Parole Collegate |
»» Aggettivi per descrivere intelligenza (artificiale, umana, grande, pronta, animale, ...) |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
artificiale (26%), cervello (10%), quoziente (5%), intelletto (4%), acuta (3%), emotiva (2%), genio (2%), sapienza (2%), neuroni (2%), capacità (2%), superiore (2%), mente (2%). Vedi anche: Parole associate a intelligenza. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Informazioni di base |
La parola intelligenza è formata da dodici lettere, cinque vocali e sette consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: ll. Divisione in sillabe: in-tel-li-gèn-za. È un pentasillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con intelligenza per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Sino al confine di Grazia Deledda (1910): — ....Vede, io l'apprezzo forse più di quante lei stessa si apprezza. Io ho sempre avuto per lei una viva ammirazione. Ella era ed è diversa da tutte le altre donne che io conosco; ed io mi sono innamorato di lei da ragazzetto, prima ancora che lei fosse donna, perché leggevo l'intelligenza e la saviezza nei suoi occhi. Ricorda? Lei veniva a chiamare Michela: io stavo alla finestra e mi ritraevo perché avevo soggezione di lei! Il resto di niente di Enzo Striano (1986): La prima volta che vedeva il famoso teatro: splendido nel tepore scarlatto, nello scintillio delle luci, dei gioielli, nel chiaro delle carni. Dava sensazione d'isolare dal mondo, per tener lì racchiusi, tutti insieme, gli aristòi, i diversi, i benedetti da fortuna, abilità, talenti, in luogo frutto d'arte, intelligenza, bellezza, che a sua volta rigorosamente chiedeva arte, bellezza, intelligenza. La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano (2008): Qualche settimana prima, la preside del liceo scientifico E.M. aveva convocato lui e Adele nel suo ufficio, per fare presente una situazione, come aveva scritto a Mattia sul diario. Al momento dell'incontro, l'aveva presa alla larga, soffermandosi a lungo sul temperamento sensibile del ragazzo, sulla sua straordinaria intelligenza, sulla sua incrollabile media del nove in tutte le materie. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per intelligenza |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: intelligenze. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: intela, inie, inia, ielle, iella, iena, nelle, nella, nega, tellina, teli, tele, tela, teina, tigna, tina, ellena, elle, ella, elie, elia, elena, elea, egea, lina, lenza, lena. |
Parole contenute in "intelligenza" |
lige. Contenute all'inverso: gill. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "intelligenza" (*) con un'altra parola si può ottenere: * hi = intellighenzia. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Intelletto, Intelligenza - Intelletto è quella facoltà dell'anima umana, per la quale essa intende il vero delle cose e le loro relazioni. - La Intelligenza è, dirò così, l'operazione dell'intelletto, è l'intelletto messo in atto. Intelletto è generico. Ingelligenza è dell'individuo, e può esser maggiore in questo, minore in un altro. Intelligenza è anche solo la supposizione di intelletto, arguendo dagli effetti; per esempio, si dirà intelligenza degli animali, non intelletto, che è proprio solo della umana creatura. