, E 'n sullo scudo basso lo trovava. – Cose fatte di voglia. [Cors.] Lasc. Conc. 1. 1. Più mangiò, e più di voglia la mattina. Di mala voglia, vale il suo contrario; Malvolentieri. [G.M.] Quando le cose si fanno di mala voglia, non riescon bene. – Ci andò di mala voglia. 6. Voglia, per Macchia, o altro Segno esteriore, venuto all'uomo in qualche parte del corpo, e che da alcuni falsamente si crede nascere da soverchia brama, nella gravidanza della madre, di quel cibo o bevanda che da quella macchia dicesi rappresentata. Ambr. Cof. 5. 8. (C) In sull'omero sinistro una voglia di corbezzola. Cecch Spir. 5. 5. E' mi torna a memoria che Eusebio, O Aldobrando, ha sulla spalla qui Una voglia d'un fungo. Rucell. Anat. 44. (M.) Quelle macchie, le quali voglie s'appellano, avetele voi per superficiali nella cuticola, o sì veramente per impresse nella cute? [Cont.] Garimb. Prob. nat. 139. Alcuni che sono nati con una macchia di vino;… chi con un pezzo di fegato sul viso,… di che la madre gravida aveva avuto desiderio di mangiare… Altri son pur nati con altri diversi segni, chiamati dal vulgo voglie delle donne gravide. 7. Onde i modi: [G.M.] Avere la voglia del vino, del fegato, della fravola, ecc.; Di chi è nato con quel segno. – Aver la voglia della lepre; Di chi ha il labbro leporino. Fig. [G.M.] Farlo con la voglia; Chi è preso da qualche forte voglia, e non può soddisfarla, si dice: Gli toccherà a farlo con la voglia; Bisognerà che lo faccia con la voglia. Fag. Rim. 3. 36. Lo farò colla voglia. E Commed. 6. 295. Non ho potuto… saper chi la sia: credo d'averlo a far colla voglia. Sputar la voglia; Di chi sia costretto a lasciare il desiderio di alcuna cosa, per impossibilità di conseguirla. Malm. 2. 42. (C) In quanto a sposa, omai questo è ascolto: S'ei toccò terra, ancor la voglia sputi. [G.M.] Minucc. Not. ivi: Dicono le donne che quando son pregne, venendo lor voglia di qualche cosa, se in quello stante si toccano colle proprie mani in alcuna parte del corpo, quivi nasce alla creatura un segno, simile a quella tal cosa desiderata; e che, per isfuggire che la creatura nasca con tali segni o voglie, il rimedio sia che la donna pregna, quando le viene tal desiderio, tocchi di subito terra colla mano, e sputi, dicendo: In terra vadia… Tal detto è assai vulgato per intendere uno che abbia gran desiderio d'una tal cosa, e che sia a lui impossibile a conseguire. 8. [G.M.] E per simil. Voglia; Un menomo saggio, Una menoma parte di checchessia; come la Voglia rappresenta in piccolo quella tal cosa di cui la donna gravida, secondo il volgo, ebbe desiderio. Ho chiesto un poco di cacio: ma s'intende poco! Questo è la voglia del cacio! Un piattino di fravole, in tre o quattro persone, si direbbe: la voglia delle fravole. – Hanno sette o otto metri di terreno, e lo chiamano il giardino. Ma è la voglia del giardino! 9. Proverbi. T. Prov. Tosc. 20. La vecchia che mangia pollastrelli, gli vien voglia di carne salata. E 21. Con la voglia viene la doglia. E: Dove la voglia è pronta, le gambe son leggiere. E 34. Una voglia non fu mai cara. (Non par grave lo spendere per cavarsi un capriccio.) E 76. Chi non ha gran voglie è ricco. E 77. Chi non ha quattrini, non abbia voglie. E 188. Pasqua, voglia o non voglia, non fu mai senza foglia (perchè la Primavera è vicina). E 250. Dove più ricchezza abbonda, più di lei voglia s'affonda. (I danari fanno venir le voglie; e talvolta anco con le voglie si finiscono.) E 251. I danari cavan le voglie. E 325. Quanto lussuria più dissidio mette, tanto la voglia più aumenta e cresce (di amori contrastati). T. Altri prov. dell'uso: Attaccare o Appiccare le voglie all'arpione. V. ARPIONE, § 3. T. Aver la voglia dell'acqua; fig., Voglie fiacche e mutabili, com'acqua che scorre e scende T. Aver la voglia dell'anguilla. V. ANGUILLA, § 2. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: vogheresti, vogherete, vogherò, voghi, voghiamo, voghiate, voghino « voglia » vogliamo, vogliano, vogliate, voglie, voglietta, vogliette, voglio |
Parole di sei lettere: vogava, vogavi, vogavo « voglia » voglie, voglio, volani |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): spoglia, rispoglia, imbroglia, sbroglia, oligodendroglia, nevroglia, soglia « voglia (ailgov) » malavoglia, qualsivoglia, invoglia, convoglia, controvoglia, ingarbuglia, duglia |
Indice parole che: iniziano con V, con VO, parole che iniziano con VOG, finiscono con A |
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