Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi (1890): Quel fagottello pesante di carni tiepide e bianche in cui si sentiva correre il sangue: quel respiro dolce che usciva attraverso a un sonno di bronzo, che aveva la forza di tirar giù la testa del ragazzo, mettendo in luce la bella attaccatura del collo — la bellezza della mamma: — quei piccoli piedi rosei, lisci, senza una ruga, che visti contro la fiamma della candela parevano due garofani sfogliati: quelle molli infossature nel bianco delle carni in cui pareva di scorgere l'impronta delle dita del Creatore: quel profumo di bontà che hanno i bimbi, tutto suscitò nel sasso sterile dell'uomo selvatico un sussulto di tenerezza.
Ultimo Parallelo di Filippo Tuena (2007): La coincidenza suscitò sgomento perché evidentemente si era creato un collegamento tra eventi e luoghi lontanissimi e sembra difficile attribuire l'identità tra sogno e realtà soltanto a una coincidenza fortuita, tanto che uno scrittore potrebbe affermare che l'uomo incappucciato era passato vicino sussurrando qualcosa all'esploratore che dormiva e qualcosa delle sue parole era rimasto nell'incerta memoria di un uomo che sogna.
Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello (1925): Ma il disgusto, forse, lo sento adesso. Quella mattina, dovevo avere più che altro curiosità d'assistere per la prima volta all'iscenatura d'una cinematografia. Pure la curiosità, a un certo punto, mi fu distratta da una di quelle attrici, la quale, appena intravista, me ne suscitò un'altra assai più viva. La Nestoroff... Possibile? Mi pareva lei e non mi pareva. Quei capelli d'uno strano color fulvo quasi cupreo, il modo di vestire, sobrio, quasi rigido, non erano suoi. |