Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Pane caldo, Pane fresco, Pane d’un giorno, Pane duro, Pane secco, Pane raffermo, Pane stantio - Caldo si dice di quel pane che, di poco cavato dal forno, ne ritiene tuttavia il calore. - «Il pane caldo è poco saporito e di difficile digestione.» - Fresco è il pane cotto da poche ore o nello stesso giorno in cui si mangia. - «Noci e pan fresco.» - «Del pan fresco se ne mangia il doppio.» - «Per le uova nel tegamino ci vuole il pan fresco.» - E' d'un giorno il pane cotto il giorno innanzi a quello in cui si mangia. E' ritenuto migliore e più sano del pane fresco. Si dice anche per proverbio: Pan d'un giorno e vin d'un anno. - Duro è il pane fatto da più d'un giorno. - «Alla servitù dánno sempre il pan duro perchè del fresco ne mangerebbero troppo.» - Pan secco è quello che, fatto da molto tempo, si è prosciugato e non è più mangiabile che in zuppa o comecchessia rinvenuto. - «Pan secco da pestarsi per le galline - buono per le pappe - da darsi per elemosina.» - E' raffermo il pane che, dopo cavato dal forno, si lascia stare un poco perchè si freddi e si rassodi alquanto. - «E' troppo caldo cotesto pane: aspetta per mangiarlo che sia raffermo.» - Stantio, per ultimo, è il pane che, fatto da troppo lungo tempo, o conservato male, ha perduto ogni sua perfezione ed è diventato duro, e talora muffato. G. F. [immagine] |
Rancido, Stantio, Vieto, Stracco - Rancido si dice particolarmente di sostanze grasse ed oleose, quando comincia la corruzione putrida, la quale dà ad esse un certo sapore spiacevole, irritando la membrana delle fauci; specialmente si dice dell'olio e del burro. - Vieto, che particolarmente si dice delle sostanze grasse, è qualche cosa di più che Rancido, e si manifesta anche per mezzo dell'odorato. Si dice più specialmente di carni salate, che col tempo comincino a guastarsi. Si dice anche per cosa antiquata e già abbandonata. Dal latino Vetus. - Stantio è quell'odore spiacevole che pigliano certe cose già cotte, allorchè si sta molto senza mangiarle. - [Delle carni non fresche, anche se di pesce, ma non ancora andate propriamente a male, suol dirsi Stracco, nel qual senso speciale non s'userebbe nè Rancido, nè Stantio, nè Vieto. - « Il macellaro mi manda sempre a casa la carne stracca. » - « Il pesce arriva qui, non solamente stracco, ma il più delle volte fradicio e fetente. » (Redi). G. F.] [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Rancido, Stantìo, Vieto, Putrido - Cosa che sta lì più del dovere, diviene stantìa, perciò invecchia e divien vieta; poi rancida se si corrompe o non risponde più bene alle condizioni della sua natura; ultimo svolgimento della rancidezza, per le cose che la comportano, come per ogni altro genere di corruzione, è l'imputridire. Nel figurato, rancide si diranno le leggi o gli altri usi non bene consoni alla novità o alla nuova faccia delle cose presenti, e che perciò a ragione o a torto vorrebbonsi smettere; viete, quelle ite in disuso e di cui più non si ricorda che storicamente. Putride diconsi le malattie o le febbri che, non vinte, porterebbero in breve l'uomo alla tomba pel principio di corruzione interna dalla quale hanno l'origine e il nome. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Stantio - e † STANTITO e † STANTIVO. Agg. e Sost. T. Cosa segnatam. da mangiare, che, per essere stata più tempo di quel che convenga a usarla sanamente e con gusto, ha perduto il buono del suo sapore e dell'odore. = Nov. ant. 79. 3. (C) Luccio istantio. Burch. 1. 29. Rose spinose e cavolo stantío. Malm. 3. 24. E perch'elle sapean di stantío, Teneva al naso un mazzolin di rose. E 7. 68. Carne stantía, barba piattolosa. [G.M.] Minucc. Not. ivi: Quando una materia, per la lunghezza del tempo, ha cominciato a perdere di sua perfezione, si dice Stantía; che, se sia carne o pesce, non dà troppo buon odore. E questo si dice Puzzo di stantío. La qual voce viene da Stanziare lungo tempo; ed è il latino Obsoletus. T. Il pane piglia di stantío. [Cont.] Cit. Tipocosm. 506. Uova, o fresche, o stantite, cotte ne 'l guscio, o tenere, o dure, e sperdute, e affrittellate, e arrostite. Roseo, Agr. Her. 200. Non vuole terra molto stabbiata; e quando pur abbia letame, bisogna che sia ben putrefatto e stantivo.
2. [Cont.] Gesso stantío. Che fu spento dall'umido, e non fa più buona presa. Matt. Disc. Diosc. V. 794. Il gesso è cosa notissima in Italia. Ènne assaissimo in Toscana, ove molto è in uso per le fabbriche delle case. La sua miniera, la quale è una pietra bianca scagliosa, s'abbrucia nei forni, e poscia si pesta, e crivellasi, e tanto è egli migliore quanto è più fresco: e però lo stantío fa poca presa nelle fabbriche. Fassi parimente il gesso della pietra speculare.
3. [Val.] Vecchio, Attempato. Fag. Comm. 3. 140. Che spose stantíe!
4. Fig. Si dice di Cosa renduta per lunghezza di tempo inutile e infruttuosa. Sen. ben Varch 3. 1. (C) Perciocchè que' benefizii, i quali freschi furono appo loro in grande stima, divengono in ispazio di tempo stantíi, e di niuno pregio. T. Notizie stantíe. Cose stantíe.
5. [Val.] Avv. All'usanza stantìa All'antica. Non usit. – Fortig. Capit. 2. 3. Viver vuole all'usanza stantía. |