Forma verbale |
Mondo è una forma del verbo mondare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di mondare. |
Aggettivo |
Mondo è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: monda (femminile singolare); mondi (maschile plurale); monde (femminile plurale). |
Parole Collegate |
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Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
terra (20%), universo (14%), pianeta (12%), tondo (5%), cane (5%), sfera (3%), antico (3%), altro (2%), cosmo (2%), crudele (2%), girare (2%). Vedi anche: Parole associate a mondo. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia |
Articoli interessanti e pagine web |
Almanacco: Verne pubblica "Il Giro del mondo in 80 giorni" |
Liste a cui appartiene |
Lista Parole Monovocaliche [Molto, Monco « * » Mondò, Mongolo] |
Foto taggate mondo | ||
tutto nelle mani | Quattro ragazze insieme a Pesaro | Cattiveria nel carro di Putignano |
Informazioni di base |
La parola mondo è formata da cinque lettere, due vocali (tutte uguali, è monovocalica) e tre consonanti. Divisione in sillabe: món-do. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). Parole con la stessa grafia, ma accentate: mondò. |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con mondo e canzoni con mondo per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Commedie di salone di Matilde Serao (1919): Così, a poco a poco, un certo isolamento si faceva intorno ad essi; il mondo confessava sempre ad alta voce che quei due riunivano tutto lo spirito napoletano, ma sottovoce diceva che era meglio lasciare i due modelli dello spirito, alle prese fra loro. Flavia ed Ernesto non se ne accorgevano, e quando arrivò lentamente il momento in cui si trovarono soli, l'uno di fronte all'altro, sembrò loro una cosa molto semplice. Il pubblico si era un po' allontanato ma non per nulla è stata inventata l'arte per l'arte. Seta di Alessandro Baricco (1996): Hara Kei gli aveva raccontato che se li era fatti portare da tutte le parti del mondo. Ce n'erano alcuni che valevano più di tutta la seta che Lavilledieu poteva produrre in un anno. Hervé Joncour si fermò a guardare quella magnifica follia. Si ricordò di aver letto in un libro che gli uomini orientali, per onorare la fedeltà delle loro amanti, non erano soliti regalar loro gioielli: ma uccelli raffinati, e bellissimi. Annalena Bilsini di Grazia Deledda (1927): — In cambio mi ha raccontato le avventure del suo primo matrimonio. Dice che il primo marito, dal quale non ha avuto figli, la chiudeva in casa, tanto era geloso; la chiudeva cioè nella cucina, e poi inchiodava tutti gli usci delle stanze attigue. Una volta ve la lasciò chiusa per quattro giorni, in modo che l'ultimo giorno, venute a mancare le provviste, ella mangiò solo un po' di polenta fredda. Si vede che da quella volta ci si è abituata. A furia di fame, poi, è stata lei a far trottare verso l'altro mondo il primo ed il secondo marito, — riprese, ma con un accento stranamente serio; — e la stessa sorte forse toccherà a me. |
Proverbi |
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Espressioni e Modi di Dire |
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Libri |
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Titoli di Film |
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Canzoni |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per mondo |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
»» Vedi tutte le definizioni |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: fondo, mando, monco, monda, monde, mondi, monto, mordo, rondò, sondo, tondo. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: condi, condì, donde, fonda, fonde, fondi, ronda, ronde, sonda, sonde, sondi, tonda, tonde, tondi. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: modo, mono. |
Parole con "mondo" |
Iniziano con "mondo": mondovisione. |
Finiscono con "mondo": immondo, raimondo, finimondo, giramondo, mappamondo. |
Incastri |
Inserendo al suo interno dan si ha MONdanDO; con tan si ha MONtanDO; con ossi si ha MONossiDO; con della si ha MOdellaNDO; con lesta si ha MOlestaNDO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "mondo" si può ottenere dalle seguenti coppie: moa/andò, moabita/abitando, moda/dando, modesta/destando, modista/distando, modiste/distendo, moli/lindo, more/rendo, moria/riandò, moriste/ristendo, morite/ritendo, moro/rondò, morotea/roteando, moscaccia/scacciando, mosce/scendo, mosci/scindo, moscia/sciando, moto/tondo, moveste/vestendo, moviola/violando, monaci/acido... |
Usando "mondo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: damo * = dando; limo * = lindo; mamo * = mando; * dota = monta; * dote = monte; * doti = monti; * doto = monto; remo * = rendo; temo * = tendo; tomo * = tondo; bramo * = brando; * dotai = montai; premo * = prendo; riamo * = riandò; scemo * = scendo; calamo * = calando; * dotano = montano; * dotare = montare; * dotata = montata; * dotate = montate; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "mondo" si può ottenere dalle seguenti coppie: monica/acido, monile/elido. |
Usando "mondo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: groom * = grondo; * odometri = monometri; * odometro = monometro. |
Cerniere |
Usando "mondo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * sim = ondosi. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "mondo" si può ottenere dalle seguenti coppie: monta/dota, montai/dotai, montammo/dotammo, montando/dotando, montano/dotano, montante/dotante, montanti/dotanti, montarci/dotarci, montare/dotare, montarmi/dotarmi, montarono/dotarono, montarsi/dotarsi, montarti/dotarti, montarvi/dotarvi, montasse/dotasse, montassero/dotassero, montassi/dotassi, montassimo/dotassimo, montaste/dotaste, montasti/dotasti, montata/dotata... |
Usando "mondo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: dando * = damo; lindo * = limo; mando * = mamo; * dando = moda; * lindo = moli; * rendo = more; rendo * = remo; tendo * = temo; brando * = bramo; * cado = monca; * riandò = moria; * scendo = mosce; * scindo = mosci; prendo * = premo; riandò * = riamo; scendo * = scemo; calando * = calamo; * acido = monaci; * aio = mondai; * ritendo = morite; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "mondo" (*) con un'altra parola si può ottenere: * uve = muovendo; amen * = ammonendo; dirà * = dimorando; * arno = mondarono; * orma = monodroma; * orme = monodrome; rive * = rimovendo; morra * = mormorando; prove * = promovendo; scoda * = scomodando; stila * = stimolando; accoda * = accomodando; capina * = campionando; * aggira = maggiorando; * strale = mostrandole; * strali = mostrandoli; * strami = mostrandomi; * strane = mostrandone; * strati = mostrandoti; * alogica = monadologica; ... |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Mondo, Universo - La voce Mondo dà idea di unità. - La voce Universo dà idea di cosa collettiva. Di fatto si chiama mondo il pianeta che noi abitiamo, e si chiama universo tutto quanto il creato, stelle, pianeti, ogni cosa. [immagine] |
Universo, Mondo, Il creato - L'Universo significherebbe propriamente Tutta quanta l'opera della creazione, che altrimenti si chiama Il creato, ma nell'uso comune si prende per la Terra, considerata in tutta la sua estensione, in tutte le sue parti e varietà, la quale se si considera comprensivamente e assolutamente, si dice Mondo, la qual parola comprende anche il modo di vivere, i varii accidenti che occorrono, e anche, alle volte, le persone che lo abitano. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Mondo, Secolo; Società, Vita - Mondo è più generale, o almeno rappresenta idea più estesa: vale e gli uomini e le cose tutte a noi contemporanee; società, idea più ristretta: società è il complesso degli uomini civilizzati; l'Esquimale, l'Ottentoto, l'abitante dell'Oceania non sono presenti al mio pensiero quando dico: la società ha delle leggi, dei bisogni di progresso a cui non può sottrarsi: che figura farò in società? e simili: vi sono o vi possono essere invece quando dico: il mondo è grande: il filosofo è cittadino del mondo intero: ogni uomo di questo mondo è mio fratello. La società generale si divide poi in tante parziali società quante sono le nazioni, le città, i paesi e i circoli e le adunanze speciali di ogni città o paese; andare, essere, stare in società. Secolo esprime idea di tempo: ogni secolo ha un andamento e una fisonomia sua particolare; vi sono de' secoli che hanno preso il nome da un uomo: qual sarà mai quello che si denominerà dalla pace, dalla giustizia, dalla felicità universale? Essere al secolo è l'opposto di menare vita religiosa, monastica e regolare. Vita ha senso più individuale: i beni, i mali della vita: la vita dell'uomo è un alternare continuo fra l'errare e il pentirsi. [immagine] |
