Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- A quell'uomo ho chiesto cortesemente un'indicazione stradale ma, purtroppo, è stato molto vago nella sua spiegazione.
- A volte è meglio fare il vago pur di non dire la verità.
- Ho il vago sentore che tu stai tramando contro di me!
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Citazioni da opere letterarie |
Il caso Korolev di Paolo Aresi (2011): Rimase lì in ginocchio a guardare il mare nella luce rossastra; rimase lì per un tempo che scorreva senza lasciare traccia, come le piccole onde. Il suono del mare. Korolev si alzò, pensò a Odessa, al porto, alle navi, rivide il sole che tramonta, la scia di luce sull'acqua. Allora si tolse quell'abito alieno e rimase completamente nudo con quel suo fisico asciutto da quarantenne, le spalle massicce, le mani grandi; si voltò verso Tovarisc che era rimasto immobile al suo fianco e per un attimo provò un senso vago, una leggera vergogna perché si mostrava lì, nudo. Poi disse: – Faccio un bagno. – Gli spuntò un sorriso.
Una grande storia d’amore di Susanna Tamaro (2020): Negli ultimi anni me ne parlavi in modo quasi ossessivo. Se avevamo degli ospiti, dopo un po', con discrezione, ti interrompevo temendo che si annoiassero alle tue entusiastiche descrizioni del mondo degli imenotteri. Quando eravamo soli ogni tanto mi chiedevi: «Mi stai ascoltando?». E mentre annuivo con lo sguardo vago, tu come un'implacabile professoressa: «Allora ripetimi quello che ho detto!». A quel punto tentavo di barare, e lo facevo in modo così clamoroso da farti scoppiare a ridere.
Nelle nebbie del tempo di Lanfranco Fabriani (2005): — Non so cosa pensare. Non mi piace. Preferirei una transizione più dolce. Non mi piace essere invischiato nei casini del Vecchio di punto in bianco, senza che lui si sia degnato di informarmi di cosa stava facendo e perché. Ho il vago sospetto che abbia riempito l'UCCI di trappole esplosive. Può scoppiarci tutto in faccia da un istante all'altro, ti rendi conto? |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per vago |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: lago, mago, pago, sago, vado, vaga, vagì, vano, varo, vaso, vogo. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: daga, gagà, maga, magi, paga, ragù, saga. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: ago. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: svago, valgo, vango. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: boga, doga, foga, ioga, toga, voga, yoga. |
Parole con "vago" |
Iniziano con "vago": vagone, vagoni, vagolare, vagonata, vagonate, vagoncini, vagoncino, vagonetti, vagonetto, vagonista, vagoniste, vagonisti, vagotomia, vagotomie, vagotonia, vagotonie, vagolitica, vagolitici, vagolitico, vagotonica, vagotonici, vagotonico, vagolitiche, vagotoniche, vagomimetica, vagomimetici, vagomimetico, vagomimetiche. |
Finiscono con "vago": svago, divago, divagò, girovago, girovagò, lucivago, ondivago, multivago, nottivago. |
Contengono "vago": salvagocce. |
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Parole contenute in "vago" |
ago. |
Incastri |
Inserendo al suo interno ivan si ha VAGivanO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "vago" si può ottenere dalle seguenti coppie: vale/lego, valevi/levigo, vane/nego, vari/rigo, varo/rogo. |
Usando "vago" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: lava * = lago; leva * = lego; piva * = pigo; riva * = rigo; * goda = vada; * godo = vado; * gole = vale; * gora = vara; * gote = vate; giova * = giogo; larva * = largo; salva * = salgo; * ohe = vaghe; * ohi = vaghi; * oli = vagli; valva * = valgo; volva * = volgo; alleva * = allego; arriva * = arrigo; dilava * = dilago; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "vago" si può ottenere dalle seguenti coppie: vara/argo. |
Usando "vago" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ogni = vani. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "vago" si può ottenere dalle seguenti coppie: dava/goda, diva/godi, lava/gola, leva/gole, menava/gomena. |
Usando "vago" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: goda * = dava; godi * = diva; * dava = goda; * diva = godi; * lava = gola; * leva = gole; gola * = lava; gole * = leva; * menava = gomena; gomena * = menava. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "vago" si può ottenere dalle seguenti coppie: vaccina/goccina, vaccini/goccini, vaccino/goccino, vada/goda, vadano/godano, vado/godo, vale/gole, vanadi/gonadi, vanadica/gonadica, vanadiche/gonadiche, vanadici/gonadici, vanadico/gonadico, vara/gora, vate/gote. |
Usando "vago" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: lego * = leva; pigo * = piva; rigo * = riva; * lego = vale; * nego = vane; * rigo = vari; * rogo = varo; giogo * = giova; largo * = larva; salgo * = salva; * aio = vagai; valgo * = valva; volgo * = volva; allego * = alleva; arrigo * = arriva; vasi * = asiago; rilego * = rileva; * ateo = vagate; * avio = vagavi; * levigo = valevi; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "vago" (*) con un'altra parola si può ottenere: * nel = vangelo; balì * = bavaglio; mali * = malvagio; * arno = vagarono. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Bellezza, Leggiadria, Venustà, Bello, Leggiadro, Avvenente, Vago - «Bellezza sta nella proporzione e nell'ordine delle parti, e nel colorito; leggiadrìa, nel moto o nella mossa, o nell'atteggiamento, e nella convenienza piacevole. Il bello è regolare, il leggiadro non sempre, ma fornito di grazia. Il bello desta in noi maraviglia talvolta; il leggiadro, piacere». Gatti.
