Verbo | |
Amare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è amato. Il gerundio è amando. Il participio presente è amante. Vedi: coniugazione del verbo amare. |
Forma di un Aggettivo |
"amare" è il femminile plurale dell'aggettivo qualificativo amaro. |
Parole Collegate |
»» Sinonimi e contrari di amare (voler bene, adorare, idolatrare, amoreggiare, ...) |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
odiare (23%), amore (8%), sentimento (5%), cuore (4%), adorare (4%), moglie (3%), vita (3%), baciare (2%), qualcuno (2%), dolci (2%), affetto (2%), incondizionatamente (2%). Vedi anche: Parole associate a amare. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Liste a cui appartiene |
Lista Verbi psicologici [ * » Ammirare, Angosciare] |
Informazioni di base |
La parola amare è formata da cinque lettere, tre vocali e due consonanti. È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (ram). Divisione in sillabe: a-mà-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con amare e canzoni con amare per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il podere di Federigo Tozzi (1921): Dopo questi discorsi, egli ricordava certe giornate; quando, guardando il turchino, gli era parso di vedervi l'immutabilità della sua tristezza. Ma, mentre d'allora gli restava come un compenso dentro la coscienza, ormai trovavasi di fronte alle cose, come a una inimicizia. Anche il suo podere era un nemico; e sentiva che perfino le viti e il grano si farebbero amare soltanto se egli impedisse a qualunque altro di doventarne il proprietario. La casa stessa gli era ostile: bastava guardare gli spigoli delle cantonate. Se non aveva l'animo di distruggerla e di ricostruirla, anche la casa non ce lo voleva. Da tutto, la dolcezza era sparita. Una peccatrice di Giovanni Verga (1866): — Sì, lo confesso... Chiamala anche civetteria, o ciò che vuoi; nella donna che dovrei amare io vorrei tutte queste cure minute, tutte queste precauzioni delicate, tutte le perfezioni dello spirito e le squisitezze dell'educazione, tutti questi dettagli dell'assieme, insomma, che servirebbero a formarmi l'aureola della donna che dovrei avvicinare colla riverenza e il delirio dei sensi, che tal prestigio dovrebbe recarmi, poiché la riverenza del cuore io non l'ho più. La via del male di Grazia Deledda (1906): Ella era abbastanza intelligente per comprendere che Pietro non era un seduttore; vedeva benissimo ch'egli stesso era stato travolto dalla passione e l'aveva trascinata con sé, in un vortice pericoloso, spintovi da una forza fatale: tuttavia qualche volta ella si ribellava a questa potenza misteriosa e incolpava il giovine servo d'essersi fatto amare. |
Proverbi |
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Titoli di Film |
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Canzoni |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per amare |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: alare, amale, amara, amari, amaro, amate, ambre, amore, arare, avare. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: mare, amar. |
Scavalco |
Spostando la prima lettera al posto dell'ultima si ha: mara. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: amarle, amarne, amarre, armare, damare, lamare, ramare, samare. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si può avere: ramai. |
Testacoda |
Togliendo la lettera iniziale e aggiungendone una alla fine si ottengono: marea, maree. |
