Parole Collegate |
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Utili Link |
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Foto taggate magia | ||
Il cerchio di fuoco |
Informazioni di base |
La parola magia è formata da cinque lettere, tre vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: ma-gì-a. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con magia e canzoni con magia per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Gli Uomini Rossi di Antonio Beltramelli (1904): Egli era l'uomo della campagna. Quando l'udivano cantare di lontano le giovanette, gli anziani ch'erano a l'opera nei campi, correvano su la strada e l'aspettavano ridendo e gli battevano le mani in coro. Per i contadini Marcôn era un filosofo perché sapeva di lettere. Tale qualità gli era conferita da l'abito ch'egli avea di recar sempre seco una sdruscita coppia del Libro dei Sogni, ove erano gli alti insegnamenti di magia. Va' dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro (1994): Grazie alla magia della memoria compare tutto davanti e intorno a me come se fossi sul belvedere della rocca. Non manca niente, neppure il rumore del vento, gli odori della stagione che ho scelto. Sto lì, guardo i piloni di calcare erosi dal tempo, il grande spazio brullo in cui si esercitano i carri armati, il promontorio scuro dell'Istria tuffato nell'azzurro del mare, guardo tutte le cose intorno e mi chiedo per l'ennesima volta, se c'è una nota stridente, dov'è? Documenti Umani di Federico De Roberto (1888): «Ah! io ero curioso, io ero interessante; bisognava vedere com'era fatto questo filosofo, questo anacoreta, quest'essere a parte, di cui nessuno fra quelli che vi circondavano aveva potuto ancora darvi un'idea! Bisognava provare su di lui la sottile magia dei vostri profumi, la dolcezza del vostro sorriso, la melodia della vostra voce, la soavità della vostra mano!… |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per magia |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: madia, mafia, magie, magio, magma, magna, magra, malia, mania, maria, mogia, ragia. Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: vagii. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: maia, maga, magi. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: magica, maglia, mangia. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: taiga. |
Parole con "magia" |
Iniziano con "magia": magiara, magiare, magiari, magiaro. |
Parole contenute in "magia" |
agi, già, magi. |
Incastri |
Si può ottenere da ma e agi (MagiA). |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "magia" si può ottenere dalle seguenti coppie: macini/cinigia, magri/grigia, mali/ligia, mamo/mogia, mara/ragia, mare/regia, maga/aia, maggio/gioia, magma/maia, magna/naia, magno/noia, magra/raia. |
Usando "magia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * giano = mano; * giara = mara; * giare = mare; alma * = algia; lima * = ligia; * gialli = malli; * giallo = mallo; * giambo = mambo; orma * = orgia; rema * = regia; forma * = forgia; frema * = fregia; * giacche = macché; * giacerà = macera; * giacerò = macero; * giacerai = macerai; * ialina = maglina; * ialine = magline; * giargone = margone; * giargoni = margoni; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "magia" si può ottenere dalle seguenti coppie: mail/ligia, mala/algia, malato/otalgia, marene/energia, marò/orgia, magni/inia, magra/aria. |
Usando "magia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * aione = magone; * aioni = magoni; * airone = magrone; * aironi = magroni. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "magia" si può ottenere dalle seguenti coppie: ceroma/giacerò, cima/giaci, coma/giaco, dama/giada, noma/giano, rema/giare. |
Usando "magia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: giaci * = cima; giaco * = coma; giada * = dama; giano * = noma; giare * = rema; * cima = giaci; * coma = giaco; * dama = giada; * noma = giano; * rema = giare; giacerò * = ceroma; * ceroma = giacerò. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "magia" si può ottenere dalle seguenti coppie: maglina/ialina, magline/ialine. |
Usando "magia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: algia * = alma; ligia * = lima; * ligia = mali; * mogia = mamo; * regia = mare; orgia * = orma; regia * = rema; forgia * = forma; fregia * = frema; * maia = magma; * naia = magna; * noia = magno; * raia = magra; * grigia = magri; magri * = grigia; * cinigia = macini; * gioia = maggio; * area = magiare; tricologia * = tricoloma. |
Sciarade incatenate |
