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Informazioni utili online sulla parola italiana «temere», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Temere

Verbo

Temere è un verbo della 2ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è temuto. Il gerundio è temendo. Il participio presente è temente. Vedi: coniugazione del verbo temere.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di temere (avere timore, paventare, avere paura, preoccuparsi, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
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Liste a cui appartiene

Lista Verbi psicologici [Ricordare, Spaventare « * » Umiliare]
Lista Parole Monovocaliche [Teme, Temente « * » Temerebbe, Temereste]

Informazioni di base

La parola temere è formata da sei lettere, tre vocali (tutte uguali, è monovocalica) e tre consonanti. Lettera maggiormente presente: e (tre). Divisione in sillabe: te-mé-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con temere e canzoni con temere per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Non bisogna temere il buio. Basta avere con sé una torcia elettrica!
  • Non temere: non ti fa nulla! Gli avevano detto prima che il loro cane lo azzannasse dopo aver cercato di accarezzarlo!
  • Prima di temere l'avversario bisogna conoscerlo a fondo.
Citazioni da opere letterarie
Il Fiore delle Perle di Emilio Salgari (1901): Si misero in marcia, l'uno dietro l'altro, il pescatore dinanzi e Pram-Li in coda, aprendosi faticosamente il passo fra i rami, le radici ed i calamo che formavano una specie d'immensa rete. Procedevano con somma precauzione, fermandosi di sovente per tendere gli orecchi, avendo da temere un improvviso attacco non solo da parte degli uomini, ma anche dai serpenti, che sono numerosi a Mindanao e di dimensioni straordinarie, e dai feroci gattopardi nebulosi che sono molto comuni nelle fitte foreste.

Il mistero del poeta di Antonio Fogazzaro (1888): Durante il pranzo gli occhi di miss Yves non si volsero a me che una volta. Ella si alzò da tavola prima della frutta e scomparve. Era impazienza di leggere la mia lettera? O proposito di evitarmi? La seguii col pensiero. Stava leggendo, aveva letto, combatteva con le ombre del suo cuore. Penoso momento! Vinceva lei? Vincevano i fantasmi nemici? Era duro di non saper nulla, di non poter aver un segno. Però aveva presa la lettera. Mi dissi che avevo torto di dubitare e di temere, che Dio non mi avrebbe deriso, non mi avrebbe mandati quei sogni e lei per togliermi poi tutto così.

