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Informazioni di base |
La parola umore è formata da cinque lettere, tre vocali e due consonanti. È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (rom). Divisione in sillabe: u-mó-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il Dio dei viventi di Grazia Deledda (1922): Zebedeo aveva ripreso un po' il suo buon umore; il ritrovarsi con la sua famiglia in quella tavola che pareva benedetta da Dio gli sembrava di buon augurio: qui poi nessuno gli ricordava la sua pena; senza contare che egli aveva portato in dono all'amico una piccola botte di vino e l'amico la faceva già scorrere come una fontana, in onore degli ospiti. Resurrezione di Elena Di Fazio (2021): Mentre teneva il pasto in caldo, Gaia tese l'orecchio verso la sala da pranzo oltre la porta della cucina. L'Urca de Lima era già affollato prima di mezzogiorno, anche se, dal brusio, non riusciva a capire quante persone ci fossero effettivamente. Memori della volta precedente, in molti avevano risposto al nuovo invito domenicale dei sacerdoti e adesso attendevano l'ultimo pranzo da dipendenti del KEIRI, prima di salire su un charter e tornarsene al mondo reale. Ad accrescere il desiderio di convivialità era anche l'umore generale, precipitato in pochissimo tempo, tra il dispiacere di lasciare l'isola e la paura di restarci un'ora di troppo. Una grande storia d’amore di Susanna Tamaro (2020): Quella notte ho sognato di assistere a una lezione di anatomia. Soltanto quando il professore con il camice bianco ha affondato il bisturi nel torace mi sono reso conto di non essere uno degli studenti presenti ma il cadavere disteso sull'acciaio. Mi sono svegliato di pessimo umore, con un atroce mal di testa. Facendomi la barba, ho pensato a Ivano, al suo mito perverso della sincerità. |
Espressioni e Modi di Dire |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per umore |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: amore, umbre, umori. Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: amori. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: more. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: rumore, tumore. |
Parole con "umore" |
Finiscono con "umore": rumore, tumore, malumore, buonumore, antirumore, frangirumore. |
Contengono "umore": rumoreggi, rumoretti, rumoretto, tumoretti, tumoretto, rumoreggia, rumoreggio, rumoreggiò, rumoreggerà, rumoreggerò, rumoreggiai, rumoreggino, rumoreggerai, rumoreggerei, rumoreggiamo, rumoreggiano, rumoreggiare, rumoreggiata, rumoreggiate, rumoreggiati, rumoreggiato, rumoreggiava, rumoreggiavi, rumoreggiavo, rumoreggeremo, rumoreggerete, rumoreggiammo, rumoreggiando, rumoreggiante, rumoreggianti, ... |
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Parole contenute in "umore" |
ore, umo, more. Contenute all'inverso: ero, rom. |
Lucchetti |
Usando "umore" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: spiumo * = spire; album * = albore. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "umore" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * eroica = umica; * eroici = umici; * eroico = umico; * eroiche = umiche. |
Lucchetti Alterni |
Usando "umore" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: albore * = album; spire * = spiumo; umorista * = ristare; * alee = umorale; * ristare = umorista. |
Sciarade incatenate |
La parola "umore" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: umo+ore, umo+more. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Umidezza, Umidità, Umore, Umido - L'Umidità è astratto di ciò che chiamasi Tempo umido. All'umidità consegue ordinariamente la pioggia. Umidità è l'opposto di Siccità. - L'Umidezza è o dice lo stato speciale della cosa umida in sè o inumidita: è però poco usato. Nelle case umidiccie vi è umidezza, o, come più frequentemente si dice, umidità. L'umidezza, come la morbidezza, la finezza, la gentilezza, la dolcezza, è come la qualità sensibile della cosa. L'umidità ne è la parte essenziale. - Umido, sostantivo, è lo stesso che L'umidità. Si dice però più sovente Stare all'umido, Difendersi dall'umido, Sentir l'umido, che Umidità. - L'Umore è la cagione dell'umido ma sempre considerato (e così tutte queste altre parole affini) nei corpi circostanti, e combinato con essi, per la radice humus, terra che hanno in sé. Degli altri significati della parola Umore già si è detto in altro articolo. (Zecchini). [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Umore (bell’), Buon umore - Essere di buon umore non è un carattere stabile e generico; come dissi nell'articolo precedente, anco il malinconico è talvolta di buon umore; gli è dunque un fenomeno casuale, una circostanza. Di bell'umore si fece un quasi sostantivo: i bell'umori tengono lieta la brigata, ma l'è un'impresa dura talvolta e sempre alquanto difficile a sostenersi. [immagine] |
