Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- Il materiale sembrava molto povero ma la fattura dell'oggetto era eccellente.
- Un uomo povero ma onesto possiede più dignità di uno ricco disonesto.
- Quel povero uomo non ha di che vivere e quindi chiede l'elemosina agli angoli delle strade.
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Citazioni da opere letterarie |
Lontano di Luigi Pirandello (1902): – E allora volete farmi morire? – riprese don Paranza. – C'era ai miei tempi un povero contadino che aveva novantacinque anni, e ogni santa mattina saliva dalla campagna a Girgenti con una gran cesta d'erbaggi su le spalle, e andava tutto il giorno in giro per venderli. Lo videro così vecchio, ne sentirono pietà, pensarono di ricoverarlo all'ospedale e lo fecero morire dopo tre giorni. L'equilibrio, cara mia! Toltagli la cesta dalle spalle, quel poveretto perdette l'equilibrio e morì. Così io, se mi togliete la lenza. Gronghi han da essere: stasera e domani sera e fin che campo.
Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (1883): — Aprimi, ti dico! — ripeté Geppetto — se no, quando vengo in casa, il gatto te lo do io! — Non posso star ritto, credetelo. Oh! povero me! povero me, che mi toccherà a camminare coi ginocchi per tutta la vita. Geppetto, credendo che tutti questi piagnistei fossero un'altra monelleria del burattino, pensò bene di farla finita, e arrampicatosi su per il muro, entrò in casa dalla finestra.
Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): Cantarono: ma le voci morivano nella gola; le Fusco avevano una cugina a Resina, la Costa compativa quel povero don Giuseppe Froio, la cui vigna di Ottaiano era rovinata, lo avevano incontrato nel pomeriggio, pallido, commosso, con le lacrime agli occhi, seguito da donna Franceschina che piangeva. E Gelsomina Santoro, sentendo che vi era pericolo per Napoli, domandava a tutte: — Ma perché non si espongono le reliquie di San Gennaro? — |
Proverbi |
- L'asino vecchio muore a casa del povero.
- Quando il povero fa bene al ricco il diavolo scoppia dalle risate.
- Sia lodato Gesù Cristo, chi è povero e malvisto.
- Non v'è più superbo d'un povero arricchito.
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Espressioni e Modi di Dire |
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Libri |
- Il povero musicante (Scritto da: Franz Grillparzer; Anno 1848)
- L'avventura di un povero cristiano (Scritto da: Ignazio Silone; Anno 1968)
- Il principe e il povero (Scritto da: Mark Twain; Anno 1881)
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Canzoni |
- Povero (Cantata da: Junior Magli; Anno 1973)
- Povero Cristo (Cantata da: Zucchero; Anno 1993)
- Povero amico mio (Cantata da: Gino Latilla e Giorgio Consolini; Anno 1953)
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per povero |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: coverò, novero, posero, poterò, povera, povere, poveri. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: coverà, dovere, doveri, rovere, roveri. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: poro, pero. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: pioverò, proverò. |
Parole con "povero" |
Iniziano con "povero": poverona, poverone, poveroni. |
Parole contenute in "povero" |
ero, ove, over, vero. Contenute all'inverso: evo, ore. |
Incastri |
Si può ottenere da pro e ove (PoveRO); da po' e over (PoverO). |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "povero" si può ottenere dalle seguenti coppie: poca/caverò, poco/coverò, poderi/deriverò, pose/severo, posti/stiverò, potrò/troverò. |
Usando "povero" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: capo * = caverò; gip * = gioverò; salpo * = salverò; scapo * = scaverò; scopo * = scoverò; stipo * = stiverò; tropo * = troverò; spolpo * = spolvero. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "povero" si può ottenere dalle seguenti coppie: poni/invero. |
Usando "povero" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: coop * = coverò; scoop * = scoverò. |
Lucchetti Alterni |
