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Informazioni utili online sulla parola italiana «anello», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Anello

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere anello (dorato, prezioso, costoso, grande, bello, ...)
Nomi Alterati e Derivati
Diminutivi: anelletto, anellino. Accrescitivi: anellone. Vezzeggiativi: anelluccio. Dispregiativi: anellaccio.

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Consigli Regali: Regalare l'anello di fidanzamento

Foto taggate anello

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Il cappellino di paglia

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Tag correlati: batacchio, porta, legno, ferro, metallo, battiporta, portone, mani, leone, oro, cerchio, battente, ottone, ombra, mano, muro, dita, bronzo, anelli, tre, numeri, donna

Informazioni di base

La parola anello è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: ll. Divisione in sillabe: a-nèl-lo. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con anello e canzoni con anello per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Oggigiorno è di moda mettere un piccolo anello al naso e alle orecchie.
  • Ieri l'ho invitata a cena e le ho regalato l'anello di fidanzamento.
  • Ho venduto l'anello della nonna per una cifra considerevole.
Citazioni da opere letterarie
Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (1940): Mentana è un ufficiale scialbo, il più anziano tenente della Fortezza; se non avesse un anello con un grosso diamante e non giocasse bene a scacchi, nessuno si accorgerebbe della sua esistenza; grossissima è la pietra preziosa al suo anulare e pochi sono quelli che riescono a batterlo sulla scacchiera, ma di fronte al maggiore Matti egli trema letteralmente e perde la testa in una cosa così semplice come quella di mandare una corvè per un morto.

Il mistero del poeta di Antonio Fogazzaro (1888): Trasalii. Sul suo viso passò, malgrado lei, un'ombra fugace di malcontento, e poi, quando se n'avvide, un lieve rossore. Si scusò con una parola gentile e partì, lasciandomi più felice e più turbato che non posso dire. Il signore! Chi era questo signore? Qualche cosa d'indefinibile nell'aspetto, nei modi di lei, l'anello, i pendenti di piccoli brillanti, mi lasciavano poca speranza che fosse libera.