Gran mondo, Bel mondo - Col primo non s'intende soltanto accennare alle più alte classi della società per nobiltà, potere o ricchezze, ma anche al turbine di coloro che fanno affari, speculazioni, progetti, visite; al mondo in una parola che si agita. Bel mondo è quello dal quale si affettano usi e maniere distinte comechè si voglia: il grand'affare del bel mondo è il comfort, parola inglese; dappoichè le cose e le mode francesi son seguite dal gran numero, dal quale il bel mondo vuol sempre andare distinto. [immagine] |
Nel mondo, Nella vita, Sulla terra - Il primo vale, nella società, in mezzo agli uomini in genere; il secondo riguarda più le cose particolari, e, dirò meglio, personali di ciascheduno; il terzo, e le cose che ci vengono dagli uomini, e quelle che dalle cose e dai fenomeni naturali. La vita che si mena sulla terra, in mezzo al mondo, potrebbe assomigliarsi allo trascinare un cesto d'uova sopra un terreno sassoso e ineguale, e in mezzo a un branco di scimie o di altri animali intenti a rubarle; chi giurerebbe di portarle tutte in salvo e intere a casa? [immagine] |
Immacolato, Puro, Mondo, Netto, Pretto, Pulito - Immacolato, non solo che non ha macchia, ma che non fu mai macolato da bruttura veruna abbenchè piccola e leggera. Puro, ciò che non ha miscuglio di sorta. Mondo, ciò che fu rimondato da una certa corteccia o inviluppo di cose eterogenee che ne appannavano la bellezza. Netto, ciò che non ha sucidume o macchia per essere stato lavato e pulito, ond'è che dicesi ordinariamente, netto e pulito; pulito dunque è più, perchè pulita è la cosa che ricevette quell'ultima mano di lavoro per cui esce tersa e lucida dalle mani dell'artefice. Pretto, il vino fatto d'uva e non più, senz'altra concia o manipolazione, che una pretesa arte insegna per renderlo migliore. Anima immacolata, coscienza netta e monda da peccato. [immagine] |
Universo, Mondo, Terra - Terra è il nome proprio del nostro globo come pianeta: la terra gira attorno al sole: terra poi per opposizione a cielo: venga il regno tuo così in cielo come in terra: in questa terra non dobbiamo considerarci che come pellegrini e viatori a una patria migliore. Mondo oltre l'idea materiale rappresenta anco la civile o la morale; tutti gli uomini che sono al mondo hanno più o meno chiara l'idea di un ente supremo; poi i pericoli del mondo: le dicerie del mondo, e, un poco più alla francese e perciò con un senso molto più ristretto, andare nel gran mondo, il bel mondo e simili. L'universo è tutto il creato, il cosmos, i cœli e il firmamentum del sublime versetto della Bibbia: cœli enarrant gloriam Dei et opera manuum eius annuntiat firmamentum: dicendo però, l'universa terra, l'universo mondo, intendiamo una universalità ristretta in questi più angusti termini. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Età del mondo - Tutti i cronologisti che fondano i loro calcoli su gli scritti degli autori sacri differiscono tra loro in quanto al tempo trascorso dalla creazione del mondo sino alla nascita di Gesù Cristo. Uno suppone l'intervallo di sei mila nove cento ottanta quattro anni, un'altro di tre mila sette cento cinquantotto, uno di tre mila sei cento sedici, e finalmente Rollin di quattro mila e quattro. Un'epoca così incerta come quella di Adamo non può dunque bastare per riferire alla medesima gli avvenimenti storici. Il periodo giuliano al contrario ha il gran vantaggio di stabilire fra i cronologisti un linguaggio uniforme. (Ved. Periodo Giuliano) [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Mondo - Agg. Mondato, Netto, Puro, Senza mescolanza. Aureo lat. Tes. Br. 3 5. (C) Ma sopra tutte maniere d'acqua si è quella, che novellamente è colta di piova, se ella è bene monda, e messa in cisterna ben lavata nettamente, senza alcune lordure. Poliz. Rim. 98. Li suoi capelli d'oro, I denticelli mondi, Bianchi, politi, e tondi Mi fan vivo. [Cors.] Gucc. Viag. 375. Fu unto e involto nello sindone mondo e bianco.
T. Vang. Lo rinvolse in una sindone monda. T. Prov. Tosc. 62. Chi vuol la casa monda, non tenga mai colomba. 2. [Val.] Puro, Senza sostanze eterogenee. Cocch. Op. 3. 438. L'acqua di Fojano è in se medesima più monda, e meno carica di particelle minerali. 3. Avere, Volere o Trovare o Ritrovare l'uovo mondo o la pesca monda o la pera monda, dicesi in proverbio di Chi ha o vuole o trova una cosa senza fatica e pericolo. V. PESCA, UOVO e PERA. T. Prov. Tosc. 199. Non si può avere le pere monde. (Ogni piacere, a gustarlo, chiede un po' di lavoro.) 4. E nel senso del § 4 di Mondare. [Cam.] Borgh. Selv. Tert. 101. Anassarco pestato in un mortajo a guisa d'orzo mondo. T. Grano nuovo mondo, [Cont.] Stat. Gab. Pagan. La soma de le castagne col guscio iiij denari… La soma de le castagne monde Viij denari. Libro Cuc. 33. Smembra i detti capponi, e metti a bollire con le predette cose in una pentola, e mettivi su dattali, uve greche, prugne secche, amandole monde intère, e lardo sufficiente. 5. [Camp.] Aggiunto d'Uomo, voce della Scrittura che significava Purificato secondo la Legge di Mosè. Bib. Num. 19. Ricoglierà l'uomo mondo (vir mundus) la cenere della vacca arsa, e porralla di fuori delle abitazioni. 6. [Cors.] Nell'antica legge si dicevano mondi gli animali che ruminano ed hanno l'unghia fessa. Contr. Immondi. S. Ant. Lett. 81. Come pecorella (animale mondo nell'antica legge, perchè ruguma e ha l'unghia fessa) ripensa e mastica. [Camp.] Bib. I. 7. Togli di tutti gli animali mondi sette e sette, maschi e femmine. Prima di Mosè mondi si dissero gli animali che potevansi offerire a Dio. – Mosè diede poi a questa voce una più lata significanza. 7. Per Limpido, Chiaro. Dant. Purg. 28. (C) Tutte l'acque che son di qua più monde, Parrieno avere in sè mistura alcuna. 8. [Tor.] Mondo, detto di Vino, vale Schietto. Capor. R. pag. 106. Bevea pieno un bicchier da sommo ad imo, Tre volte a pasto; il primo era vin mondo, L'altro senz'acqua, e 'l terzo come il primo. 9. T. Di lebbra. Vang. Tosto se n'andò da lui la lebbra e fu mondo. 10. Fig. Puro. Senza macchia di peccato. Dant. Purg. 21. (C) Tremaci quando alcuna anima monda Si sente sì, che surga, o che si muova. Lab. 151. Quella… fu una cosa tanto pura, tanto virtuosa, tanto monda, e piena di grazia,… Tass. Ger. 11. 7. Che della diva fronte La monda umanità lavasti al fonte. T. Vannozz. Canz. Mio spirto incorruttibil, puro e mondo. D. 2. 11. (Dell'anima) Mondi e lievi Possano uscire alle stellate ruote. S. Lorenz. Giust. Vaso mondo. Salm. Il cuore mondo. Jo. 13. Mundi estis, sed non omnes. 11. Per Esente. Calvalc. Frutt. ling. 24. 194. (C) Mondo in sè da' vizi debb'esser colui, il quale vuol correggere gli altri. |
Mondo - S. m. Aff. al lat. aureo Mundus. Nel pl. Mondi e f. † Mondora, come Le tempora. Il cielo e la terra insieme e ciò ch'è in essa. [Cont.] Picc. A. Instr. filos. 6. v. Nella prima fabrica, che ab eterno fece di questa gran machina che noi per il maraviglioso ornamento che in lei veggiamo mondo domandiamo: con tal distinzione dispose le cose che vi son dentro, e con un tal compartimento di gradi nelle loro specie ordinolle; che… rendono così bella, ornata, e vaga questa machina ch'abbiam detto, come noi la veggiamo continuamente. = Bocc. Nov. 10. g. 1. (C) Conciossiachè dal principio del mondo gli uomini sieno stati da diversi casi della fortuna menati. Lab. 148. Mirabil cosa, che in tante migliaja d'anni quante trascorse sono poi che 'l mondo fu fatto, in tra tanta moltitudine, quanta è stata quella del femineo sesso, esserne diece solamente trovate savie. Dant. Par. 2. Questi organi del mondo così vanno. Bern. Orl. Inn. 46. 1. Colui, che pose nome piccol mondo All'uomo, ebbe d'ingegno un ricco dono… Segner. Crist. instr. 2. 5. 4. (Man.) Sui principii del mondo, quando era fresca la memoria della creazione di esso,… non si trovò tra le genti chi pensasse ad adorare altri che il vero Dio.