Umore, Fisima; Umoroso, Umorista, Umoristico - L'umore non è sempre lo stesso, è variabile al sommo; anco chi è di un certo uguale carattere non è sempre dell'istesso umore; v'hanno de' gai ed allegrissimi che a certe ore stanno ingrugnati e sono tristi assai; v'ha de' malinconici che a certi momenti fanno il bell'umore. Questo significato di umore venne dal credere con certi medici, che un qualche umore variamente alterabile fosse ed agisse in noi a seconda delle circostanze in cui si trovava il nostro corpo. Fisima, voce viva in Toscana che vale capriccio, fantasticheria: non sarebbe ella questa parola una corruzione popolare o troncamento di sofisma? che cosa di meno certo, di più vario, di più sfuggevole all'analisi che il sofisma e il sofistico, che sempre variano, sempre anguillano? Umoroso ha senso materiale, e si dice di chi ha molti umori; umorista, chi è proprio d'umor vario e fantastico all'eccesso. Umoristico è un genere di letteratura o d'opere imitato dagl'Inglesi, bizzarro alquanto, capriccioso, vago: che fa del serio e del faceto, dello scherzevole e del patetico un impasto non so se debba dire giudizioso, ma certo attraente; eccitante con una parola il riso e le lagrime contemporaneamente. Il Viaggio sentimentale di Sterne è il tipo di questo genere; il Viaggio nella mia camera ne è una felicissima imitazione. [immagine] |
Umidezza, Umidità, Umore, Umido - L'umidità è l'astratto di ciò che chiamasi tempo umido: all'umidità consegue ordinariamente la pioggia. Umidità è l'opposto di siccità. L'umidezza è o dice lo stato speciale della cosa umida in sè o inumidita; è però poco usato: nelle case umidiccie vi è umidezza, o, come più frequentemente si dice, umidità. L'umidezza, come la morbidezza, la finezza, la gentilezza, la dolcezza, è come la qualità sensibile della cosa; l'umidità ne è la parte essenziale. Umido, sostantivo, è lo stesso che l'umidità; si dice però più sovente stare all'umido, difendersi dell'umido, sentir l'umido, che l'umidità. L'umore è la cagione dell'umido, ma sempre considerato, e così tutte queste altre parole affini, ne' corpi circostanti, e combinato con essi, per la radice humus, terra, che hanno in sè. Degli altri significati della parola umore già si è detto in altro articolo. [immagine] |
Umore (essere di bell’), Fare il bell’umore; Il bell’umore, Un bell’umore - Essere di bell'umore, se si riferisce al carattere, significa che si è persona socievole, però piuttosto gaia, amante delle facezie, purchè oneste, e sofferente di quelle debolezze che sono ne' fratelli nostri perchè uomini; se si riferisce alla circostanza, vale che in quel momento si è piuttosto allegri che tristi, gai che malinconici. Fare il bell'umore è far professione di scherzare, di ridere, di buffoneggiare, diciamolo pure, alquanto; e come già avvertii qui sopra, è un mestiere che ha i suoi pesi e aggiungo i suoi pericoli: ora dunque il bell'umore sarà il carattere abituale di chi è creduto o si spaccia per un bell'umore; o lo stato casuale di chi è in un dato momento disposto a vedere le cose in bene, in bello. [immagine] |
Umore cattivo, Cattivo umore - Gli umori cattivi vanno corretti o espulsi dal corpo, e sono ben sovente causa del cattivo umore; più quando questi umori cattivi sono stati comperati a danari contanti, con istravizzi o altre intemperanze. [immagine] |
Umore (in), Di umore - «In dice lo stato presente: di può esprimere stato un po' più prolungato. Anche gli uomini d'umore tranquillo non sono sempre in umore di soffrire ogni soverchieria». Tommaseo. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Umore - Bocc. Nov. 10. g. 6. (C) I benedetti carboni, spenti dall'omor di quel santissimo corpo. Lab. 51. Mugnemi sì con tanta forza ogni umor da dosso, che a niuno carbone, a niuna pietra divenuta calcina, mai nelle vostre fornaci non fu così dal fuoco vostro munto. Cr. 2. 27. 1. Che 'l campo sia aperto, e che l'umor delle piove ne scorra fuori. Petr. Canz. 8. 9.part. II. Medusa e l'error mio m'han fatto un sasso D'umor vano stillante.