Parole con "amare" |
Iniziano con "amare": amarena, amarene, amareni, amareno, amareggi, amaretti, amaretto, amarezza, amarezze, amareggia, amareggio, amareggiò, amareggerà, amareggerò, amareggiai, amareggino, amareggerai, amareggerei, amareggiamo, amareggiano, amareggiare, amareggiata, amareggiate, amareggiati, amareggiato, amareggiava, amareggiavi, amareggiavo, amareggeremo, amareggerete, ... |
Finiscono con "amare": damare, lamare, ramare, samare, bramare, riamare, sdamare, sfamare, slamare, tramare, affamare, chiamare, diramare, infamare, ricamare, sciamare, squamare, acclamare, catramare, declamare, diffamare, dulcamare, esclamare, reclamare, ribramare, rottamare, terramare, amalgamare, conclamare, desquamare, ... |
Contengono "amare": calamaretti, calamaretto. |
»» Vedi parole che contengono amare per la lista completa |
Parole contenute in "amare" |
ama, are, amar, mare. Contenute all'inverso: era, ram. |
Incastri |
Inserendo al suo interno mal si ha AMmalARE; con mali si ha AMmaliARE; con malga si ha AmalgaMARE; con mogli si ha AMmogliARE; con mosci si ha AMmosciARE; con reggia si ha AMAreggiaRE; con mobili si ha AMmobiliARE; con mucchi si ha AMmucchiARE; con massicci si ha AMmassicciARE. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "amare" si può ottenere dalle seguenti coppie: ambe/beare, amide/ideare, ammacchi/macchiare, ammobili/mobiliare, amor/orare, amaca/care, amai/ire, amala/lare, amali/lire, amami/mire, amata/tare, amatore/torere. |
Usando "amare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: agama * = agre; * reca = amaca; * areale = amale; * areali = amali; * remi = amami; * areata = amata; * areate = amate; * areati = amati; * areato = amato; madama * = madre; * renda = amanda; * rendo = amando; * era = amarra; * ere = amarre; * eri = amarri; * ero = amarro; * evi = amarvi; * resse = amasse; * ressi = amassi; * reste = amaste; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "amare" si può ottenere dalle seguenti coppie: amerà/areare, amido/odiare, ammina/animare, amaca/acre, amata/atre, amato/otre. |
Usando "amare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: alma * = alare; * erta = amata; * erte = amate; * erti = amati; * erto = amato; arma * = arare; orma * = orare; calma * = calare; colma * = colare; comma * = comare; crema * = creare; dogma * = dogare; dorma * = dorare; filma * = filare; forma * = forare; limma * = limare; mimma * = mimare; parma * = parare; salma * = salare; somma * = somare; ... |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "amare" si può ottenere dalle seguenti coppie: chiama/rechi. |
Usando "amare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * chiama = rechi; rechi * = chiama. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "amare" si può ottenere dalle seguenti coppie: ama/area, amale/areale, amali/areali, amata/areata, amate/areate, amati/areati, amato/areato, amaca/reca, amai/rei, amale/relè, amami/remi, amanda/renda, amando/rendo, amasse/resse, amassero/ressero, amassi/ressi, amaste/reste, amasti/resti, amate/rete, amati/reti, amatore/retore... |
Usando "amare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * beare = ambe; * orare = amor; agre * = agama; * lire = amali; * mire = amami; * ideare = amide; amar * = arare; * mie = amarmi; * ree = amarre; * tiè = amarti; * vie = amarvi; * amale = areale; * amali = areali; madre * = madama; ami * = mimare; * inie = amarini; * torere = amatore; amaretto * = rettore; * corde = amarcord; * rettore = amaretto; ... |
