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Informazioni di base |
La parola ma è formata da due lettere, una vocale e una consonante. |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Ma, Se non, Se non che, Però - Ma indica sovente disgiunzione e senso correttivo: se non, eccezione singolare; se non che, circostanza sospensiva; però, distinzione dialettica. Egli aveva ognora in bocca di bei precetti, ma non li metteva mai in pratica; quel negozio riusci a bene, ma bisognò spendervi attorno tal somma che il benefizio si risolvette in un bel nulla. Chi meglio potrebbe dire come andassero le cose, se non lui? Tutto era in pronto per la partenza, se non che il vento non si mostrava mai favorevole. Quanto diceste va ottimamente; osservo però che non rispondeste alla principale mia obiezione. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Ma - Congiunzione che distingue, che eccettua, o che contraria. (Fanf.) Bocc. Pr. 2. (C) Non per crudeltà della donna amata, ma per soverchio fuoco nella mente concetto. E g. 4. p. 1. Estimava io, che lo 'mpetuoso vento ed ardente della invidia non dovesse percuotere se non l'alte torri,…; ma io mi trovo della mia estimazione ingannato. Amet. 60. Io dirò forse una cosa incredibile, ma vera. Dant. Par. 2. Del quale Vivesi qui, ma non si vien satollo. Petr. Son. 44. part. I. Qual vincerà non so, ma infino ad ora Combattuto hanno.
2. Talora è particella cominciativa di chi trapassa a altra idea. Bocc. Introd. 2. (C) Ma non voglio perciò che questo dì più avanti leggere vi spaventi. Segn. Stor. 9. 254. (M.) Ma qui è bene recitar la guerra seguita nell'Ungheria. Anco nel mezzo. Petr. Canz. 4. 3. part. I. (Mt.) Ahi crudo amor, ma tu allor più m'informe A seguir d'una fera, che mi strugge, La voce, e i passi, e l'orme. 3. Talora è congiunzione correttiva, invece di Anzi. G. V. 12. 104. 7. (C) Nota, lettore, che le più volte, ma quasi sempre avviene a chi si fa signore… d'aver sì fatta uscita. Vit. SS. Pad. 2. 36. (M.) Chi 'nsegna alcuna cosa, e non la fa, è simile al pozzo, che sazia tutti quelli che vengono a lui, e netta le macchie, ma sè non può purgare, ma ogni immondezza è in lui. 4. Talora accresce sopra alle cose dette. Bocc. g. 1. n. 7. (Mt.) Bella cosa è ferire un segno, che mai non si muti; ma quella è quasi maravigliosa, quando alcuna cosa non usata apparisce di subito, se subitamente da un arciere è ferita. E Lett. Le ricchezze dipingono l'uomo, e cogli loro colori cuoprono, e nascondono non solamente i difetti del corpo, ma ancora quegli dell'animo ch'è molto peggio. 5. Talvolta non contraria, ma congiunge e sta in forza di E. Vit. S. Gio. Gualb. 287. (M.) Gualberto prega l'Abate, che gli meni il suo figliuolo; ma l'Abate, tornando a Giovanni, l'ammunisce che egli vada al padre (Abbas autem). Plut. Vit. Cic. 40. (Man.) Lo pregarono che rimanesse con loro a distruzione d'Antonio, ma Cicero lo credette. 6. Per Nondimeno, Contuttociò, e sim., in corrispondenza di Quantunque, e sim. Boez. 117. (M.) Ma pognamo che sia alcuno ben costumato, che di lui il divino giudicio e l'umano igualmente consenta; ma è delle forze dell'animo infermo. Cavalc. Med. cuor. 248. Ed avvegnachè 'l nimico si sforzi di metterci laidi pensieri, ma, poichè l'uomo non gli ama, non se ne dee curare. 7. Accompagnato con Nondimeno, Tuttavia, Pure, Però, e sim., più intens. Bocc. Nov. 7. 4. (C) Bergamino… cominciò a prender malinconia; ma pure aspettava, parendogli ben far di partirsi. Dant. Inf. 22. Ma però di levarsi era nïente. G. V. 9. 305. 5. Di que' di Castruccio ne furon morti assai, ma non però presi. E 10. 19. 1. Ma però piccola festa v'ebbe. 8. Insieme colla particella Sì, si usò in cambio di Ma bensì. Cavalc. Specch. 