Annalena Bilsini di Grazia Deledda (1927): Questi campi, non come di solito rettangolari, ma semicircolari, convergevano tutti verso la casa: era insomma come un ventaglio aperto, il cui pernio era l'abitazione dei padroni e l'anello il recinto dell'aia. Un'alta siepe li circondava, preceduta da un fosso lungo il quale i salici, i pioppi, i platani, trasandati e inselvatichiti, parevano un principio di foresta.
Titoli di Film
  • Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello (Regia di Peter Jackson; Anno 2001)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per anello
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: anelli, asello, snello.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: snella, snelle, snelli, snellì.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: nello, anelo.
Altri scarti con resto non consecutivo: allo.
Scavalco
Spostando la prima lettera al posto dell'ultima si ha: nella.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: agnello, panello.
Parole con "anello"
Iniziano con "anello": anellone, anelloni.
Finiscono con "anello": panello, granello, inanello, inanellò, tranello, arganello, maranello, orfanello, organello, ravanello, campanello, manganello, manganellò, montanello, paesanello, piovanello, toscanello, zolfanello, gabbianello, quartanello, raggranello, raggranellò, ruffianello, scampanello, scampanellò, scrivanello, partigianello.
Contengono "anello": granellosa, granellose, granellosi, granelloso, granellosità.
»» Vedi parole che contengono anello per la lista completa
Parole contenute in "anello"
nel, nello. Contenute all'inverso: lena, olle.
Incastri
Inserendo al suo interno ton si ha ANtonELLO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "anello" si può ottenere dalle seguenti coppie: anni/niello, anemone/monello, aneti/tillo, anelasti/astilo, aneli/ilo.
Usando "anello" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: coane * = collo; piane * = pillo; roane * = rollo; agà * = agnello; moa * = monello; ora * = ornello; via * = vinello; * oidi = anellidi; asia * = asinello; cancan * = cancello; fora * = fornello; pena * = pennello; spia * = spinello; torà * = tornello; mandriane * = mandrillo; buccia * = buccinello; coccia * = coccinello.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "anello" si può ottenere dalle seguenti coppie: ansa/asello.
Usando "anello" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: piena * = pillo; duna * = duello; * olino = anelino; panna * = panello; torna * = torello; * oliamo = aneliamo; * oliate = aneliate.
Lucchetti Alterni
Usando "anello" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * niello = anni; * tillo = aneti; collo * = coane; pillo * = piane; rollo * = roane; cancello * = cancan; coltello * = coltan; * astilo = anelasti; * ateo = anellate; * ideo = anellide; mandrillo * = mandriane.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "anello" (*) con un'altra parola si può ottenere: * gin = agnellino; cri * = carniello; scampi * = scampanellio.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Ditale, Anello - Il Ditale è quella specie di cappelletto di metallo, che i sarti, e chi fa mestiere di cucire, si mettono alla punta del dito medio per ispinger l'ago a forza, detto pure Anello da cucire. - L'Anello è invece il cerchietto d'oro o d'argento, con gemme o senza, che si porta per ornamento. - [Si noti però che, sia pur contro proprietà, a Firenze dicono Anello anche il Ditale, e, volendo distinguerlo da quello per ornamento, lo dicono da cucire. G. F.] [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Cernecchio, Ciocca, Anello, Cerfuglio - Cernecchio è ciocca di capegli disordinati o arruffati che pendano dalle tempia; quando non sia soltanto dalle tempia, ma da qualunque altra parte del capo che pendano ciocche di capelli così disordinati, diconsi anche cerfugli. La ciocca è mucchietto di capelli in qualunque parte del capo, o anche staccati dal capo stesso. Ciocca dicesi di frutta e di fiori quando molti di essi nascono assieme. Anello è piccola ciocca di capelli inanellati. [immagine]
Ditale, Anello - Ditali dovrebbero dirsi solamente quelli chiusi in cima, e che difendono perciò anche l'estremità del dito; anelli que' ditali che son tagliati in cima, dai quali l'estremità del dito esce e non ne è difesa; questi sarebbero ben nominati così, perchè paiono appunto larghi anelli. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Anello nuziale - Questo, secondo taluni, risale sino ai tempi degli Ebrei. Era in uso presso i Greci ed i Romani, e da essi i Cristiani ricevettero tal pratica, che fra loro è molto antica. Questo anello sul principio era di ferro, col castone di calamita, perchè nella guisa stessa che la calamita trae a se il ferro, così lo sposo deve trarre a se la sua prediletta dalle braccia dei di lei genitori. Si poneva in segno di unione al dito anullare, perchè si pretendeva che in quel dito esistesse una linea la quale andasse direttamente al cuore. [immagine]
Anello del pescatore - E' quello che porta il Papa. Si chiama così, perchè si suppone che il primo ad adoprarlo fosse S. Pietro, il quale era pescatore. Serve a sigillare i brevi apostolici, e porta l'immagine di San Piero. [immagine]
Anello di Saturno - L'anello di Saturno è la cosa più singolare che l'invenzione degli occhiali abbia fatto distinguere. E' una corona larga e sottile, che circonda Saturno senza toccarlo; è rotonda, ma appare sotto forma ovale a motivo della sua inclinazione. Fu scoperta da Huyghens mercè un telescopio da lui stesso composto.

Eustachio Divini, artista italiano, famoso per la fabbricazione di questa specie d'istrumenti, gli contrastò nel 1660 la veracità di tale scoperta; ma Huyghens lo confutò vittoriosamente (Vedasi fasi.) Herschell, mediante un ottimo telescopio, ha osservato sulla superficie dell'anello una striscia nera continua e concentrica, la quale la separa in due parti, mostrando in conseguenza di formare due anelli distinti di cui l'esteriore è meno largo che l'interno. Questo medesimo osservatore ha riconosciuto inoltre, che quegli anelli sono dotati di un movimento di rotazione il di cui periodo è di poco meno di una mezza giornata. [immagine]
Anello pastorale - L'anello che portano i vescovi ha principio dal secolo V. E' il segno del matrimonio spirituale del vescovo con la sua chiesa. [immagine]
Anello da sigillo - L'uso degli anelli da sigilli, inventati onde assicurare la fede degli atti e renderli più autentici, è antichissimo, ed aveva luogo in Egitto. Diodoro c'insegna che si tagliavano ambe le mani a coloro i quali avevano contraffatto il sigillo del principe. «Sembra (dice Goguet) che l'usanza dei sigilli fosse stabilita in Egitto sino dal tempo di Giuseppe. Quelli antichi erano comunemente incisi sul castone degli anelli che si portavano. E' detto nella Scrittura, che Faraone, affidando a Giuseppe un'autorità illimitata su tutto l'Egitto, si tolse dal dito l'anello e lo diede a quel patriarca. Questo fatto ci dà luogo a supporre che codesto anello fosse il sigillo reale, e che Faraone lo ponesse nelle mani di Giuseppe qual contrassegno dell'assoluto potere che gli conferiva sopra tutto il suo reame.»

