Forma verbale |
Garbo è una forma del verbo garbare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di garbare. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia |
Informazioni di base |
La parola garbo è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (bra). Divisione in sillabe: gàr-bo. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). Parole con la stessa grafia, ma accentate: garbò. |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): Que' ritrovati maestri, quelle belle malizie, con le quali sono avvezzi a vincere, che son diventate per loro quasi una seconda natura, e che, messe in opera a tempo, e condotte con la pacatezza d'animo, con la serenità di mente necessarie, fanno il colpo così bene e così nascostamente, e conosciute anche, dopo la riuscita, riscotono l'applauso universale; i poverini quando sono alle strette, le adoprano in fretta, all'impazzata, senza garbo né grazia. Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (1883): — Pinocchio!... rendimi subito la mia parrucca! — E Pinocchio, invece di rendergli la parrucca, se la messe in capo per sé, rimanendovi sotto mezzo affogato. A quel garbo insolente e derisorio, Geppetto si fece tristo e melanconico, come non era stato mai in vita sua; e voltandosi verso Pinocchio, gli disse: — Birba d'un figliuolo! Non sei ancora finito di fare, e già cominci a mancar di rispetto a tuo padre! Male, ragazzo mio, male! — Malombra di Antonio Fogazzaro (1881): Sua Eccellenza uscì e gli chiuse, con poco garbo, la porta in faccia. Passando per la loggia vide le due barche di casa che tornavano. Allora Sua Eccellenza si affrettò di salire nella sua stanza per lasciarvi il suo ventaglio verde e pigliarne un altro nero a fiori rossi, con il quale tornò in loggia e si affacciò, facendosi vento, alla balaustrata. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per garbo |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: barbo, gabbo, gambo, garba, garbi, garzo. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: barba, barbe, barbi. |
Scarti |
Togliendo tutte le lettere in posizione pari si ha: grò. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: sgarbo. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: cobra. Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si può avere: braga. |
Parole con "garbo" |
Finiscono con "garbo": sgarbo, aggarbo, aggarbò, malgarbo. |
Parole contenute in "garbo" |
Contenute all'inverso: bra. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "garbo" si può ottenere dalle seguenti coppie: gaso/sorbo. |
Usando "garbo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: fuga * = furbo; nega * = nerbo; sega * = serbo; tuga * = turbo; * bobino = garbino; * boetta = garetta; * boette = garette; risega * = riserbo. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "garbo" si può ottenere dalle seguenti coppie: gara/boa, gare/boe, garetta/boetta, garette/boette. |
Usando "garbo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: furbo * = fuga; * sorbo = gaso; nerbo * = nega; serbo * = sega; turbo * = tuga; * garbino = bobino; * aio = garbai; riserbo * = risega; * ateo = garbate; * avio = garbavi; * astio = garbasti. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "garbo" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = garbarono. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Garbo, Garbaccio, Fare garbi - Garbo è atto o movimento, specialmente del volto, che più spesso è affettato e spiacevole; onde la frase Fare de' garbi; per es.: «Faceva certi garbi con la bocca che la riconobbi subito.» - Quando si dice Garbaccio si dice apertamente che quel garbo è da riprovarsi come contrario alla civiltà. Spesso vale anche Atti e parole da villani e da screanzati. - «Le facevano sempre de' garbacci, e fu costretta a andarsene.» [immagine] |