118. (Mt.) Gli Saducei non credevano la resurrezione, ma sì li Farisei. 9. † Ma che. Per Se non che, Eccetto che, Salvo che, e sim. Vive in qualche dial. [Cont.] Tav. rit. 139. Tristano disse: Galeotto, io so bene che quello che voi dite, nollo dite se non per me impaurire; però che io so bene voi siete sì alto barone e siete di sì alta gesta, che voi non consentireste che nostra battaglia si difinisse se non per voi e per me: chè per noi due fue cominciata, per noi due debbe finire; che io d'altro cavalier non prenderoe guardia, ma che di voi. = Nov. ant. 78. 1. (M.) Or mi chiami tu Iddio? egli non è ma che uno. Vegez. Contro abbondanza di molti nemici non aver menato ma che due legioni,… Dant. Inf. 4. Non avea pianto, ma che di sospiri Che l'aura eterna facevan tremare. E 21. l'vedea lei, ma non vedeva in essa Ma che le bolle che 'l bollor levava. E 28. E non avea ma che un'orecchia sola. E Par. 22. La spada di quassù non taglia in fretta, Nè tardo, ma che al parer di colui Che desïando o temendo l'aspetta. E Purg. 18. La qual senz'operar non è sentita, Nè si dimostra ma che per effetto, Come per verdi fronde in pianta vita. (Molte ediz. in questi esempii leggono mai o ma'.) E variamente. Gr. S. Gir. 12. (Mt.) E non vuole da noi ma solamente che noi l'amiamo. E 15. Quegli che uccide lo corpo del buono uomo, non fa altro, ma solamente la sua gonnella si straccia… il corpo è la gonnella dell'anima. E 16. Non coitate voi unqua, che lo suo inimico abbia podere di lui mal fare, ma tanto quanto Dio lo vuole sofferire. 10. † Quando è seguito da parola che incominci per vocale, gli antichi v'aggiunsero talvolta la lettera D, e dissero Mad, come Ched e Ed, invece di Che ed E. Bell. Man. Son. (Mt.) E fu il mio affanno tal, che avrebbe sazio Non pur Medea nel maggior colmo d'ira, Mad un spietato Tigre, e il cor d'un Orso. 11. Trovasi anche raddoppiato Ma ma. Gell. Sport. 2. 2. (Mt.) Va con un lumicino in mano, cercando i maniscalchi… ma ma che bisogna dire più là? 11. Usato in forza di Sost., per Obbiezione, Opposizione, e sim. Franc. Sacch. nov. 165. (C) Carmignano rispose: io dico che io so la quistione, e dirollo, che non ci avrà alcuno ma. Buon. Fier. 1. 1. 2. (M.) O un ma mi si celi Dietro a una macia D'un qualche ghirigor, che non s'intenda. Fir. Dial. bell. donn. 356. (Mt.) Onde Celso, poichè ognuno ebbe dato luogo alle risa, seguitando disse: Selvaggia, io non posso negare, che quello che disse quella buona vecchia, non sia il vero; ma…Selvagg. Ecco quel ma, che guasta ogni cosa. Bern. Son. 25. Un papato composto di rispetti, Di considerazioni e di discorsi, Di più, di poi, di ma, di sì,… Di pur, d'assai parole senza effetti. [T.] Partic. che afferma e aggiunge al detto; o detrae o dubita o nega in parte; onde usasi talvolta come escl. di cura penosa. In tale escl. è riflessione or di chi afferma, e ora di chi dubita o nega in parte. L'arab. Amma, non pare che ci abbia affinità; ci si vede chiara l'orig. del Magis lat. Quello del Vang. Concitaverunt turbam ut magis Barabbam dimitteret eis, tradurrebbesi con Piuttosto; onde il Malle, Magis velle, contratto appunto come nella forma it., traducesi e Piuttosto vorrei, e Amerei più; e anco gl'It. del trecento dicevano co' Fr. Amerei meglio. II. T. Il passaggio che questo suono fece dall'affermare e rincalzare, al detrarre e quasi negare, dimostra come l'istinto dello spirito umano non possa concepire una negazione senza affermare insieme qualcosa. T. Quest'idea di contrapposizione non solo nel Vang. La fanciulla non è morta ma dorme, sì anco in quel di Virg. Non equidem invides, miror magis. Non è invidia, ma maraviglia la mia. [Pol.] Pass. Tratt. Vanagl. 1. 