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Informazioni utili online sulla parola italiana «serbare», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Serbare

Verbo

Serbare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è serbato. Il gerundio è serbando. Il participio presente è serbante. Vedi: coniugazione del verbo serbare.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di serbare (conservare, mantenere, tenere in serbo, mettere da parte, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola serbare è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: ser-bà-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con serbare per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Non dovresti serbare il rancore, alla fine ti hanno chiesto scusa, no?
  • Ti prego, non serbare odio verso Carlo, perché ti ha rubato la fidanzata. Lei sicuramente non ti meritava!
  • Sono una persona che tende a serbare oggetti, lettere e libri anche acquistati da anni, perché sono un ricordo di un bel momento della mia vita.
Citazioni da opere letterarie
L'anno 3000 di Paolo Mantegazza (1897): Così si chiamano quegli uomini singolari, che adottando un'idea messa fuori da un chimico francese molti secoli prima, vogliono che dal loro cadavere si estragga tutto il ferro che contiene, e con esso si conii poi una medaglietta che porta inciso il loro nome coll'indicazione della patria e la data della morte. In questo modo i superstiti possono serbare un ricordo eterno dei loro cari estinti, portando appesa al collo o alla catena dell'orologio o altrove, il ferro che circolava nel loro sangue e faceva parte di tutti i loro tessuti.

La Stella dell'Araucania di Emilio Salgari (1906): Aveva anzi, appunto perciò, dato ordine ai cuochi di ritardare la cucinatura e di serbare quegli arrosti come ultimo piatto. E per farli resistere meglio dinanzi a quelle pire gigantesche, aveva fatto distribuire anche a loro due barili di acquavite, sicuro invece che anche essi avrebbero finito per cadere ubbriachi.

La messa di nozze di Federico De Roberto (1917): — Ed anche ora! — insistè egli, stendendo le braccia, cercando di stringerla a sè, di vincerla con la forza dei muscoli e l'impeto delle parole. — Ed anche ora, Rosanna; se tu vuoi, se credi all'amor mio, se sei capace di leggermi nel cuore, di vedervi la fiamma che lo investe e lo brucia. Se non vuoi che il rimorso avveleni tutta la mia vita, dimmi di sì, dimmi di sì; altrimenti dovrò credere che tu intenda punirmi, giustamente, perché quando mi proponesti la prima volta l'ipotesi della nostra unione, ricusai di accoglierla. Sii generosa, non mi serbare rancore.... — Non te ne serbo.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per serbare
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: serbate, serrare.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: serbe, sera, serre, sere, erbe, erre, rare.
Parole con "serbare"
Finiscono con "serbare": diserbare, riserbare.
Parole contenute in "serbare"
are, bar, bare, erba, serba. Contenute all'inverso: era.
Incastri
Si può ottenere da sere e bar (SERbarE).
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "serbare" si può ottenere dalle seguenti coppie: sega/garbare, serbai/ire, serbata/tare.
Usando "serbare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: diserba * = dire; * barerà = serra; * barerò = serro; * barerai = serrai; base * = barbare; * areata = serbata; * areate = serbate; * areati = serbati; * areato = serbato; * rendo = serbando; * resse = serbasse; * ressi = serbassi; * reste = serbaste; * resti = serbasti; contuse * = conturbare; * ressero = serbassero.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "serbare" si può ottenere dalle seguenti coppie: serberà/areare, serbata/atre, serbato/otre.
Usando "serbare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = serbata; * erte = serbate; * erti = serbati; * erto = serbato.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "serbare" si può ottenere dalle seguenti coppie: serra/barerà, serrai/barerai, serro/barerò, serba/area, serbata/areata, serbate/areate, serbati/areati, serbato/areato, serbe/aree, serbai/rei, serbando/rendo, serbasse/resse, serbassero/ressero, serbassi/ressi, serbaste/reste, serbasti/resti, serbate/rete, serbati/reti.
Usando "serbare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * garbare = sega; * serbata = areata; * serbate = areate; * serbati = areati; * serbato = areato; conturbare * = contuse; dire * = diserba.
Sciarade incatenate
La parola "serbare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: serba+are, serba+bare.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: Li serbano i tipi astiosi, I balli nelle serate di gala, Nei serbatoi delle stilografiche, Serbatoio d'acqua, La serata che inizia a spettacolo finito.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Serbare, Conservare - Serbare suol dirsi di cosa da servire ai bisogni della vita, che si riponga per usarla a tempo opportuno. - «Ho avuto un regalo di un pianoforte; lo serbo a Ceppo.» - Le cose che, o per effetto dell'aria o per altra cagione, si corrompono o si alterano, si conservano facendo ad esse quelle diligenze e preparazioni che ne impediscono l'alterazione. - «Il tonno si conserva nell'olio.» [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Serbare - V. a. e N. pass. Aff. al lat. aur. Servare. Conservare. (C)