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Intelligenza, Intelletto, Intendimento - «Intelletto è la facoltà; intelligenza, la forza, l'acume dell'intelletto. L'intelletto comprende il concepire, il giudicare, l'imaginare, lo scoprire; l'intelligenza, principalmente il concepire. Ogni uomo è dotato d'intelletto; non tutti d'intelligenza. Anco le bestie mostrano un non so che simile all'intelligenza; l'intelletto è dell'uomo. E' superfluo avvertire, che quando diciamo: l'intelligenza d'un passo, libro di difficile intelligenza, quest'uso nulla ha di comune co' sensi della voce intelletto. Intendimento è il primo grado dell'intelligenza. I bambini quasi appena nati danno segni d'intendimento, che non si può dire ancora intelligenza. L'intelletto è la facoltà che costituisce, per così dire, la ragione. Ma l'intelletto conviene che operi secondo natura per poter chiamarlo ragione. Anco il pazzo ha l'intelletto: ragione non ha. Anco i bambini e i rimbambiti hanno l'intelletto, ma della ragione il libero uso non hanno». Tommaseo. [immagine] |
Cospirazione, Congiura, Intelligenza, Setta - Cospirazione è l'accordo secreto di molta gente, le quali riuniscono i loro sforzi nello scopo di cambiare una foggia di governo e disfare la costituzione dello Stato per ordinarla altrimenti. La congiura è ristretta in minor numero di persone, tende allo stesso fine, ma per vie più precipitate e violente; ha di mira per lo più l'uccisione de' supremi magistrati, o del sovrano: i congiurati, come suona il vocabolo, prestano fra loro un giuramento: nella cospirazione può esservi congiura, la quale stia nei capi e sia un loro segreto particolare. Si può a un certo modo cospirare anche senza saperlo: nella rivoluzione di Francia del 1830 cospiravano, senza affarsene, contro i Borboni tutti coloro che, perchè era di moda, ripetevano vociferando gli argomenti serii o faceti de' giornali dell'opposizione, e cantavano le canzoni del Béranger. Cospirare pel bene, cospirare al bene qualcuno vuol che si dica, ma a me sembra alquanto antilogico, perchè la parola ha preso mal senso, e parmi che questo modo di dire si possa al più usare come un'iperbole. Le intelligenze si prendono fra i cospiratori, fra i congiurati, ma non sono esse stesse cospirazioni o congiure. La setta è quella mano d'uomini che favorisce un novatore per qualche suo principio filosofico o religioso; ma di per sè non ha senso nè tendenza politica; può assumere quest'aspetto, essere rivolta o trovarsi implicata in questioni di Stato, ma naturalmente non è. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Intelligenza - [T.] S. f. Facoltà intellettivo, Abito e Atto e Modo dell'intendere. Aureo lat. T. Cic. Dio pose l'intelligenza nell'anima, l'anima nel corpo. – L'Intelletto può comprendere il concepire, il giudicare, l'imaginare, lo scoprire; l'Intelligenza, specialmente il concepire. Intelletto, in senso lato, è la facoltà; Intelligenza, la forza, l'acume dell'intelletto. Ogni uomo è dotato d'intelletto; non tutti d'intelligenza. Quando questa voce adoprasi assoluta, sottintende un aggiunto di lode.
T. Nella mente l'intelligenza. Diciamo L'intelligenza della mente, e non L'intelletto della mente. In quanto facoltà, molto s'approssima al senso d'Intelletto. Ma diciamo Facoltà della intelligenza, non Facoltà dell'intelletto. Diciamo L'umana intelligenza, più comunem. che L'umano intelletto, quando intendesi della potenza. L'intelligenza ora è intelletto, ora ragione. Cic. Quella parte dell'animo ch'è partecipe della ragione e dell'intelligenza. 2. Come Facoltà in gen. [Tor.] Giacomin. Nob. Lett. 1. L'intelligenza è la più alta e la più eccellente potenzia che sia in noi, e per essa più ci assomigliamo a Dio, la cui propria ed essenziale operazione è lo intendere. = D. Par. 1. (C) Nè pur le creature che son fuore D'intelligenzia, quest'arco saetta, Ma quelle ch'hanno intelletto e amore. (La tendenza all'ordine, che è attrazione nel mondo corporeo, amore intelligente nel mondo spirituale.) Teol. Mist. 88. La intelligenza è in noi quella cosa per la quale, naturalmente investigando ovvero ragionando, ciascheduna anima conosce il suo Creatore. T. Cic. Quella per cui l'animo percepisce le cose che sono. = Lo stesso ridice confusamente l'Ott. Com. Par. 6. 