La parola "magia" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: magi+già. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "magia" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ni = mangiai; * il = mialgia; * lai = magliaia; * non = mangiona; * url = muraglia; * lato = malagiato; slat * = smagliata; * negre = maneggiare; * ludici = malgiudicai. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Malia, Stregoneria, Fattucchieria, Prestigio, Maleficio, Incanto, Fascino, Veneficio, Sortilegio, Magia - La magìa era quella supposta scienza per mezzo della quale facevansi tutte queste azioni credute in parte soprannaturali. Le streghe avevano (così credevasi) patto e commercio coi demonii, ond'è che le loro azioni erano tenute per cattive in principio, e le stregonerie, fatte sempre a danno di qualcheduno, o con qualche fine disonesto e malvagio. Fattucchieria era meno: viene probabilmente da fata, che era contraposto di strega; perciò sente e tiene dell'origine sua. Avevano le fate patto e commercio con ispiriti benigni e benefici; ed anzi le due potenze erano sempre o sovente in guerra; le armi fatate servivano mirabilmente a difesa. Incanto era cosa che sopraffaceva i sensi e alterava il loro modo di corrispondenza coll'anima: ne venivano perciò a questa false idee, storte o esagerate degli oggetti circostanti, per cui credeva travedere o sognare un ordine di cose diverso dal reale: anche adesso la voce incanto si ha per rapimento, trasporto e quasi estasi, per cui si fa astrazione dalle cose presenti, e l'anima è sublimata a cose maggiori delle reali. Dall'incanto al fascino, la conseguenza è diretta e necessaria: persona che trovavasi sotto la forza d'un incanto era certo affascinata, o come affascinata: vi sono degli esseri che esercitano naturalmente una specie d'affascinamento su certi altri, da cui questi non si puonno difendere nè sottrarre: quella del rospo sull'usignuolo, per esempio: una specie di fascino sono certi fenomeni del magnetismo animale. Malìa era una specie d'incanto che legava proprio i sensi e non li lasciava più liberi d'agire se non quando veniva sciolto. Maleficio era stregoneria speciale contro una determinata persona, e l'effetto o conseguenza che ne derivavano; era fatto o tentato sempre a danno. Veneficio era maleficio con avvelenamento o con animo e intenzione di avvelelnare; si credeva col maleficio accrescere diabolicamente l'efficacia del veleno medesimo: gli unti, le polveri che dai supposti untori credevansi essere dati o sparsi nelle celebri pestilenze di Milano e d'altrove erano veneficii. Prestigio è inganno preparato al senso della vista specialmente, o dalla frode o dall'astuzia, o da mezzi somministrati da quell'arte innocente e dilettevole che appunto prestigiazione o prestidigitazione si chiama, e per celia, anche magìa bianca: nel prestigio giova essenzialmente la prestezza, come suona la parola. Sortilegio era incanto o maleficio, determinato forse dalla sorte nel leggere certi versi de' libri magici che primi a caso venivano sott'occhio. Molti di questi vocaboli hanno senso traslato, e così l'incanto della musica, il fascino della bellezza, la malìa di certe occhiate, il prestigio dell'eloquenza, la magìa de' colori, de' tuoni, delle tinte, de' tratti, del verso, e per conseguenza nelle produzioni delle belle arti tutte. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Magia - Quest'arte, considerata come la scienza dei primi Magi, fu in principio unicamente lo studio della saggezza. Ma presso i popoli ignoranti e barbari, gli uomini istruiti soccombono troppo agevolmente alla tentazione di passare per istraordinarj e sovrumani. Quindi i Magi dell'Oriente si applicarono all'Astrologia, alle indovinazioni, agli incantesimi, ai malefizi, ed alla scienza tenebrosa della magia che regna specialmente presso i popoli rozzi e stupidi. Difficile sarebbe il precisare l'epoca del nascimento di quest'arte chimerica, ma è certo ch'ella è antichissima. Alcuni autori la fanno esistere avanti al Diluvio, e pretendono che Cam conservasse i dogmi di codesta arte perniciosissima, e la facesse risorgere dopo qualche tempo. Un dotto antico si contenta di andare indietro sino ai primi tempi dei quali gli scrittori profani poterono darci la storia, e vi si trova Zoroastro, inventore della magia, contemporaneo del re Nino, ch'è il primo monarca di cui lo storico Giustino descrive le guerre. Zoroastro regnava nella Bactriana, e Nino nell'Assiria: combatterono dessi uno contro l'altro, non solo colle armi, ma anche coi segreti della magia. A tempo di Giuseppe, quest'arte era bene stabilita in Egitto. Gl'incantatori di Faraone, a tempo di Mosè, fecero cose prodigiose. Balaam nel medesimo secolo passava per un mago famoso; poichè Balac re dei Moabiti lo chiamò onde far maledire il popolo di Dio. La magia inventata o conservata da Cam, e che fu da esso trasmessa a suo figlio Misraim o Zoroastro, è la magia nera: si suppone venga dal diavolo e da lui abbia tutto il suo potere. La magia bianca, oppostamente a quella, a senso degli amanti del portentoso, era stata rivelata dagli angioli a Salomone.