Secondo Plinio, i Greci a tempo della guerra di Troia non conoscevano per anche gli anelli. Pure, e ad onta che Omero non faccia veruna menzione di tale ornamento, è credibile che si costumasse presso i Greci ed i Troiani. I Romani avevano anelli che servivano soltanto di ornamento, ed altri che facevano le veci di sigilli.

Per quanto da principio si tenessero al quarto dito della mano sinistra, si giunse poscia a portarli ad ambedue le mani, a tutte le dita, e quindi a tutte le falangi dei diti medesimi.

In origine, però, gli anelli erano serviti a distinguere le condizioni, adoprandosi di ferro dagli schiavi, d'argento o di bronzo dal popolo; ed i senatori ebbero solo in appresso il diritto di tenerli d'oro, che per lo innanzi spettava unicamente agli ambasciadori.

Gli antichi Galli, ed i primi abitatori della Scozia ed Inghilterra gli usavano, e così ancora i Francesi ed i Belgi. A Tournai nell'anno 1653 fu trovato nella tomba del re Childerico il suo anello d'oro, su cui leggevasi la iscrizione: Childeric regis. [immagine]
Anello - (da portarsi in dito). La mitologia ci spiega a suo modo l’origine degli anelli da dito. Dice che Prometeo, dopo la sua punizione, avendo co’ suoi avvertimenti impedito a Giove di corteggiare Teti perché il figlio ch’esso avrebbe da lei un giorno lo balzerebbe dal trono, il nume, grato a tanto servigio, acconsentì che Ercole andasse a liberarlo. Ma per non violare il proprio giuramento, di non mai tollerare che colui fosse sciolto, ordinò che Prometeo portasse sempre in dito un anello di ferro a cui stesse fisso un pezzo della rupe del Caucaso, affinché fosse vero in qualche guisa che Prometeo rimanesse ognora legato a quella catena. - I Caldei e gli Egizi sono i primi popoli presso i quali noi troviamo l’uso di portare gli anelli. Li adoprarono anche gli Ebrei nello stesso tempo. I Persi dicono che Guiamschid, quarto re della prima stirpe, ne introdusse fra loro il costume. I Greci ed i Romani li conobbero dipoi, e fra questi ultimi nessuno li portò avanti a Scauro, genero di Silla. Si facevano di ferro, d’acciaio, d’oro, di argento, di bronzo ec, e si tenevano al dito mignolo della mano sinistra, o all'anullare. Ve n’erano e solidi e scavati. Si guernivano di pietre preziose, e variavano nella forma come nella materia con cui erano fabbricati. [immagine]
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822
Anello - L'uso degli anelli è antico a tal segno che non se ne conosce l'origine. Si crede soltanto che i Romani lo abbiano ricevuto dai Greci, e che questi ultimi lo avessero preso dagli Egizj e da qualche popolo dell'Asia. L'abuso n'era si grande ai tempi di Plinio, che questo autore ne riguarda l'invenzione come un grandissimo delitto pessimum vitae scelus. Vi erano tra gli antichi tre differenti specie di anelli; la prima era di quelli, che non servivano che per ornamento e per distinzione delle condizioni e furono in prima molto semplici, e de' più infusi metalli; ma in seguito ne furono fatti d'argento e d'oro, ed in breve tempo non se ne volle portare d'altra sorte o per lo meno dorati.

I Romani primachè adornassero gli anelli di pietre preziose ed allorchè la figura s'incideva sempre sulla materia medesima dell'anello, gli portavan ciascuno indistintamente all'una o all'altra mano, all'uno o all'altro dito. Quando la moda incominciò a regolarne l'uso, si portarono da principio al quarto dito; indi li messero al secondo cioè all'indice; poi al dito mignolo; e finalmente a tutte le dita eccettuato quello di mezzo. I Greci lo portavano al quarto dito della mano sinistra. I Romani ed i Greci che si contentarono in principio d'un solo anello, li moltiplicarono insensibilmente, fino a portarne non solo ad ogni dito, ma ben anche ad ogni giuntura d'ogni dito Facevano essi in questo genere delle spese eccessive, ed avevano spinto il lusso e la delicatezza a tal punto fino ad avere gli anelli da inverno, e gli anelli da estate: ciò chiamavasi a Roma aurum semestre, semestres annuli.