L'intero universo. T. Arrigh. Settim. 1. Gli elementi del mondo. Vang. G. C. a Dio: M'hai amato innanzi la costituzione del mondo. T. Prov. Tosc. 275. Il mondo non fu fatto in un giorno. (Ci vuol tempo alle cose). Bart. Ricr. Sav. 1. 4. I Filosofi… disvariano in fra loro, facendo nascere il mondo l'un dall'acqua, l'altro dal fuoco… 2. Per Parte di esso, cioè la Terra sola, il Globo terrestre. [G.M.] D. Conv. 3. 5. Dico che per lo mondo io non intendo qui tutto il corpo dell'universo, ma solamente questa parte del mare e della terra, seguendo la volgare voce, ehe così s'usa chiamare. Onde dice alcuno: quegli ha tutto il mondo veduto; dicendo questa parte del mare e della terra. = Bocc. Nov. 9 g. 2. (C) Sei anni andata tapinando in forma d'uomo per lo mondo. Dant. Purg. 23. Nel qual mutasti mondo a miglior vita. [Camp.] D. 1. 15. Ed or m'accuora La cara e buona immagine paterna. Di voi nel mondo, quando ad ora ad ora M'insegnavate come l'uom s'eterna. E D. Conv. III. 5. Questo mondo volle Pitagora alli suoi seguaci dicere ch'elli fusse una delle stelle. = Petr. Son. 24. part. I. (C) Nè nebbia, che 'l ciel cuopra, e 'l mondo bagni. E Son. 35. part. II. Così nel mondo Sua ventura ha ciascun dal dì, che nasce. E Sest. 8. 5. part. I. Null'al mondo è, che non possano i versi. Tac. Dav. ann. 15. 37. Eranvi uccellami, e selvaggiumi di varii capi del mondo. Segner. Pred. 11. 6. (Man.) Questi sono i paralogismi, i quali tradiscono tutti i peccatori del mondo. 3. [Cont.] Quel de' tarocchi; una delle Carte maggiori al gíuoco delle minchiate. Cit. Tipocosm. 482. Co i tarocchi è il mondo, la giustizia, l'angelo, il sole, la luna, la stella, il fuoco, il diavolo, la morte. Prov. II mondo è di chi se lo piglia; e vale che gli arditi ottengono ciò che vogliono. Buon. Fier. 4. 2. 7. (C) Altri affidati dal fautor proverbio antico e vero, Il mondo esser di chi se lo piglia, Vi ponean su la mano. T. Prov. Tosc. 47. Il mondo è di chi lo sa canzonare. (I beni, i vantaggi del mondo.) T. Prov. Tosc. 280. Il mondo è dei solleciti (o degli impronti). T. Gli par d'essere il padrone del mondo. – Tutto il mondo è suo. T. Prov. Tosc. 338. Questo mondo è fatto a scale; chi le scende e chi le sale. T. Prov. Tosc. 206. Tutto il mondo è paese (di bene e male, piaceri e dolori; nel fondo l'umana creatura si riconosce per tutto; chi sa, può per tutto trovar bene e imparare). [Camp.] Il chiaro mondo, la Terra nostra illuminata dal Sole. D. 1. 34. Lo Duca ed io per quel cammino ascoso Intrammo a ritornar nel chiaro mondo. [Camp.] Nel primo mondo, Questa terra, nostro primo soggiorno. D. 1. 29. Se la vostra memoria non s'imboli Nel primo mondo dall'umane menti. T. Nel mondo, Quaggiù, tra noi, tiene dell'enf. Sannaz. Arcad. p. 58. Chi vedrà mai nel mondo Pastor tanto giocondo, Che, cantando fra noi sì dolci rime. 4. T. Nuovo mondo, Lo scoperto in prima da C. Colombo. Contr. Il vecchio mondo. T. Il mondo antico, i secoli antichi nella storia e civiltà loro. In questo senso Il vecchio mondo, direbbe quel che gli andati tempi hanno d'ormai antiquato. T. I due mondi, l'Europa e l'America. 5. Fam. T. In che mondo siamo, come viviamo noi, con che uomini abbiamo a trattare. Altro fam. Non sapeva in che mondo si fosse, non si raccapezzava più, era fuori di sè, o per turbamento dell'animo, o perduti in tutto o in parte i sensi. 6. [G.M.] Di chi ha avuto gran fortuna nel corso della vita, o da povera condizione è salito ad alto grado: Ha visto un bel mondo! – Pochi anni sono era tenente, e ora è generale. – Ha visto un bel mondo! 7. Mondo per Parte di essa terra, Paese, Regione. Bocc. Nov. 6. g. 3. (C) Alquanto è da uscire dalla nostra città…, e… alquanto delle cose, che per l'altro mondo avvenute sono, raccontare. Tac. Dav. ann. 3. 53. E per le gioje loro lo spandere i nostri tesori per le mondora strane, o nimiche (il lat. ha gentes). [Val.] Crudel. Rim. 15. Altri miei figli Nel diviso da noi mondo Britanno Già se n'andaro. [Giust.] † Mondo aff. a Clima. Serd. St. Ind. Orient. Lib. 6. p. 6. Questa regione, perchè per la maggior parte si contiene a' termini del mondo temperato… ha l'aria molto salutifera. 8. [Val.] † Mondo ondoso. Il mare. Crudel. Rim. 38. Dell'ondoso mondo Al popol notatore Con amo adescatore La dolce vita insidïando giva. 9. [Camp.] † Mondo defunto, per l'Inferno. D. 3. 17. Mentre ch'io era a Virgilio congiunto Su per lo monte che l'anime cura, E discendendo nel mondo defunto, Dette mi fur… Così nel c. VIII dell'Inf. lo ha detto il regno della morta gente; e qui Defunto significa morto alla grazia eternamente. [Camp.] Mondo amaro senza fine. L'Inferno. D. 3. 17. Giù per lo mondo senza fine amaro, E per lo monte, del cui bel cacume Gli occhi della mia Donna mi levaro. [Camp.] Mondo gramo, per Inferno, Luogo di eterna perdizione. D. 1. 30. O voi che senza alcuna pena siete, E non so io perchè, nel mondo gramo, Diss'egli a noi, guardate ed attendete Alla miseria di maestro Adamo. [Camp.] Mal mondo, l'Inferno. D. 1. 19. O somma Sapïenza, quanta è l'arte Che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo! 10. T. Universo mondo. Per iperb. La terra o parte di quella. Vend. Crist. 91. In quelli tempi, che Cesare Augusto facea innumerare l'universo mondo. – Piuttosto fam. Ha ripieno delle sue vanità l'universo mondo. 11. [Camp.] Il luogo ove alcuno ha i confini del suo potere e del suo benessere. Metam. VIII. Certo io non sofferirò che l'isola di Creti, dove Jove nacque, e la quale è il mio mondo (qui meus est orbis), riceva così maraviglioso male. Così parla Minosse, ch'era re di quell'isola. 12. T. Vita presente. Vang. Sinchè io sono nel mondo. – Finchè starò in questo mondo. – Ci sono anch'io al mondo. – Non è più di questo mondo (è morto, o sta per morire). Signore, levatemi di questo mondo. Vang. Chi odia la vita propria in questo mondo, la custodisce in vita eterna. 13. T. Contrapp. a Dio, al Bene supremo, agli uomini virtuosi. Dio e il mondo. T. Vang. Agnello che toglie i peccati del mondo. E: Il mondo non lo conobbe. E: Io ho vinto il mondo. E: La gloria de' regni del mondo. E: Se foste del mondo, il mondo amerebbe quel che fosse suo. E: Ora il principe di questo mondo sarà cacciato fuori. E: Essi sono nel mondo, ma non sono del mondo: E: Guai al mondo per cagione degli scandali. Lor. Giust. L'arido mondo. – Mondo insidioso. = Segner. Crist. instr. 