Sciarade incatenate |
La parola "amare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: ama+are, ama+mare, amar+are, amar+mare. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "amare" (*) con un'altra parola si può ottenere: lp * = lampare; * tic = amatrice; * mina = ammainare; fili * = familiare; lini * = laminarie; * mirto = ammiratore; * reggi = armeggiare; figli * = famigliare; reggi * = rameggiare; schizza * = schiamazzare; schizzato * = schiamazzatore. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Innamorarsi, Invaghirsi, Amare; Innamorato, Invaghito - L'amore viene dal cuore, ed è vero, o vero pare per lo più: la vaghezza, dalla fantasia, dal capriccio: ond'essa non è il più delle volte che un vago appetito o desiderio della cosa: perciò, innamorarsi è più, perchè indica maggiore verità e costanza d'affezione; invaghirsi è meno, perchè dice affetto, se affetto pur v'è, passaggero e volubile. Poi innamorarsi è principiar ad amare, ed essere colpito dalle belle qualità, dalla bellezza fisica o morale di qualche persona o cosa. Innamorarsi della virtù è facile; amarla daddovero e praticarla, lì sta il difficile. Chi è innamorato ama; chi è invaghito trova piacente la persona o la cosa: uno ne desidera il possesso assoluto; il secondo, il godimento o l'uso passaggero. [immagine] |
Desiderare, Amare - Non si può desiderare invero senza amare, o dirò meglio l'amore è un vivo desiderio; quando però il desiderio si manifesta, l'amore è certamente più forte, se non più intenso, di quando stassene muto e nascosto. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Amare - [T.] V. a. Sentire l'amore ed esercitarne gli atti. Essendo congiunzione di volontà, gli corrisponde idealmente il senso del gr. Ἅμα. T. D 3. 24. Ama bene e bene spera e crede (dell'amore virtù, che comprende e sublima ogni amore). E 2. 18. L'animo ch'è creato ad amar, presto (inclinato e pronto ad amare) Ad ogni cosa è mobile, che piace, Sempre, che dal piacere, in atto, è desto. E 3. 26 Più che in altro (oggetto) convien che si muova La mente, amando. E 3. 28. Si fonda L'esser beato nell'atto che vede, Non in quel ch'ama che poscia seconda. (La beatitudine sta in prima nella comprensione di Dio, alla qual segue l'amore.) S. Cat. Oraz. Non si può amare quello che non si conosce. Sav. Pr. 12. Su alquanti salmi. O filosofi, assai conosceste, e poco amaste. Prov. Chi ben ama, ben sa. Prov. Tosc. 42. Chi ama crede. E: A chi s'ama si crede. E: Chi ama teme. E 41. Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama. E 23. Chi vuol essere amato convien che ami. E 42. Chi ama me, ama il mio cane. (Le persone amansi anco nelle cose che appartengono a chi s'ama, anco che siano da poco e difettose.) E 38. Chi ama tutti non ama nessuno. – Il simile ama il suo simile.
2. Di Dio. T. D. 3. 33. Oh luce eterna (Dio), che sola in te sidi (sei e stai), Sola t'intendi, e, da te intelletta (intesa), Ed intendente te, ami (te e il creato), ed arridi (beatifichi in te ogni cosa). E 3. 13. Quel che non muore e quel che può morire, Non è se non splendor di quella Idea Che partorisce, amando, il nostro Sire (Dio). Delle persone divine. Jo. 14. Diligo patrem. Dio ama sè, il Verbo umanato, gli uomini. Salvin. Disc. 1. 