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Informazioni utili online sulla parola italiana «veleno», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Veleno

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Informazioni di base

La parola veleno è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: ve-lé-no. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con veleno e canzoni con veleno per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Durante l'escursione in alta quota è meglio battere sul terreno allontanare l'eventuale vipera che con il morso inietta un veleno mortale.
  • C'è la credenza popolare che il veleno delle api possa essere benefico per i dolori reumatici.
  • Il veleno dei serpenti è usato come antidoto al veleno stesso.
Citazioni da opere letterarie
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): Bernardo doveva già essere stato informato dall'Abate circa i delitti commessi all'abbazia. Infatti, fingendo di non raccogliere il veleno contenuto nella frase di Guglielmo, gli disse: “Pare che in questi giorni, per richiesta dell'Abate, e per assolvere il compito affidatomi ai termini dell'accordo che ci vede qui riuniti, dovrò occuparmi di vicende tristissime in cui si avverte il pestifero odore del demonio. Ve ne parlo perché so che in tempi lontani, in cui mi sareste stato più vicino, anche voi accanto a me – e a quelli come me – vi siete battuto su quel campo che vedeva confrontate a battaglia le schiere del bene contro le schiere del male.”

Le piccole libertà di Lorenza Gentile (2021): Il manuale in realtà non mi è ancora stato recapitato, ma la notizia l'ha rianimata. Comincia daccapo con la solita storia: non sono grassa, non devo perdere tanti chili, ma se ne perdessi qualcuno starei senz'altro meglio. Lo zucchero è veleno, crea dipendenza e... Sorrido e annuisco mentre annovera tutte le controindicazioni del glucosio.

Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958): Essi offrivano lo spettacolo più patetico di ogni altro, quello di due giovanissimi innamorati che ballano insieme, ciechi ai difetti reciproci, sordi agli ammonimenti del destino, illusi che tutto il cammino della vita sarà liscio come il pavimento del salone, attori ignari cui un regista fa recitare la parte di Giulietta e quella di Romeo nascondendo la cripta e il veleno, di già previsti nel copione.
Espressioni e Modi di Dire
  • Avere il miele sulla bocca e il veleno nel cuore
  • Mangiare pane e veleno

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per veleno
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: velano, veleni, velerò, velino.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: velo, eleo.
Parole con "veleno"
Iniziano con "veleno": velenosa, velenose, velenosi, velenoso, velenosità, velenosamente.
Finiscono con "veleno": avveleno, avvelenò, antiveleno, riavveleno, riavvelenò, sputaveleno.
»» Vedi parole che contengono veleno per la lista completa
Parole contenute in "veleno"
vele. Contenute all'inverso: lev, nel.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "veleno" si può ottenere dalle seguenti coppie: veci/cileno, veleresti/restino.
Usando "veleno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lenona = vena; * lenone = vene; * enoli = velli; * enolo = vello; bave * = baleno; * enoica = velica; * enoici = velici; * enoico = velico; * noria = veleria; * norie = velerie; * notte = velette; * enoiche = veliche.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "veleno" si può ottenere dalle seguenti coppie: vela/alleno, vele/elleno, velerà/arno, velerete/eterno, velerò/orno.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "veleno" si può ottenere dalle seguenti coppie: nave/lenona, neve/lenone.
Usando "veleno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: lenona * = nave; lenone * = neve; * nave = lenona; * neve = lenone.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "veleno" si può ottenere dalle seguenti coppie: vena/lenona, vene/lenone, velica/enoica, veliche/enoiche, velici/enoici, velico/enoico, velli/enoli, vello/enolo, veleria/noria, velerie/norie, velette/notte.
Usando "veleno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: baleno * = bave; * cileno = veci; * restino = veleresti.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "veleno" (*) con un'altra parola si può ottenere: aver * = avvelenerò.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Tossico, Veleno, Tosco - Parli il Grassi, che parla da maestro.