Ne' primi tempi della Repubblica Romana i Senatori medesimi non avevan diritto di portare l'anello d'oro che allorquando erano stati Ambasciatori presso qualche Popolo straniero; e di più non era loro permesso il portarlo che ne' giorni d'adunanze, e di cerimonie. In seguito questo diritto si estese indifferentemente a tutti i Senatori, che lo portavano per abitudine, ed in ogni occasione. Finalmente l'anello d'oro divenne il segno di distinzione de' Cavalieri, in guisa che quella formula sì comune ai Romani aureo annulo donari, vale a dire ricevere l'anello d'oro, era come l'atto, che comprovava la recezione d'un Cittadino nell'ordine dei Cavalieri. Il popolo portava l'anello d'argento, e gli schiavi quello di ferro. Dopo la rovina della Repubblica tutto fu confuso, e l'uso dell'anello d'oro fu accordato anche a degli schiavi renduti liberi.

Un'altra sorte d'anelli erano quelli, di cui si faceva uso non solo per sigillar lettere, contratti, diplomi, ma ancora gli scrigni, armadj, le anfore ec. I Romani li chiamavano annuli signatorii, sigillatorii, cirographi o cerographi, e se ne attribuisce l'invenzione agli Spartani. Ognuno vi faceva incidere la figura, che credeva a proposito, come d'una Divinità, d'un amico, d'un cavallo, d'un cane, d'un carro, d'un'ancora, ec.; ma questo anello gli era particolare, non serviva che a lui solo, e non andava in mano d'altri. L'emblema, che adottavasi, gli era proprio, e teneva luogo della cifra, di cui si fa uso ne' proprj sigilli da quelli, che non hanno stemma veruno.

La terza specie d'anelli era di quelli, che il futuro marito dava alla Sposa nel giorno in cui si stabilivan le nozze, come per caparra o per pegno di quanto si determinava con esse. Si chiamavano questi anelli annuli sponsalitii, geniales, pronubi, nuptiales. Questi erano comunemente di ferro, senza pietre, e si mettevano per il solito al quarto dito. In seguito il costume portò di non dar questo anello che il giorno dello sposalizio, e quest'uso sussiste sempre presso di noi, e presso altri popoli ancora.

Vi erano finalmente degli anelli inventati dalla superstizione ed accreditati dall'impostura. I Greci li chiamavano farmaciti, e gli Arabi talismani; e son quelli, che in seguito sono stati detti anelli incantati. S'incideva sopra questi anelli de' caratteri magici, e vi si rinchiudeva dell'erba tagliata in certi tempi, o delle piccole pietruzze trovate sotto certe Costellazioni. Coloro, che portavano tali anelli, si credevano al sicuro da ogni sorta di disgrazie, e come assicurati del buon successo di tutto ciò, che imprendevano. I Ciarlatani, che ne facevano un traffico, spacciavano mille assurde favole, più impertinenti le une dell'altre, e da cui i Principi ed i Re medesimi sono stati spesse volte ingannati.
Gran Dizionario Teorico-Militare del 1847
Anello - Piton. Dicesi d'una specie di chiodo a vite, a punta, o ad ingessatura con foro in luogo della capocchia.

V'hanno altre specie d'Anelli, e queste sono: a rosetta (Rosette à anneau), a viera (Virole à anneau), ad alia (Anneau à patte).

Anello a punta, grand clou en fer. Specie di chiodo che usasi dai modellatori per tenere aderente il modello degli orecchioni a quello della bocca da fuoco.

Anello di maneggio. Uno dei quattro anelli ad alia applicati verticalmente e lateralmente alle cosce dell'affusto da posizione ed alla centinatura di coda, per introdurvi le manovelle, quando si ha da commettere e scommettere l'affusto dal carretto.

Anello di mira, anneau de pointage. Nell'affusto da posizione uno dei quattro anelli fermati superiormente al calastrello di coda, nei quali s'introduce l'estremità di due manovelle, ad oggetto di dirigere il pezzo. L'affusto di battaglia non ha che un solo di questi anelli, il quale è un mezzo circolo allungato e destinato allo stesso uso. Carb. e Arnò. [immagine]
Anello - s. m. Anneau. Dicesi in generale di qualsivoglia foro circolare, in cui possa congegnarsi qualche parte di un lavoro d'uno strumento. Avvertasi però che se tale Anello è semplice e solo, nè commesso con altro, in Toscana dicesi Campanella; e se si parla di catena o simile, dicesi Maglia, Maglietta. [immagine]
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