Il vecchio della montagna di Grazia Deledda (1920): — Ah, non gli dirai nulla? Farai bene, perché potrà poi pigliarsela con te. È così matto! Ma non temere, tu; tu pure sta forte, ragazzino. C'è Paska Carta che ti protegge, — e si toccava il petto con un dito, — e Paska Carta ha chi la difende. Se io avessi voluto, — aggiunse abbassando la voce, — a quest'ora egli sarebbe in prigione, come un grillo entro un tubo di canna. E se continua a molestarmi gli farò vedere chi è lui e chi sono io; e non basteranno le corna delle sue cento capre a liberarlo dal laccio in cui verrà avvinto.
Proverbi
  • Non c'è intoppo per avere, più che il chiedere e temere.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per temere
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: gemere, teiere, temerà, temerò, temete, tempre, tenere, tevere.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: gemerà, gemerò, remerà, remerò.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: temerei, temerle, temerne, tempere.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: sereme.
Parole con "temere"
Iniziano con "temere": temerei, temeremo, temerete, temerebbe, temeremmo, temereste, temeresti, temerebbero.
Finiscono con "temere": ritemere.
Contengono "temere": sistemerei, sistemeremo, sistemerete, risistemerei, sistemerebbe, sistemeremmo, sistemereste, sistemeresti, risistemeremo, risistemerete, risistemerebbe, risistemeremmo, risistemereste, risistemeresti, sistemerebbero, risistemerebbero.
»» Vedi parole che contengono temere per la lista completa
Parole contenute in "temere"
ere, mere, teme. Contenute all'inverso: rem.
Incastri
Inserendo al suo interno ari si ha TEMERariE; con est si ha TEMERestE; con tra si ha TEtraMERE.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "temere" si può ottenere dalle seguenti coppie: teca/camere, temoli/oliere, temei/ire.
Usando "temere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * merenda = tenda; * merende = tende; * rete = temete; prete * = premere; * rendo = temendo; * evi = temervi; * resse = temesse; * ressi = temessi; * reste = temeste; * resti = temesti; * rette = temette; * retti = temetti; * merendina = tendina; * merendine = tendine; * merendone = tendone; * merendoni = tendoni; * merenducce = tenducce; * ressero = temessero; * merenduccia = tenduccia; anticate * = anticamere; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "temere" si può ottenere dalle seguenti coppie: teorete/eteromere, tempo/opere.
Usando "temere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erte = temete; * errai = temerai.
Lucchetti Alterni
Usando "temere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * camere = teca; * oliere = temoli; * aie = temerai; * mie = temermi; * tiè = temerti; * vie = temervi; anticamere * = anticate; * arie = temerari; * remore = temeremo.
Sciarade incatenate
La parola "temere" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: teme+ere, teme+mere.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "temere" (*) con un'altra parola si può ottenere: * pi = temperie; * par = temperare; * pro = tempererò; * pass = temperasse; * peri = tempererei; speri * = stempererei; * prato = temperatore; * premo = tempereremo; * prete = tempererete; * pesti = tempesterei; spremo * = stempereremo; * presti = tempereresti.
Rotazioni
Slittando le lettere in egual modo si ha: pagana.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: Un verbo che il temerario non conosce, La temerarietà del coraggioso, Li sfidano i temerari, Donna che teme la sentenza del giudice, Le temevano i naviganti.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Temere il, Temere di - Il primo indica timore diretto della cosa; il secondo, timore indiretto ossia delle conseguenze della cosa stessa: poi temere il male può essere salutare ritegno a non farlo, a non esporvisi; temere del male è vederne o pressentirne in nube i tristi effetti o lo scoppio. Finalmente temere di una cosa è proprio temere per essa, che cioè non vada a male, non si guasti o deperisca. [immagine]
Timore, Paura, Spavento, Terrore, Orrore, Apprensione, Tema, Temenza, Timidità, Timidezza, Trepidazione, Timido, Timoroso, Timorato; Temere, Timidarsi, Peritarsi - Il timore è sentimento non odioso; è anzi una specie d'amore alquanto ritroso e pavido: chi teme ama; è proverbio antico. La paura invece è tremebonda e diffidente, moti ripulsivi affatto; lo spavento è paura eccessiva; l'orrore è avversione e ripugnanza estrema: chi ha orrore del vizio, certo ha in sè una pressochè sufficiente garanzia di non lasciarvisi andare. La tema è principio di timore; la temenza è disposizione a temere, a diffidare di sè quanto e più che d'altri. La timidità è quel certo timore pudico che ci fa star addietro, non osare: il timido si astiene dalle cose che fanno chiasso, rifugge dal mettersi in pretensione, e ciò non per vero timore, ma per modestia, per umiltà; il timoroso invece teme proprio di più; in lui agisce l'apprensione di far danno ad altri o a se stesso. Timorato non si usa che in timorato di Dio, ed ha buon senso: timido invece vuol dire talora pusillanime, e timoroso, diffidente di troppo. La timidezza è proprio l'abito del temere; ma veramente tra timidità e timidezza non ci vedo gran differenza, se non che l'ultimo è meno usato. Trepidazione è timore e tremore, è affanno, è paura effettiva per cui si paventa male imminente e non facile a schivarsi. Trepidare è un temere tremando o vacillando: si teme e per sè e per altri; si teme il male, e in certi casi anco l'eccesso del bene; si è trepidanti per sè soli, o al più pe' carissimi; perché in questa sensazione più che il sentimento agisce un malessere fisico o l'apprensione di esso: perciò intrepido chi non teme, chi non trema del pericolo. Peritarsi (dal gredo peri molto, e treo io tremo, così in dizion. di Napoli) sarebbe un temer molto e a segno di tremare; ma è pià un vergognarsi, avere quel certo timore di non far bene che ha chi diffida di sè, per non saper bene, o per non avere pratica o quell'assicuranza che viene anco da coraggio naturale; è un dubitare dell'esito delle cose per causa nostra. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Temere - V. a. e N. ass. Aver paura, Esser oppresso da timore. Aureo. Bocc. Nov. 1. g. 2. (C) Temetter forte, seco dicendo. E nov. 2. g. 10. Messere, voi siete in parte venuto, dove, dalla forza di Dio in fuori, di niente ci si teme per noi. Petr. Son. 25. part. I. Io temo sì de' begli occhi l'assalto…, Ch'i' fuggo lor, come fanciul la verga. E Son. 287. part. I. Onde 'l cor lasso ancor s'allegra e teme. Albert. cap. 51. Cotidianamente sta in tormento chi sempre teme. [Camp.] D. 1. 2. Temer si deve sol di quelle cose, Ch'hanno potenza di far altrui male.

