Forma verbale |
Veglia è una forma del verbo vegliare (terza persona singolare dell'indicativo presente; seconda persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di vegliare. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Informazioni di base |
La parola veglia è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: vé-glia. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La veglia di Luigi Pirandello (1904): – Se Lei volesse stendersi qua, a riposare un poco… No, è vero? E neanche io. La bestia vorrebbe dormire: la coscienza non glielo permette. Molti anni fa, quando mi morì un figliuolo, dopo nove notti di veglia assidua, non sentii pena, sul momento: avevo troppo sonno, e dovetti prima dormire; poi, quando mi destai, il dolore mi assalì. Ma allora la coscienza non mi rimordeva. Ora, quattro notti, sa, che non chiudo occhio; e non ho sonno! Agnese, o la veglia di stalla di Cesare Cantù (1878): Tanto un pochettino d'orrore giova a crescere l'interesse, sia in una panzana da veglia, sia in un racconto da album o da strenna. E la vecchia dello stesso tono proseguiva: — Quale restasse l'Agnese, voglio lasciarlo pensare a voi. Lì, sola, con un uomo morto; lei che prima sarebbe svenuta di paura a vederne uno anche di lontano: e questo uomo era il suo damo: era morto allor allora; morto in grazia di lei, e, quel ch'è peggio, senza neppur confessarsi. Il resto di niente di Enzo Striano (1986): Come tante altre abitazioni di Napoli, ricche o povere, casa Serra di Cassano era pronta dal mattino per la veglia di Capodanno. Quasi tutti i saloni sgomberati per le danze, a disposizione persino il salottino cinese della vecchissima principessa Armida Carafa di Maddaloni, lei compresa, in quanto nessuno sarebbe mai stato capace di sloggiarla di là. Ma non dava fastidio: era una piccolissima vecchia sepolta dentro un abito cangiante nero e viola, in testa una cuffia spagnola epoca Viceré d'Ossuna. Se ne stava in un angolo, sferruzzando, se qualcuno l'interpellava, biascicava proverbi. Come profezie. |
Proverbi |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per veglia |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: teglia, vaglia, veglie, veglio, voglia. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: meglio, teglie. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: vegli. Altri scarti con resto non consecutivo: veli, vela, elia. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: sveglia, vegliai. |
Parole con "veglia" |
Iniziano con "veglia": vegliai, vegliamo, vegliano, vegliare, vegliate, vegliato, vegliava, vegliavi, vegliavo, vegliammo, vegliando, vegliante, veglianti, vegliarda, vegliarde, vegliardi, vegliardo, vegliasse, vegliassi, vegliaste, vegliasti, vegliarono, vegliavamo, vegliavano, vegliavate, vegliassero, vegliassimo. |
Finiscono con "veglia": sveglia, risveglia, sorveglia, dormiveglia, radiosveglia. |
Contengono "veglia": svegliai, svegliamo, svegliano, svegliare, svegliata, svegliate, svegliati, svegliato, svegliava, svegliavi, svegliavo, risvegliai, sorvegliai, svegliammo, svegliando, svegliante, sveglianti, svegliarci, svegliarla, svegliarlo, svegliarmi, svegliarsi, svegliarti, svegliarvi, svegliasse, svegliassi, svegliaste, svegliasti, risvegliamo, risvegliano, ... |
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Parole contenute in "veglia" |
gli, egli, glia, vegli. |
Incastri |
Si può ottenere da va e egli (VegliA). |
Inserito nella parola si dà SvegliaI; in sta dà SvegliaTA; in sto dà SvegliaTO; in risi dà RISvegliaI; in sorta dà SORvegliaTA; in sorte dà SORvegliaTE; in sorti dà SORvegliaTI; in sorto dà SORvegliaTO. |
Inserendo al suo interno sta si ha VEstaGLIA. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "veglia" si può ottenere dalle seguenti coppie: veci/ciglia, vedetta/dettaglia, vedo/doglia, vera/raglia, verità/ritaglia, vesta/staglia, vetri/triglia. |
Usando "veglia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * gliale = vele; * gliali = veli; cave * = caglia; dove * = doglia; fave * = faglia; pavé * = paglia; pive * = piglia; rave * = raglia; sveve * = sveglia; * ano = veglino; * aera = veglierà; * aero = veglierò; * aoni = veglioni; * aerai = veglierai; * aerei = veglierei. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "veglia" si può ottenere dalle seguenti coppie: vegeta/atelia. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "veglia" si può ottenere dalle seguenti coppie: leve/gliale, live/gliali. |