Serbar la tal cosa, vale Porre o Tenere a parte, o in custodia checchessia, perchè sia d'uso al tempo opportuno. (C)

[G.M.] Serdon. Prov. Quando il fico serba il fico, Mal villan serba il panico; Quando il freddo vien troppo presto, e impedisce che l'albero maturi i fichi, suol esser segno di trista raccolta.

[G.M.] Per significare abbondanza di checchessia: Ce n'è da dare e da serbare. – E di busse molte: È n'ha avute da dare e da serbare.

2. Fig. Ritenere. Tes. Br. 1. 8. (C) Io gli dirò che natura non ha che fare nelle cose che Dio si serbò in sua podestate.

3. Per Indugiare, Differire. Bocc. Nov. 10. g. 2. (C) Le feste e le perdonanze e i digiuni serbarmi a far quando sarò vecchia. E nov. 2. g. 1 (M.) E perciò questa fatica per mio consiglio ti serberai in altra volta. Varch. Ercol. 94. Volendo che si chetino (si suol dire) far punto, far pausa, soprassedere, indugiare, serbare il resto a un'altra volta.

4. Per Conservare, Aver cura. G. V. 11. 3. 17. (C) Perch'io viva, quelli muojono; perch'io sia serbato quelli son perduti. (Qui meglìo Salvato).

5. E ass. Tratt. gov. fam. 171. (Man.) Non ristía pensando: io posso impoverire, dunque serbiamo.

6. Altri modi.

† Serbar fuori, vale Eccettuare. Ar. Fur. 28. 78. (M.) Non biasmar tutte, ma serbarne fuore La bontà d'infinite si dovrebbe.

7. Serbare in vita. vale Rendere immortale. Petr cap. 8. (M.) Vidi dall'altra parte giunger quella, Che trae l'uom del sepolcro, e in vita il sebra (la Fama).

8. Serbarla ad uno, vale Tener bene a mente un'ingiuria ricevuta, per farne la vendetta a suo tempo. Morg. 24. 49. (M.) Gan bisognò che avesse pazïenza, E disse: va' pur là, ch'io te la serbo.

9. Serbar cosa in senso fig. Dant. Inf. 15 (C) La tua fortuna tanto onor ti serba, Che l'una parte e l'altra (guelfa e ghibellina) avranno fame Di te. Bocc. NOv. 1. g. 4. Di che io in questo poco di rimanente di vita, che la mia vecchiezza mi serba, sempre sarò dolente. Petr. Son. 95. part. I. Ponmi ov'è 'l carro suo (del Sole) temprato e leve, Ed ov'è chi ce 'l rende e chi ce 'l serba. Menz. Sat. 6. (M.) Un tempo a voi serbò manteca e paste Apollo. [L.] La superbia della sera bisogna serbarla per la mattina, dando retta allo sdegno, si opera male; e però bisogna lasciarlo sbollire e operare a mente quieta.