2. Detto di animali. (Vet.) [Cont.] Garz. M. Cav. I. 4. Li cavalli vigorosi sono più tosto frigidi, camminano quieti; ma, quando sono ricercati, all'ora fanno conoscer quanto vagliano e di quanto vigore siano; si mostrano così sensitivi allo sprone, che temono il colpo fin all'ultimo segno.

3. Riferito a Dio, o a chi abbia autorità sopra di noi, vale Avere in reverenza. Dant. Inf. 3. (C) Alla riva malvagia, Ch'attende ciascun uom che Dio non teme. Libr. Eccles. 8. 12. (Man.) I buoni uomini… temono Domenedio.

4. † Talora si costruisce col dativo alla latina. S. Agost. C. D. 1. 30. (M.) Quel vostro… Scipione… temendo a voi la miseria, non volea che si distruggesse Cartagine. Bemb. Stor. 2. 24. I più savii ed i più prudenti e capitani e condottieri al Re ed a se stessi temeano, e più gravissimo caso soprastar loro estimavano. E 10. 137. A se stessi temendo, spesso indietro si rivolsero. [Fanf.] E 2. 18. Temendo alle cose sue, le aveva richiesto favore. E 2. 24. Il Triulzio, temendo a sè e a' suoi, si ritirò all'ultima parte del monte. Pallav. Stor. 163. Il Papa, disperando di quello Stato, e temendo al suo, ritirò le genti. Cavalc. Med. Cuor. cap. I. 8. Siccome la grandine si teme forte alla vigna, perciocchè rompe e guasta le viti e li fiori e anche l'uva, così… = Lib. Cat. 2. 4. 86. (Man.) Temi al tuo maestro.

5. E in signif. n. pass. Non usit. – M. V. 6. 45. (M.) Gli Ascolani, temendosi della campagna, perchè non erano ancora in accordo col legato, si disposono di rendersi a fare la volontà del legato. E 55. Quelli della città poco si temeano. E 8. 92. E cominciârsi i collegati a temersi de' signori di Milano. Fr. Giord. Pred. 11. (Man.) Non si temeano di confessare il nome di Cristo, tuttochè fosse contro al volere di coloro. Car. Lett. 1. 11. Scriverolle, poichè mi mostra d'averlo caro; chè per l'ordinario in tanti suoi negozii d'importanza, mi temerei di farlo. [Camp.]Ces. Com. Ad ogni numero di nemici insellati, quantunque essi pochi siano, andare non si temono (audeant). [Fanf.] Stor. Eur. 119. Si trovò sì lontano dalle genti e forze di Arnolfo, ch'e' non ebbe mai che temersi.