88. Iddio medesimo… essendo egli l'oggetto indeficiente e adeguatissimo del suo amare senza misura e senza termine pure, quasi non contento di se stesso, volle la sua bontà agli uomini comunicare. T. Dio ama la misericordia e la verità. Dio amando le cose contingenti per se stesso, con ciò medesimo vuole tutta la loro possibile perfezione. T. Sav. Pr. 8. 1494. Firenze, Dio t'ama e vuolti bene. (Tenero qui, appunto perchè fam.) Di Dio. Vive nel ling. tosc., e ha più degno senso del Voler bene, segnatam. nel modo. Dio vi deve amare dacchè avete misericordia de' poveri. Ps. Diligit misericordiam. T. Prov. Tosc. 254. La ragione Iddio l'ama. D. 2. 13. Questa è audir sì cosa nuova… Che gran segno è che Dio t'ami. [F.] Vill. G. 11. 3. Colui cui il Signore ama, Sì il gastiga. Prov. Tosc. 123. Chi ama bene gastiga bene. T. Modo com. anco ai Lat. Ita te Dii ament. (Dice assistenza d'amore.) = Bocc. Nov. 15. 19. (C) Tanto l'amò Iddio che niuno mal si fece nella caduta. Amore degli Angeli e de' Beati a Dio. T. Fr. Giord. Pred. Genes. 179. Serafini è nome ebreo, e tanto è a dire in nostra lingua come amore; e però sono così nominati perchè sopra tutti gli altri amano Iddio più accesamente. D. 2. 15. Quanta gente più lassù s'intende (in cielo esercita l'amore), Più v'è da bene amare, e più vi s'ama. Dell'uomo a Dio. T. D. 2. 29. Quei desiri Che ti menavano ad amar lo Bene di là dal qual non è a che s'aspiri (oltre al quale non c'è bene desiderabile). Belc. Feo. Vit. Colomb. 1. 136. Da voi sia Iddio temuto e amato. = But. (C) Impossibile è che l'uomo ami Iddio con più cura che debba, imperocchè nol potrebbe tanto amare, che anche più nol dovesse amare. T. Passav. Specch. Penit. 142. A coloro che amano Iddio, tutte le cose s'adoperano in bene (cooperantur). [M.F.] Prov. Ama Iddio di cuore, e lascia dir chi vuole. Segner. Crist. Instr. I. 7. Il precetto d'amare Iddio sopra tutte le cose ci obbliga ad amarlo con quella prima ragion d'amore, cioè in grazia sua. T. E 270. Ama Dio e non fallire; fa del bene e lascia dire. Anco: Amare il nome di lui, le sue perfezioni, la giustizia sua stessa. Ps. Diligentium nomen tuum. Fr. Jac. Tod. Poes. Spirit. 520. Da Dio prender regola d'amare, D'amor saggio e forte. – Amare Dio con tutta la mente, con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze. Assol. T. Le si rimettono peccati molti, perchè ha molto amato. D. 3. 10. Lo raggio della Grazia, in che s'accende Verace amore, e che poi cresce amando. Ps. Dilexi quoniam exaudivit Dominus vocem deprecationis meae. 3. Degli uomini tra loro. Amore di famiglia. T. Real. Franc. 328. Io ti ho amata come mia figliuola, perchè tu tendi un poco all'aere della mia disavventurata figliuola (le somigli). Vill. G. 137. Non amandolo nè trattandolo come figliuolo. D. 3. 27. Ama ed ascolta la madre sua. = Vasar. Vit. 13. 175. (Gh.) S'amavano come fratelli. Di carità. T. Amare il prossimo come se medesimo. Sav. 2. Esp. del Pater noster. Tutti siamo fratelli: amiamoci dunque tutti, ma amiamoci in verità. Amiamoci operosamente, cioè non solo colla lingua, ma anche colle opere ci amiamo: facendo a loro bene, o sovvenendo alle loro necessità. D. 3. 26. Le fronde onde s'infronda tutto l'orto Dell'ortolano eterno, amo io cotanto, Quanto da lui a lor di bene è porto. (Amo gli uomini in ragione de' doni che hanno da Dio.) [Camp.] Med. Pass. G. C. Se sarete miei discepoli, sì vi amerete l'uno all'(l') altro insieme. Di amicizia. T. Albertan. Tratt. volg. 47. Quelli che perfettamente ama, all'amico suo non si può agevolmente adirare. D. 2. 