« Queste due voci, nel loro senso proprio e naturale, differiscono ben poco l'una dall'altra; nel figurato assai più. Veleno si prende per ogni cosa che sia per fare o faccia grave danno o mortale; quindi per Odio rabbioso che minaccia e spira morte, e per Eccesso di passione che trascini l'uomo all'estremo; e però si dice il veleno dell'amore, e non il tossico; il veleno e non il tossico delle parole; animo avvelenato, e non attossicato: ond'è che veleno è voce di stil nobile e poetico; tossico è di stil familiare, nè si può adoperare nei componimenti poetici, se non tronca e ridotta in tosco. L'uso poi ha distinto il tossico dal veleno per la qualità del sapore, che è sempre amaro in tossico e non sempre in veleno, il quale è ben sovente dolce, soave, ecc. Tossico è inoltre vocabolo più tecnico di veleno, di modo che la differenza viene talvolta a mostrarsi non solo da maggiore a minore, ma da generale a particolare. Quella vecchia famosa chiamata Locusta, ornamento della Corte di Nerone, stillava i veleni, e tra questi manipolava il tossico: i Barbari ungevano la punta delle loro saette col tossico, perchè facessero piaga insanabile.

« Basti l'accennata distinzione per l'uso esatto delle due parole, ma ove si volesse trovar pur modo di fissarne il significato proprio e differenziarlo con aggiustatezza, oserei dire che veleno è generico d'ogni sostanza velenosa tanto animale quanto vegetabile e minerale, e tossico è particolare delle sole sostanze velenose vegetabili e minerali. Sembra che a questa diversità caratteristica sia da riferirsi l'uso di dire il veleno della vipera, del drago, dell'aspide, e non il tossico; e per lo contrario, il tossico arsenicale, il tossico della cicuta, il tossico dell'aconito, il tossico antimoniale. » - [Tosco è voce solo della poesia, nella quale per abuso fa le veci del Tossico e del Veleno. G. F.] [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Tossico, Veleno - Tossico è veleno amaro e potente; perciò appunto ha qualche senso traslato, ma non tanti quanti veleno; perchè il veleno della seduzione, delle lusinghe, della calunnia, d'ogni corruzione insomma per insinuarsi nel cuore ha da esser dolce, melato, attraente: si dice bene per conseguenza mettere il tossico in un discorso, in una nuova anco buona che si dà, quando perchè il piacere non sia intero s'insinua un dubbio che fa stare in forse e temere; questa basta ad amareggiare, e la malignità di chi gode del dolore altrui anco nel bene resta soddisfatta. Il veleno è come velato, nascosto nella cosa; il tossico è la cosa stessa; la vipera ha veleno; certi frutti, certe piante sono tossici potentissimi.

«Veleno è il genere, tossico una specie: da toxos, dardo; perchè i barbari ungevano le saette con liquore avvelenato acciocchè ferissero di piaga insanabile». Grassi. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Veleno - Il delitto di avvelenamento, il quale fu sconosciuto in Roma sinchè vi si mantenne l'innocenza dei costumi, principiò a richiamare l'attenzione del legislatore soltanto nell'anno 304 - In Francia innanzi alla rivoluzione si puniva col fuoco, in conformità della dichiarazione di Luigi XIV del luglio 1682. Sembra che l'odiosa arte di preparare i veleni lenti abbia fatto progressi presso gli antichi a misura che vennero depravandosi i loro costumi. [immagine]
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822
Veleno - Uno dei mezzi idonei a preparare una morte violenta fu sempre il veleno, il cui uso rimonta alla più alta Antichità conosciuta.

I Greci, i Romani, e gli Africani lo solevan portare nei loro anelli, onde trangugiarlo prontamente allorquando volevan sottrarsi dalle grandi avversità a loro sopravvenute, dalle quali talora sentivansi oppressi. Sub gemmis venena claudunt annulosque mortis gratia habent. Plinio Cap. I Lib. XXXIII. Valerio Massimo Lib. Il Cap. VI. racconta, che in Marsilia, Città di origine Greca, ma divenuta poi alleata di Roma, vi si custodiva da certi Magistrati ad hoc un deposito di Veleno. Ogni volta che a qualcuno pareva di avere giuste e sufficienti ragioni di togliersi dalla vita, tanto per non trovarsi ad essere abbandonato dalla prospera, quanto per porre un termine all'avversa fortuna, si rivolgeva al Senato dei secento, tale essendo il numero dei Membri che il componevano, al qual adduceva estesamente ogni sua circostanza, e la ragione determinante.