Garbo, Bella maniera, Di garbo, A garbo - Garbo è l'abito di parlare e di operare acconciamente, secondo ciò che prescrivono le regole di civiltà e in modo che abbia dell'attrattivo. - Bella maniera è il procedere in ogni cosa nobilmente e gentilmente, ma non senza grazia. - Di garbo suol dirsi di persona o cosa compiuta e ben ordinata, e parlandosi di persona, vale Proba e onesta. - «E' una persona di garbo.» - Il modo A garbo non solo accenna cosa fatta secondo la regola dell'arte, ma anche rispondente al fine cui è ordinata. - «Mi faccia un lavoro a garbo.» [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Garbo, Grazia, Graziosità, Leggiadria, Gentilezza, Cortesia - Il garbo è una specie di grazia. Uomo, donna di garbo è quello o quella che fanno le cose a modo, con aggiustatezza e bella maniera; direi che il garbo sta nelle circostanze di modo con cui si accompagna la cosa; la grazia invece è personale di chi la fa; persona che è per altro tutta grazia vi fa uno sgarbo, volendo o non; un'altra che farà con bella grazia un complimento, una riverenza, non sa fare con garbo gli onori di casa sua: nel garbo adunque ci va più riflessione, più giudizio, è la grazia che possono avere le persone già avanzate in età; poichè la vera grazia, fare il grazioso, muoversi, ridere, fare sciocchezze perfino con grazia è proprio della prima giovinezza. «Il garbo, bene il Tommaseo, viene da certa pratica, da certa compostezza. La grazia è nativa, spontanea, vivace». Leggiadria è grazia unita a bellezza: la bellezza stupida non si dirà leggiadra; nè tanto meno la grazia in corpo mal fatto. La leggiadria è propria delle forme; la grazia, de' moti; il garbo, de' modi. La gentilezza è la grazia dell'animo; la cortesia, la grazia del cuore; la gentilezza è promettente; la cortesia, generosa. Una signora di molto spirito mi diceva d'un personaggio alto locato e perciò potente: «ei riceve e parla così gentilmente, che quantunque non v'accordi ciò che gli chiedete, partite da lui soddisfatti»; ei non era cortese certamente, perchè non dava, ma superlativamente gentile. Graziosità, voce d'uso e dello stile famigliare che vale, grazia cortese; il Tommaseo la dice affine a gentilezza; a me pare più affine a cortesia; farsi delle graziosità fra vicini è un prestarsi dei piccoli servigi: una vera graziosità deve consistere più in un favore che in una mera gentilezza. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Garbo - S. m. Avvenentezza, Leggiadria, Bella maniera. (Fanf.) T. Non dal germ. Garba, Mannella di spighe, onde il fr. Gerbe; nè dal gr. Γαῦρος, che dice gravità di maniere: ma aff. a Χάρις, Grazia, onde Caribo in D. 2. 31. (V.). Landino: Garbo, Ordine dolce e pieno di vaghezza. = Fir. Dial. bell. donn. 400. (C) Lasciando stare il garbo, la maniera, la gentilezza, e il bell'ingegno. E 403. Alla cui bellezza… (degli orecchi) è necessario una forma mediocre, con quelle lor rivolture ordinate con garbo e con conveniente rilievo. Varch. Lez. 564. Chi negherà che Ciano profumiere, così gobbo, non abbia grazia, o, come noi diciamo volgarmente, garbo in tutte le cose? Red. Lett. 1. 96. Guarda un po' come tu tieni sbadatamente le mani nel manicotto; tienvele con un po' più di garbo. [Giust.] Cecchi, Diam. I. 2. Il garbo di cotesta giovane Ti va ad animo.
2. T. Di parte del corpo. Garbo delle spalle; la forma e il volgere loro e l'atto in proporzione col resto della persona. E in corpo vivo e in imagine. (Tom.) Il garbo è nei movimenti, nelle maniere, nel tratto. T. Buon garbo dice meno che Bel garbo; ma questo comporta più l'iron., appunto perchè le lodi maggiori risicano di farsi canzonature. 3. T. Atto della pers., della mano, del viso. Ho fatto il garbo di volerlo levare da terra. – Al sentire, fece un garbo di dispiacere (che mostrava il suo dispiacere: questo anche senza muoversi, ma coll'espressione del volto e degli occhi). 4. Per Modo di trattare con le parole. Red. Lett. 9. (M.) Ho potuto ricavare da alcune notizie avute questa state prossima passata da un uomo di ottimo garbo. (Tom.) Si possono dire con garbo cose amarissime; e questa, d'ordinario, è l'arte degli uomini che credonsi a torto gentili. – Narrare con garbo. – Si dá con garbo una lavata di capo; e qui non entra grazia. (Tom.) Cucito senza garbo. – Senza garbo nè grazia. – Non avere nè garbo nè grazia. 5. T. Nel plur. ha senso di atti sgarbati. Farmi di questi garbi. T. Ha garbi di pazzo. C. Pop. Tosc. 401. Nè vo' più de' mal' garbi che non merito. 