2. Com'io t'amai Nel mortal corpo, così t'amo sciolta (l'anima di Casella a Dante). E 3. 8. Assai m'amasti, ed avesti ben onde (Re Carlo Martello al P.). D'amore meno stretto e men vivo. Dorr. Casen. Vulgariz. Bocc. 102. (Gh.) S'amano insieme con gran santità. Vit. SS. Pad. 1. 13. Ciascuno l'amava e di puro cuore e di singolare affetto. T. D. 3. 17. Brama… consiglio da persona Che vede e vuol dirittamente ed ama. Hor. Amet peccare timentes. = Bocc. Nov. 15. 9. (C) Per la sua bontà e piacevolezza, vi fu ed è ancora da quelli che 'l conobbero amato assai. T. Amasi in altri l'amore ch'egli ci porta. T. Se m'amate, è dolce scongiuro di preghiera per ottenere da altri qualcosa. T. In fine alle lettere. Amatemi: Amate il vostro… Lat. Vale, et me, ut facis, ama. T. Famiglie, Popoli, s'amano più o meno l'un l'altro. In un paese amansi più o meno i forestieri. Malatesta a Sigismondo. Visita Italia mia, che tanto t'ama. = Dant. Purg. 6. (Man.) Vieni a veder la gente quanto s'ama (iron.). Cef. Dicer. 79. A tutti li nostri consigli celatamente vengono due fratelli, i quali poco s'amano insieme; dei quali l'uno hae (ha) nome Meglio e l'altro Peggio. Non amare, non dice semplice negazione, ma sovente dispiacere o tedio grave che abbiasi di pers. o di cosa. Tac. Dav. Ann. 15. 217. (Man.) In secolo sì scorretto non amano imperadore scarso e austero. T. Prov. Tosc. 75. Il tignoso non ama il pettine (il difettoso la correzione). = E 176. (Man.) Il beccajo non ama il pescatore. La legge per fetta di libertà insegna amare anco i nemici. T. Com. Dant. 2. 272. Non solamente noi non ne dovemo adirare contro a coloro che male ci fanno, ma li dovemo amare. [Camp.] Dant. Purg. 13. 4. Amore tra uomo e donna. T. Può l'uomo innamorarsi senza amare, quando il suo sia capriccio, o quando, anche sincero affetto, non duri. Può amare senza innamorarsi prendendo col tempo e con la ragione stima e affezione, anche alta e profonda. Prov. Tosc. 43. Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato. = Davanz. Scis. 45. (Gh.) S'amavano, erano consorti legittimi. Esop. Cod. Fars. fav. 49. p. 147. Amandosi per naturale amore la moglie co' il marito. Dant. Parad. 11. (C) Raccomandò la sua donna più cara, E comandò che l'amassero a (con) fede (Francesco, la Povertà). T. D. 2. 23. Tant'è a Dio più cara e più diletta La vedovella mia che molto Amai, Quanto in bene operare è più soletta. Hor. Amata multum. E 8. Non credo che la sua madre più m'ami. (Dice della vedova il morto.) Fortig. Ricciard. 4. 27. Colei, ch'io amava tanto fedel. nente… D'altri s'accese. D'amore men degno. Tav. Rit. (C) Amare non è altro che sua vita vanamente menare. Buon. Tanc. 5. 7. (Man.) Oh maledetto chi m'insegnò amare. Dant. Conv. 164. (Gh.) Ha l'uomo altro amore per lo quale ama secondo la sensibile apparenza, siccome bestia. [Camp.] Amare d'amore o per amore, dicevano d'amore impuro. Volg. Bibb. Esdr. III. 9. = Nov. Ant. 97. 1. (C) Tac. Dav. Ann. 4. 82. T. Benciv. Esp. Patern. volg. 29. Per amore. Bocc. Nov. 96. 14. T. Sebbene il pop. Tosc. dica quasi sempre Voler bene; ne' canti pop. c'è pur questa voce, che ne attesta l'uso fam. Chi te l'ha detto, Felice, non t'amo? T'amo, Felice, e ti voglio un gran bene. (Ma volere un gran bene è più tenero che amar grandemente.) [A.Con.] Amare o Voler bene da cristiano; cioè Amare una fanciulla onestamente e col fine di prenderla in moglie. Coloro non s'amavano da cristiani, e però finì male. = Nov. Ant. p. 133. (Gh.) Un giovane… amava una gentile pulzella, la quale non amava neente (niente) lui. T. Fortig. Ricciard. 