Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per fine |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: cine, dine, fide, file, fina, fini, fino, fune, mine. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: cina, dina, dino, gina, gino, kina, king, kini, kino, lina, lini, link, lino, mina, mini, mino, minò, pina, pini, pino, ring, sino, tina, tini, tino, vini, vino. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: fin. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: faine, finge, finse, finte. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: beni, ceni, geni, lenì, meni, peni, reni, seni. |
Parole con "fine" |
Iniziano con "fine": finendo, finente, finenti, finezza, finezze, finestra, finestre, finecorsa, finemente, finestrata, finestrate, finestrati, finestrato, finestrina, finestrine, finestrini, finestrino, finestrona, finestrone, finestroni, finestracce, finestrella, finestrelle, finestretta, finestrette, finestrucce, finestraccia, finestruccia, finestrucola, finestrucole, ... |
Finiscono con "fine": affine, alfine, infine, confine, cuffine, morfine, olefine, caraffine, diolefine, endorfine, paraffine, passafine, superfine, filosofine, sopraffine, poliolefine, oltreconfine, cicloparaffine. |
Contengono "fine": affinerà, affinerò, sfinendo, sfinente, sfinenti, affinerai, affinerei, confinerà, confinerò, definendo, definente, raffinerà, raffinerò, rifinendo, rifinente, affineremo, affinerete, confinerai, confinerei, raffinerai, raffinerei, raffineria, raffinerie, sconfinerà, sconfinerò, strofinerà, strofinerò, affineranno, affinerebbe, affineremmo, ... |
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Parole contenute in "fine" |
fin. |
Incastri |
Inserito nella parola afra dà AFfineRA (affinerà); in afro dà AFfineRO (affinerò); in dente dà DEfineNTE. |
Inserendo al suo interno ali si ha FIaliNE; con già si ha FIgiaNE; con tar si ha FINtarE; con ton si ha FINtonE; con oro si ha FIoroNE; con ras si ha FrasINE; con asco si ha FIascoNE; con dici si ha FIdiciNE; con tale si ha FtaleINE; con danzati si ha FIdanzatiNE; con nocchio si ha FInocchioNE. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "fine" si può ottenere dalle seguenti coppie: fiato/atone, fibrillanti/brillantine, fichi/chine, fidenti/dentine, fidi/dine, figlie/gliene, fila/lane, filaria/lariane, filati/latine, file/lene, filetto/lettone, filino/linone, fiochi/ochine, fiondi/ondine, fiondo/ondone, fiordi/ordine, fioretti/orettine, fiossi/ossine, fiotto/ottone, fiscale/scalene, fisica/sicane. |
Usando "fine" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cefi * = cene; refi * = rene; * negli = figli; * ego = fingo; * eta = finta; * nessi = fissi; * nesso = fisso; * netta = fitta; * nette = fitte; * netti = fitti; * netto = fitto; * neumi = fiumi; gonfi * = gonne; grafi * = grane; colf * = coline; * nebbia = fibbia; * nebbie = fibbie; * nebula = fibula; * nebule = fibule; * negata = figata; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "fine" si può ottenere dalle seguenti coppie: fiat/tane, fiera/arene, fieri/irene. |
Usando "fine" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: naif * = nane. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "fine" si può ottenere dalle seguenti coppie: glifi/negli, grafi/negra, grifi/negri, refi/nere. |
Usando "fine" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * refi = nere; nere * = refi; negli * = glifi; negra * = grafi; negri * = grifi; * glifi = negli; * grafi = negra; * grifi = negri. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "fine" si può ottenere dalle seguenti coppie: fibbia/nebbia, fibbie/nebbie, fibbietta/nebbietta, fibbiette/nebbiette, fibbiettina/nebbiettina, fibbiettine/nebbiettine, fibula/nebula, fibulare/nebulare, fibulari/nebulari, fibule/nebule, figata/negata, figate/negate, figli/negli, fissi/nessi, fisso/nesso, fitta/netta, fittamente/nettamente, fitte/nette, fitti/netti, fitto/netto, fiumi/neumi. |