Usando "povero" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * severo = pose; * stiverò = posti; salverò * = salpo; stiverò * = stipo; * deriverò = poderi; * saliverò = posali; spolvero * = spolpo; * tao = povertà. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "povero" (*) con un'altra parola si può ottenere: * li = polverio; * lai = polveraio; * umo = poveruomo; slat * = spolverato; * lacci = polveraccio. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Indigente, Bisognoso, Povero, Miserabile - Indigente è colui che manca delle cose più necessarie alla vita. - Bisognoso è colui che per vivere ha bisogno dell'altrui soccorso che supplisca a ciò che gli manca. -Povero è chi non ha né denari né sostanze, né può fare assegnamento in altro che nel lavoro. - Miserabile è colui che è nella estrema povertà, né può in verun modo ajutarsi e vivere senza l'altrui carità. [immagine] |
Povero, Povero in canna, Meschino, Miserabile - Povero, come adjettivo, è appellativo di chi per vivere ricorre all'altrui carità, che per maggiore efficacia suol dirsi Povero in canna. - Miserabile è colui che si trova in estrema povertà e desta l'altrui compassione, essendo impotente a guadagnare. - Meschino sarebbe chi, privo di beni e di ogni buon ricapito, va per il mondo a vitto e ventura. Ma in questo senso è ora fuori d'uso. [immagine] |
Povero, Poverello, Mendicante, Questuante, Accattone, Pitocco, Un povero, Un uomo povero, Un pover’uomo - Povero, a modo di sostantivo, è colui che non ha nulla e vive dell’altrui carità, che per atto di compassione suol dirsi anche Poverello. Per esempio: «Soccorre amorevolmente i poveri.» - Il Mendicante è colui che va attorno chiedendo di che vivere, e spesso è mestiere d’oziosi, come sono certi Ordini di frati. - Questuante è chi va attorno chiedendo denari da destinarsi a pubblica opera di carità. - Accattone è colui che chiede la limosina per oziosità. - Pitocco si usa ora per colui che con parole umili chiede o denari o altro a questo o a quello, esagerando la sua povertà. – [Quella del Povero è una condizione sociale, quando non sia un mestiere. È un povero chi manca del necessario per vivere e, non potendo o non volendo lavorare, campa d’elemosina. Un uomo povero è chi vive stentatamente, ma non è ridotto a elemosinare. Un uomo povero può essere tale relativamente a più ricchi di lui e ricco per un povero. Un povero arricchisce per un’eredità inaspettata, per una vincita al lotto; il ricco decaduto è un uomo povero: un povero che sa far bene il suo mestiere alle volte sciala allegramente in una sera quanto spende in una settimana un uomo povero che lavora dalla mattina alla sera, come un martire. - Pover’uomo è locuzione di compassione e spesso anche di canzonatura e di biasimo, quasi un eufemismo di Minchione, di Grullo, di Pazzo e simili galanterie. - «Gli è morto ieri il padre all’improvviso. – Pover’uomo!» - «S’è rotto una gamba. – Pover’uomo!» - «Spera di diventar deputato. – Pover’uomo!» - «S’immagina d’essere il primo poeta d’Italia. – Pover’uomo!» - «Quel Creso, pover’uomo! voleva sempre impancarsi a parlar d’arte.» G. F.] [immagine] |
Misero, Miserabile, Povero, Misero a me, Pover’ a me - Misero è colui che non solo manca del necessario, ma è in condizione sì triste che muove a pietà; e più spesso riguarda il morale. - Miserabile è colui che assolutamente è privo di ogni cosa bisognevole al vivere; e che per vivere aspetta l'altrui misericordia. - Povero è colui che è privo di beni di fortuna e che non può se non a stento guadagnarsi il pane. Tal voce ha per altro molto del relativo: è povero chi ha dieci, per rispetto di chi ha cento; chi ha cento, di chi ha mille, e così dicendo. - Nelle due esclamazioni Misero a me, Pover'a me, la prima è più sostenuta, la seconda più affettuosa. [immagine] |
