Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per canto |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: canta, canti, capto, casto, cauto, cento, cinto, conto, manto, santo, tanto, vanto. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: bantu, bantù, dante, fante, fanti, manta, mante, manti, pants, santa, sante, santi, tanta, tante, tanti, vanta, vanti. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: acanto, canato, canteo, canuto. |
Parole con "canto" |
Iniziano con "canto": cantone, cantoni, cantora, cantore, cantori, cantoria, cantorie, cantonale, cantonali, cantonata, cantonate, cantonese, cantonesi, cantorini, cantorino, cantoniera, cantoniere, cantonieri. |
Finiscono con "canto": acanto, accanto, decanto, decantò, incanto, incantò, ricanto, ricantò, belcanto, daccanto, discanto, epicanto, calicanto, disincanto, disincantò, controcanto. |
Contengono "canto": acantosi, accantona, accantoni, accantono, accantonò, acantofide, acantofidi, accantonai, marcantoni, scantonare, scantonata, scantonate, scantonati, scantonato, accantonano, accantonare, accantonata, accantonate, accantonati, accantonato, accantonava, accantonavi, accantonavo, accantonerà, accantonerò, accantonino, marcantonia, marcantonie, marcantonio, scantonante, ... |
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Parole contenute in "canto" |
can. |
Incastri |
Inserito nella parola acni dà ACcantoNI; in afide dà AcantoFIDE; in afidi dà AcantoFIDI; in acefali dà AcantoCEFALI; in acefalo dà AcantoCEFALO. |
Inserendo al suo interno ape si ha CANapeTO; con lame si ha CAlameNTO; con fora si ha CANforaTO; con zona si ha CANzonaTO; con cella si ha CANcellaTO; con nella si ha CANnellaTO; con netta si ha CANnettaTO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "canto" si può ottenere dalle seguenti coppie: caci/cinto, caco/conto, cale/lento, capi/pinto, caprese/presento, capro/pronto, carica/ricanto, carico/riconto, cariti/ritinto, casa/santo, casale/salento, casco/sconto, case/sento, caste/stento, casti/stinto, castravi/stravinto, catara/taranto, catramo/tramonto, cava/vanto, cave/vento, cavi/vinto... |
Usando "canto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: pecan * = peto; ceca * = cento; cica * = cinto; coca * = conto; moca * = monto; pica * = pinto; teca * = tento; * ora = cantra; * ore = cantre; acceca * = accento; attica * = attinto; * totano = cantano; corica * = corinto; * tonelli = cannelli; * tonello = cannello; disseca * = dissento; distica * = distinto. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "canto" si può ottenere dalle seguenti coppie: canai/iato, canari/irato, canide/edito, cannella/allento. |
Usando "canto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ciac * = cinto; * otaria = canaria; * otarie = canarie; * ottano = cantano; * ottava = cantava; * ottavi = cantavi; * ottavo = cantavo; * ottica = cantica; * ottici = cantici; * ottico = cantico; * ottone = cantone; * ottoni = cantoni; * ottante = cantante; * ottiche = cantiche; * ottonate = cantonate. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "canto" si può ottenere dalle seguenti coppie: cannelli/tonelli, cannello/tonello. |
Usando "canto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * cinto = caci; * lento = cale; * pinto = capi; * vinto = cavi; cinto * = cica; monto * = moca; pinto * = pica; * dito = candì; * nato = canna; * pronto = capro; * stento = caste; * stinto = casti; peto * = pecan; accento * = acceca; attinto * = attica; * alito = canali; * ovato = canova; * aio = cantai; * ero = canter; * reo = cantre; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "canto" (*) con un'altra parola si può ottenere: * rea = carenato; dea * = decanato; * dire = canditore; * arno = cantarono; * inni = cantinoni; rita * = ricantato; sala * = scanalato; * stage = castagneto; inala * = incanalato; inuit * = incanutito; saros * = sacrosanto; salma * = scalmanato; sloga * = scalognato; contea * = concatenato; innari * = incannatori; snella * = scannellato; biforme * = biforcamento. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Canto, Lato, Parte, Banda - Canto è quella parte, esterna o interna, di una casa o di una stanza, che forma come un angolo, onde: « Girar largo a' canti, » se è di fuori; « Mettere in un canto, » se è di dentro; e quindi i modi traslati Dal canto mio, tuo, ecc. - Il Lato è come la linea accennante lunghezza. - La Banda è quasi un limite. - La Parte è più generica, ma specialmente comprende, dice il Tommaseo, la lunghezza e la larghezza. Ne' modi per altro Porre da banda, o da un canto, o da parte; e ne' modi parimente Dal canto, dal lato, dalla parte mia, tua, sua, ecc., c'è poco divario, salvochè del maggiore o minore uso che se ne fa. Non si direbbe mai per altro: Dalla mia banda la penso così. [immagine] |