Usando "veglia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: gliale * = leve; gliali * = live; * leve = gliale; * live = gliali. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "veglia" si può ottenere dalle seguenti coppie: vele/gliale, veli/gliali. |
Usando "veglia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: caglia * = cave; doglia * = dove; faglia * = fave; paglia * = pavé; piglia * = pive; raglia * = rave; * ciglia = veci; * doglia = vedo; * raglia = vera; * staglia = vesta; * triglia = vetri; * ritaglia = verità; * dettaglia = vedetta; risa * = risvegli; * anoa = vegliano; * area = vegliare; * atea = vegliate; * ardea = vegliarde. |
Sciarade incatenate |
La parola "veglia" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: vegli+glia. |
Intarsi e sciarade alterne |
"veglia" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: vela/gi. |
Intrecciando le lettere di "veglia" (*) con un'altra parola si può ottenere: * eri = veglierai; seri * = sveglierai; * etani = vegetaliani; * etano = vegetaliano. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
† Veglia - S. f. Vecchia. Si pronunzia coll'E larga. Vetula, in Giovenal. e Marzial. – Rim. ant. Cene della Chitarra, 2. 196. (Man.) Ancor vi do così fatto soggiorno Con una veglia nera, vizza e rauca. E 200. Massari e veglie basciarsi le guancie. |
Veglia - e † VEGGHIA. S. f. Il vegliare, Stato di chi veglia, Lo star desto. Vigilia, aureo. Mor. S. Greg. (C) Vedendo in sonno ed in vegghia tese tante maniere di lacci contro di lui. Fiamm. 3. 38. Il sonno m'era alcuna volta assai più grazioso che la vegghia. Tratt. gov. fam. 127. (Man.) Non mi maraviglio se gli antichi buoni, con erbe, acqua, veglie, orazioni e gran digiuni, vivevan sani lungamente.
T. Prov. Tosc. 305. La speranza è un sogno della veglia. 2. Quello spazio della serata che si spende conversando con gli amici, o prendendosi con essi oneste ricreazioni. [G.M.] Le serate ci passano presto, perchè si fa veglia insieme, e un po' si chiacchiera, e un po' si canta o si suona. 3. E più particolarmente per causa di studio. T. Bart. Uom. Lett. II. 107. Certi filosofi,… che le lunghe veglie… consumavano intorno a certe fanciullaggini. – Le veglie durate. In questo senso, anco Vigilia. Ma la vigilia può esser di malattia, o per opera di religione o di penitenza. E di lì Vigilia venne a significare Digiuno, perchè era Astinenza e dal cibo e dal sonno. 4. Veglia, chiamano gli Artigiani Il savoro prolungato fino a un certo punto di notte, quando le serate son lunghe. Cecch. Dot. 2. 5. (M.) La valigia e 'l guardacappe si assetteranno a vegghia. Bern. Rim. 1. 11. (C) Quel che i dì corti tolgon, si rimette In altrettante notti: stassi a veglia Fino a quattr'ore, cinque, sei, sette. Franc. Sacch. Nov. 191. (C) Essendo durata questa consuetudine un mezzo verno, che Tafo avea chiamato continuo Buonamico a fare la veglia; a Buonamico cominciò a rincrescere questa faccenda, come a uomo che avrebbe voluto più presto dormire che dipignere. 5. Veglia; Festa da ballo, senz'apparato e alla buona. Bart. Ben. Rim. 2. (M.) Poi ch'io la viddi (la Tina) l'altra sera a veglia E cantare e ballar sullo sveglione, Di lei m'accesi come al foco teglia. [G.M.] Malm. C. 2. Ogni sera facevansi festini Di giuoco, e di ballar veglie bandite. Minucc. Not. ivi: Quando s'adunano in casa più dame e cavalieri, per giocare insieme o per ballare nella prima parte della notte, si dice: Fare un festino o veglia. E sebbene Veglia, strettamente presa, significhi più Trattenimento di ballo che di giuoco; tuttavia la pigliamo per intendere ogni sorta di trattenimento, o di giuoco o di ballo, o di qualsivoglia altra cosa, nella quale si spendano le prime ore della notte; dicendosi: Noi facciamo la veglia a studiare, a ballare, a cantare. Ma volendo pigliare queste due voci nel suo proprio significato, Festino s'intende adunanza di persone nobili, sia per ballare o per giocare in quelle ore della notte; e Veglia s'intende d'ogni sorte di persone ordinarie. E siccome s'avvilirebbe, dicendo: Io fui alla veglia nel palazzo del Principe; così si burlerebbe, dicendo: Fui al festino in casa d'un battilano. Quando si dice: Festino pubblico o Veglia bandita, s'intende Festino o Veglia a porta aperta. = E 9. 51. (M) E a poco a poco entrovvi altra brigata, Talchè si fece poi veglia formata. Segner. Crist. instr. 1. 15. 