2. [Cont.] Nell'occhio. Manzini, Diop. prat. 75. Gli umori poi degli occhi sono tre: il primo è il vitreo, così detto perchè è simile al vetro liquefatto; il secondo il glaciale o cristallino, perchè è concreto a modo di ghiaccio o di cristallo; il terzo l'acqueo, perchè ha simiglianza con l'acqua. Danti, Comm. Prosp. Barozzi, 3. Il primo umore cominciando dalla parte dinanzi, è l'acqueo; il secondo, dove si forma la perfetta visione, è il cristallino; il terzo è il vitreo. Garimb. Prob. nat. 39. Considerandosi la grandezza del beneficio che noi ricevemmo dall'organo del vedere, non ci doverà parer maraviglia alcuna che la natura abbia messo tanto studio nella composizione dell'occhio: avendolo composto di quattro tuniche, chiamate la prima congiontiva, la seconda cornea, la terza uvea, la quarta aranea; e di tre umori che è l'albugineo, il cristallino e 'l vitreo:… contenuti dalle quattro tuniche con quella mirabil'arte che si vede nella sua anatomia. Dalla Croce. G. Cir. 149. 20. Un putto esser stato punto con un stilo appresso la pupilla dell'occhio, e di subito gli uscì dalla ferita l'umor acquoso, e se gli minuì la pupilla, e la tunica ceratoide si corrugò. 3. Umore che nutrisce le piante. Cr. 1. 8. 4. (C) Il giunco sottile, il saligastro,… e molte altre cose che di molto acquoso umore si generano. T. Pallad. Genn. 17. Se la noce sia dura e nodorosa, vuolsi la radice d'intorno circoncidere, acciocchè getti fuori il vizio del malo umore. [Cont.] Cr. P. Agr. I. 137. L'umor cibale della pianta è più insipido nella radice; e secondo che più e più si dilunga dalla radice, più acquista sapor conveniente alla pianta: e, sì come riceve sapore, così riceve spessazione, e sottilità, e acuità. Sod. Arb. 83. Hanno un umore gli arbori,… chiamato da certi liquore, da alcuni lacrima; ed è nella corteccia, e più quando muovono; ma il buono è fatto il frutto. [G.M.] Segner. Quares. 40. 4. A somiglianza dell'ape, la quale, non solo in un fiorito orticello si appiglia unicamente al citiso, al timo,… e lascia l'erbe più vili; ma ancor di quelle a cui si appiglia, non altro ella trae per sè che l'umor più nobile ed il sugo più delicato. T. Prov. Tosc. 181. Come Marzo s'avvicina, tutti gli umori si risentono. E 307. Chi ha umore, non ha sapore (delle frutte acquose). 4. [Cont.] Umore putrido delle fosse, del letame. Cr. P. Agr. I. 107. Il pozzo s'allarghi dalle fosse della corte, e dalla fossa del letame, acciocchè 'l putrido umor delle fosse ovvero del letame, non vi entri per l'occulte vie della terra. 5. Degli umori dei corpi animali che scorrono pei loro canali, e che talvolta sono anche viziati per malattia. Pass. 358. (C) Quando soperchia nel corpo quello omore che si chiama flemma, la quale è fredda, e umida come l'acqua, i sogni sono corrispondenti a quella qualità. E appresso:Quando il sangue, che è caldo e umido come l'aria, ed omore dolce, avanza gli altri umori, sono i sogni giocondi. E appresso: Quando quello omore che si chiama melanconia, soprastà agli altri,… e quando gli omori sono istemperati e rimescolati insieme, fanno i sogni gravi, nojosi e paurosi. Lab. 114. Nascondono gli orribili strumenti, i quali a tôr via i superflui umori adoperano. Cr. 9. 14. 1. Alcuna volta fanno, a modo d'acqua, gocciolare gli omori per le nari, e allora s'appella vermo volativo. [G.M.] D. 1. 30. La grave idropisia, che si dispaia Le membra con l'omor che mal converte. = E ivi. (C) Che s'i' ho sete, e umor mi rinfarcia (m'infarcisce), Tu hai l'arsura, e 'l capo che ti duole. [Cont.] Libro Masc. M. I. 2. Li uomini hanno quattro umori: cioè lo sangue, la collera, la flemma e la melanconia; e questi umori sono cagione delle infermità degli uomini. Dalla Croce. G. Cir. Pref. VI. Considera anco la parte fisiologica gli umori del corpo umano, li quali sono corpi fluidi atti a esser conversi in nutrimento e sostanza de' membri particolari; e questi anco sono quattro: la malincolia, il flegma, il sangue e la collera. Volg. Mes. (M.) Porta manifesto frutto all'umore pituitoso dello stomaco. Fir. As. 311. (C)Sollevandogli (il dolore) gli umori malinconici, egli cadde in una grandissima malattia. Ambr. Bern. 5. 