5. 5. Da que' primi istanti Che d'amarsi l'un l'altro afferma e giura, Quel solo amor, fino alla morte dura. 5. T. Altri modi propr. e all'amore di donna e ad altri sensi preced. e segg. Lo prese ad amare, Incomincia ad amare, Sento che l'amo, Riguardandolo e sentendo le sue parole, l'amò. Vang. Intuens, dilexit eum. T. Quando Amar d'amore è conserto ad altre parole che compiscano la locuzione, non ha il mal senso che aveva in antico. S. Cat. Oraz. Li ami di singolare amore. Jo. 17. Dilectio qua dilexisti me. = Vit. SS. Pad. t. 1. p. 13. col. 2. ediz. Man. (Gh.) Ciascuno l'amava e di puro cuore e singolare affetto. Car. En. 1. 1092. L'ami D'immenso affetto. T. Si può Amare con più o meno dilezione, cioè dov'abbia più o meno parte la ragionata elezione dell'anima. Si può Amare co' sensi, coll'appetito tra bestiale e umano, colla testa e non col cuore. Amare più che gli occhi proprii, Quanto la luce degli occhi, Più che la propria vita. Si può Amare pers. e cosa per tale o tale qualità, tale o tal ragione, costante o passeggiera. Ma a questo modo Amore è preso per estens., non nel senso pr. [Camp.] Volg. Bibb. S. Paol. Ef. 6. La grazia di Dio sia con tutti coloro che amano il Signore nostro Gesù Cristo con nettezza,… T. D. 3. 11. Di dì in dì l'amò più forte. Car. Lett. Sommamente. = Bocc. Nov. 86. 3. (C) Focosamente l'amava. T. Amare vivamente, teneramente, abbandonatamente, perdutamente, follemente. T. Amare di cuore, col cuore (che dice più), con tutto il cuore. T. † Amare di bando, In vano, Senza mercede. Vive in Dalmazia, nel senso gen. di Frustra; forse dal bandirsi all'asta le cose degli sbanditi o dei debitori, senza che l'antico padrone n'abbia nulla. [Val.] Car. Lett. fam. 2. 86. T. Machiav. Comm. 303. Amando quel, come egli ama sè proprio? Per iperb. Bocc. Fiamm. 6. 27. Più che se medesimo. 6. Amar sè, in senso non buono, L'utile proprio sopra l'altrui bene. T. S. Cat. Lett. 96. Colui che ama sè di proprio amore sensitivo, non può amare Dio nè sè d'amore ragionevole. E Oraz. Apri l'occhio del Vicario tuo in terra, chè non ami Te per sè, nè ami sè per sè, ma ami Te per Te e sè per Te. Passav. 194. Amare sè per sè è amore vizioso. Canto in morte del Savonarola. Non s'ama il ben comune: Ciascheduno ama sè. = Cas. Gal. p. 168. ediz. mil. Class. ital. (Gh.) Troppo amano se medesimi fuor di misura. Cavalc. Med. Cuor. 93. (Man.) Chi troppo s'ama, bisogno è che spesso si turbi. Esp. Simb. 2. 50. Tanto ci amiamo che non è sì grande inimico di Dio, che, s'egli a noi fa bene, noi lo tegnamo per amico. T. Hor. Teque et tua solus amares. – Te felicem dicis amasque. Può denotare contentezza vana di sè. T. Anco Un popolo può soverchiamente amare se stesso, Tenersi da troppo. 7. In senso aff. a Desiderare. Amasi anco quello che si possiede, e però non si desidera più. Onde, quando noi diciamo amerei per desidererei dice sentimento più quieto, come di cosa tanto debita e facile a aversi che tiensi quasi per cominciata ad avere. Pietro Lomb. dice che da' Beati amatur quod adest, non desideratur quod deest. T. Amerei sapere, Vedere, e sim., è modo di domanda modesta; ma, se ironica, più impertinente. = Vill. M. 24. (C) Caro figliuolo, se voi amavate d'avere a dama questa damigella… T. Vill. M. 19. Amava sopra modo (Clemente VI) d'accrescere i suoi congiunti. Hor. Amat laudari, amat obstantia rumpere claustra. Vang. Amano i primi posti alle cene. T. Amo credere, senza il Di, dice Mi piace il credere, sebbene non sia cosa di certa credibilità. Voglio credere è più asseveranza, e può essere modo insolente, e fin minaccioso. Di cose che più concernono la mente. T. Amare il vero, il bello. [Cam.] Salvin. Disc. Vol. 2. 