Se quel Senato estimava buone sì fatte cagioni ordinava che fosse conceduta all'istante la quantità necessaria di veleno, dichiarando che esso saggiamente moriva.

Se le cagioni erano riconosciute insufficienti, e indirette, il Senato decideva, che il desiderio manifestatoli di cessare di vivere era temerario, ed indegno di essere sodisfatto.
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Veleno - e † VENENO. S. m. Qualunque sostanza, o materia, animale o vegetabile o minerale, che, presa per bocca o ispirata o posta sopra una ferita o sbucciatura od iniettata sotto pelle e nelle vene, od assorbita dalla cute o per altre vie, è capace di uccidere, o produrre effetti gravissimi, quando è dose insufficiente per essere letale, Venenum, in Cic., Sallust., Ov.

Bocc. Intr. (C) Come se veleno avesser preso,… morti caddero a terra. E nov. 7. g. 5. Messere Amerigo, al quale, per avere a morte condotto Pietro, non era l'ira uscita, mise veleno in un nappo con vino. Dittam. 5. 16. Con diversi veneni grandi e parvi. [Cont.] Matt. Disc. Diosc. VI. 18. Universalmente i veleni sono di tre specie: cioè, o di piante, o di animali, o di miniera. Tra le piante adunque, tutte quelle sono velenose, che del tutto ripugnano, e son contrarie alla natura de' cibi… Tra gli animali, tutti quelli son velenosi, la cui natura è del tutto contraria alla natura umana; come sono le vipere… Tra i minerali, tutti quelli sono velenosi che si ritrovano avere maligna e mortifera natura; come sono l'argento vivo, l'arsenico. = Cr. 6. 84. (Man.) Il nappello è navon marino che cresce nel loto; ed è veleno pessimo. Boez. G. S. 15. (C) E se tu la fuga d'Anassagora, nè il veleno di Socrate, nè i tormenti di Zenone… non hai conosciuto… Boez. Varch. 1. pros. 3. Se tu per ventura non sai… nè che Socrate fu costretto a pigliar veleno, nè… Car. En. 5. 1214. (M.) Il Sonuo allora di letéo liquore, E di stigio veleno un ramo asperso Sovra gli scosse. [G.M.] Ar. Fur. 37. 67. Andò la vecchia e apparecchiò il veneno. E st. 71. Questo è stato venen, se tu nol sai. Segner. Mann. Lugl. 5. Il veleno non può mai dar morte al corpo, finch'egli non giunge al cuore. E Pred. 5. 3. Non dubitò di darle a bere di propria mano un veleno terribilissimo. E 14. 3. Mitridate, quel re famoso di Ponto, non veggendo aperto altro passo, a schivare la servitù, che questo, benchè terribile della morte, deliberò forsennato di trangugiarsela in un boccon di veleno. E Incred. 1. 7. 1. A tal fine ella (la natura) riempie la terra d'erbe infinite, di frumento, di frutta; l'aria di pennuti, l'acqua di pesci,… affinchè, quasi da dispensa incessante, ne tragga chiunque vive una refezione proporzionata al talento, scegliendo fin tra ciò che talvolta all'uno è veleno, all'altro è rimedio. T. E Crist. instr. 1. 336. Si accosterà a' Sacramenti come un rospaccio pien di veleno, mentre egli pensa accostarvisi qual colomba priva di fiele. (Qui locuz. fig.)

T. Veleno lento; Sottile. Gli antichi dissero: Veleno a termine; il veleno lento, o che produce il suo effetto dopo un certo tempo. = Stor. Ajolf. 2. 164. (Man.) Avvelenarono Mirabello di veleno a termine.

2. [G.M.] Per enf. Di cosa molto ingrata di sapore: È amara come il veleno; Par veleno; È veleno. Bocc. Decam. Non potrà mandar giù la galla; anzi gli parrà più amara che veleno. T. Prov. Tosc. 363. Amaro come il veleno.

