Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- Non esagerare con l'alcool perché dopo devo guidare.
Non ancora verificati:- Non bisogna mai esagerare in nulla, ma cercare di essere sempre costanti.
- Non bisogna mai esagerare con il cibo a tavola, perché dopo si pagano le conseguenze.
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Citazioni da opere letterarie |
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Con un lieve sorriso, che pur mi ferì, il dottore rispose: — Perché? Forse è vero che la sigaretta è più dannosa per lei di quanto noi medici ammettiamo. Solo non capisco perché lei, invece di cessare ex abrupto di fumare, non si sia piuttosto risolto di diminuire il numero delle sigarette che fuma. Si può fumare, ma non bisogna esagerare.
Profumo di Luigi Capuana (1892): «Venga domani... col pretesto del suo reclamo per la ricchezza mobile. Dico così perché Eugenia non si figuri... L'immaginazione delle donne è portata a ingrandire, a esagerare. La mamma poi non deve venir messa a parte di niente. Ignora; lasciamola nella sua ignoranza. È così impressionabile, povera donna! Sono tanto agitato io, uomo!...»
Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958): Non ogni cosa era compresa dal buon Chevalley; soprattutto gli riusciva oscura l'ultima frase: aveva visto i carretti variopinti trainati dai cavalli impennacchiati e denutriti, aveva sentito parlare del teatro di burattini eroici, ma anche lui credeva che fossero vecchie tradizioni autentiche. Disse: “Ma non le sembra di esagerare un po', principe? io stesso ho conosciuto a Torino dei Siciliani emigrati, Crispi per nominarne uno, che mi son sembrati tutt'altro che dei dormiglioni.” |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per esagerare |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: esagerate. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: egea, egee, erre, sagra, sagre, saga, sara, sera, serre, sere, agra, agre, aerare, aera, arare, arre, gare. |
Parole contenute in "esagerare" |
are, era, rare, esagera. Contenute all'inverso: gas. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "esagerare" si può ottenere dalle seguenti coppie: esagerai/ire, esagerata/tare. |
Usando "esagerare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * areata = esagerata; * areate = esagerate; * areati = esagerati; * areato = esagerato; * rendo = esagerando; * resse = esagerasse; * ressi = esagerassi; * reste = esageraste; * resti = esagerasti; * ressero = esagerassero. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "esagerare" si può ottenere dalle seguenti coppie: esagererà/areare, esagerata/atre, esagerato/otre. |
Usando "esagerare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = esagerata; * erte = esagerate; * erti = esagerati; * erto = esagerato. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "esagerare" si può ottenere dalle seguenti coppie: esagera/area, esagerata/areata, esagerate/areate, esagerati/areati, esagerato/areato, esagerai/rei, esagerando/rendo, esagerasse/resse, esagerassero/ressero, esagerassi/ressi, esageraste/reste, esagerasti/resti, esagerate/rete, esagerati/reti. |
Sciarade incatenate |
La parola "esagerare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: esagera+are, esagera+rare. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Esagerare, Ingrandire - Esagera colui che, raccontando fatti, o valutandoli, passa i termini del vero, rappresentando o valutando in più, ma con eccesso e in modo che ciascheduno è in grado di accorgersene: chi poi rappresenta o valuta le cose per tanto o quanto maggiori di quel che sono, quegli ingrandisce, ma, non passando il credibile, il suo detto può esser ritenuto vero. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Esagerare, Amplificare, Ampliare, Magnificare, Esaltare, Sublimare, Lodare - Esagerare è dire più del vero, e perciò non dire più il vero. Amplificare è dire il vero (se però non si trascende, o trasmoda) con troppe parole, con frasi rigonfie che al vero nuocciono, e che per soverchia sollecitudine lo affogano. Chi può rintracciare non che riconoscere la sublime robustezza delle poche parole di Vetturia al figliuol suo nelle prolisse amplificazioni degli umanisti e dei rettorici? (tema solito di amplificazioni nelle scuole). Ampliare è ingrandire, ma non più di quanto conviensi o comporta l'argomento; amplificare è sbracciarsi, con danno della cosa, per passare questo limite. Ampliare, per le cose materiali e che occupano uno spazio, è appropriatissimo. Magnificare è un trasmodare più o meno nelle lodi; esaltare è portar su o con parole laudative o con atti o fatti più espressivi delle parole medesime, sè o altrui: se m'inchino, m’umilio dinanzi a qualcuno, l’esalto, sopra di me almeno, di tanti gradi quanti io non arrossii di abbassarmi; miserabile ed abbieta esaltazione frequente ancora a’ dì nostri, che pure son detti di civiltà, di progresso. Chi si umilia sarà esaltato, disse il Verbo di Dio; ma in senso ben diverso da questo. Chi si esalta s'imbroglia, diciamo per proverbio noi Genovesi, e trovo che non manca di una certa verità anche in atto. Sublimare è portare, o portarsi, o esser portato al più alto grado con fatti più che con parole, ma con queste altresì. Lodare è il più schietto, il più spiccio, il più semplice, il più degno, quando è appropriato, e perciò appunto il più nobile dei quattro ultimi. Si magnifica con espressioni ricercate, leccate; si esalta con termini o modi enfatici; si loda con argomenti, con ragioni, con parole e forme discrete. Però anche la lode è spesso ingiusta, servile, compra; ma questo ne è l'abuso: concludo pertanto che di questa si può usare ed abusare; ma che le altre forme laudative, sapendo già naturalmente d'esagerato, sono abusi di per se stesse. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Esagerare - [T.] V. a. Far parere il bene o il male della cosa maggiore del vero, segnatam. in parole o altri segni, ma anco ne' fatti. Lat. aureo Exaggerare. E Aggero e Agger, da Gero. T. Si esagera facendo la cosa parere più bella o più brutta, o più grande o più piccola di quel ch'ell'è. Cic. l'usa in senso prossimo a Amplificare; ma si può amplificare senza esagerare; cosa difficile, ma pur possibile. Cic. Esagerare col discorso la cosa. = Rucell. Vit. Tib. 3. 12. 158. (Man.) Reca molta nausea a chi sente, il millantarsi soverchio di qualunque cosa, per grande ch'ella sia, ed esagerare le proprie azioni. T. Esagerare le lodi, i biasimi; l'importanza d'una cosa; i pregi, i torti altrui.
2. Quasi ass. Segner. Princ. 195. (C) Si torni a leggere il testo da me citato, e si vegga se punto esagero.
Col Che. Red. Lett. 2. 160. (C) Avendo esagerato V. S. Eccell., che l'uso dell'acqua calda nei tempi passati era per… assottigliare… que' vini. Bertin. Medic. dif. 124. (Gh.) A guisa di commentatore si pose ad esagerare che l'arte medica o non ha, o non crede d'aver altra scienza, che di quei mali chiamati incurabili.
Più ass. Salvin. Disc. acc. 5. 227. (Gh.) Tertulliano,… esagerando contr'alle femine del suo tempo, che tignevano i capelli in zafferano, dice queste… parole… T. A chi parla alterato in bene o in male: Non esagerate. Chi afferma di stare nel vero: Non esagero. – Si esagera (dagli altri), impers.
3. T. Non solo nell'arte della parola: in quelle del disegno e de' suoni Esageransi le proporzioni, le forme, la luce, il colorito, gli effetti. – Si esagera colla pronunzia, coll'azione.
4. Anco ne' fatti. T. Quintil. Esagerare contro alcuno la pubblica vendetta. – In politica esageravasi a que' tempi; ora, grazie al cielo, non più.
5. Esagerarsi, dell'esagerare i segni della indegnazione. Non com. oggidì la locuz.; così fosse rara la cosa! Non impr.; potendosi intendere che l'uomo faccia di sè quasi un apparato ostile contro la pers. o la cosa. Salvin. Disc. 1. 184. (Man.) Non si può dire con quanta libertà di apostolico zelo S. Bernardo… s'esageri contro le corruttele della Curia Romana. E 4. 248. (Gh.) Orazio, perchè Virgilio… s'imbarca per Atene, se la prende con chi trovò l'arte del navigare,… e s'esagera e si scaglia contra di quello. Fag. Rim. 2. 73. Così m'esagerava tutto irato Contro il merito vostro ch'è sì grande. – Col Di. E Comed. 2. 283. Entrato in una subita gelosia, ha trovato mio padre, si è seco esagerato della mancata mia fede. [Val.] E Rim. 3. 241. Ma di che sì m'esagero e mi sfogo? Può a questo senso recarsi l'es. del Salvin., § 2. |
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