11. 15. 7. (Man.) Questo fanno i padri cristiani… dopo d'aver promesso nel battesimo di rinunziare al mondo. 14. T. Si rovescia il mondo. – Il mondo va alla rovescia (di cose mor. e soc.) 15. T. Per iperb. in altro senso. Si rovesciasse sul suo capo il mondo, non si scrollerebbe. Modo enf. T. Caschi il mondo, checchè mai accada, a ogni modo, a costo di qualunque pericolo. A chi si spericola d'ogni cosa; Pare che caschi il mondo. – Per confortare in tono di cel. Non abbiate paura, non casca il mondo. – Non cascherà il mondo se cotesto accadesse. 16. Coll'Al. T. Prov. Tosc. 208. Un buon naturale val più di quante lettere sono al mondo. (La bontà schietta è meglio d'ogni arte e dottrina.) 17. In capo al mondo, dicesi ad accennare Luogo lontanissimo. V. CAPO, § 290. 18. T. L'altro mondo. La vita della eternità. Prov. Tosc. 272. Non si porta all'altro mondo se non il bene che s'è fatto. = Bocc. Nov. 10. g. 7. (C) Sono a te tornato a dirti novelle dell'altro mondo. E nov. 7. g. 8. Acciocchè tu del desiderio degli occhi miei passi maggior certezza dell'altro mondo portare. Salvin. Disc. 1. 103. Platone disse, che a volere le cose del mondo di là far credere agli uomini senza contrasto…, erano solo i figliuoli degli Iddii sufficienti. Più fam. che serio: T. Andare all'altro mondo, morire. Mandare all'altro mondo, Far morire. E pers. deliberatamente, e anche senza volerlo Mandano all'altro mondo; che tolgono o accorciano la vita. – Sospingere, Cacciare, dice più. Anche con imprecazioni si manda, non si fa andare; piuttosto l'imprecante ci va. T. Più fam. Al mondo di là, co' verbi notati. E in gen. Il mondo di là, Nel mondo di là, la vita avvenire. [G.M.] Segner. Crist. Instr. 3. Ragionam. ultim. Vegliate, perchè non sapete in qual'ora sia per venire il Signor nostro a chiamarvi nel mondo di là. 19. Dell'altro mondo, usato in forza di aggettivo, vale Eccessivo, Straordinario, Incredibile. Rip. Impr. 235. (M.) Io non ho dubbio alcuno che ritorcendosi l'argomento… atterri quel gran colosso fabbricato in sogno, non dormendo, ma ghiribizzando, e fingendo cose dell'altro mondo. Pros. fior. par. 3. v. 2. p. 288. (Gh.) Ne facea scorpacciate dell'altro mondo. Corsin. Ist. Mess. l. 3. p. 265. (Gh.) Sopra de' quali ornamenti (dell'Idolo)… dicevano (l'Indiani) spropositi dell'altro mondo, con misterii degni di compassione. 20. T. Il nostro mondo, intendesi e l'umano rispetto all'eterno (onde in D., parlando un celeste dice Nostro intendendo dell'eterno, Vostro, del terreno); e la terra, rispetto al mondo degli astri (onde sovente per cel. Il mondo della luna) e la terra nota innanzi la scoperta d'America. 21. T. Parte degli enti, riguardata come costituente un tutto da sè. Il mondo spirituale, il mondo sensibile; Il mondo soprannaturale, Il mondo de' corpi. Il mondo interiore, Il mondo esterno. 22. Il mondo Cristiano vale la Totalità degli uomini che professano il Cristianesimo. Segner. Crist. instr. 2. 3. 1. (Man.) Teneva in freno tutto il mondo cristiano. [G.M.] E 1. 12. Che sarebbe anche ora del mondo stesso, e singolarmente del mondo cristiano, se continovando questo, dopo ancor la morte di Cristo, a peccare peggio di prima, non vi fosse nella Chiesa un sacrifizio, che?… T. Il mondo cristiano, il pagano, il cattolico. T. Il mondo Romano, soggetto all'impero di Roma, nel tempo di quello, o il paese che gli fu già soggetto, e anco la civiltà che ne nacque. – Il mondo latino. – Il mondo slavo. 23. T. Il mondo politico, e gli uomini che nelle cose polit. han mano e voce, e le cose polit. stesse. T. Anche dicono Il mondo musicale in senso sim.; ma segnatam. Il mondo galante; il bel mondo; Il gran mondo (e qual sia più iron. Grande o Bello, sarebbe tema da proporre a concorso). 24. Mondo dicesi anche degli Uomini in generale, della Più parte degli uomini Dant. Par. 10. (C) Per soddisfare il mondo che gli chiama. E appresso: (M.) La quinta luce ch'è tra noi più bella Spira di tale amor, che tutto il mondo Laggiù n'ha gola di saper novella. Petr. canz. 4. 2. part. I. Le qua' fuggendo tutto 'l mondo onora. E son. 66. part. II. Non la conobbe 'l mondo mentre l'ebbe; Conobbil'io. Bocc. Nov. 8. g. 1. Gran vergogna, e biasimevole del mondo presente. Red. Lett. 2. 268. (C) Ho perduto molto più di quello che il mondo può immaginarsi. Segner. Crist. instr. 2. 16. 13. (M.) Quanta gran parte del mondo nell'Africa, nell'Asia, nell'America non crede a Cristo? [F.T-s.] Filic. Poes. 2. 196. Non più stette il mondo, Come fu già, di sua salute in forse. 25. T. Nel senso di gente, tutta la gente, come il franc. Tout le monde, sebbene sia da usare con parsimonia, e laddove quasi per iperbole trattisi d'abbracciare grandissimo numero di pers., e tutto intero o quasi tutto esso numero, non è da dire che sia francesismo. Vang. Ecco tutto il mondo gli va dietro. – Far ridere il mondo. = Sacchett. nov. 110. v. 2. p. 144. (Gh.) E per questo faceano sì grandi le strida, e 'l gottoso i mugli, e 'l fante i dolori, e la famiglia il rumore, per sì fatto modo, che parea l'Inferno; e tutto il mondo era tratto e traeva. [Cont.] Cell. V. I. 34. Era di già tutto il mondo in arme. Avendo papa Clemente mandato a chiedere al signor Giovanni de' Medici certe bande di soldati, i quali vennono, questi facevano tante gran cose in Roma, ch'egli era male stare alle botteghe pubbliche. T. Prov. Tosc. 90. Contento io, contento il mondo. (Per biasimo di chi fanno sè centro dell'universo.) E 205. Dove sono uomini è mondo (co' beni e co' mali). 26. Fig. Mondo vale Il genere umano. Bocc. Nov. 5. g. 7. (C) Non gli trarrebbe del capo tutto 'l mondo, che per altro, che per male, vi venisse. [Camp.] D. 3. 8. Solea credere il mondo in suo periclo Che la bella Ciprigna il folle amore Raggiasse, volta nel terzo e piciclo. Segner. Crist. instr. 2. 3. 2. (Man.) Dal non conoscer Dio nasce tutto il male del mondo. E 5. 6. Prima che Cristo venisse a dare esempio al mondo, il mondo fu sì corrotto, che non aveva in tutto sè parte sana. 27. T. La Società umana. Salv. Rosa Sat. 1. Acciocchè meglio inasinisca il mondo, S'apron per tutto del ragghiar le scuole. [Camp.] D. 2. 