113. (C) (Rosm.) L'intelligenza è l'intuizione dell'essere, l'unione dell'oggetto al soggetto, nella quale quello rimane necessariamente distinto da questo. Di che consegue che ciò che è oggetto per essenza, l'essere, è la forma di ogni intelligenza, la prima cognizione, la parte formale della cognizione. S. Tommaso approva ciò che dice Aristotele, che definisce l'intelligenza la facoltà degli indivisibili, nella quale non può trovarsi falsità. E: Intelligenza è una facoltà essenzialmente attiva; e si può definire la facoltà di vedere l'essere. Come possa dirsi un senso. Apprende le cose quali se le presentano, nè va in ciò soggetta ad inganno. Questo non può venirle che da parte della materia. È limitata dal senso; è informata d'un lume incircoscritto. In che senso si possa dire essere una tavola rasa. 3. Operazioni. T. Le condizioni dell'intelligenza altre sono materiali, altre formali. = (Rosm.) Nell'ordine dell'intelligenza si possono distinguere quattro cose, oggetti, affermazioni possibili, assensi e dubbii. Le prime due riguardano propriamente l'intelligenza; le altre due, lo stato dell'animo in relazione ad essa. T. Cic. Quell'onesto che si presenta all'intelligenza nostra. [Val.] Pucc. Centil. 39. 31. Deh ferma alquanto qui la 'ntelligenza. T. Svolgersi della… all'oggetto. = D. Purg. 25. (C) L'altre potenzie (dell'anima separata dal corpo) tutte quante mute, Memoria, intelligenzia e volontade Nell'atto, molto più che prima, acute. 4. Attitudine a prontamente e bene intendere. T. Uomo di maggiore intelligenza; Di meno intelligenza. = Nov. ant. pr. 2. (C) Quale (chi) avrà cuore nobile, ed intelligenzia sottile. Bocc. Lett. Pin. Ross. 280. Voi non avete a correre: sedendovi e riposandovi, vede la mente le cose lontane; e, con acuta intelligenzia di quelle, secondo l'ordine della ragione, dispone. (Qui in altro senso dall'es. del § 3.) T. Vivace. – Bella intelligenza, Che, vedendo le cose nel pieno del lume vero, ne sente eziandio la bellezza, e può farla sentire ad altri; e gli altri che di tale potenza s'accorgono dalla contemplazione di quella intelligenza e delle opere sue ricevono quell'impressione grata che dá la bellezza. – Grande intelligenza. T. G. Gozz. Alla debolezza della mia intelligenza. – Inesercitata, Rozza. Vell. Rudem intellectum. [Camp.] † Boez. IV. Chè 'l vigor di ragion dentro rimane Nella rôcca rinchiuso, nè 'l veleno Le loro intelligenze fece strane. T. Potrebbesi piuttosto: Sviare l'intelligenza dalla sua naturale rettitudine. 5. Ass., sottint. Molta, o sim.: sempre lode. T. Cic. Essere con benevolenza, con intelligenza, con attenzione ascoltati. E: Queste cose, ancorchè dette più sottilmente di quel che possa ogni uomo afferrarle; pure, fidato nella intelligenza vostra, le discorro più breve che la causa non richiegga. Senso rel., più alto. T. Eccli. Lo empierà di spirito d'intelligenza. – Pane di vita e d'intelligenza. 6. Di cognizioni segnatam. intell. T. Intelligenza d'una lingua, non solo intendere i sensi de' vocaboli; ma intendersi dell'indole di quella, intendere le ragioni dell'uso. Intelligenza delle lingue. T. Dell'arte, non solo conoscerla, ma rendersene ragione, e poter farla intendere ad altri. – Intelligenza in un'arte, specialm. il saper giudicare de' lavori di quella per uso e proprio e d'altri. – Intelligenza nelle arti belle dice dunque più che Delle. Si può avere l'una senza l'altra; e chi ha l'una dispregia sovente chi ha l'altra. Cic. Perchè sappiate, questa dell'uomo essere non avarizia ma intelligenza, lui non agognare all'argento, ma al capolavoro. Vell. Corinthiorum intellectum. Buon. Fier. 307. 