Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con cibo per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
- Avevamo preso gli zaini ma avevamo dimenticato quello del cibo.
- Essendo rimasto senza cibo sono stato costretto a rifornirmi al supermercato.
- Dobbiamo cercare di vivere con il cibo, non per il cibo.
|
Citazioni da opere letterarie |
Il resto di niente di Enzo Striano (1986): È in questo stato d'animo. Dopo la crisi delle prime settimane s'è assestata, ha imparato a darsi punti di riferimento. È riuscita a ridurre vitalità, in maniera da vivere ogni giorno solo per quello che, qui dentro, esso può dare. Ad accettare i riti meschini delle ventiquattr'ore: cibo, sonno, lavoro, rosario, discorsi beoti.
Se questo è un uomo di Primo Levi (1947): Null Achtzehn è molto giovane, il che costituisce un pericolo grave. Non solo perché i ragazzi sopportano peggio degli adulti le fatiche e il digiuno, ma soprattutto perché qui, per sopravvivere, occorre un lungo allenamento alla lotta di ciascuno contro tutti, che i giovani raramente posseggono. Null Achtzehn non è neppure particolarmente indebolito, ma tutti rifuggono dal lavorare con lui. Tutto gli è a tal segno indifferente che non si cura più di evitare la fatica e le percosse e di cercare il cibo. Eseguisce tutti gli ordini che riceve, ed è prevedibile che, quando lo manderanno alla morte, ci andrà con questa stessa totale indifferenza.
La Storia di Elsa Morante (1974): Quelle ore solitarie di Useppe furono, seppure raramente, interrotte da qualche visita inaspettata. Un giorno fu un gatto striato, così magro da sembrare un fantasma di gatto, il quale tuttavia, con la forza della disperazione, riuscì a sfondare la carta che sostituiva il vetro della finestra, e a penetrare nello stanzone in cerca di cibo. Naturalmente, i topi, al suo arrivo, evitarono d'affacciarsi; e Useppe non aveva altro da offrirgli che un avanzo di cavoli bolliti. Ma colui, per quella particolare superbia aristocratica che i gatti conservano pure decaduti, annusò l'offerta e, senza degnarsi di assaggiarla, se ne andò a coda ritta. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cibo |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
|
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
»» Vedi tutte le definizioni |
|
Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: cebo, ciao, ciba, cibi, ciro, cito, cubo, oibò. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: ciò. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: lobi. Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si possono ottenere: bica, bici. |
Parole con "cibo" |
Iniziano con "cibo": cibori, ciborio. |
Contengono "cibo": vincibosco, vinciboschi. |
Parole contenute in "cibo" |
Contenute all'inverso: obi. |
Incastri |
Inserendo al suo interno ari si ha CIBariO; con ori si ha CIBoriO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "cibo" si può ottenere dalle seguenti coppie: cipro/probo. |
Usando "cibo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: alci * = albo; ceci * = cebo; * boma = cima; * bona = cina; * bone = cine; * boro = ciro; cuci * = cubo; orci * = orbo; * boati = ciati; * boato = ciato; * bocca = cicca; * bocce = cicce; * bocci = cicci; * bongo = cingo; * bontà = cinta; * borro = cirro; * botta = città; falci * = falbo; proci * = probo; sorci * = sorbo; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "cibo" si può ottenere dalle seguenti coppie: cima/ambo, ciro/orbo. |
Usando "cibo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * oboe = cioè; * obliare = ciliare; * obliato = ciliato. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "cibo" si può ottenere dalle seguenti coppie: emici/boemi, lici/boli, narici/bonari, sonici/bosoni, varici/bovari, veci/bove, voci/bovo. |
Usando "cibo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lici = boli; * veci = bove; * voci = bovo; boli * = lici; bove * = veci; bovo * = voci; * emici = boemi; boemi * = emici; * narici = bonari; * sonici = bosoni; * varici = bovari; bonari * = narici; bosoni * = sonici; bovari * = varici. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "cibo" si può ottenere dalle seguenti coppie: ciati/boati, ciato/boato, cicca/bocca, ciccate/boccate, cicce/bocce, cicche/bocche, cicchetta/bocchetta, cicchette/bocchette, cicchettina/bocchettina, cicchettine/bocchettine, cicchino/bocchino, cicci/bocci, ciccia/boccia, ciccini/boccini, ciccino/boccino, ciccio/boccio, ciccioli/boccioli, cicciolo/bocciolo, cima/boma, cina/bona, cine/bone... |