6. (Tom.) Uomo di garbo; L'uomo negli atti compito, decente, nobile, osservante di quel ch'è dovuto a ciascuno. E perchè l'esteriore portamento è verace indizio dell'animo, perciò Uomo di garbo venne a significare Uomo onesto e d'onore. E così Donna di garbo. Alleg. 21. (C) Or ch'io, lasso! non l'ho (il bastone), non m'accompagno Con uom di garbo; chè in villa è fuggito, Chiunque non ha baston, com'un fallito. Salvin. Cons. 200. (Man.) Nella quale l'uomo di garbo dêe spiccare sopra gli altri. (Tom.) Uomo tanto di garbo; Onesto, Galantuomo. Fam. Uomo di garbo, di garbissimo. 7. Della mente. Magal. Lett. fam. 2. 288. (Man.) Quell'altro ottusissimo con un'altra malattia diventare un uomo di garbo. [Val.] Fag. Rim. 3. 96. Chirone, ch'ebbe garbo, giudicò Prima Achille di musica apprendesse, E al cimento marzial poi l'esortò. 8. E Di garbo, aggiunto a checchessia, vale Buono, Conveniente nel genere suo. T. Ner. Art. Vetr. 20. Per fare un'acqua marina di garbo, e bella, si piglierà… = Red. Lett. fam. 2. 27. (Man.) La faccia disegnare, non da qualche imbiancatore, o da qualche arrotino, ma da un pìttore di garbo. T. Coll'A. Fare a garbo. T. Trasposiz. che vive nel Pist. Fare cosa che garbo abbia. T. E senza verbo, col nome: Lavoro a garbo. T. Di cosa fatta o detta bene nel gen. suo. Cosa a garbo. – Uomo a garbo, dice i pregi più estrinseci. 9. T. Iron. fam. Uno scappellotto, Un pugno a garbo, Una strapazzata a garbo. 10. T. Andare a garbo, Non andare a garbo; dice più determinatamente che Garbare, o no, il giudizio della mente sopra pers. o cosa. 11. Garbo, parlandosi di vini, e specialmente della Malvagia, vale Grazia, Sapor grato, amabile. Dav. Colt. 161. (Man.) E per dargli (al vino) il frizzante, senza cui non ha garbo, ammosta come di sopra. 12. (B. A.) Fregiatura, Scherzo pittorico, e sim. Vas. Vit. 11. 62. (Gh.) Dall'altra parte del mare vi è Mosè, Aron e li altri Ebrei maschi e femine che ringraziano Iddio, e un numero di vasi, di ch'egli (il pittore) finge ch'abbiano spogliato l'Egitto, con bellissimi garbi e varie forme, e femine con acconciature di testa molto varie. (Scult. Orefic.) [Mil.] Esprime la forma, le linee ora rientranti, ora sporgenti, or serpeggianti, il dintorno di un vaso, d'un capitello, d'una cupola, ecc. Questa parola inchiude sempre l'idea di cosa aggraziata e gentile, e non s'usa se non in buona parte. Vas. Vita del Buontalenti. Giulio da Urbino… che fa cose stupende di vasi di terra di più sorte, ed a quegli di porcellana dá garbi bellissimi. 13. Per Foggia, Maniera, Forma. Soder. Ort. e Giard. 149. (Gh.) La liquirizia ha le foglie simili al lentisco o insù quel garbo, ma più sottili e larghe. E Arb. 106. Al leccio ed all'agrifoglio è la foglia d'un garbo (cioè, della medesima forma), ma questo l'ha maggiore. Vasar. Vit. 5. 222. La cassa (del morto) tiene il garbo di quella di porfido che è in Roma su la piazza della Ritonda. E 10. 176. Non è possibile veder la varietà de' garbi di que' vasi,… Car. Com. 90. (Man.) Queste son chiamate dal padre Virgilio Pelte lunate, perciò ch'erano in garbo d'una mezza luna. Onde Dare garbo o il garbo a che che sia, per Dargli l'andamento, l'andare, il fare, la foggia. Soder. Tratt. vit. 82. (Gh.) Dando loro (agli alberi) il garbo della forma uguale da ogni banda, sicchè apparisca l'albero ritondo il più che si può. T. Dare garbo alle pieghe d'un vestito, alla figura d'un corpo, alla parte d'un edifizio. [Cont.] Pigliare il garbo. La forma. Sod. Arb. 7. Ultimamente di stracci di tela di lino, e di tutte le sorte dì stracci lini s'è ritrovata la maniera di far la carta, pestandogli bene, poi, cacciati nelle gualtiere, e disfatti con l'acqua, passati per staccio minuto di ferro, e posti nelle forme pigliano garbo di foglio. [Rig.] Nel Sen. dicono: Essere stato a Asciano a pigliare il garbo, iron. per dare ad uno dello sgarbato. L'Ascia è la insegna di quel paese, e però Uomo fatto coll'ascia. 14. (Tom.) Di roba piegata si dice che piglia il garbo quando prende una piega, buona o cattiva. 15. (Ar. Mes.) Curvatura, Piegamento in arco di alcune opere. Vasar. Vit. 2. 