1. Scorta ho in voi…, In opra d'edificii, intelligenza, E de' riti civili E de' regii acconcimi amore e zelo. T. G. Gozz. Avere una sufficiente intelligenza della geometria. Cic. Del diritto civile. = Red. Lett. 1. 337. (Man.) La di lui grandissima intelligenza nelle cose filosofiche e naturali. 7. Cose pratiche. T. Cic. Di che intelligenza è nelle cose rusticane? – De' negozi. = Guicc. Stor. 16. 810. (Man.) Altrimenti, o io non ho intelligenza di cosa alcuna, o questo accordo metterà lo stato vostro in sì grave pericolo che… T. Bellin. Disc. Anat. 2. 152. In quanto all'intelligenza vera del come si faccia il taglio… T. Cic. Intelligenza del far danaro. – Intelligenza de' proprii interessi. – Intelligenza degli altrui bisogni; più rara, perchè non pochi nel mondo pensano che il pensare a sè meno che ad altri sia stupidità. 8. Cose corp. Non impr., giacchè Inter lego porta idea di Raccogliere, Accogliere. T. Cic. Nel gusto e nell'odorato, ancorchè imperfetta, c'è pure una certa intelligenza. T. Potrebbesi dire Educare l'intelligenza dell'occhio a discernere gli oggetti e le impressioni. – Intelligenza della mano a bene adoprarli. Ps. Intellectus manuum. 9. Anim. T. Plin. Intelligenza de' sapori gli altri animali l'hanno nella lingua, l'uomo altresì nel palato (intellectum). G. Gozz. Rim. Pur la sua intelligenza Ammiro (d'un cavallo). Carlett. Viag. 2. 232. Li fanno (gli elefanti) voltare e andare dove vogliono, con un'ubbidienza e timore grandissimo, accompagnato da una intelligenza e avvedimento… incredibile. – Animale di poca intelligenza. 10. Personif. T. L'uomo, la mente, lo spirito in quanto intende. Tutte le intelligenze sono uguali nel poter discernere il vero dal falso, di maniera che l'errore nelle cose essenziali non sia mai necessario. – Verità accessibile a tutte le intelligenze. 11. Spiriti sopra l'umano. T. Intelligenza suprema, Dio. D. 3. 2. (Come l'anima nel corpo) Così l'Intelligenzia sua bontate, Moltiplicata, per le stelle spiega, Girando sè sovra sua unitate. Plat. Μεγάλη διάνοια, precedente a Giove stesso. = D. Conv. 46. (C) Massimamente conoscono quella Intelligenzia motrice. T. Intelligenza ordinatrice. But. Par. 1. 1. (C) Gli angioli, che si chiamano Intelligenzie. Varch. Ercol. 30. T. Celesti. Pure Intelligenze. [F.T-s.] Giambul. Lez. Soprannaturali. = Bocc. Vit. Dant. 12. (C) Con assiduo studio pervenne a conoscere della divina essenzia, e dell'altre separate Intelligenze quello che per umano ingegno qui se ne può comprendere. [Cors.] Varch. Lez. Dant. 4. 1. 147. Tutte e sette l'Intelligenze muovono i loro orbi,… per imitare la bontà della prima, ond'elle dipendono come da cagione efficiente, finale e formale. T. Giambull. Lez. 110. Se bene è adunque atto estrinseco alla Intelligenza il muovere l'orbe celeste corporeo; ella nondimeno molto più si felicita in questo atto necessario all'essere del tutto. = D. Par. 28. (Mt.) Tu vederai mirabil convenenza Di maggio a più, e di minore a meno, In ciascun cielo a sua Intelligenza (convenirsi il moto de' cieli alla beatitudine dello spirito che li muove). T. La Fortuna agli antichi era Dio, a Dante, Intelligenza celeste, ministra degli splendori mondani. 