Usando "fine" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cene * = cefi; * lane = fila; * lene = file; rene * = refi; * atone = fiato; * tee = finte; * tiè = finti; gonne * = gonfi; grane * = grafi; * gliene = figlie; * linone = filino; * alee = finale; * ondone = fiondo; * ottone = fiotto; * sicane = fisica; fide * = ideine; * lariane = filaria; * lettone = filetto; * nissene = finisse; * scalene = fiscale; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "fine" (*) con un'altra parola si può ottenere: * grò = fingerò; * uso = fusione; sir * = sfinire; arca * = africane; * argo = faringeo; * elsa = felsinea; * else = felsinee; * emma = femminea; * emme = femminee; * ermo = fermione; * irte = finirete; * isso = fissione; slat * = sfilante; * lesso = flessione; * lusso = flussione; porri * = porfirine; riuso * = rifusione; * nazirei = finanzierei; caliorna * = californiane. |
Rotazioni |
Slittando le lettere in egual modo si ha: lori. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Fine, Termine, Por fine, Dar fine, Finirla, Farla finita - Fine è opposto di Principio, e dicesi di tempo e di luogo. - Termine è il punto fisso al quale si va o si vuol andare, o non si può passare. - Porre o Dar fine è il cessar di fare una cosa; e dovendo porre una differenza tra queste due frasi, la prima si dirà essere il puro atto del cessare dall'opera; e la seconda accenna a certo compimento e ripulitura di essa. - Finirla è restar di fare una cosa che altrui riesce spiacevole. - Farla finita è lo stesso, ma è più imperativo, e indica noja maggiore. [immagine] |
Scopo, Proposito, Fine, Mira - Proposito è ciò che l'uomo propone di fare. - Delle cose che si propone, esso ne fa come Scopo, come segno e bersaglio, dove dirige tutti gli strali del suo ingegno, pigliando esattamente la mira per colpirlo, e così arrivare al compimento del suo desiderio, che è il Fine a cui tendeva il Proposito. [immagine] |
Fine, Fino, Sottile - Fine dice più specialmente la qualità materiale, e accenna a eccellenza di tessuto, a pregio intrinseco, o simili: Panno fine, tela fine, oro fine. - Invece quando si vuol accennare qualità della mente arguta e penetrante, si dice Fino e Fina, per es.: «È la donna più fina che abbia conosciuta.» - La voce Sottile si usa a significare materialmente cosa di piccolissime dimensioni, o si consideri la lunghezza o la grossezza: Filo sottile, Ago sottile, Lastra sottile, ecc. Si trasferisce anche alle qualità della mente, ed allora è qualcosa più che Fino. [immagine] |
Finalmente, Alla fine, All’ultimo, Alla fin fine, In fin dei conti, In fin delle fini - Finalmente si usa nella conclusione di un discorso; e non di rado è voce di esclamazione impaziente. - «Finalmente è arrivato.» - La forma Alla fine può corrispondere ad Al principio. - E lo stesso dicasi di All'ultimo. - Le altre tre Alla fin fine, In fin de' conti, In fine delle fini, sono tutte formule conclusive, tra le quali non c'è differenza se non di maggiore o minore efficacia. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Vista, Mira, Intento, Intenzione, Disegno, Fine, Scopo - La vista è più generale; è considerata più in grande, ed infatti si dice più sovente al plurale; le mie, le tue viste sono, ecc.; la mira è più speciale: debb'essere ristretta in un punto; prender la mira, rivolgere ogni sua mira verso, ecc. Il fine è l'effetto ultimo a cui si giunge, ben diverso sovente da quello che si aspettava. Lo scopo è come il fine segreto a cui tendono i desiderii e gli sforzi dell'uomo: il mio scopo, dicesi sovente, non è questo; a più sublime scopo sono diretti i miei conati. Il disegno non riguarda soltanto il fine o lo scopo di un'azione o di una serie di azioni; ma sì abbraccia tutta l'azione, tutta la serie; sovente però i bei disegni vanno guasti per l'obblio di una minima circostanza impreveduta o a cui non si è dato il peso che meritava. La intenzione è nell'idea; l'intento, nello sforzo, nell'opera: quante volte colle migliori intenzioni non si riesce nell'intento per mancanza di volontà, di energia! [immagine] |