3. [G.M.] E di cosa nociva assai. Certi cibi, in certe stagioni, e per certe persone di fibra delicata, sono un veleno. Le acque palustri mandano miasmi che son veleno. T. Red. Lett. 1. 299. Questi medicamenti sono veleno e peste.

4. Quell'umore che hanno in sè certi animali, i quali, mordendo, lo istillano in altri. Tes. Br. 5. 1. (C) Tutti i veneni son freddì: però addiviene che l'uomo n'ha paura quando egli n'è ferito; perocchè l'uomo è di calda natura, e però fugge la freddura del veneno. Egli è appellato veneno, perchè egli entra dentro dalle vene; e non avrebbe podere di mal fare, se non toccasse lo sangue dell'uomo; e quando il tocca, tutto l'arde infin che l'uccide, se non vi si fa argomenti.

[Cont.] Col. Nat. cav. III. 40. Per acquietar il veneno del cane rabbioso, torrete le foglie di arboro detto agnocasto… piste a modo d'empiastro, le metterete sopra la morsura. [G.M.] Morg. 11. 1. O santo Pellican (G. C.), che col tuo sangue Campasti noi dalla fera crudele, Dal suo velen come pestifer'angue… (Qui locuz. fig.) E 21. 71. Malgigi intanto Rinaldo su guida, Dove getta il dragon fuoco e veleno, E dice, quanto può presto, l'uccida. E ivi, 72. Dunque Rinaldo è quel che uccise il drago, E fe' di sangue e di veleno un lago. E 25. 314. E un serpente è detto Catoblepa, Che va col capo in terra e colla bocca:… Tanto caldo velen da questo fiocca; Col guardo uccide periglioso e fello, Ma poi la donnoletta uccide quello.Segner. Crist. instr. 1. 9. Il veleno di queste lingue sì serpentine è chiamato veleno d'aspide,… perchè dà morte, e non pare.

5. Salso veleno, per Salsedine. March. Lucr. 6. 407. (M.) Perch'egli a tutti i sotterranei chiostri Vien largamente compartito, e quivi Lascia il salso veleno.

6. Fig. Malizia, Malignità, o sim. [G.M.] Dant Purg. 31. E quando per la barba il viso chiese, Ben conobbi il velen dell'argomento. (Beatrice avea detto a Dante: Alza la barba, invece di: Alza il viso; per rimproverare a lui, non più imberbe, le sue giovanili follie.) = E Par. 4. (C) L'altra dubitazion che ti commove, Ha men velen, però che sua malizia Non ti potría menar da me altrove. But. ivi: Ha men velen, cioè ha meno di pericolo che quella che determinata è, imperocchè quella potrebbe menare l'uomo in eresia. Boez. G. S. 11. Li quali i suoi dolori non solamente non riparerebbono di rimedii alcuni; ma di dolci veleni in sopra ciò lo nutricherebbono.

7. Per Passione amorosa. Filoc. 2. 14. (C) Nè mai l'uno dall'altro, per alcuno accidente che avvenisse, partir si volevano; tanto il segreto veleno adoperò in loro subitamente. Petr. Son. 101. part. I. Per quel ch'io sento al cor gir fra le vene Dolce veneno, Amor, mia vita è corsa. Tass. Ger. 17. 42. (M.) Ma già tolte le mense, ella (Armida), che vede Tutte le viste in sè fisse ed intente, E ch'a' segni ben noti omai s'avvede Che sparso è il suo velen per ogni vena, Sorge… E Amint. 1. 2. Ma mentre al cor scendea Quella dolcezza mista D'un secreto veleno, Tal diletto n'avea, Che fingendo che ancor non mi passasse Il dolor di quel morso, Fei sì ch'ella più volte Vi replicò l'incanto.