12. Non della facoltà d'intendere o della mente che intende, ma del modo e della agevolezza d'intendere le cose in gen. o tal cosa o parola. T. Farsi eco d'altr'uomo, d'altrui opinione, ripeterla con più o meno fedeltà o intelligenza. = Maff. G. P. Vit. Confess. in Vit. S. Malach. 10. 10. (Gh.) E qui ancora, per più facile intelligenza, sarà bisogno un poco più da alto ripigliar la narrazione. Giacom. in Opus. ined. 1. 167. Conosciuto questo, non è difficile poi acquistare l'intelligenza de' concetti particolari. T. Cocch. Cons. Med. 1. 205. Da tale supposizione nasce la facile intelligenza di tutti gli effetti che si raccontano, come sono la respirazione affannosa… Justin. De' sogni. G. Gozz. Essere lo scolare pervenuto alla perfetta intelligenza del caso proposto. Salvin. Pros. Tos. 2. 20. (Gh.) Per aprire la strada all'intelligenza de' manoscritti,… bisogna prima in grosso ravvisarne la forma del carattere per rinvenirne il secolo. T. Libro di difficile intelligenza. – Gli giovò all'intelligenza delle scritture. Red. Op. 6. 187. (Gh.) Questa strofa sesta non è punto di facile intelligenza, nè pare che così alla prima corra evidente il sentimento. Salvin. Pros. Tos. 2. 178. Non piccola via ad imparare le stesse cose è l'intelligenza intima delle parole che delle cose sono il sigillo e l'impronta. Bracc. Rinal. dial. 181. Quando il sentimento d'una parola sta racchiuso nel periodo d'un verso, ha sempre praticato la Crusca di allegarnelo intero;… anzi ella ne riporta sempre i versi interi anche senza un tale bisogno; e ciò per maggiore intelligenza di chi legge. (Maggiore, in questo senso, men chiaro.) T. Man. Lez. Tosc. 233. Niun monosillabo di due sole lettere si va segnando comunemente con un accento,… eccettuati,… per agevolare l'intelligenza,… il sì affermativo, il nè negativo, e il dá verbo. Ass. T. A migliore intelligenza, a piena. 13. † Quindi per Senso inteso. Segner. Pred. 24. 5. (C) Per saper ciò, convien… ricorrere al testo ebreo, che di bellissime intelligenze segrete spesso è la fonte. † Modo d'intendere il senso. Segner. Mann. Apr. 29. 5. 3. (Gh.) Morsus tuus ero, Inferne… Non vedi tu quello che fanno i demonii per rubar anime a Dio? Altrettanto è quello che tu bai da fare in contrario per guadagnargliele. Questa, per mio parere, è l'intelligenza più scelta di questo luogo. 14. Cosa intesa più in gen., Intellezione (V., e INTENZIONE, § 4). T. Cic. Concepire nell'animo e nella mente le intelligenze quasi adombrate degli oggetti. [Camp.] D. Conv. IV. 21. Quindi si multiplica nell'anima di questa intelligenza, secondochè ricevere può. (Gli ed. Mil. espulsero il Di, che ricorre in tutti i Mss. – Non chiaro.) 15. T. Siccome Diligenza da Lego dice e la cura in gen. e la cura speciale; qui Intelligenza vale Intelligente avvertenza in tale o tal cosa. = Cell. Oref. 127. (Ist. Ven.) Nel gettare le statue, vi sono molte cose differenti e assai intelligenze, di che essi non hanno notizia. 16. T. Intendersi e accordarsi con persone. Il pop. dice Intesa; ed è più spedito, e forse più pr. = Guicc. Stor. 12. 580. (Man.) Aveva proposto al re che… si facesse un principio e un fondamento in sul quale si potesse sperare aversi a fare altra volta strettissima intelligenza. E 3. 157. Non gli parendo poter far fondamento o intelligenza stabile con quella città. (Fare, non com.) Cecch. Esalt. Cr. 1. 2. (C) S'assicurò Ch'egli aveva là grandi intelligenze D'uomini d'importanza. † Segn. Stor. 2. 57. (Man.) Dappoichè i magistrati sono tutti in (di) parte, almeno lasciate ancora agli amici vostri fare un'intelligenza di giovani, i quali possano e noi e la giustizia difendere ne' suoi bisogni. Guicc. Stor. 3. 