788. Non che sia peccato o vizio, ma egli è virtù e mercè. T. Menz. Lett. 10. Per me no, ma per la sig. march. Laura, la quale mi ha ordinato che io le scriva a questo fine. – Nel mettere a fronte il Vang. e Virg., abbiamo noi stessi usato il modo Non solo… sì; e il Sì, in questo luogo, tien vece di Ma, per evitare la ripetizione che confonderebbe. T. Talvolta il Sì o sottintendesi e esprimesi nel primo inciso. Vang. E voi siete mondi, ma non tutti (che potrebbesi anco dire: Mondi sì, ma non tutti). T. Talvolta il Sì non afferma, ma più o meno largamente concede; e il Ma che segue è principio d'una obbiezione o espressa o sottintesa. Sì, ma ci avrei questo dubbio. O, per sospensione indeterminata, Sì, ma… E anco senza il Sì premesso, il Ma da sè lascia sottintendere molte e ragioni e cagioni e difficoltà e ripugnanze. T. Fam. ripetuto, è più intens. Ma ma. E i Lat. At at. III. T. In questo senso, come sost. [Pol.] Fir. Dial. Bell. donn. 356. Ecco quel Ma che guasta ogni cosa. T. Non c'è ma che tenga, non c'è obbiezione che valga, non ne voglio sentire de' vostri ma. – Non gli si poteva dire un se o un ma. Prov. Il se e il ma è il porto degl'imbecilli da Adamo in qua. [L.B.] In Fir. Il patrimonio. Il dubitare e l'opporre fuori di tempo. T. Come sost. potrebbesi usare anche quando il Ma è escl. di chi pensa alle cose udite, o esprime il sentimento destato da' suoi proprii pensieri; e non è obbiezione, ma affermazione intensiva. Ruppe il silenzio con un ma! sonoro. Conchiuse con un Ma!, e si sbrigò dal rispondere. In questo senso, potrebbe parere lo scorcio non del Magis, ma dell'escl. gr. Μὰ διὰ, onde Madiesì. IV. T. Modo enf. non di ritrattazione, e che più rammenta l'orig. Magis. Ma bello! Ma gentile! Ma insomma? Ma se va bene. Ma se lo dico! Fir. Luc. Ma vedi in che bella speculazione i' son caduto adesso. T. Col Che più ass. Ma che orazione magnifica! – Ma che imbroglio! – Col Che poi. Ma grosse che le diceva! Ma belli che sono! T. Tra l'affermazione e l'obbiezione. Ma che! – Ma che credete! – Ma che pasticcio! – Ma che sfortuna in tutto! – Ma s'era stata promessa! T. La forma sillogistica, non inusit., anco fuori dell'argomentazione, anco nel colloquio di gente colta. Gli uomini sono animali; ma i letterati son uomini; dunque sono animali. V. T. Non divide, ma talvolta congiunge le idee, ritenendo dell'orig. Magis anzichè del Sed, e del gr. ̓Αλλά. D. 1. 8. Quivi il lasciammo, che più non ne narro. Ma negli crecchi mi percosse un duolo. Virg. At pius Aeneas. Tass. Ger. 12. 64. Ma ecco omai l'ora fatale è giunta Che il viver di Clorinda al suo fin deve. Virg. Georg. IV. 415. Liquidum ambrosiae diffundit odorem, Quo totum nati corpus perduxit, at illi Dulcis compositis spiravit crinibus aura. T. Anco nel principio, rincalza; e sottintende molte e molte parole e idee preced. Ma andate. – Ma finiamola. – Ma è egli possibile? Orazio comincia un'ode: At, o Deorum quidquid in coelo regit terras et humanum genus! (Epod. v.) – Può cominciarsi una lettera familiare, quasi rispondendo all'amico o a' proprii pensieri. Ma io vi dicevo… – Ma siamo d'accordo. T. Tra il congiungere e il rincalzare, o l'opporre, secondo i casi; incominciando. Ambr. Bern. 5. 1. Ma ecco di qua Fazio Padron. VI. Non eliso. T. D. 2. 16. Per fede mi ti lego Di far ciò che tu brami: ma io scoppio Dentro a un dubbio s'i' non me ne spiego. T. Talvolta anco gli ant. lo elidono. D. 2. 2. Diss'io: Ma a te come tant'ora è tolta? VII. T. Ma' che. D. 1. 4., 21. 28. E 3. 22. – Da Magisquam, giacchè il Mai in senso negat. rispetto al tempo, non è che un'estensione del significato originario, un'ellissi che si compie intendendo: Più di quel ch'io dico adesso, e sim. |
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