Svolta, Cantonata, Canto - Svolta è propriamente quella come ripiegatura che fa una strada in altra direzione da quella seguita sino a tal punto, o il congiungersi di essa con un'altra. - Cantonata è la parte di una casa alla Svolta di una strada. Nelle vie di campagna non ci son Cantonate, ma Svolte. - Un palazzo in mezzo a una piazza ha quattro Cantonate, non Svolte; se in città ha a' quattro lati quattro strade, ha quattro Cantonate e le strade hanno ciascuna una Svolta alle Cantonate di esso palazzo. - Canto è il nome in Firenze di certe Cantonate particolari, come Canto alle rondini - alle macine - dei Pazzi, ecc. G. F. [immagine] |
Canto, Cantata - Canto è, prima, l'arte del cantare o il modo come altri canta - « Canto angelico, soave, Canto figurato, Canto fermo. » - La Cantata può essere anche l'atto del cantare, nella frase fare una cantata; ma comunemente si prende per Una specie di composizione musicale a più voci e per sè stante. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Cantilena, Canto - La cantilena è un modo di canto; poco vario e poco accentuato: ha qualche cosa di mesto che la rende propria de' lagni d'amore e delle elegie. Cantilena detto in certo senso val quasi seccatura; e così dicendo: oh che cantilena! che lunga cantilena! vale che le cose narrate, o il discorso tenuto è insulso o noioso. Il canto vero è spiegato, vario, armonioso, melodico; se è altrimenti è un pazzo abbaiare, e gli è per ciò forse che a' cattivi cantanti si dà il nome di cani. [immagine] |
Canto, Cantonata, Cantone, Angolo, Cocca - Il canto usualmente parlando è il sito dove due lati de' muri di una casa s'incontrano; l'estremo punto è l'angolo: dove comincia e finisce un muro anche semplice, può dirsi canto eziandio; ma canto può significare il di dentro e il di fuori. Cantonata è canto di casa o fabbrica più appariscente. Angolo oltre il significato geometrico s'impiega talora per sito più nascosto, per canto o luogo dimenticato; essere, stare, riporre in un angolo. Starsene nel cantone o in un canto, vale ritirarsi per modestia, o perchè altri non abbada a noi.
«I ragazzi insolenti si mettono al cantone. Cantoni inoltre diconsi que' sassi grandi collocati o da collocare nelle cantonate delle muraglie. Cocca è l'angolo che fanno i panni piegati. Le estremità di una giubba son cocche. Quando in una pezzuola si ripone qualcosa, s'accostano per portarla le quattro cocche di quella, che dicesi appunto accoccare». Tommaseo. [immagine] |
Canto, Banda, Parte, Lato, coi verbi Mettere o Stare da - Mettere da banda, vale mettere in serbo, ammassare, dimenticare quasi per non ispendere o farne uso per allora: il buon massaio mette ogni anno da banda qualche cosa; mettere da canto, vale più spregiare, non far conto: val quasi mettere in un canto, come vi si mettono le cose che poco vagliono, p. e. stracci, vecchi mobili e simili: questa ragione, dicesi talora, mettetela da canto; cioè non ve ne valete, come di niun peso. Mettere da parte ha quasi il senso del mettere da banda, ma s'applicherebbe meglio a roba, ad effetti che a danaro: di ciò che si mette da parte, si fa o si farà conto più tardi, ma frattanto si vuol serbare e conservare. Il metter da lato o da un lato, come frase d'estimazione, vale un po' più che il mettere da canto, e un po' meno che il mettere da parte: il lato non è così meschino come il canto: chi è povero, meschino, vergognoso o colpevole se ne sta da un canto, e quasi come da per sè e per nascondersi: chi non è al primo posto, e non deve fare la prima figura, se ne sta più modestamente da un lato. [immagine] |
Lato, Parte, Banda, Canto, Posto, Sito, Luogo - Lato è propriamente termine geometrico; la figura quadrangolare ha quattro lati; la triangolare ne ha tre. Parte è generico; tutti gli altri termini affini qui notati, ed altri che possano esservi, indicano una parte del luogo, dell'oggetto, dello spazio. Luogo dice punto o circoscrizione di spazio segnato ed affetto alla cosa che l'occupa: se ogni cosa e ogni persona stesse e fosse a suo luogo, l'ordine fisico e morale non sarebbe così di sovente stravolto. Sito è luogo più speciale; posto, più speciale ancora: sito è il luogo ove la cosa sta situata ordinariamente; posto è il luogo dov'è messa, posta, collocata per l'appunto: le cose o le persone nel cambiar di sito, portandosi da luogo a luogo, non son certe di trovar posto, o posto sicuro, o posto tanto buono quanto quello che hanno lasciato. Canto è posto rimoto, quasi ad angolo, che nasconda o protegga: chi se ne sta in un canto, in un cantuccio fa meno figura, gli è vero, ma è meno esposto a pericoli. Banda, luogo in lungo o lunghesso, oggetto in lungo disposto. Tutti questi vocaboli hanno sensi traslati o altre significazioni, ovvie però, che troppo lungo sarebbe annoverare; eccone qualche esempio: essere, stare a lato: essere o starsene a parte, vedere in parte. Ritirarsi da una banda; rannicchiarsi, accomodarsi in un canto: da canto nostro, da canto suo. Buon posto, posto lucroso per impiego; siti ameni, dolci luoghi. [immagine] |