6. Temere, per Dubitare. Bocc. Nov. 1. g. 3. (C) Temette di non dovervi esser ricevuto. E nov. 3. g. 5. Temevano d'essere seguitati. E nov. 7.g. 8. Credi tu ch'io, se quel ben gli volessi che tu temi, sofferissi che egli stêsse laggiuso ad agghiacciare? S. Bern. Pist. 7. (Man.) Sempre in ogni parte e in ogni tua operazione temi di non offendere Iddio in veruna cosa. Fior. Mor. S. Greg. 3. Il nostro beato Giobbe essendo fedito di saette di tanti dolori, temendo di non cadere, e di non peccare per tanti obbrobrii, confortandosi rivocò se medesimo a stato di fidanza.

7. Al verbo Temere, per proprietà di linguaggio, si dà il Non, o Non forse, ommettendo il Che. Petr. Son. 71. part. I. (C) Ch'io temo, lasso! no 'l soverchio affanno Distrugga il cor. Dant. Inf. 3. (Man.) Allor con gli occhi vergognosi e bassi, Temendo no 'l mio dir gli fusse grave, Infino al fiume di parlar mi trassi.

8. Curare, nel signif. del § 4. [Cont.] Sod. Arb. 91. Alle piante delicate, e che temono il freddo, come i fichi e tutti gli agrumi, per difesa si ponga un bucciuolo, o covon di paglia, o altra coperta migliore in cima, che gli difenda dal gelo. Cr. P. Agr. II. 6. Alcune (viti) temon le piove, alcune il molto secco; e alcune sono che hanno spessi nodi, e alcune hanno le gemme per lunghi internodii distanti.

Non usit. i due segg. Cr. (C) Quell'arbore ha temuto. Dav. Colt. 182. Trapiantalo alla luna di Ottobre con gran pane di terra, acciocchè egli (non se ne avveggendo quasi le barbe sue) non tema.

Riferito a pers. Cron. Morell. 256. (C) Nata di buon uomo, e così conversata, cioè col marito, che sia stato, o sia uomo che tema vergogna.Pass. 370. Potrebbe essere alcuna cagione dalla parte dentro, o grande letizia di cuore, ch'altri avesse o aspettasse d'avere, o grande abbondanza di molto sangue, o che la persona temesse molto il diletico. E 372. Qualunque di quello cagione sia, o 'l vermine, e 'l temere il diletico, o altro, si termina quel sogno. (Qui a modo di Sost.) Lor. Med. Canz. 31. 4. Par ch'elle abbiano il parletico; Quando un teme il solletico, Menan più che Arrigo bello.

9. Non temer grattaticci, o Non esser uomo che tema grattaticci, vale Non si curare d'ogni cosa, e star tosto senza muoversi dal suo proposito, per quanto altri dica o faccia. Non com. – Fir. Nov. 5. 240. (C) Come quella che molto bene lo conosceva, e sapeva che egli non era uomo che temesse grattaticci. Alleg. 181. Ricordatevi nella vostra malora che e' non temon grattaticci. E 258. Non temon più le Muse grattaticci. Malm6. 101. E perchè tu non temi grattaticcio, Mentre stima non fai delle bravate, Quest'altra volta le saran pecciate.

[T.] Temere, ass., e di timore non grave, e di tema mista d'affetto, o anche di paura. Vang. Non temere, o Maria. – Videro Gesù, e temettero. – Son io, non temete. – Non vogliate temere. – Le donne temerono. – Temette il popolo. – Temendo ammirarono. – Temettero di timore grande.

T. Prov. Tosc. 42. Chi ama, teme. E 64. Chi non falla non teme. E 88. Fa' il dovere, e non temere. E 150. Chi ha ragione teme, chi ha torto spera. E 239. Mal delibera chi troppo teme. E: Chi teme è in pene. E 240. Chi teme minaccia. E 259 Chi non teme, non si guarda; chi non si guarda, si perde. E: Chi non teme, pericola. E 329. Di promesse non godere, di minacce non temere. E 330. Non c'è intoppo per avere, più che chiedere e temere.