7. E quel che è peggio, le conducono essi medesimi di persona a tutte le veglie; e con la fronte scoperta, e con tutta la fronte e con la faccia imbellettata,… l'espongono nella bottega di un ballo al pubblico mercato dei guardi. [G.M.] E Quares. 16. 6. Corre a balli, corre a veglie, corre a visite, corre a feste. [G.M.] Prov. dell'uso. In casa de' sonatori non si fa veglia (tra le persone accorte i rigiri non attecchiscono). La veglia del Padella; che andò tutta in accordature. (Si dice quando più persone, avendo in animo di fare una qualche cosa, non si trovano d'accordo circa al modo; e chi ne propone uno, chi un altro. 6. Veglia, iron, per Cosa lunga, tediosa. [G.M.] Mi par mill'anni che finisca questa veglia! – È più d'un'ora che strimpellano, O che ha da durare un pezzo la veglia? – La finirò io questa veglia. 7. † Per Sentinella. Liv. M. (C) Ove le vegghie guardavano radamente. 8. Andare, o sim., a veglia; Andare in casa altrui per passarvi la serata. [G.M.] Fag. Rim. A veglia vo da Monsignor Marcello. E Commed. È la Menica certo, Che a veglia dalla tua figlia venía. [Cont.] Cell. V. II. 83. La sera me n'andavo a veglia nella guardaroba del duca, aiutando a quegli orefici che vi lavoravano per sua Eccellenzia Illustrissima (chè la maggior parte di quelle opere che lor facevano, si erano sotto i mia disegni). [G.M.] Andare a veglia; dicono i contadini dell'Andare la sera il giovinetto in casa della fanciulla che deve prender per moglie. T. Cant. pop. tosc. Giovanottin che vai la sera a veglia, E vegli un'ora, e poi te ne rivai. E fig. [Val.] Fag. Rim. 6. 175. Dalle Muse non vo' più andare a veglia. (Non vo' saper più di poesia.) 9. Cose da raccontarsi a veglia; Cose vane, senza sostanza o fondamento. [G.M.] Mach. Commed. Son cose queste Da dirsi a veglia. [Cors.] Varch. Lez. 2. 253. Coteste son parole da veglia. = Palm. Vit. Civ. 90. (M.) Tutti i notabili esempli, e tutti i gloriosi fatti degli uomini credono essere non veri, ma come favole e novelle di vecchierelle, trovate e finte per dare a vegghia agli oziosi diletto. 10. † Fare d'una cosa le veglie alle pancacce; Farne lunga mormorazione, come chi sta cicalando a veglia a dir male di questo e di quello. Bellin. Disc. 1. 151. (M) In sustanza voi ve ne ridete, e ne fate le veglie alle pancacce, e non volete sentir sonata. 11. [G.M.] Fig. Mettersi a veglia a fare checchessia; Fermarvisi troppo lungamente; Spendervi più tempo di quello che non ne sarebbe necessario. L'ho mandato alla Biblioteca a prendere un libro; è più d'un'ora: si vede che s'è messo a veglia! – Porta questa lettera a casa del sig. N.; ma torna subito; non ti mettere a veglia. 12. [G.M.] Pigliare, Prendere una cosa a veglia; Insistervi o Continuarla troppo indiscretamente. Tutt'i giorni è qua a farmi perdere il tempo colla politica e co' giornali. E' l'ha presa a veglia! Ma io lo farò smettere. – Dimmi che l'hai presa a veglia questa faccenda di venire tutti i giorni a seccarmi colle poesie? 13. Tener veglia; Ricevere in casa propria persone a passare la serata. Segner. Crist. instr. 1. 19. 4. (M.) Più mi duole di quello che vediamo intervenire tutto dì,… per non dir nulla di quell'usanza maledetta, che, per quanto si gridi, non può sbarbarsi, di tener veglie indebite tutto l'anno… 14. [Fanf.] Veglie, chiamò il Dati Alcuni suoi componimenti, dove si trattano argomenti di erudizione; come Gellio chiamò Notti Le sue discussioni filologiche. = Red. Lett. Occh. 15. (M.) V. S. Ill. lo ascoltò da quella Veglia del sig. Dati, degna di venire alla luce colle altre, che restarono manoscritte dopo la morte di quell'eruditissimo gentiluomo. E 1. 22. È stato da me oggi il sig. Carlo Dati, e mi ha letta una delle sue Veglie bellissime. |
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Parole in ordine alfabetico: vegetominerale, vegetominerali, veggente, veggenti, veggenza, veggenze, vegli « veglia » vegliai, vegliammo, vegliamo, vegliando, vegliano, vegliante, veglianti |
Parole di sei lettere: vegeti, vegetò, vegeto « veglia » veglie, veglio, vegliò |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): sguinzaglia, forzaglia, ragazzaglia, accozzaglia, minuzzaglia, bruzzaglia, teglia « veglia (ailgev) » dormiveglia, sorveglia, sveglia, risveglia, radiosveglia, biglia, abbiglia |
Indice parole che: iniziano con V, con VE, parole che iniziano con VEG, finiscono con A |
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