16. Soleva Roma che 'l buon mondo feo Due Soli aver, che l'una e l'altra strada Facean vedere e del mondo e di Deo. 28. In senso di biasimo. T. Prov. Tosc. 338. Questo mondo è una gabbia di matti. T. Escl. di biasimo o d'impazienza. Oh che mondo! 29. T. Nel mondo, tra gli uomini, senza idea di biasimo. Vang. Li mandai nel mondo (a insegnare). E: Son venuto nel mondo. E: Le cose che ho udite da lui queste parlo nel mondo. E: Sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo. E: Il pane ch'io darò è la carne mia per la vita del mondo. [Camp.] Mondo presente, fig. per gli Uomini del tempo presente. D. 2. 16. Però se 'l mondo presente disvia, In voi è la cagione, in voi si cheggia. T. Qui gli ha mal senso; ma lo comporta anche buono. 30. Fam. T. Il mondo è grande, dice chi spera trovare altrove o fortuna o riposo, e dicesi a chi rinchiude in troppo breve spazio le idee e le speranze, e poi delle angustie si lagna. T. Il gran mondo è quel guscio di noce marcita in cui si dibattono le furberie politiche e le galanterie scimunite. 31. Fam. T. Il mondo è tutto suo; di pers. contentissima, come se possedesse tutti i beni del mondo. – Anco della vanità di chi è troppo contento di sè: Il mondo è tutto suo. 32. T. Fam., delle miserie e mor. e mater. della vita. Questo povero mondo 33. T. Fig. Complesso. Tutto quel mondo d'idee (quelle idee che, insieme ordinate, compongono un intellettuale universo). T. Ordine di cose in gen. Il mondo ideale, Il mondo delle idee. Il mondo de' possibili. T. Foggiarsi un mondo a capriccio. 34. Per Mondanità, Cose mondane. Fr. Giord. 5. (M.) Tutti sono essuti uomini carnali, e compresi di malo amor di mondo. Vit. S. M. Madd. 45. L'ammirazione era grandissima per tutta la città di questa reale famiglia, che s'erano così spogliati del mondo. Belc. Vit. Colomb. C. 104. (Man.) E il fervente Giovanni di nuovo la incominciò a confortare che rifiutasse realmente il mondo con ogni suo falso piacere, e che s'innamorasse di Gesù Cristo e delle sue sante virtù. [Camp.] D. 3. 3. Dal mondo, per seguirla, giovinetta Fuggimmi, e nel su' abito mi chiusi. 35. T. Iperb. fam. Gran quantità. Un mondo di fastidii, un mondo d'inezie. Mi disse un mondo di cose. Disse di voi un mondo di bene. Per ell. Un mondo di cose (dite al tale tante cose in mio nome). [G.M.] Deput. Decam. Annot. 28. Delle simili (voci) se ne troverà un mondo. E Annot. 53. Un mondo di esempi. T. Anche di pers. Un mondo d'insegnanti, D'eroi, Di martiri. = Vit. S. Ant. (C) E tuttavia un gran mondo di gente pagana corieva a stuoli al suo eremitaggio. Tac. Dav. ann. 13 52. Camerino ebbe pochi accusanti, e di crudeltà private più che latrocinii; Silvano n'ebbe un mondo. Borgh. Orig. Fir. 27. Vogliono che sia detto da Jano, il quale, venuto in questo paese, ci collocasse un mondo di colonte. 36. Onde Un mondo, posto avverb., vale Assai. Dimolto. Bronz. Rim. burl. 2. 243. (C) Ma quant'altri pericoli nel mondo Fanno a' mortali ognor paura e danno, Che stanno da costor discosto un mondo? Borgh. Mon. 139. L'occasione che (sebben sempre in tutte le cose vale un mondo) in certi casi, e tempi non ha veramente paragone. E 159. Quantunque… d'Asia fossero non sol trapelate, ma cresciute un mondo con tali delizie, e morbidezze in Roma. E Fir. disf. 293. Che (la qual cosa) farebbe un mondo per chi amasse di tenere l'opinione… per vera. E Vesc. Fior. 251. Persone non solamente libere, e lontane un mondo da ogni sospetto di servitù, ma… Dep. Decam. 99. Noi avremmo talvolta campo di allargarci un mondo. T. Car. lett. L'avrebbe caro un mondo. – Costa un mondo. [Cont.] Adr. M. Lett. Art. dis. III. 13. Fu al medesimo tempo Asclepiodoro, il quale nella proporzione valse un mondo; e però da Apelle era in questo maravigliosamente lodato. = Car. Lett. Tomit. lett. 10. p. 115. (Gh.) Delle cose di qui sarei troppo lungo a scrivervi; bastivi che ho caro un mondo a trovarmi in queste faccende,… Malat. Tin. Son. 24. p. 38. E tu vuoi sempre qualche acconciatura, Che costa un mondo di quel nastro rosso;… Malm. 8. 4. (C) Ed egli, che d'un mondo assai più vale, Sta fuori tutta notte, o diacci, o piova. 37. T. Modo enf. per denotare tutti i tempi. Finchè mondo sarà mondo. – Dacchè mondo è mondo, non s'è mai veduta una cosa così. 38. Fam. T. Per me il mondo è morto, non ci ho ormai piaceri o speranze, altro che: Io son morto al mondo, cioè, Non voglio vivere per le cose fugaci del mondo. 39. Ass. T. Concerne il consorzio degli uomini e la loro esperienza. So quel ch'è mondo. – Non ha esperienza di mondo, dice più che coll'art. Non ha l'esperienza del mondo. Si può avere esperienza di mondo senza insudiciarsi e contristarsi in certe esperienze del mondo. T. Non ha mondo, Non ha esperienza di… Si dice dell'uomo; perchè della donna con la parola mondo accennerebbe a un brutto titolo. 40. Femmina di mondo, vale lo stesso che Mondana (V.). Bocc. Nov. 2. g. 8. (C) Alla fe' di Dio non farete, ch'ella n'è divenuta femmina di mondo pur perciò. Sen. Ben. Varch. 7. 4. Colui, di chi sono le femmine di mondo, è… 41. Uomo del mondo, dicesi Colui che è dedito alle cose sensuali. Pass. 23. (Man.) 42. Uomo di mondo dicesi anche Colui che vive, che frequenta molto la società, ed ha molta esperienza. (Man.) 43. Si dice altresì della Vita secolare; contrario di Vita monacale. Pecor. g. 6. n. 1. (Man.) Io intendo di vivere e morire in questa vita contemplativa, e non tornar più al mondo. 44. Diciamo Il più bello, Il migllore ecc. del mondo, e sim.; e vale Ottimo, Bellissimo, Il maggiore, o Il più eccellente in quel genere. Bocc. Nov. 3. g. 2. (C) E tu puoi, se tu vogli, quivi stare il meglio del mondo. E nov. 8. g. 2. Erano i più belli, e i più vezzosi fanciulli del mondo. E nov. 7. g. 8. Da poco in qua s'e messa la più folta neve del mondo, e nevica tuttavia. Amet. 15. E di tortole ho presa una nidata, Le più belle del mondo piccoline,… Red. Lett. 2. 149. Se una volta io fossi fatto degno di qualche suo comandamento, mi chiamerei il più fortunato uomo del mondo. Il più buon uomo del mondo. Il più tristo uomo del mondo, e sim., maniere esagerative ad accennare un uomo bonissimo, e sim. (Man.) 45. T. Modo enf. Non lo darei per tutti i tesori, per tutte le gemme del mondo. – Per tutti i regni del mondo. – Può un mendico affamato essere a Dio più maestà che tutti i principi di questo mondo. Vang. Che gioverà all'uomo se lucra tutto il mondo, e fa danno all'anima propria? 