Nelle Gallie la magia è cessata da epoca immemorabile. I Galli avevano i loro Druidi, che scacciavano i demonj e comandavano agli spiriti dell'aria. (Ved. Incantesimi, Teurgia) Si chiamavano stregoni coloro ai quali attribuivasi la facoltà di mandare malie o sortilegi sopra gli individui e le cose a cui potevano nuocere. Vi fu un tempo, non ancora molto lontano, in che tutti credevano nella stregoneria. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Magia - S. f. Gr. Μαγεία. Arte superstiziosa e vana del fare incanti. (Fanf.) È in Plin. – Buon. Fier. 2. 4. 24. (C) Quest'è materia di quelle magíe. Salvin. Disc. G. 430. Ricorre ai canti e alle poesie, come ad incantesimi salutevoli, a magíe innocenti, che fanno uscire l'anima di se stessa.
[Cont.] Porta, Mir. nat. 1. Porfirio ed Apuleio platonici illustri dicono, che tanto l'arte della magía, quanto il nome, fu trovato da Persi; benchè Suida sia d'opinione, che li magucei (magusii, antichi pop. pers.) ne sieno stati inventori, e chiamano coloro magi, quali i latini chiamano sapienti, i greci filosofi. [Cont.] Dicesi Ceremoniale per opposizione alla Naturale, di cui al § 3. Garz. T. Piazza univ. 182. v. La magía ceremoniale in se stessa è nefanda, è scelerata, la quale si partisce in Teurgia, e Goetia detta Negromantia… per le superstizioni, scongiuri, incanti, veneficii, e malignità diaboliche inserte in essa, da tutte le leggi universali viene scacciata, e bandita. Coll'aggiunto di Nera. [Val.] Fortig. Ricc. 16. 8. In que' paesi la magía nera Ha spaccio assai. 2. Fig. T. Dicono La magía de' colori, nelle opere d'arte. E in altro La magía della bellezza, fig. da smettere, come quelle che accennano a dottrine astrologiche. T. La magía del credito, segnatamente del credito pubblico, risica di non avere altro senso che tristo. 3. [Val.] Per le Cose, che servono alla operazione magica. Fortig. Bicc. 6. 46. E per fare le cose da maestra, Pose quella magía nella minestra. 4. Magìa naturale, dicesi l'Applicazione delle cause attive naturali alle cause passive ed a' soggetti, col mezzo di che si producono molti maravigliosi ma pur naturali effetti. [Cont.] Porta, Mir. nat. 1. v. La magia naturale, la quale tutti riveriscono ed onorano, come cosa di tutte l'altre più atta e più dilettevole alle persone studiose: la quale non dicono esser' altro, salvo che una consumata cognizione delle cose naturali, ed una perfetta filosofia. Garz. T. Piazza univ. 181. v. Magia è stata da alcuni divisa in due specie, cioè in naturale, e cerimoniale, così il nome di mago in se ritiene doppio significato. La prima specie adunque di magia non è altro, che una somma, perfetta, e consumata cognizione della filosofia naturale, aiutata nelle sue opre maravigliose dalla notizia della virtù intrinseca ed occulta delle cose con le quali, applicate convenevolmente ai soggetti disposti, c'insegna di partorire quasi miracoli in natura. |
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