Usando "cibo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: albo * = alci; cebo * = ceci; cubo * = cuci; orbo * = orci; * aio = cibai; * probo = cipro; falbo * = falci; probo * = proci; sorbo * = sorci; * cibino = bobino; * ateo = cibate; * avio = cibavi; * astio = cibasti. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "cibo" (*) con un'altra parola si può ottenere: * mal = cimbalo; * arno = cibarono; sala * = sciabola; sale * = sciabole; sali * = sciaboli; salo * = sciabolo; salai * = sciabolai; sarda * = sciaborda; sardi * = sciabordi; sardo * = sciabordo; salano * = sciabolano; salare * = sciabolare; salata * = sciabolata; salate * = sciabolate; salati * = sciabolati; salato * = sciabolato; salava * = sciabolava; salavi * = sciabolavi; salavo * = sciabolavo; salerà * = sciabolerà; ... |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Cibo, Vitto, Alimento, Vivanda, Vettovaglia - Cibo è qualunque cosa capace di alimentare uomini e animali. - «Il cibo e la bevanda. - Il paníco serve di cibo agli uccelli. - Si nutrisce di cibi troppo delicati.» - Il Vitto è tutto ciò che serve all'uomo per mantenersi in vita, per rispetto al mangiare e al bere. - «La provvisione non mi basta per il vitto.» - L'Alimento, nel singolare, non significa materialmente roba da mangiare, ma solo l'effetto del mangiare (V. Nutrizione): ma quando si dice in plurale gli alimenti si intende tutto ciò che è necessario al vivere. - «La vedova ha diritto agli alimenti.» - La Vivanda è roba mangereccia già preparata per mettersi in tavola, e si usa massimamamente in plurale. - «Pranzo dove furono ricche vivande.» - Per ultimo si usa la voce Vettovaglia a significar solamente la provvista della roba mangereccia da servire alle moltitudini insieme raccolte, e specialmente agli eserciti in campagna, o ai presidii delle fortezze. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Cibo, Alimento, Vivanda, Vitto, Esca, Pasto, Pastura, Nutrimento, Comestibile, Sostentamento - Cibo, cibi è generico: alimento è la quantità di cibo necessaria al vivere, perchè il corpo che non si alimenta non vive: nutrimento dice più di alimento; perchè si può alimentare anche tanto da non lasciar perire: ma nutrirsi, essere nutrito, vale essere prosperoso e benevalente: ogni alimento sano vale a nutrire; l'alimento sostiene le forze, il nutrimento le ripara e rinfranca. La parola comestibili comprende tutto ciò che è veramente buono a mangiare: con questo vocabolo s'intende indicarli piuttosto crudi che cotti e ancora da prepararsi. Per sostentamento intendesi tutto ciò che si richiede al discreto vivere in società: il plurale alimenti, coi verbi dare, assegnare e simili, include l'idea del vitto non solo ma del vestito, cioè quel tanto con cui uno, a norma del proprio stato, possa mantenersi; il vitto allora, e direi anche sempre, intendesi sufficiente, e discreto anche in qualità, invece che l'alimento può figurarsi anche scarso o non affatto buono. Vivanda è cibo preparato con qualche arte. Pasto è quella quantità di cibo che si prende a certe ore determinate del giorno. Pasto vale anche sontuoso pranzo: perciò l'uomo che suole sedere a lauti pasti non s'accosta egli alquanto a quegli animali che per ore ed ore vanno in pastura per la campagna, sicchè mai sembrano satolli? e poi, pascersi, da cui pasto deriva, mi pare che sappia un po' dell'epulone e del cibarsi con troppa maggiore compiacenza. Esca, dice Gatti, è cibo degli animali, specialmente di pesci e d'augelli, e così infatto trovasi usato negli autori: ma per me vedo in esca troppo chiaramente espressa l'idea dell'inganno (adescare), quindi la direi cibo traditore; per il che, non il cibo naturale che da se stessi cercansi gli uccelli e i pesci chiamerei esca, ma cibo; esca bensì dirò e quello che loro si getta per prenderli e accalappiarli, e quello ancora che si dà loro anche solo a fine di ingrassarli, per farli poi cibo nostro. [immagine] |
I commenti devono essere in tema, costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Non sono ammessi commenti "fotocopia" o in maiuscolo.