46. Al mondo si dice anche in alcune frasi per ripieno, ma che dà forza. Sen. Ben. Varch. 3. 2. (C) Colui, il quale se ne ricorda, è grato senza una spesa al mondo. Borgh. Col. milit. 433. Avendo gli atti pubblici innanzi senza un disagio al mondo, ne cavava tutte queste particolaritâ. Bocc. Nov. 10. g. 9. Io non so al mondo persona, a cui io questo facessi se non a voi. Ar. Fur. 25. 73. E con sì allegro viso, e sì giocondo, Che più gioja mostrar non potria al mondo. [G.M.] Segner. Crist. Instr. 1. 6. Io non so però qual giudizio formarmi di tanta gente, che vuole conseguir la salute, senza pigliarsi però un incomodo al mondo. – Di grande svagato si dice: Non ha un pensiero al mondo. 47. T. Colla negaz. è enf. Senza un fine al mondo (senza fine nessuno). – Per nessun diritto al mondo. – Per nessuna cosa del mondo comporterei certe lodi. [Camp.] † Fr. Giord. Trat. In nullo modo di mondo ci state a' loro giuochi (de' Giullari), perocchè sono rei uomini, ed ajutansi con arte di demonii. 48. Non punto del mondo, e sim. vale Niente affatto. Non com. Dep. Decam. 109. (M.) È nostro e buono (verbo), ma di altro significato… e non punto di questo mondo a proposito in quel luogo. Cosa del mondo, preceduto dalla negativa, vale Nulla. Bocc. Nov. 6. g. 4. (M.) De' così fatti, e de' più spaventevoli assai n'ho giù veduti, nè perciò cosa del mondo più nè meno me n'è intervenuto. Fir. As. 323. (Man.) Camminai quattordici miglia verso Tigoli, senza mai fermarmi cosa del mondo. Borgh. Orig. Fir. 127. Il quale (nome) è divenuto tanto suo proprio, che molti si credono che questa voce di natura sua importi quel che con un'altra dicevano pecunia, ancorchè non abbian a fare insieme cosa del mondo. Non voler intendere, fare, dire, o sim., checchessia per cosa del mondo, vale Non volere intenderla, farla in alcun modo. 49. Il mondo a rovescio, o alla rovescia; detto proverb. e fig., che vale Essere una cosa fatta contro l'usanza e l'ordine comune. (Man.) 50. (Filol.) Mondo muliebre. Gli ornamenti e tutte le masserizie femminili. [Val.] Cocch. Op. 1. 360. Supplire allo spese nojose infinite della famiglia, e bene spesso alle sciocchissime vanità del mondo muliebre. 51. Con accompagnamento di verbi, in varii significati, e anche in alcuni de' già dichiarati. 52. [Camp.] Confondere il mondo, per Porre tutto a soqquadro, in disordine ecc. Aquil. III. 70. O Fortuna, non volere confondere il mondo per nuocere a me. – Qui vale Porre tutta la terra in turbazione. 53. Dare al mondo vale Partorire, Dare alla luce. Med. Arb. Cr. 30. (M.) Il qual grano ingenerò la benedetta terra, cioè la Vergine Maria, e diedelo al mondo. Sannaz. Arcad. Pros. 11. Ma tu… prendi la sonora sampogna, figliuol mio, e fai che colei, che si allegrò d'averti dato al mondo, si allegri oggi di udirti cantare. Car. En. 6. 1125. (Man.) Nella stessa notte Teana la sua madre in luce il diede, Che diè Paride al mondo Ecuba pregna Di tal fiamma. V. DARE. 54. Dire addio al mondo vale Darsi ad una vita ritirata, e talora Farsi religioso. (Man.) 55. Essere fuori del mondo, Fuor del consorzio mondano, o di certe occupazioni mondane, o, vivendo nel mondo, fuor delle sozzure e meschinità sue. T. Alf. Lett. Essere fuori del mondo e de' suoi guai. T. Essere fuor del mondo colla testa, non la avere a segno. T. Iperb. fam. Un luogo è fuor del mondo, molto remoto; e Sta fuor del mondo chi abita in luogo remoto. 56. Esser nell'altro mondo, vale Esser fuori di sè o di senno. Franc. Sacch. Nov. 82. (M.) La quarta volta beve il Genovese dodici bicchieri: quel del signore, che era nell'altro mondo (ubbriaco), appena gli potè bere,… 57. Essere o Stare al mondo, vale Essere al secolo, Starsi laico. Bocc. Nov. g. 4. Intr. (C) Si dispose di nou volere più essere al mondo, ma di darsi a servigio di Dio. E nov. 6. g. 4. tit. La quale del tutto rifiutando di star più al mondo, si fa monaca. E nov. 10. g. 5. Se io non avessi voluto essere al mondo, io mi sarei fatta monaca. 58. T. Girare il mondo, Andar per il mondo; di chi va di luogo in luogo, ai viaggi prossimi o lontani, talvolta intendesi a scopo non buono o senza scopo. 59. [Val.] Morire al mondo Farsi frate. Fag. Rim. 6. 77. Padre, mi parto, per morire al mondo. 60. Nascere al mondo, per semplicemente Nascere. Petr. Son. 4. part. I. (C) Talchè natura, e il luogo si ringrazia, Onde sì bella donna al mondo nacque. 61. Pigliare il mondo come e' viene vale Non si affliggere, o turbare di checchessia. Bern. Rim. 1. 83. (C) Chi vuol di scudi aver le casse piene, Chi stare allegro sempre, e far gran cera, Pigliando questo mondo com'e' viene. Salv. Granch. 1. 2. Sanno accomodarsi ai tempi, E si pigliano il mondo com'e' viene. 62. [Camp.] Sapere del mondo, per Aver pratica de' mondani negozii. D. 2. 16. Del mondo seppi, e quel valore amai Al quale ha or ciascun disteso l'arco. E parla di Marco di Ca Lombardi da Vinegia, siccome spongono gli antichi Interpreti non già di Marco Polo, come pensò il Portirelli; chè questo cel. Viaggiatore era ancor vivo nel 1323. 63. [Camp.] Tornare al mondo, per Tornare al secolo, a vita laicale. Fior. S. Franc. E crescendo pure il dispiacere della religione… si deliberò di lasciare l'abito e di tornare al mondo. 64. [Val.] Venire al mondo. Nascere. Tesorett. 2. 54. Ed io, ponendo cura, Tornai alla nalura, Ch'' audivi dir che tene Ogn'uom, ch'al mondo vene. = Ar. Sat. 2. (M.) Venuto al mondo sol per far letame. Buon. Tanc. 5. 7. E venne al mondo per istare a tedio. [T.] Il senso del gr. Κὸσμος, e quello di Mondo muliebre, accennano come il creato sia verità insieme e bene e bellezza; e come a quel della Genesi Vidit quod esset bonum, corrisponde quel di D. 1. 