134. (Gh.) Ordine barbaro nelle misure di quelle porte o finestre lunghe lunghe e ne' garbi di quarti acuti… [Cont.] Gal. B. Arch. Vitr. Comm. IV. 2. Io credo che voglia significare, che loro dessero un contorno, o sia garbo sinuoso, cioè a similitudine d'una gola dritta. [Cont.] Modello secondo il quale si fanno altre opere simili. Biring. Pirot. VI. 13. È stata trovata dalli maestri campanari… una certa misura, quale oltre al garbo consueto… rende il suono e il peso di quanto far la volete (la campana). E IX. 7. Si torneggiano (i vasi di stagno) e riducono sottili ed al garbo. [Cont.] Legname di garbo. Quello che ha già all'ingrosso la forma che si richiede. Sod. Arb. 11. (Forniscono) le ossature delle galere le medesime quercie e di più i legnami ritorti all'uso di timoni e delle traverse pe' navilii; e quelli si addomandano legnami di garbo, che naturalmente hanno la torta che si confà al luogo dov'egli s'hanno a applicare. 16. (Mar.) [Cont.] Garbo dell'áncora, delle costole d'una nave, di tutta la sua murata. Cr. B. Naut. med. I. 76. Intendasi il garbo nell'áncore la maggiore o minore stortura nelle loro marre, le quali vogliono esser nella ponta tanto lontane dal fuso, quanto elle hanno di lunghezza. E I.15. Pigliaremo a far il garbo, o modello delle coste della galea un solo stamenale, con la metà della sua matera, qual metà termina alla carena. Pant. Arm. nav. Voc. Garbo d'un vascello è il modello, o forma, per la qual un vascello si distingue da gl'altri. Fal. Vas. quadri, II.22. Il timoniere non può fare andare tanto giusto il vassello, che non scorra ora a una parte, ora all'altra secondo che dal mare, e dal vento, dalla postura, che si trovano le vele, e dal garbo del vassello. 17. Bollo del Garbo. Cantini, Gand. Legg. XVIII. 164. col. 2. 3. (Fanf.) Si facci dal tessitore di tessuto nella testa un O, e di poi di purgato si segni al solito con il garbo, e numero e segnale, e dopo la marca del lanajuolo vi si aggiunga P all'olandese. E pag. 165. col. 2 e 166. 18. T. Nome d'una contrada di Firenze. Nell'ant. dial. padov. Garbo aja, Campo erboso. Stat. Padov. Unam garbum vel domum. Notasi in quanto il n. pr. era nome com., così le contrade del Brolo, del Broletto, e Campo per Piazza. Altri fa che dal regno del Garbo venisse famiglia in Firenze a fabbricare pannilani finissimi, e desse il nome alla via, e anco la voce gen. all'It. 19. [Cont.] Lana di garbo, Panni di garbo. Che venivano dalla regione chiamata Garb dagli Arabi e da noi Garbino. Stat. Pis. III. 698. Sacco de la lana sucida di Garbo, vel francesco. Stat. Sen. Lan. I. 272. Mescolanza de la lana del garbo ai peli de la lana grossa. Ord. Gab. Siena.La soma de la lana lavata e de boldroni di garbo bianchi iij. sol. Bandi, Lucch. 181. Neuna persona la quale faccia panni di garbo, debbia quelli fare di meno di volte xxviij; e con lana di garbo non debbia meschiare alcuna altra lana, se non fusse migliore. Stat. Sen. Lan. I. 175. Panni del garbo. E 318. Panni che non sieno di garbo. |
† Garbo - Agg. Agro, Brusco, Lazzo, detto di frutti. (Fanf.) Vive nel Ven. Dice col suono. Speron. Lett. (Vian.) Quanto al sapore di marasche, guarda che non sia troppo garbo. [Cont.] Sod. Arb. 37. Del dolce (pomo granato) n'avviene il garbo quando e' si fa nascere per via di germoglio.
2. † Aspro, detto di Vino. Rim. burl. (C) Uso il vin garbo, e l'agresto mi piace. Ricett. Fior. 219. R. Zafferano eletto… con malvagía garba quanto basta… E 236. R. Fiori di sambuco… malvagía garba, o greco buono… E 270. Togli polpa di cotogne cotte in vino odorifero o garbo. Cecch. Com. v. 2. p. 422. ediz. Le Monnier. (Vian.) Volete voi guarir? pigliate adesso Un bicchierin tantin di malvagía:… Ma toglietela garba. |
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Parole in ordine alfabetico: garberesti, garberete, garberò, garbi, garbiamo, garbiate, garbino « garbo » garbugli, garbuglio, garbugliona, garbuglione, garbuglioni, gardenia, gardenie |
Parole di cinque lettere: ganzo, garba, garbi « garbo » garza, garze, garzi |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): microbo, probo, reprobo, improbo, barbo, sbarbò, sbarbo « garbo (obrag) » aggarbo, aggarbò, malgarbo, sgarbo, acerbo, semiacerbo, esacerbo |
Indice parole che: iniziano con G, con GA, parole che iniziano con GAR, finiscono con O |
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