6. Alla austerità della prosa amando di fare sempre seguire la gentilezza della poesia. = Car. Ret. Arist. 141. (Man.) Gli istrioni amano quelle composizioni che esprimono i costumi delle persone. Segner. Quares. Prol. (C) Amare certe voci. E: In una predica stessa ho io sempre amato… che fra loro ambe le parti si concordassero e nella materia e nel metodo e nello stile. Dav. Scism. 68. (Man.) Amò le lettere, favorì gli scienziati. T. Hor. Versus amat. – Amare le arti, lo studio; i quadri, i libri. Amare un genere di componimento, un metro. 8. T. Desiderio o Disposizione abituale. Non ama fare pompa di sè. = Dial. S. Greg. 4. 19. (C) Amava molto di star solo. Dant. Conv. 162. (Gh.) Naturalmente ama (l'uomo) l'andare in giù; però quando in su muove lo suo corpo, più s'affatica. Fr. Guitt. Lett. 3. p. 12. (Gh.) l filosofi amaro (amarono) a tenere povertà. Coll'A, dice meglio l'abito o la disposizione abituale. Ma è meno com. 9. T. Amare più, Amare meglio, Prescegliere l'una all'altra cosa. Il secondo non è modo fr., ma da usare con parsimonia oggidì. Sottint. Amare, come quello che è il meglio. Voler più o piuttosto dice più deliberata e pensata elezione. = Dant. Conv. (cit. dal Perg.). (Gh.) Molti sono che amano più d'essere tenuti maestri, che d'essere. G. V. 8. 5. 2. (Man.) Il detto Santo, come quegli che più amava servire a Dio, e l'utile di sua anima che l'onore mondano, cercava ogni via come potesse rinunziare il papato. G. V. 8. 79. 3. (C) Meglio amavano di morire alla battaglia che di vivere in servaggio. Bocc. Nov. 1. 17. Io amo molto meglio di dispiacere a queste mie carni, che, facendo agio loro,… E 18. 31. Amando meglio il figliuol vivo con moglie non convenevole a lui, che, morto, senza alcuna. 10. Amare cosa, in grazia sempre di pers. o di noi stessi, ma riguardandola quasi una pers., una cosa ideale da sè. Bemb. Son. «Se quale è dentro». (Gh.) Ovunque vero pregio e virtù s'ama. T. Amasi nella persona o nella cosa una parte, un pregio speciale; e distinguesi dall'amore o dal desiderio del tutto. = Petr. Canz. 8. 5. (C) Nuovo piacer, che negli umani ingegni spesse volte si truova, D'amar qual (qualunque) cosa nuova Più folta schiera di sospiri accoglia (accolga). T. Giannott. Rep. Fior. 100. Quelli che non amano una cosa affezionatamente, la difendono anco con negligenza. = Dant. Conv. 58. (Gh.) Questa (giustizia) è tanto amabile che… i suoi nemici l'amano: siccome sono ladroni e rubatori. T. Amare il dovere, i precetti divini, in sè, il loro adempimento. Ps. Mandata tua dilexi. D. 2. 16. Quel valore (bene) amai, Al quale ha or ciascun disteso l'arco (non ci attende). Sav. Pr. 1. 1495. Amate il bene comune. – Amare la sincerità, l'allegria. Amare il danaro. T. Prov. Tosc. 315. Ama il tuo come mortale, usa il tuo come mortale. Lib. Sagr. (C) Amare la signoria piuttosto a sè che ad altrui. T. Giannott. Rep. Fior. 2. 