1. L'amor divino Mosse dapprima quelle cose belle; e come sapiente sia l'uso della lingua slava che denota con la parola medesima Sviet mondo e luce e consiglio, ch'è luce allo spirito. Il senso dunque più vero di questa voce comprende l'intero universo. Quindi la corrotta tradizione filos. Salvin. Inn. Om. L'anima divina Del mondo sempiterno. Virg. Coelum ac terras… Spiritus intus alit. T. Ov. Dalla prima origine del mondo deducete, o Dei, il canto continuo per insino a' miei tempi. – Le sette giornate del mondo creato, poema del Tasso. T. Scuopre nuovi mondi l'astronomia negli spazii; la spettroscopia tenta l'analisi de' loro elementi. – Più in gen. Elementi del mondo, i principii che ne costituiscono la materia e la forma. T. Quindi la frase fam. Dacchè mondo è mondo. Vang. A constitutione mundi. – Quindi il modo sovente fam. di cel. L'universo mondo, in lato senso, anco per sola la nostra terra. II. Sovente La nostra terra. Passaggio tra'due sensi il seg. T. Bern. Rim. 1. 47. È fatto proprio com'è fatto il mondo, Che, per aver la forma circulare, Voglion dir che non ha nè fin nè fondo. – Verso le quattro parti del mondo. T. Guicc. Stor. 8. 381. Pietre singolari, condotte in questa città da tutte le parti del mondo. Bocc. Nov. 9. g. 9. Molti di diverse parti del mondo, a lui… concorrevano per consiglio. – Il vecchio mondo, il nuovo. T. In capo al mondo, fam., In luoghi lontanissimi, come dire Agli ultimi confini della terra abitata. Ambr. Fur. 4. 1. Io voglio andare se la stesse in capo del mondo. T. Borgh. Tosc. 353. Non è mancato… chi abbia ripreso il gran poeta Romano che dicesse: Ricerca i porti Velini, come ch'e' fusse mandare a cercar cosa che non era al mondo. [Pol.] Chiabr. Serm. 19. E l'uomo diventò signor del mondo. T. Questo può essere in più ampio senso, cioè quello del Salm. Omnia subjecisti sub pedibus ejus. – L'imperatore tedesco (dicevano) è padrone del mondo. Nel rispetto delle parti al tutto. Ar. Fur. 3. 16. Donzella, Del cui ventre uscirà 'l seme fecondo Che onorar deve Italia e tutto il mondo. – All'Italia e al mondo. Ma l'Italia non è il mondo, come taluni si figurano tuttavia. T. Al com. Girare il mondo, corrisponde [Pol.] † Bocc. Nov. 7. g. 7. Di quanto mondo egli aveva cereo. T. Com. Ha veduto molto mondo, girati molti paesi. Nel senso del § 1. D. 3. 22. Rimira in giuso, e vedi quanto mondo Sotto li piedi già esser ti fei (dice Beatr., facendolo ascendere ai Cieli). [Pol.] Bocc. Nov. 10. g. 2. Andare per lo mondo. T. Com. Andare per il mondo. T. Fam. cel. Va per il mondo, Chi va qua e là, anche in piccolo spazío, senza saper bene a che fare. T. Si trova per il mondo, È sperso per il mondo, Chi non ha sulla terra luogo o pers. che lo sostenga. Per ell. Lasciare questi figliuoli per il mondo, sottint. Spersi, Andare. III. T. Risalendo al senso più gen. Tass. Ger. 9. 56. Sovra i bassi confin' del mondo angusto, Ove senso o ragion non si conduce. – In questo senso distinguesi il mondo visibile e l'invisibile; lo spirituale; quello del tempo, e l'eterno. T. Omel. S. Greg. 1. 18. Per se medesimo (G. C.) era venuto nel mondo, discendeva anco per se medesimo alle chiusure dell'inferno. Qui La terra; ma poi quel di D. dicesi Il viaggio ne' tre mondi; e l'inferno, da lui, 1. 4. Il cieco mondo, e modi sim. degli altri due regni. T. E sul serio e fam. Andare all'altro mondo, Morire. Sgomberare per sempre per l'altro mondo. Altre cose mi gravano sul cuore; ma queste le porterò meco al mondo di là. T. Ero più nell'altro mondo che di qua (di grave malore). Essere nell'altro mondo, dicesi anco di chi si trova turbato e confuso, senza poter pensare al luogo dov'è, al da dirsi e al da farsi. In questo senso non diciamo In quell'altro mondo. T. Poi Essere, Trovarsi, Trasportato in un altro mondo, in tutt'altro mondo, In mezzo a nuovi oggetti, in condizione diversa. In senso sim. Questo è un tutt'altro mondo; altro paese, altro vivere. T. Nel mondo della luna, Paese immaginario; Condizione strana; Luogo remoto. T. Mondo migliore, come Miglior vita, quella che segue alla morte, onde D. 2. 23. Da quel dì Nel qual mutasti mondo a miglior vita. Ma siccome Vita, così Mondo migliore, può intendersi anco Migliore stato quaggiù. IV. T. Sovente nel Vang. Mondo opponesi al Verbo di verità, a Dio amore vero, Bene e Bello supremo; gli è l'ornamento esteriore (Κόσμος) delle creature, che svia dal contemplare l'essenza del Creatore. In questo senso: Nel mondo niente è stabile. Così vanno le cose del mondo Le vanità del mondo. Questo mondo è un fumo. Che cosa è il mondo! Ecco quello che è il mondo! T. Con le insidie di questo mondo. Stor. Barl. volg. 45. Chi è una volta abbandonato a cupidigia e agli altri diletti del mondo, e' se ne parte mal volentieri. [Pol.] Bocc. prol. g. 4. Era sì abituato al servizio di Dio, che malagevolmente le cose del mondo a sè il dovrebbono omai poter trarre. [Pol.] Nov. Ant. 60. Volendo in tutto lasciare il mondo, e vestirmi di drappi di religione. T. Quindi contrapponesi Il chiostro al mondo. V. T. Congiunte o contropposte o alternate le idee del mondo interiore e dell'esteriore. – Mondo interiore, degli spiriti, delle coscienze. Mondo esterno, della società umana de' corpi. Il mondo organico, l'morganico. T. Pallav. Ben. 4. 35. Del pari è impossibile trovare i puri elementi nel mondo naturale, e le pure virtù nel mondo politico. – Le leggi del mondo morale. T. Il mondo delle idee, Il mondo de' fatti. T. Il mondo dell'arte, quello che l'arte contempla e che rappresenta, Il mondo della scienza. Nel senso del § VII. T. Il mondo scientifico, o, meglio, Scienziato, La società degli scienziati. Così Mondo letterario, Mondo dotto; forse meglio De' letterati, De' dotti (che son cosa spesso dell'altro mondo). Il mondo cancelleresco. T. L'uomo è un piccolo mondo; la creatura umana in gen. Ciascun uomo è un piccolo mondo, Un mondo. Ma in ciascun ente specchiandosi il mondo, vi si racchiude un mondo di misteri. In altro senso. T. Nel loro piccolo mondo, nelle anguste relazioni ch'e' tengono con gli uomini e con le cose. Io so vivere nel mio mondo, nella condizione mia, che s'addice a me. Il vostro non è il mondo mio, gli uomini e gli oggetti che a voi si confanno. T. Salvin. Pros. Tosc. 182. Come… di quel piccolo numero di lettere o di elementi del parlare facendosi combinazioni infinite, si componga il bel mondo del sapere. – Un mondo d'idee, d'immagini; Molte, congegnate più o meno veracemente tra loro da fare, o da voler fare, un tutto. VI. T. Della società umana in quanto ella forma un mondo mor. e civ. da sè: ma sovente morale e civile intendesi per antifr. In questo senso, Così va il mondo. Fav. Esop. M. 168. Non facendo comparazione del vile prezzo dello stato del mondo, alla preziosa derrata di libertà. T. In questo mondo ingiusto. La carità è morta al mondo. Che gente che ci sono nel mondo! Come si dimentica tutto in questo mondo! Vedo che nel mondo non c'è da fidarsi di nessuno È una gran disgrazia essere soli nel mondo. Mi spaventa essere il bersaglio delle gentucce del mondo. Guai a chi è povero nel mondo. T. Mi riconosco quel che sono in questo mondo, rispetto a tanti altri. [Pol.] G. V. 8. 