Profumo di Luigi Capuana (1892): Eugenia si voltò dalla parte indicata. Ruggero e Patrizio si erano rincattucciati nel balcone della camera appresso, dove sedevano la signora Geltrude, Benedetta e il dottor Mola. Il giovanotto sorpassava Patrizio con l'intiera altezza della testa folta di capelli tagliati a spazzola. Accortosi della mossa di Eugenia, e supponendo ch'ella volesse dire qualche cosa a Patrizio, gli accennò col gomito.
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): Costringendolo a controllarmi, gli impedii di serrare troppo dappresso Severino. Così quando la porta dell'ospedale apparve nella nebbia, essa era già chiusa. Severino era ormai entrato, fossero rese grazie al cielo. Il cellario si voltò ancora una volta a guardare me, che stavo ormai fermo come un albero dell'orto, poi parve prendere una decisione e mosse verso la cucina. Mi parve di aver assolto alla mia missione, Severino era un uomo di senno, si sarebbe guardato da solo senza aprire a nessuno. Non avevo altro da fare e soprattutto ero bruciato dalla curiosità di vedere quel che avveniva nella sala capitolare. Perciò decisi di tornare per riferire.
Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro (1896): Il professore Beniamino Gilardoni, figlio del «Carlin de Dàas» era stato fatto studiare dal vecchio don Franco Maironi, dal marito della marchesa Orsola, uomo bizzarro, lunatico, violento, ma generoso. Quando il Carlin morì si vide che la generosità del Maironi non sarebbe stata necessaria. Beniamino ereditò un discreto gruzzoletto e ciò fece andare in bestia don Franco che lo tenne responsabile dell'ipocrisia paterna, gli voltò le spalle né volle più saperne di lui nel poco tempo che visse ancora dopo la morte del suo agente. |