Venustà è quella bellezza piena e solida che potrebbe dirsi bellezza artistica, degna della statuaria; è bellezza maestosa. Avvenente ha una certa affinità d'eufonia con conveniente da poter far credere affini anche le loro significazioni: avenant, dicono i Francesi, qui a bon air, bonne grâce; ora, ciò che ha bella grazia ci conviene più di ciò che l'ha cattiva; onde potrebbe dirsi che l'avvenenza è quella bellezza che maggiormente ci va a genio, e piace a' nostri occhi, ciascuno nel nostro particolare: uno trova avvenente ciò che ad altri non piace punto punto. Ciò che è vago è incerto, sfuggevole; vaghezza poi suona desiderio; onde, vago e vaghezza è quel bello estrinseco che sa destare desiderio di sè, ma forse passeggiero. [immagine] |
Vagabondo, Errante, Vagante, Vago, Errabondo, Erratico; Vagabondare, Vagare, Divagare, Svagare; Svagamento, Svago, Distrazione; Vagamente, Genericamente - Vagante, chi va anco per piacere qua e là; chi ama più girare il mondo, o in più stretti limiti, il paese, che non istar fermo. Vagabondo, chi non ha proprio casa nè tetto, chi gira e non posa, non per piacere o diletto, ma per dura necessità: il vagabondo ordinariamente è un vizioso, un ozioso che ama così girare e muoversi indarno, piuttosto che stare fermo a un lavoro, curvare la schiena e sudare intorno ad opera produttiva. Errante, chi va, chi fa sua strada, ma in via deserta o pericolosa in cui l'errare, l'aberrare è facile. Vago è meno di vagante; vago chi muta o par mutare più apparenza che non veramente posto: vaga si dice eziandio cosa che piaccia agli occhi, che diletti per una certa indeterminatezza che agli spiriti superficiali e leggeri piace assai; vago colore, disegno vago, progetto vago e simili. Errabondo chi erra, quasi senza scopo o senza saper d'onde per preoccupazione, pensando ad altro. Erratico è termine della scienza, e si dice de' pianeti: in geologia si chiamano erratici certi massi di roccie che trovansi a qualche lontananza dalla montagna da cui per la loro natura si conosce essersi in origine staccati. Vagare è andare qua e là con progetto o senza; vagabondare è far il vagabondo per ozio, e poi in seguito de' mali consigli di questo, per sinistri progetti; il vagabondo si fa giocatore e poi ladro, perchè nel mondo all'ozioso le occasioni di far male si presentano troppo facili e frequenti. Divagare e divagarsi è dare un po' di sollievo allo spirito col procurarsi un divertimento che dalle cure, dagli studii troppo profondi svii alquanto, con vantaggio della salute. Svagare e svagarsi è distrarsi troppo o per troppo lungo tempo, o con mezzi che troppo allontanino dallo scopo nostro: il teatro divaga, per esempio; una passione svaga e rompe il filo delle occupazioni e delle idee in modo che ben difficile resta il rannodarlo. La distrazione poi è meno ancora dello svagamento; essa può essere accidentale affatto e momentanea, abbenchè qualche volta cagione di effetti gravissimi: se un banchiere, un astronomo, un medico, un chirurgo, nel bel mezzo delle loro operazioni avessero un momento di vera distrazione potrebbero nascerne conseguenze assai funeste: si cercano distrazioni però al dolore, alla noia, alla fatica soverchia; ma quando si cercano ordinariamente non si trovano: il distratto è un tal carattere semiserio e semibuffo, che ha dato soggetto a più d'una commedia; fra queste è molto riputata una francese di Regnard. Svago, meno usato di svagamento, però potrebbe significare l'effetto di quello. Vagamente si parla di una cosa quando non si fa che alludere ad essa così alla lontana, o quando se ne tocca alcun che di rimbalzo e per accidente; genericamente se ne parla quando non si scende a particolari suoi proprii, ma si accennano i caratteri del genere o della classe a cui appartiene: si parla vagamente di teatro, per esempio, e genericamente di commedie e d'opere. [immagine] |
Damo, Amante, Sposo, Innamorato, Amoroso, Vago - « Amante è voce generica, colui che ama in un modo o nell'altro cosa o persona. Damo è colui che amoreggia una ragazza e tende ad esserle sposo. L'amoroso in molti dialetti dicesi l'innamorato o il damo. Vago non ha seco idee triste, ma solo quella del vagheggiare, ed anco del farsi un po' vagheggiare ». Tommaseo. [immagine] |
Vago stile, Stile vago - Il primo può essere un elogio; il secondo è ordinariamente una critica: un vago stile fa che il libro si legge volentieri, alletta; lo stile vago è incerto, come informe, non è stile a vero dire formato: nel vago stile vedi maestria, lingua, figure a luogo e a segno, e non conosci l'arte o la franca natura che pur ci sono; nello stile vago vedi incertezza, sforzo, arte, e manca la naturalezza che è uno de' sommi pregi. [immagine] |
Vago, Amante, Innamorato, Cascamorto, Bello - Il vago è colui che vagheggia uno o più oggetti, che fa il vagheggino, ma che è più innamorato di sè che d'altra persona. L'amante è colui che ama una persona più o meno alla scoperta, dichiaratamente; l'innamorato, colui che prova amore verso di quella, ma lo tiene tuttavia celato in sè: esprime forse un grado maggiore di affezione che non gli altri affini. Il cascamorto è un lezioso che più finge amare che non ami davvero: in queste cose la commedia, le smorfie sono sempre a danno della veracità del sentimento. Fare il bello è, direi, occupazione indegna dell'uomo, a' nostri tempi specialmente, in cui è da attendere a cose serie ed energiche: essere il bello di una donna, è, in senso castigato, essere amato da lei: e qui più non dico perchè direi troppo, e l'indole del mio libro neanco mel consente. [immagine] |
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