108. Quelli che avevano qualche soddisfazione in quel governo, non però gli erano tanto affezionati per le cagioni dette, che l'amassero come cosa privata. In senso tra materiale e morale. Dant. Conv. 162. (Gh.) (L'uomo) ama lo luogo della sua generazione, e ancora lo tempo. Virg. Flumina amem silvasque inglorius. Hor. Romae Tibur amem ventosus, Tibure Romam. Petr. nel son. «Io amai sempre ed amo forte ancora». E son per amar più di giorno in giorno Quel dolce loco ove piangendo torno Spesse fïate quando amor m'accora; E son fermo d'amare il tempo e l'ora Ch'ogni vil cura mi levar d'intorno. T. Bern. Orl. Ode la voce che cotanto amava. Hor. Condisce modos, amanda Voce quos reddas. – Amare uno strumento, un suono. Nov. Ant. 130. (Gh.) Io li amo (i cavoli) più volentieri freschi. Virg. Castaneasque nuces, mea quas Amaryllis amabat. – Amare un sapore, un odore. Buon. Fier. 3. 4. 4. (Man.) Ama il vin nuovo. 11. Di male altrui o proprio, che non è amore, se non quanto il male ci appar come bene. T. D. Comp. St. Amavano la rovina di Giano. [Cam.] E D. 2. 17. Il contrario ama (del bene; cioè il male altrui). E il mal che s'ama è del prossimo. Amare il proprio danno, i pericoli, i piaceri, il lusso, il danaro, le liti, gli scandali. 12. T. Non solo l'uomo ama animali, cani, cavalli, uccelli, o per affetto o per uso; ma gli animali s'aman tra loro, amano i loro parti più che non certe madri cristiane e socialissime i proprii. T. Prov. Tosc. 61. Ogni formica ama il suo buco. Ogni volpe ama la sua tana. T. Le capre aman l'erta. E qui notisi il modo fig. trad. alla lett. dal lat. † Virg. Ug. 145. Perchè vai tu tanto nella destra parte? Dirizza qui il tuo corso; ama la riva. (Littus ama.) Qui sentesi l'anal. di Amare col gr. Ἅμα, Insieme. = Molz. Ninf. Tib. St. 44. (Gh.) I fiori, l'api e il pellegrin stanco ama Ombrosa loggia dopo lunga strada. Virg., del gregge: Amant fluvios magis. 13. T. Trasl. Non solo l'uomo dicesi che ama le cose; ma le cose, personificate non solo dalla poesia ma dall'istinto comune, amano. L'accidia talvolta ama il disagio, per averne pretesto a querelarsi e a non operare. Sallustio: Quae ira fieri amat. Certe lingue amano certi suoni più ch'altri. Certi soggetti amano certi metri. Hor. Haec amet obscurum volet, haec sub luce videri. Cresc. 55. 294. (Gh.) Amano (i castagni) terren dolce e soffice. Dav. Colt. 185. (Man.) Il susino ama il luogo grasso. T. E Tratt. Alb. 29. Il moro ama i luoghi sabbionosi, ed a fatica s'afferra nel tufo o nell'argilla. = Cresc. 5. 7. 299. (Gh.) Amano i detti arbori luogo freddo e umido. Pallad. Gen. 16. (Man.) Amano (i mandorli) il campo duro e secco, e lo cielo caldissimo. T. Soder. Tratt. Alb. 112. Il cedro e l'arancio aman l'addentro. = E Cult. Ort. 279. (Man.) Ama (la senapa) la terra che sia bene arata. Virg. Baccus amat colles. Cresc. 5. 12. 5. (C) Amano (i meli) temperati adacquamenti. T. Le piante aman la luce. Flor. Qua pinus ingens albaque populus Umbram hospitalem consociare amant Ramis. La terra ama certe colture, piantagioni. |
† Amare - [T.] Sost. Come gl'inf. Fare, Abbracciare, e sim. [Val.] Fr. Jacop. Laud. Etrur. 1. 726. Non ne sarai schernita, Se vai con tale amare. Donna d'amare (d'amore) più che amorosa. Nann. Verb. 367. Feder. II. Jac. da Lent. Fior d'amare (d'amore). Buonag. Urbig. |
† Amare - Avv. Voc. lat. Con amarezza, Amaramente. Fr. Barber. 160. 1. (Mt.) |
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Vocabolario inverso (per trovare le rime): tissulare, postulare, ovulare, biovulare, uniovulare, monovulare, mare « amare (erama) » ricamare, dulcamare, damare, sdamare, dolceamare, affamare, diffamare |
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