2. Io non so se costui s'è pazzo, o se ha Bevuto troppo, o gli umor malinconici Gli dànno noja. Red. Cons. 1. 135. (M.) Si noverano parimente i medicamenti diaforetici, i medicamenti addolcitivi l'acrimonia e la mordacità degli umori. Malm. 3. 20. Chè giacchè questo mal par che cagioni Stemperamento forte, umor piccante, Per temperarlo, recipe in bocconi, Colla, gomma, mel, chiara e diagrante. [G.M.] Segner. Crist. instr. 1. 22. 15. La lingua è un contrassegno sicurissimo da conoscere in tutti l'umor piccante, perchè, si fa rossa, se abbonda il sangue; bianca, se abbonda la flemma; nera, se abbonda la malinconia. T. Arrestare il corso degli umori; Deviarli. Umori del corpo che s'inaspriscono. Umori calati al petto. 6. Inclinazione, Genio, Natura. Tac. Dav. 13. 163. (C) Nerone non aveva umore di lasciarsi governare a schiavi; e Pallante con la sua arroganza, passando la condizione di liberto, gli era venuto a fastidio. Bern. Rim. 1. 65. E disse: Bernio, fa' pur dell'anguille, Che quest'è il proprio umor dove tu pecchi. Car. Lett. 2. 118. (Man.) Ma venendo (le vostre lettere) accompagnate con un presente di medaglie, umor mio principale, e di tante in una volta, voglio che sappiate che m'hanno dato una contentezza suprema. [Tor.] Targ. Tozz. Not. Append. 1. 455. Siamo ancora intorno alle cose dell'argento vivo, delle quali il signor Michel Angelo cava maraviglioso diletto, e veggh'io che gli dànno nell'umore. [G.M.] Fag. Commed. Considerate se ci vuol esser da sguazzare! La Carestia fa da cena! Il nome della serva è secondo l'umor del padrone. (La serva si chiamava Carestia; e il padrone era avaro di natura.) T. Modo prov. Varii sono gli umori, varii i cervelli. 7. L'Umore può anco provenire da una disposizione o stato passeggiero dell'animo. T.Umore gaio, tristo, buono, cattivo. [G.M.] Buon umore, allegro, serio, malinconico. Umore tetro. Oggi avete il buon umore. Ha l'umor tristo. [Val.] Fag. Rim. 3. 45. Gli passerà ben presto ogni umor negro, Chè un par d'orecchi seccan cento lingue. 8. Umori, plur. [G.M.] Senso pol. Divisione degli animi, che spesso degenera in discordia; Elementi non buoni nel corpo dello Stato. Segr. Fior. Stor. 2. 41. (Man.) Restavano accesi quelli umori, i quali naturalmente sogliono essere in tutte le città tra i potenti e il popolo.[Cors.] E Disc. 1. 4. Sono in ogni repubblica duoi umori diversi, quello del popolo e quello de' grandi. [G.M.] E 1. 7. Si dà via onde sfogare a quelli umori che crescono nelle cittadi in qualunque modo contro a qualunque cittadino. E quando questi umori non banno onde sfogarsi ordinariamente, ricorrono ai modi straordinarii che fanno rovinare in tutto una repubblica. E non è che faccia tanto stabile e ferma una repubblica, quanto ordinare quella in modo, che l'alterazione di questi umori che l'agitano, abbia una via da sfogarsi ordinata dalle leggi. E più sotto: Qualunque volta si vede che le forze esterne sono chiamate da una parte d'uomini che vivono in una città, si può credere nasca dai cattivi ordini di quella, per non essere, dentro a quello cerchio, ordine da poter sfogare i maligni umori che nascono negli uomini. [G.Fal.] Varch. Stor. fior. l. II. p. 10. Si destarono subitamente quelli umori, che in Firenze si sono bene addormentati qualche volta un poco, ma spenti affatto non mai. 9. Avversione, Animosità. Car. Lett. 1. 111. (Man.) Io solo ho confermato tutti gli altri, e dato loro animo a pigliar francamente la vostra protezione, come quelli che venendo di fresco da voi, sapeva gli umori che vi si erano già mossi contra. 10. Fantasia, Pensiero, Capriccio. Malm. 1. 10. (M.) Ond'ei che in testa quell'umor si è fitto, Che l'uom si crocchi pur giusta sua possa, Senza picchiar nè altro, giù sconfitto L'uscio a Bellona manda in una scossa. E 5. 