Ultimare, Finire, Compire, Terminare, Consumare; Il fine, La fine, Fine, Finimento - Si ultima ordinariamente per non più parlare della cosa e per isbrigarsene; vi si dà un'ultima mano e poi si lascia lì. Si finisce invece con un certo amore, con una diligenza che dà all'oggetto proprio quella finitezza che se non è perfezione, vi si accosta però di molto. Si compie per dovere, obbligo o necessità ciò che si era incominciato e intrapreso. Si termina conducendo a un punto voluto la cosa per cui si possa dire finita o lo paia, ma talvolta non è: il termine a cui si porta non è sempre l'apice o il sommo cui potrebbe raggiungere. Si consuma un sacrifizio, un’impresa che per essere rata e legale ha bisogno di certe formalità o condizioni. Consumare ha poi altri significati che però stanno sempre nella linea del ridurre a un ultimo termine: il consumare la vita, il tempo, le sostanze, è un dilapidarle senza pro ordinariamente. Il fine è usato in certi sensi che la fine non comporta. Qual è il vero fine dell'uomo? avere un fine, tendere a un fine; è come la logica conseguenza di questo. Sentire la fine di un discorso può dirsi; andare alla fine della pagina, del libro; fine onorata. Fine è dunque meglio usato per indicare scopo, meta o conseguenza. Finimento non ha altro senso che di cosa materiale; finimento da tavola; e il complesso degli arnesi che si mettono addosso ai cavalli da sella o da tiro dicesi finimenti. [immagine] |
Per, A fine - Per riguarda il fine e i mezzi; a fine, il primo soltanto: per ragionare, a fine di persuadere; per andare, a fine di giungere sani e salvi. [immagine] |
Gusto (buon), Sentir fine - « Il buon gusto viene da arte, da studio, almeno da pratica; il sentir fine da nativa attitudine ad essere accorto del buono: cioè del bello ». Ghiglione.
Poi per una certa trasposizione dell'idea appropriamo il gusto alla cosa dicendo: il tal frutto per es. ha un gusto delicato, squisito. Ma noto che il sentire è sempre dell'uomo. [immagine] |
Il fine, La fine, Il finale - Il fine è opposto al principio; sono i due termini estremi della cosa; la fine è l'opposto dell'esordio, dell'introduzione; ha talora senso vicino a finale; che non è l'ultima parola d'un discorso, l'estrema nota di una suonata, l'ultimo punto di una linea; ma ne è come l'ultimo squarcio, l'ultimo periodo, l'ultimo membro. [immagine] |
Dall’a fino alla zeta, Dal principio alla fine - Per andare dall'a fino alla zeta bisogna passare necessariamente per tutte le lettere dell'alfabeto; dunque questa prima maniera di dire sembra voler significare che non debbasi o non vogliasi ommettere alcuna particolarità o circostanza: dal principio alla fine, siccome non è così espressamente tracciata la strada, si va anche a salti, e d'un solo salto se non è troppo lunga la distanza: con tre parole raccontò Cesare la sua famosa vittoria contro Farnace, veni, vidi, vici; in due salti; dal principio alla metà, da questa alla fine: se l'avesse dovuta raccontare dall'a fino alla zeta, non sarebbe bastata una lunghissima lettera. [immagine] |
Compimento (dare), Mandare ad effetto, Portare a buon fine - Mandare ad effetto è un passare dalle parole ai fatti; cioè fare o anche far fare la cosa discorsa, bilanciata, controversa. Dar compimento è un approssimarsi o toccare il fine dell'operazione stessa. Portare a buon fine, dà ad intendere o lascia supporre che si sian trovati nell'esecuzione ostacoli, difficoltà, e che vi è un certo merito nell'averli superati. [immagine] |
Fine, Delicato, Sottile, Minuto, Tenue - Può una cosa muovere da animo, da sentimento delicato, e non essere tanto finamente, sottilmente detta; può invece la cosa esser detta finamente, sottilmente e riuscire appunto più acuta, e cagionare puntura più acre e dolorosa: fine è adunque la forma, delicato dice meglio la natura e quasi la materia della cosa stessa: satira fine; lode, elogio delicato: fine educazione, delicati sentimenti. Fine, de’ sensi parlando, esprime la loro acutezza, il grado d’energia di cui sono dotati; delicato, la sensibilità loro, la suscettività di ricevere le esterne impressioni; vista fine, vale penetrante, acuta; occhi delicati, quelli che una luce alquanto viva offende e danneggia. Tenue, in senso astratto, vale non grande, non molto esteso: tenue lode, tenue intelligenza, capacità. Di cose materiali parlando, tenue vale pochezza e debolezza in genere; minuto, cosa circoscritta in brevi termini in ogni senso; sottile, dice cosa estesa in larghezza assieme e in lunghezza, o in lunghezza soltanto; vaso, prezzo tenue; grano, erba minuta; carta, filo, ago sottile. Può la cosa sottile esser forte di molto, proporzionatamente parlando; può la cosa minuta acquistare importanza o per la materia o per la quantità; ma ciò che è tenue non può aumentare le qualità sue se non cangiando natura, perchè tale è la legge che governa la mediocrità: unite più cose mediocri e invece di giovarsi si nuoceranno.