158. Poco dopo venne a luce l'intelligenzia ch'egli v'aveva. [Cont.] Nel signif. mil. Accordo. Pant. Arm. nav. 314. Quanto alle intelligenze, ancorchè i partiti dalla parte di chi si offerisce di dare una parte, o un luoco, sogliano parer molto chiari e molto sicuri, si hanno tuttavia ad esaminare,… con alcun sospetto. T. Essere d'intelligenza con uno; meglio d'intesa; e meglio ancora Intendersi con. – Lavorare d'intelligenza con altri. – Cosa fatta di reciproca intelligenza. – Intelligenze segrete. Ma coll'Agg. Intesa non si suol dire. T. L'intelligenza che correva tra loro, – che era corsa. – Mantenere intelligenza per lettere. – A cenni. – Avere intelligenze per cenni. [G.M.] Passa buona intelligenza fra due o più pers.; quando se la intendono insieme, e vanno d'accordo. Qui non cadrebbe Intesa. E colla negativa: Adrian. Stor. Già fra Caraffa e il Vitello non passava buona intelligenza. 17. Del concordare e con la mente e con l'animo, dell'intendersi col cuore, o almeno del parere d'intendersi. Car. Lett. Tomit. 56. (Man.) Ch'ella non mostri d'amare e stimare S. Santità, e che il mondo non creda che tra loro sia intelligenza ed affezion reciproca. Red. Lett. fam. 3. 250. Tra' signori suoi fratelli e me è passata sempre una sincerissima intelligenza. T. Una o più pers. con altre pers. Passano di buona intelligenza. – Buona è più com. di mala, e Passare dice meno che Essere in buona. – Essere in mala intelligenza non si dice delle pers., ed è buon augurio; ma C'è mala intelligenza tra loro. Il plur. Male intelligenze dice gli atti e le occasioni che dánno prova o sentore del poco intendersi. 18. Modi com. a parecchi de' sensi not. T. Nella regione della intelligenza, per distinguerla da quella del senso, e da quella del sovrintelligibile; ma questa più propriam. è compresa in essa, perchè Il sovrintelligibile è il natural fine della intelligenza. – Grado d'intelligenza, in ciascun uomo o condizione d'uomini; o nelle età e condizioni varie dell'uomo stesso. – Gradi della intelligenza, nei varii ordini degli spiriti. Cic. Cosa divisa di lunga mano dalla intelligenza e dal sentimento di gente imperita. T. Giungere coll'intelligenza. Quintil. Intellectu consequi. Plin. Acquistare intelligenza (dell'autore, traducendo). – D'una lingua, d'un'arte, d'una scienza. Cic. Ha la cognizione e l'intelligenza. – Non ogni cognizione dá intelligenza pratica; nè l'intelligenza del senso delle parole sempre basta alla piena cognizione. T. Pieno d'intelligenza, l'uomo. – Intelligenza piena, che l'uomo ha di parole, di cose, di fatti. Ne' sensi segnatam. dei §§ 4, 6, 7, 9, 12, 13. T. Molta, Grande. Chiara. Pronta. Felice. Sicura. Somma. T. Imperfetta. Tarda; Dura, Falsa. T. Buona, e in alcuni sensi dei §§ sopra segnati e anche dei §§ 16 e 17. – Buona intelligenza, Cattiva, piuttosto del § 17 che del seg. Sansov. Conc. Polit. Se l'ha cattiva (intelligenza nelle cose della vita), è come se non l'avesse. – Retta intelligenza, nel senso e intell. e mor., più che nel soc. T. La nostra intelligenza può intendere e la facoltà umana, e quella de' parlanti, e il modo d'intendere, e l'accordo, e l'abituale concordia. T. Operare, Parlare con intelligenza, in modo che prova buon giudizio e perizia. – Operare d'intelligenza, d'accordo con altri. – Essere di molta o poca, di svegliata o sonnacchiosa intelligenza, quanto alla mente. Essere d'intelligenza con…, intendersela più o meno. – Senza intelligenza, della poca mente; Senza che ci fosse intelligenza tra loro, senza prima accordarsi tra loro. – Non ha intelligenza, intende poco; Non c'era tra loro, non s'eran messi d'accordo. – Non c'è tra loro, non stanno d'accordo. |
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