55. (C) Però, se in questo mentre umor non varia, Domani al far del dì facciami motto. Salv. Spin. 1. 1. (M.) Io non so s'e' si stanno in sul grande, o se pure egli abbiano in testa qualche altro umore. [Sav.] Corsin. Torr. 7. 51. Giovine… che giocando d'umore e di capriccio, Si rese al mondo di non piccol merto. 11. † Umore corrente; Cosa che universalmente si ricerca, Usanza, Andazzo. Sassett. Lett. 217. (Man.) Il nostro signor G. D. mi commesse de' semi di diverse piante, quale m'immagino che sia adesso umore corrente, essendomene stati poi dimandati di costì da altri miei signori. 12. Bell'umore; Uomo faceto, allegro, piacevole. Buon. Fier. 2. 4. 20. (C) Questo, siccome tali altri epigrammi, Fu fatto notte tempo Da qualche bell'umor celatamente. Malm. 1. 58. (M.) E perchè questo è il re de' bell'umori, Per dimostrar quanto gli piaccia il bere, Ha per impresa un lanzo a due brachette. Menz. Lett. Red. 47. (Man.) Cisti fornaio e Cinciglione erano belli umori. [F.] Panciat. Scritt. var. 61. Allora dissi: questo è un bell'umore. [G.M.]Minucc. Not. Malm. Diciamo Bell'umore, uno che ha fantasie graziose. V. anco BELL'UMORE. T. Il bell'umore ha uno spirito sereno, aperto, che guarda le cose dal lato piacevole, un po' dal lato ridevole, se non dal ridicolo; ama celiare, fugge quanto è malinconico, o troppo serio. 13. Conoscere, o sim., I'umore della bestia; Dicesi fam. per Conoscere l'indole, la natura di alcuno. Car. Lett. 1. 28. (Man.) Ma il frate, che già avea compreso l'umor della bestia, e forse era risoluto di quel che volea fare, Chi è, disse quest'ometto, che ci è venuto a dir villania in casa nostra? 14. † Dar beccare all'umore; Profondarsi, Riconcentrarsi ne' suoi pensieri. Salv. Spin. 2. 9.(C) Se n'andava… a dar beccare all'umore. 15. Dar nell'umore; Dar nel genio. Non com. Menz. Sat. 4. (C) Questo è un parlar molto erudito, E da dar nell'umore al reverendo. Pros. Fior. 3. 2. 186. (Man.) Di tante (imprese) che ne possiede l'Accademia, non se ne contano troppe che a savii discernitori dieno nell'umore. 16. Essere, Trovarsi di buono, di cattivo umore, o sim.; Essere allegro, malinconico. Pros. Fior. 3. 2. 218. (Man.) Ogni anno volendo dir uno (ogni anno ne passa uno), non mi trovo in quel buon umore di quattr'anni fa. Così, Mettere uno di cattivo umore; Fargli venire il cattivo umore. T. Quel discorso m'ha messo di cattivo umore. T. Ma quando diciamo, per es., Mettere dei cattivi umori in una famiglia; allora intendesi di dissensioni, o sim. 17. Esser d'umore; Esser di parere, di opinione Non più usit. Allegr. 30. (Man.) Io ho imparato, e forse ho fatto male, da coloro i quali fanno le figurine di cera colorita, che, mettendo lor sopra un vetro bianco e trasparente, dicon di far ciò perchè la polvere non gliel'offenda; ma io son d'umore ch'e' lo faccian piuttosto per ricoprire con esso le lor malefatte. 18. Fare il bell'umore; Esser ardito, fastidioso, stravagante. Malm. 10. 18. (C) E dove sarebb'ita un po' a rilente Nel far con Calagrillo il bell'umore. [G.M.] Minucc. Not. ivi: Si dice fare il bell'umore d'uno che vuol far da bravo e da ardito. Il tale volle fare il bell'umore col salire sopra quell'albero, e cascò. T. Chi fa il bell'umore, lo fa spesso in modo da provocare altrui: non è tanto un umore allegro quel suo, quanto bizzarro, fantastico: non rispetta i riguardi dovuti altrui; si piglia un po' giuoco di cose che vanno rispettate, e se ne piglia giuoco non solo in modo giocoso, ma più gravemente. Perchè, siccome il sublime confina col ridicolo, così il ridicolo passa presto a diventare ben serio. Altro è, dunque, Fare il bell'umore; altro, Essere un bell'umore. Fare, vuole l'Il; Essere, l'Un; nè si direbbe: Fare un bell'umore; Essere il bell'umore. Queste piccole variazioni mutano il senso, o lo tolgono affatto. A modo però d'esclamazione direbbesi: Voi siete pure il bell'umore! Gli è il gran bell'umore! Ma diventa altra locuzione. |
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