5. Molto savio di scrittura, e delle cose del mondo pratico e sagace. T. Varch. Ercol. 78. Quando alcuno, per essere pratico del mondo, non è uomo da essere aggirato nè fatto fare, si dice: egli se le sa, egli non ha bisogno… di procuratore. – Non hanno idea delle cose di questo mondo. T. Uomo di mondo, s'è detto quel ch'è o quel che non è. Gli è peggio sovente che La donna di mondo. Il mondo galante, è spesso immondizia peggiore, T. E gli uomini di mondo e gli uomini del mondo fanno a sè teatro di lui, e a lui teatro di sè. Quindi la malaugurata locuz. Disparire dalla scena del mondo. VII. T. Gli uomini in gen. senza diretta idea della società loro. Tass. Ger. 1. 3. Sai che là corre il mondo ove più versi Di sue dolcezze il lusinghier Parnaso; E che 'l vero condito in molli versi I più schivi, allettando, ha persuaso. – Gabbare il mondo. Fir. As. 238. Vanno barando il mondo. – Agli occhi del mondo, dei più tra gli uomini, quello che i Lat. Vulgus, e in buono e in mal senso. Palesare al mondo. Ar. Fur. 21. 22. Chè quando ancora io 'l celi (l'errore) a tutto 'l mondo, Celar nol posso alla mia coscienzia. T. Quasi tutto il mondo è così fatto (gli uomini a uno a uno). – Le persone di questo mondo sono tutte così. T. Ell. Vedo di avere qualcuno al mondo (chi prende cura di me). T. Non son solo a sbagliare in questo mondo (tra gli uomini. Son uomo anch'io). VIII. T. La vita terrena. Iddio mi vuole in questo mondo ancora. Iddio mi tiene in questo mondo. Dio gli dia coraggio tanto necessario a stare in questo mondo, Senza sapere di essere più in questo mondo. T. Venuto al mondo più tardi. Venni al mondo per tribolare. T. Dio mi levi dal mondo in buon punto. [Pol.] Ar. Fur. 21. 58. E dispone tra sè levar dal mondo, Come il primo marito, anco il secondo. T. Ar. Fur. 8. 41. Che aver può donna al mondo più di buono A cui la castità levata sia? Corsin. Torracch. 15. 79. Fu sempre la Sandraccia una merlotta Che al mondo altro di far non dilettossi Che con questo e con quello a zucca rotta;… Car. Lett. 1. 118. Voleva mettere in compromesso tutte le più care cose che si possono aver nel mondo. Vicende della vita. T. Quante sono le disgrazie di questo mondo! Non ha nulla a questo mondo. Vivo male nel mondo. Priva di ogni consolazione di questo mondo. Mondo pieno d'angustie. Siamo in questo mondo per soffrirne di tutte. Siamo vittime in questo mondo. T. È un pezzo che le cose del mondo sono sparite per me. Non esiste più nulla per me nel mondo. Ho visto di gran cose in questo mondo. Entrerei sotto terra viva per non vedere più nulla di questo mondo. T. Che mi tocchi quelle tre braccia di terra che devono toccare anche ai più gran superbi del mondo. IX. T. Modi enf. – Ne' seg. gli è una specie di comparat. e superlat., sim. al lat. Dulcissime rerum. Bocc. Nov. 9. g. 3. Quello che i maggiori medici del mondo non hanno potuto nè saputo, una giovane femmina come il potrebbe sapere? [Pol.] Nov. Ant. 60. Allora portaro arme tutti li migliori cavalieri del mondo. Bocc. Nov. 9. g. 6. Era il più piacevole uomo del mondo. Bargagli 1. Trattenim. 1. [Cerq.] Io vi preferisco i semi delle migliori erbuccie del mondo, da formarne appetitosi e grati mangiaretti. T. Ar. Fur. 13. 7. Ch'io non misi il mio cuore in luogo immondo, Ma nel più degno e bel ch'oggi sia al mondo. T. Bocc. Nov. 8. g. 9. Alla maggior fatica del mondo gliel trasser di mano così rabbuffato e mal concio. E 6. 2. Colla maggior fatica del mondo… a mangiare la condusse. Colla negaz., aff. al lat. Nusquam. Salv. Granch. 5. 3. Dove tu non esca Del compito che io ti darò, Non ci sarà uno scrupolo al mondo. Più com. Nessuno al mondo, come dire Affatto nessuno [Pol.] Bocc. Nov. 1. g. 3. Al che per cosa del mondo. io non potrei durare. E nov. 6. g. 7. Per cosa del mondo ad amar lui disporre non si potea. † E nov. 6. g. 4. De' così fatti, assai n'ho gia veduti, nè perciò cosa del mondo me n'è intervenuto. † E nov. 9. g. 5. Come vuoi tu lui, che non ha cosa del mondo? T. Ora direbbesi. Non ha niente al mondo. T. Contr. alla negaz. not., Asseverazione piena. Se avesse tutte le gemme del mondo non lo piglierei per marito. Novel. del 300. Non vi camperebbe tutto l'oro del mondo. X. T. Altro modo enf. d'iperb. Se stesse in mano sua, farebbe del bene a tutto il mondo. T. Sacch. Franc. Rim. 310. Pieno è il mondo… D'indovini, d'auguri e nigromanti. – Oramai di coteste ciarlatanerie è pieno il mondo. T. L'ha detto a mezzo mondo, a troppa gente. Lo sa mezzo mondo. T. Non sono più di questo mondo, Non ho il capo nè il cuore dove i più ce l'hanno. – Non è di questo mondo, vive e col pensiero e coll'affetto in regione più alta. T. Far tremare il mondo, minacciando, braveggiando. D. 3. 11. Sul serio, di Cesare: Colui che a tutto il mondo fe' paura. T. Quando fo una cosa io si rivescia il mondo (mi riesce male ogni cosa). T. Pareva la fine del mondo, di temporale, di grandi disordini e terrori di moltitudine. XI. T. Escl. Fir. Trin. 2. 5. Può fare il mondo ch'io non possa colorire cosa ch'io disegni? Qui Mondo, quasi per eufem., come nelle escl. Diavolo e Diamine per non dire Dio. Vale È egli mai possibile? Può egli il mondo co' suoi disordini disfare l'ordine delle cose? – E anche Poffare il mondo, ass. d'impazienza e di maraviglia vera o simulata. T. Altra escl. Miserie del mondo! – Mondo, Mondo!, in senso di dispr. o per cel. Oh che mondo! Che bel mondo! Il mondo è bello perchè vario, prov. d'iron. per scusare le umane stranezze. Ma il diverso non è vario, pecca di noiosa uguaglianza. |
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