[G.M.] D. 1. 13. Di quella scheggia (di quel ramoscello rotto) usciva insieme Parole e sangue, ond'io lasciai la cima Cadere, e stetti come l'uom che teme. Segner. Mann. Apr. 24. Quando Israele mirò dal sommo d'una collina i cadaveri degli sventurati Egiziani che l'Eritreo vomitava di mano in mano sulle sue spiaggie, non potè far di meno di non temere a quello spettacolo, che era pur a lui di trionfo. E Magg. 2. Che se ancora operandola (la tua salute eterna) hai da temere, hai da tremare, hai da star così palpitante, che saria, misero te, se non la operassi? E Ag. 21. Ma se cattive (sono le opere che fai), misero te, temi e trema, perchè, oh quanto male ti aspetta! E Quares. 37. 1. Chi ama, teme. E Crist. Instr. 1. 4. Speri, ma speri temendo, affinchè la sua speranza ripongalo sulla via della salute.

II. T. Temo che, Temo non: questo dice più. Temo che ci riesca. – Temo che non abbia a riuscire nell'intento.

T. Temo non forse, accenna a sempl. sospetto. Temevo non forse avesse preso a male quelle schiette parole.

III. T. Col Di. Temere di, è meno che Temere il, perchè questo ha più diretta relaz. coll'intero oggetto che temesi. Possiamo temere di pers. o di cosa la qual per sè non sia temibile; temerne per certe condizioni speciali sue o nostre. Istinto del senso è temer del dolore. Temere il dolore è viltà. – Temesi dell'esito d'una cosa nel dubbio se felice o no; Temesi l'esito tristo.

[Cors.] D. 2. 6. Ma tema degli artigli Ch'a più alto leon trasser lo vello. T. E 1. 1. Questi (il leone) parea che contra me venesse (venisse) Colla testa alta e con rabbiosa fame, Sì che parea che l'aër ne temesse. Salm. Ab increpatione tua, Domine, fugient (aquae), a voce tonitrui tui formidabunt. – Bisogna temer di tutto.

IV. T. Temere di, Temere da. Temere d'uno, aspettarsene male o dispiacere; ma può anch'essere di semplice soggezione. Fanciullo, anche buono, teme del padre severo. – Non teme nè di maestri nè di ammonizioni nè di nulla. – Temere da, è più grave. Il reo dal giudice teme la pena.

V. Col Di e l'inf. T. Prov. Tosc. 135. Molti hanno insegnato a ingannare temendo d'essere ingannati. E 299. Chi teme di dire, non è degno di fare. – Temè d'andarvi. – Temevo d'esser cagione di disturbo. – Temevo d'impazzire.

T. Col Non innanzi, pare che in certi casi acquisti efficacia. Non temette di avventurarsi al pericolo. – Non temo di dire a fronte alta le mie ragioni. [G.M.] Segner. Quares. 3. 9. E poi non temerete ancor di accostarvi in un tale stato ai santissimi Sacramenti, confessarvi, comunicarvi. quasi che siate tante colombe ancor voi senza fiele! E Mann. Apr. 17. Alcuni sanno temperare lo sdegno nelle parole, ma poi non temono di sfogarlo nei fatti.

VI. T. Temere di, talvolta è aff. a Temere per Temo della sua salute. – Temo della raccolta. Ma ilPer esprime maggior cura che s'abbia, per la pers. o per la cosa. Temo per la salute sua. – Temo per la casa nostra, per la nostra famiglia.

VII. [G.M.] Temere di se stesso. Diffidare delle proprie forze; e può anch'essere per sentimento d'umiltà. Temo del mio cuore che non regga a tanta sventura. Segner. Mann. Lugl. 5. Non dice Davide di temere i giudizii divini assolutamente: dice piuttosto di temere di sè, a cagione dei giudizii divini. E Ag. 14. Se temono di se stessi come consapevoli della propria miseria, confidano altresì come certi della misericordia di quel Signore, che su quell'ora li chiama a sè con invito così amorevole (parla dei buoni quando muoiono).