10. Serbarsi a checchessia, vale Aspettare che avvenga. Brn. Orl. Inn. 23. 32. (M.) Non rispondeva il giovane valente Al ragionar di Rinaldo superbo; Ma stropicciando l'un con l'altro dente, Fra sè diceva: agli effetti mi serbo. Tass. Ger. 5. 91. Or durate magnanimi, e voi stessi Serbate, prego, ai prosperi successi. Car. En. 1. 338. Soffrite, mantenetevi, serbatevi a questo… Sì glorïoso e sì felice stato.

[T.] Ne' vecchi scrittori e nella Crusca confondonsi i sensi di Serbare e Servare, per la commutaz. solita delle lettere, e perchè il primo vienz a noi dal secondo: e, forse, anco gli antichi dissero Serbare là dove i copiatori latineggianti si credettero di correggere. Ma il com. uso oggidì del Serbare è Conservare, quasi sempre per usare poi meglio. Servare valeva già e Conservare e Salvare e Osservare in varii signif. qualche promiscuità, non ancora inusit., verremo notando.

II. Nel senso più ordin. T. Prov. Tosc. 185. Quando gennaio mette erba, se tu hai grano e tu lo serba. ([Palm.] Inverno umido e piovoso favorisce il crescere dell'erbacce che soffocano il grano.) T. Pallad. Agric. volg. 244. L'uve che volem serbare, coglierem salde e non maculate d'acerbitade, nè troppo scarse di maturezza. Fortig. Ricciard. 25. 29. E dal forziere Dove serbava le virtù mirande, Di bel zaffiro trasse fuor due ghiande.

T. Le serba le sue cose, dice l'abito del conservare all'uso, quindi e del risparmiare e del bene adoprare.

III. E nel senso preced., e un po' anco del Conservare. [Pol.] Albertan. 1. 6. Quando diamo la limosina, noi non la perdiamo, ma serbiamlane.

IV. T. Coll'A, dice il Dare o Ricevere cosa in custodia, con l'uffizio di tenerla e col debito di renderla, e renderne insieme conto. [Pol.] G. Gozz. Nov. 15. Tenete qua, e serbatemi questo fagotto. T. Gli ho dato quella roba a serbare: Me la serberete per infin ch'io ritorni. Più ass. Questo, per più sicurezza, lo daremo a serbare.

V. Più specialm. ass. per ell. T. Prov. Tosc. 31. Poco vino, vendi al tino; assai mosto serba a agosto. E 48. Chi serba, serba al gatto (la cura e il risparmio non gli giova. Roba non ben serbata è preda d'indegni o d'inutili, è tentazione. Ma cotesto non sia consiglio a sprecare).

T. Talvolta denota tirchieria più o mene avara e spietata. Prov. Tosc. 48. Chi serba, Dio non gli dà. (Se lo fa diffidando della Provvidenza. Rammenta i consigli evangelici.)

VI. Di pers. T. Aless. Manz. Noi (Cristiani), serbati all'amor, nati alla scuola Delle celesti cose. – Dio l'ha serbato a vedere ne' figli il premio delle proprie fatiche, il conforto de' proprii dolori; la pena de' proprii falli. – A questo ero io dunque serbato? [Pol.] Dav. Scism. Crammero la divina Provvidenza serbò ad esser per eretico arso.

T. Voltando in altra maniera il costrutto. S. Piet. Ep. Gli si serba la pena. – Gli si serba un duro giudizio, un tristo avvenire.

VII. In senso aff. al preced., e anco a Salvare. T. Serbare intatto dal nemico. – La madre si raccomanda al medico che gli serbi il suo figliuoletto. Apoc. Ti serberò dall'ora del cimento.

VIII. Idea di tempo e luogo, aff. a Differire, Rimettere. T. Serbarono le armi all'occasione. – Serbare a tempo opportuno, la cosa e l'atto.

T. Serbare a un'altra età certi studii, certe cure.

Del Dire. T. Questo si serba a luogo migliore. Aless. Manz. Serbiamo i ringraziamenti per quando riceveremo questo piacere (della visita vostra).

IX. T. Col Sì, della pers. Nel seg. tiene insieme e del Serbarsi e del. Conservarsi. Epist. Guid. G. Serbatevi nella dilezione di Dio. – Serbatevi alla vostra famiglia, ai vostri doveri.