8. Grave amarezza contro alcuno; Odio intenso e celato. G. V. 6. 34. 1. (C) Volle in quella spandere il suo veleno, e far partorire le maladette parti guelfa e ghibellina. Lab. 201. Se alla fine uccisa non l'avesse,… ella sarebbe di stizza e di veleno scoppiata. [G.M.] Ar. Fur. 18. 117. Essi, vedendo il re che di veneno Avea le luci inebriate e rosse,… S'avean le lance fatte dar con fretta, E venian fulminando alla vendetta. = E 24. 112. (M.) Si piglia finalmente per consiglio Che i duo guerrier, deposto ogni veneno, Facciano insieme tregua.

[G.M.] È un uomo che ha del veleno contro di noi. Ha scritto contro di voi un articolo pien di veleno. Ha il veleno della gelosia che la rode.

9. Grave puzzo, Fetore. Malm. 3. 17. (C) Questo è veleno, e ben di quel profondo: Sentite voi ch'egli avvelena il mondo?[G.M.] Minucc. Not. ivi: Questa parola ha due significati; uno proprio, che è Tossico; l'altro improprio, che è Fetore. Quindi diciamo di cosa puzzolentissima: La puzza che l'avvelena.

10. Proverbi. Nella coda sta il veleno; Da ultimo si conosce il male; Nell'ultimo consiste la difficoltà o il pericolo Lat. In cauda venenum. Red. Vip. 1. 10. (C) Conforme al trivial proverbio, il veleno non istava che nella coda. T. Prov. Tosc. 243.

Ogni serpe ha il suo veleno; Ognuno ha la sua ira. (M.)

T. Prov. Tosc. 49. Bella moglie, dolce veleno. E 59. Il gran tempo a' gran nomi è gran veleno (la fama di certe grandezze non dura). E 158. Nutri la serpe in seno, ti accenderà veleno (del beneficare gl'ingrati). E 165. Acqua che corre, non porta veleno. E 252. Il veleno si beve coll'oro. E 310. Latte sopra vino è veleno. E 325. Vipera morta non morde seno; ma pur fa male coll'odor del veleno. E 335. Il veleno si spegne col veleno. E 356. Morta la bestia, spento il veleno. (Ai mali gravi rimedii radicali.)

11. Locuzioni.

T. Avere il mele sulla bocca e il veleno nel cuore; Dolci parole e odio nell'anima. Non vi fidate di costoro; hanno il mele sulla bocca, e il veleno nel cuore.

[G.M.] Fare, Metter veleno; un cibo; Fare il mal pro, Far fogo. Mi sono tanto arrabbiato, che quel po' di desinare m'ha fatto veleno; m'ha messo veleno.

[G.M.] Imprec. da non ridire: Che ti faccia veleno! Che ti metta veleno! Segnatam. vedendo qualcuno mangiare a strippapelle. E con elliss. Ha mangiato da se solo tutto un cappone e due bistecche. – Veleno!

[G.M.] E d'altro che di cibo: Son danari di mal acquisto; gli faranno veleno. – La roba della Chiesa gli ha a metter veleno.

[A.Con.] Mangiar pane e veleno; Trovarsi, mangiando con persone, colle quali bisogni questionare, inquietarsi. In quella casa non c'è buona armonia, e mangiano sempre pane e veleno.

[G.M.] Sputar veleno; Schizzar veleno, fig.; Sfogare l'ira, la stizza. T. Schizzare dice più malignitá e rabbia che Sputare. [Val.] Fag. Rim. 1. 340. Sputava nondimen sempre veleno. [G.M.] E altrove: Sputa velen come l'inchiostro seppia, Se piena a modo suo non ha la greppia, Se col marito sol dêe far la coppia.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: veleggiò, veleggio, veleni, velenifera, velenifere, veleniferi, velenifero « veleno » velenosa, velenosamente, velenose, velenosi, velenosità, velenoso, velerà
Parole di sei lettere: velavo, velcro, veleni « veleno » velerà, velerò, velica
Vocabolario inverso (per trovare le rime): ribalenò, ribaleno, battibaleno, arcobaleno, scaleno, altalenò, altaleno « veleno (onelev) » sputaveleno, antiveleno, avveleno, avvelenò, riavveleno, riavvelenò, cileno
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