VIII. Senso att. [Pol.] Sent. Mor. 3. 225. Molti sono che temono la infamia, e pochi la coscienza. [G.M.] Segner. Mann. Ag. 25. Considera di quanto pregiudizio sia nella vita spirituale temer gli scherni che ti convien tollerare da coloro che professano vita opposta. E Quares. 16. 3. Temo i contrasti iracondi, temo i cicalamenti oziosi, temo le avarizie tenaci, temo le ambizioni superbe, temo i guardi lascivi. E Incred. 15. 16. La speditezza delle armi è sì vantaggiosa, che nelle guerre si temono più i moschetti che le bombarde.

T. Non ha più a temere le insidie degli uomini. – Non temo più nulla. – Non vi temo.

T. Prov. Tosc. 35. Chi fa temere ogni uomo, teme ogni cosa. E 84. Chi non le fa non le teme (le azionacce). E 240. Tal piglia leoni in assenza, che teme un topo in presenza. E 238. Chi teme acqua e vento, non si metta in mare. E 239. Chi teme la morte, non stima la fama. E 279. Chi teme il dire, di far non ha ardire. Altro prov. dell'uso: Chi teme le passere, non semini biade.

IX. T. Temere, recato a Dio, ha senso di tímore rispettoso, timore d'offenderlo, più che d'incontrare la pena.

T. Di Dio si teme, non si ha paura, se non da ultimo da coloro che non lo temono. In una sommossa di Parigi una Suora della Carità s'aggirava nella mischia per assistere ai moribondi. Un uomo inebriato di sangue le spiana il fucile contro, ma essa lo svia leggermente colla mano, e dice: Crederete voi ch'io abbia paura del vostro fucile? Io non temo che Dio.

T. Vang. Piuttosto temete Lui che può e l'anima e il corpo condannare al tormento. Prov. Tosc. Chi teme Dio, non teme gli uomini. [Pol.] Eccles. Chi teme il Signore, di nulla avrà paura. Salm. Beato l'uomo che teme il Signore. [G.M.] Segner. Crist. Instr. 1. 14. È tanto lodato nella Scrittura il santo Tobia, perchè insegnò a suo figliuolo a temere Dio da bambino. E Quares. 3. 3. Se non vi resta altri al mondo di cui temere, vi resta Dio. Di questo ne temerete?

X. T. Riferito a caldo, freddo, fatiche, ostacoli e sim., vale Curarli, Sentirli anche troppo. Teme molto il freddo. Cr. 6. 22. I cavoli non temeranno il gelo nè la rugiada del verno. – Il grano non teme più l'asciuttore. E ass. Il gran turco, i fagiuoli non temon più. (E anco si dice:Non hanno più paura, sottint. Della contrarietà della stagione.)

T. Prov. Tosc. 18. La catena (del pajuolo) non teme il fumo. E 88. Buona incudine non teme martello. E 345. Cammin che teme il fumo è cattivo da abitare.

XI. T. Temersi, col Si che par riempitivo, vive in Corfù. D. 3. 22. Io stava come quei che in sè ripreme La punta del disio, e non s'attenta Del dimandar, sì del troppo si teme. Liv. 382. Io mi temo che… Ar. Fur. Che troviam morto il giovane mi temo (dice temenza che non è paura, che è intima a chi la prova, che non vien di fuori).
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: temerari, temeraria, temerariamente, temerarie, temerarietà, temerario, temerci « temere » temerebbe, temerebbero, temerei, temeremmo, temeremo, temereste, temeresti
Parole di sei lettere: telson, temano, temerà « temere » temerò, temete, temeva
Lista Verbi: teleriscaldare, tematizzare « temere » temperare, tempestare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): fotocamere, tetramere, pentamere, gemere, fremere, premere, spremere « temere (eremet) » ritemere, cashmere, redimere, effimere, chimere, pentemimere, dirimere
Indice parole che: iniziano con T, con TE, parole che iniziano con TEM, finiscono con E

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