T. Serbarsi a giorni migliori. A chi afflitto, dispera, ass., Serbatevi. Verrà il vostro tempo. – (Anco a chi vuole impazientemente spendere le forze proprie: Serbatevi. Verrà il tempo che ne farete meglio conoscere, e altri ne conoscerà meglio, il valore.

X. Della mente. T. D. 1. 15. Ciò che narrate di mio corso (della vita mia), scrivo (nell'animo meglio che nella memoria), E serbolo a chiosar con altro testo (di dichiararlo poi colle parole di Beatrice) A donna che 'l saprà, se a lei arrivo. Virg. Soggiunge lodando: Bene ascolta chi la nota.

XI. T. In senso aff. a Conservare insieme e a Serbare. Serbar nel cuore le udite parole; Serbare un'immagine cara, Serbare inviolata la tradizione.

T. Voci che serbano il proprio significato. – Che qualcosa serbano della radice loro.
XII. Dell'animo. T. Serbare gratitudine verso taluno.

T. Qui cadono alcuni es. ov'è scritto Servare, ma intendesi nella accez. di Serbare insieme e di Conservare. Ar. Fur. 30. 84. Servar la fede. Virg. Non servata fides cineri promissa Sichaeo. In senso più ass. Apost. Cursum consummavi fidem servavi.

T. Car. En. 4. Intemerato e puro Entro al sepolcro suo seco ti serba (di Sicheo. Al Pudore). Virg. Ille meos primus, qui me sibi junxit, amores Abstulit; ille habeat secum servetque sepulcro. – Ma nel cor saldi e schietti Serbar gli antichi affetti. [Pol.] Alam. Colt. 4. 400. Le caste voglie Monde servar. T. Serbare illesa la verginità. [Pol.] S. Bern. Op. penit. 67. Debbe l'anima servare con ogni sollecitudine la rettitudine della coscienza.

T. Prov. Tosc. 20. Animo appassionato non perde pazienza (qui tiene e del Conservare e dell'Osservare).

XIII. T. Serbare risentimento, Odio, Rancore. Coll' A o sim. Questo le provi che io non le serbo rancore.

T. S'è not. l'ell. Serbarla, L'ira, La memoria del torto ricevuto, La vendetta. Te la serbo. L'ha serbata per anni. Gliela serbava, e il momento pur troppo venne. Questo modo non suole accoppiarsi al Non.

XIV. Usi com. a più d'uno tra' sensi not. Serbare il segreto. Prov. Tosc. 231. Chi dice tutto, e e niente serba, Può andar con l'altre bestie a pascer erba.

T. Prov Tosc. 317. Il meglio va serbato all'ultimo (e di discorsi e di cose). Ha serbato all'ultimo del suo dire la più fina facezia, il rimprovero più calzante, la ragione più valida, la più commovente preghiera.

[Cors.] Pallav. Stor. Conc. 8. 3. 9. Serbassero a tutte le chiese di Francia… le antiche immunità. T. Serbare immacolato il nome, l'onore della patria, della famiglia, Intemerata la fama.

XV. † Osservare. T. Prov. Tosc. 152. chi fa la legge, servarla degge. Ma si può anche: Serbar le leggi in pieno vigore. Si può, dico, in filologia; quanto si possa e voglia in polit., spetta agli amici di libertà giudicare.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: seratone, serba, serbai, serbammo, serbando, serbano, serbante « serbare » serbarono, serbasse, serbassero, serbassi, serbassimo, serbaste, serbasti
Parole di sette lettere: serapei, serapeo, serbano « serbare » serbata, serbate, serbati
Lista Verbi: seppellire, sequestrare « serbare » serpeggiare, serrare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): barbare, semibarbare, sbarbare, garbare, aggarbare, acerbare, esacerbare « serbare (erabres) » diserbare, riserbare, ammorbare, turbare, conturbare, perturbare, masturbare
Indice parole che: iniziano con S, con SE, parole che iniziano con SER, finiscono con E

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