«Fine, ora s’usa per puro (oro), ora per sottile (pannolino), ora per minuto (polvere); ma puro s’oppone ad impuro, sottile a grosso, minuto a grande od a grave. Fine è più generale. Tutto ciò che per natura o per arte vince l’ordinaria forma o misura, in purezza, sottigliezza, delicatezza, si può chiamare fine». Romani.
Il vero perchè i Fiorentini dicano fine a tutto andare, invece di fino e fina, non mi saprei; a meno che nell’uso di questa loro parola di genere che dirò neutro, non trovino, non sentano una finezza, che a noi, lontani dalle ridenti sponde dell’Arno, sfugge per essere troppo delicata e sottile. [immagine] |
Finalmente, Alla fine, Alfine - Alla fine può corrispondere con al principio; gli altri due no. Finalmente è non di rado voce di esclamazione impaziente; finalmente, cioè, dopo un lungo aspettare, giunse! Alfine è meno usato: può servire al verso, nel quale nè alla fine, nè finalmente calzerebbero per certo per la loro forma prosaica affatto e per il tuono dottorale che seco importano; e così: alfin giungesti, giunsero alfine, stanno benissimo nella poesia seria: alla giocosa possono servire gli altri due, poichè non esclude alcun elemento, e ogni cosa le vale purchè trovi lo scherzo, il frizzo, il pungolo di cui abbisogna, e muova a intelligente sorriso. [immagine] |
Estremità, Fine, termine, Capo - Estremità si riferisce a lunghezza, e così anche capo; fine, a tempo; termine ad opera: fra estremità e capo, parlando di cosa materiale, ravviso questa differenza, che questo significa meglio il principio; quella, la fine; capo, quindi, è anche la prima spanna, il primo raso, o almeno quanto può prendersene in mano per cominciare a misurare o a svolgere il filo, la stoffa; l'estremità è proprio il punto dove finisce o anche dove comincia, se vuolsi. Dopo il fine o la fine non c'è, ragionevolmente parlando, più nulla: le cose invece possono condursi fino a un certo termine, e quivi lasciarle o ripigliarle per progredirle sino al loro compimento: mezzo termine, è un compromesso, un modo di finire a un modo o all'altro, alla meglio, cosa intricata e pendente. Venirne a capo, esprime quella soddisfazione che si prova nel vedere felicemente vinte le difficoltà; essere alla fine, vale in sul finire; venire alle estremità, vale a passi, a risoluzioni estreme, avventate, arrischiate, che in altre circostanze neppure ci verrebbero in mente. Ogni punto della superficie d'un corpo è un'estremità, se vuolsi; pure estremità, nell'uso, non dicesi che del punto ove finisce parte di forma allungata; le estremità delle mani, de' piedi. [immagine] |
Ultimo (da), Sull’ultimo, Sulla fine, Finalmente - Sull'ultimo indica l'avvicinarsi del termine; sulla fine, l'ultimo periodo della cosa; finalmente, la conclusione; e per servirmi di un esempio materiale ma giornaliero dirò: sull'ultimo del pranzo è servito l'arrosto e l'insalata; sulla fine vengono in tavola frutta, dolci e liquori; finalmente si prende il caffè e tutto è finito. Da ultimo è termine proprio de' retori: da ultimo farò vedere le conseguenze delle premesse stabilite ne' primi due punti della mia orazione. Finalmente è anco una specie di esclamazione in chi è stanco di aspettare o di operare senza pro: finalmente che volete? finalmente non ne posso più! [immagine] |
Buon termine, Buon fine - Una cosa è portata a buon termine quando si sono superate le difficoltà maggiori, e ch'è presso ad esser finita; è portata a buon fine quando venne finita o pacificamente e direi naturalmente, senza intoppi o traversie nel suo corso; oppure, che gloriosamente, vittoriosamente si superarono, ed ebbe buona riuscita malgrado ogni ostacolo. [immagine] |
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