Povero, Infelice, Poveretto, Poverino, Povero me, Pover’ a me - Come chi è Povero è nimicato dalla fortuna, così suole usarsi tal voce come per atto di commiserazione all'altrui misera condizione, ed è appellativo tutto amorevole; lo stesso che Infelice, che è più grave e sostenuto. - «Povera bambina, quanto soffre!» E chi dicesse Infelice bambina, sarebbe molto meno affettuoso. - Poveretto e Poverino significano affetto maggiore, e si dicono a modo di esclamazione, come a modo di esclamazione si dice Povero me! per dolersi del presente stato nostro infelice, e Pover'a me per il timore di danno imminente. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Povero, Necessitoso, Indigente, Mendico, Mendicante, Pezzente, Accattone, Pitocco, Tapino - Povero, chi non ha beni di fortuna; è generico; indigente è ordinariamente il povero perchè abbisogna delle cose di prima necessità; ma vi sono de' poveri che collo scarso guadagno sanno misurarsi in modo da non essere assolutamente mai nell'indigenza. Necessitoso, e l'indigente, e chi ha altra necessità; chi cade è necessitoso d'aiuto; molti necessitano di consigli, di guida; e per difetto di questi precipitano in cattiva, in peggior condizione. Mendico chi è ridotto a tale da mendicare: mendicante il mendico nell'atto di chiedere per Dio. Pezzente chi ha gli abiti stracciati indosso e cadenti a pezzi. Accattone l'abituato ad accattare la limosina; ha mal senso per lo più; e i moderni economisti non rifiniscono dal ripeterlo; l'uomo costretto per fatalità e durezza di circostanze ad accattare una volta, deve fare ogni possa onde sottrarsi a quella dura e ignobile necessità: l'accattone è d'ordinario un vile poltrone che si compiace nel lezzo per non lavorare. Pitocco non solo il povero, ma anco l'avaro che spende poco e lesina su tutto, ed ha per conseguenza ogni esteriore apparenza del vero povero. Tapino chi è proprio flagellato dall'avversa fortuna, e chi si arrovella per ciò. [immagine] |
Povero uomo, Un povero, Uomo povero, Autor povero, Povero autore - Pover'uomo è voce d'ironia o di compassione; uomo povero non dice più che quanto chiaramente significa, e s'intende ordinariamente per chi è mancante di beni di fortuna; ma vi sono degli uomini poveri di spirito, di grazia, di prestanza; e questa è povertà assoluta o relativa secondo i casi e anche secondo la condizione e le altre qualità dell'individuo. Per un povero intendiamo sempre un mendico; uno di quei poveri che fanno mostra e commercio della loro povertà accattando per Dio; piaga finora incurabile delle società moderne. Un autor povero, quello che è nelle strettezze, abbia o no genio e scienza; un povero autore, chi ha dato troppo misero saggio di sè in qualche opera per lui pubblicata, sia egli ricco o povero: col primo s'accenna alle sostanze, col secondo ai mezzi intellettuali. [immagine] |
Misero, Infelice, Tribolato, Meschino, Miserabile, Povero, Tapino, Miserando - Povero dicesi ordinariamente chi non ha ricchezze o altri mezzi di fortuna: poveri assolutamente, quelli che vanno accattando per Dio: meschino è meno di povero; miserabile è più dei due precedenti: povero al certo e non ricco è colui che guadagna scarsa retribuzione per la sua giornata di lavoro; pure non è miserabile se la governa in modo da renderla sufficiente a' suoi bisogni: il miserabile ha nulla, nè nulla, umanamente parlando, spera d'avere: la miseria, già lo dicemmo più volte, è povertà estrema; meschino chi non ha di troppo, povero chi ha poco, miserabile chi ha nulla; meschino è voce di compassione, detta alla vista di chi è bersagliato da vera miseria o disgrazia. Tapino il povero e il miserabile, se stimolato dalla fame e dai debiti; il tapino non sa da qual parte rivolgersi per liberarsi dalle molestie; s'affanna, s'arrovella, si dispera. Tribolato, chi ha dispiaceri, dolori, continue avversità che in più parti lo pungano e lo feriscano. Tribolato può essere il ricco come il povero, l'animo come il corpo: tanti sono i triboli nel mondo, che è impossibile scansarli tutti e non incontrare in qualcuno. Infelice è più di tutti: infelice chi ha perduto ogni bene, o il bene maggiore che avesse: l'infelicità però è relativa: v'ha chi si crede infelice per un nonnulla, per un capriccio non soddisfatto; v'ha al contrario chi si crede felice nella massima sventura se salva intatto l'onore e incontaminato. Misero chi è degno, o chi, comunque, eccita compassione; miserando chi è o che è da compiangere: miserando meglio si accompagna alle cose relative all'uomo: stato, casi miserandi; misero, meglio all'uomo stesso, abbenchè dicasi: miseri casi, misere cose, misere apparenze. [immagine] |
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