Lato (Dal mio), Dal canto mio, Dalla mia parte, Dalle mie parti, In ogni parte, In ogni canto, Da tutti i lati, Da tutte le parti - Dalla mia parte vale dalla parte che sono, che occupo io, o ch'è mia propria; vale anco, dalle mie genti, da' miei, dal mio partito, se lo dice un capo parte o persona autorevole o influente in qualche fazione o partito: dalla mia parte non verrà l'aggressione, ma si starà sulla difesa. Dalle mie parti ha senso speciale affatto, e significa nel mio paese e ne' luoghi circonvicini: dalle mie parti s'usa così, si trovano di tali cose che da altre parti non si vedono. Dal mio lato dice luogo coerente a quello occupato dalla persona: tutti quelli che si trovarono dal mio lato furon salvi, quelli che stavano dall'altro lato andarono rovinati nel precipizio: dal mio lato c'è l'ombra, dal lato opposto il sole. Dal canto mio vale per me, in quanto a me; ed è frase di protesta: in quanto a me farò quello che potrò; dal canto mio state certo che non vi farò danno mai. In ogni canto pare che dica frequenza incomoda: si trovano in ogni canto pezzenti ed accattoni; martirio de' cittadini, piaga insanabile dell'attuale società. Da tutti i lati, da tutte le parti dicono simultaneità, accorrenza, concorrenza; ma il primo pare considerare piuttosto un oggetto isolato; l'altro, anche spazio in genere o luogo spazioso e aperto: la fortezza fu battuta da tutti i lati; dall'un de' lati s'aprì la breccia: la gente accorreva da tutte le parti: si cercò da tutte le parti (della casa, della piazza, della città) il fuggitivo, nè venne fatto di ritrovarlo. [immagine] |
D’altronde, Da un canto, Dall’altro canto, Del resto - D'altronde vale per altro, cioè per altra ragione; indica sempre un lato, una parte speculativa: da un canto, dall'altro canto si corrispondono quasi sempre, se non espressamente, almeno per sottinteso; il primo concede, il secondo oppone: da un canto avete ragione, ma dall'altro no, assolutamente. Questi due primi possono esprimere cosa tutta speculativa, ma eziandio cosa materiale; il d'altronde, no. Del resto sembra far abbandono di ciò che precede e non occuparsi proprio che del rimanente. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Gregoriano (Canto) - Introdotto dal Papa S. Gregorio. [immagine] |
Canto fermo (canto di chiesa) - Sant'Ignazio, discepolo di S. Giovanni l'Evangelista, fu il primo ad istituire questo canto alternato d'inni e salmi, che sotto l'impero di Costanzio si diffuse in tutte le chiese. Come sussiste al di d'oggi, egli è un avanzo sfigurato ma prezioso dell'antica musica greca, la quale dopo essere passata per le mani dei barbari non ha ancora potuto perdere però le sue prime bellezze. È anche probabile ch'esso ci abbia conservato alcuni canti della musica antica, che possediamo quindi senza saperlo.
Il tempo in cui i Cristiani cominciarono ad avere delle chiese, ed ivi cantare salmi ed altri inni, fu quello nel quale la musica aveva digià perduto quasi tutta la sua antica energia. Sant'Ambrogio, arcivescoovo di Milano, fu per quanto si pretende l'inventore del canto fermo, cioè il primo che diede forma e regole al canto ecclesiastico, onde meglio adattarlo al suo oggetto, e preservarlo dalla barbarie, e dal deperimento in cui cadeva ai suoi tempi la musica. Il papa S. Gregorio lo perfezionò, e gli diede la forma che conserva tuttora a Roma e nelle chiese ove si pratica il canto romano. [immagine] |
Canto reale - Sotto Carlo V. s'immaginò questa specie di poema antico. Il canto reale è composto di cinque strofe, o stanze, ognuna di undici versi, e terminate con una ripresa. Le rime della prima stanza regolano quelle delle seguenti, che devono essere le medesime e nello stesso ordine, in modochè tutto il componimento, ch'è di settanta due versi compreso la ripresa, si aggira sopra cinque rime diverse, di cui le due prime sono impiegate dieci volte, la terza e l'ultima dodici, e la quarta diciotto. L'ultimo verso della prima strofa serve di ritornello o intercalare per le seguenti, che devono finire in egual maniera. La ripresa è una specie di spiegazione della allegoria; si fa comunemente in sette versi, e qualche volta in cinque, simili per le rime a pari numero di versi presi al termine delle stanze precedenti. [immagine] |
Ambrosiano (canto) - S. Agostino attribuisce a S. Ambrogio l'introduzione in Occidente del canto dei salmi, ad imitazione delle chiese Orientali, ed è probabile ch'esso ne abbia composto o riveduto la psamodia. Questo canto, usato nelle chiese di Milano ed in alcune altre, si distingueva dal canto romano in quanto che egli era più forte o più alto, mentre il romano era più dolce ed armonico. [immagine] |
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