Parole Collegate |
»» Aggettivi per descrivere violenza (fisica, privata, brutale, gratuita, domestica, ...) |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
donne (7%), gratuita (7%), pace (5%), inaudita (5%), carnale (5%), sessuale (4%), cattiveria (3%), fisica (2%), crudeltà (2%), tortura (2%), dolore (2%), atto (2%), privata (2%), aggressività (2%), morale (2%). Vedi anche: Parole associate a violenza. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Informazioni di base |
La parola violenza è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: vio-lèn-za. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con violenza e canzoni con violenza per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Sposai sua figlia. Madre natura misteriosa mi diresse e si vedrà con quale violenza imperativa. Adesso io talvolta scruto le faccie dei miei figliuoli e indago se accanto al mento sottile mio, indizio di debolezza, accanto agli occhi di sogno miei, ch'io loro tramandai, non vi sia in loro almeno qualche tratto della forza brutale del nonno ch'io loro elessi. Le meraviglie del duemila di Emilio Salgari (1907): Aspettiamo che il sole si mostri per poter meglio giudicare la violenza e la durata di questo ciclone.» Emergendo assai la città galleggiante dopo il suo distacco dalla roccia, e non essendovi alcun pericolo che le onde giungessero fino al culmine della cupola, i sei uomini si sdraiarono presso l'orifizio del pozzo, per concedersi, se era possibile, qualche ora di sonno. Confessioni - Storia di una taciturna di Ada Negri (1917): — Mio marito non mi tiranneggiò, nel vero senso della parola. Vi sono uomini che si fanno adorare, maltrattando con violenza di passione la creatura che posseggono. Ma lui si accontentò di tenermi in tranquillo dispregio, lasciando crescere felici e liberi i figli. E i figli mi compatirono, certo. Mi disprezzarono anch'essi, forse. |
Proverbi |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per violenza |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: violenta, violenze. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: viola, vile, vola, vena, iena, lena. |
Parole con "violenza" |
Finiscono con "violenza": nonviolenza. |
Parole contenute in "violenza" |
olé, iole, lenza, viole. Contenute all'inverso: nel. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "violenza" si può ottenere dalle seguenti coppie: violerò/ronza. |
Lucchetti Alterni |
Usando "violenza" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ronza = violerò. |
Sciarade incatenate |
La parola "violenza" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: viole+lenza. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Eccesso, Violenza - Eccesso è quell'impeto per il quale l'uomo, lasciatosi vincere dalla passione, trapassa ogni termine di temperanza, del giusto, del convenevole. La Violenza è forza usata in danno altrui per impeto di passione: è il modo stesso col quale si pone in atto l'eccesso. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Empito, Impeto, Furia, Foga, Veemenza, Violenza - Empito, corruzione o trasformazione d'impeto, ed è voce viva in Toscana, dice Tommaseo, e adottata da illustri scrittori. Conviene ad esprimere forza e cosa che urti insieme e riempia; l'empito dell'acqua, l'empito del popolo che, se non trova varco, s'ammonta, s'accalca, preme finchè superi o rompa l'impedimento; è, come si vede, impeto più prolungato, più costante, che non si rintuzza per un primo intoppo. Impeto è urto veemente, subitaneo; ma appunto perchè veemente, non duraturo, perciò sta bene colla voce primo; il primo impeto della guerra, della gioventù, delle passioni. La furia è sovente cagione dell'impeto; talvolta però l'impeto del sangue alla testa fa levar in furia più sconsideratamente che non si dovrebbe; la furia è scomposta, disordinata, precipitosa, sconsigliata; l'impeto può ordinarsi, dirigersi, indirizzarsi ad un fine molto più facilmente: pazzo furioso dicesi per contrapposto dei pazzi malinconici, maniaci, che son quieti d'ordinario e fissi in un pensiero: quest'associazione delle due parole dice chiaro come, a senso de' savii, l'uomo furioso, in sulle furie, agisce, parla da pazzo. Che furia, eh! si esclama, vedendo qualcuno agire, decidere a precipizio. Foga vien certo da affogare, è cosa che affoga: correr di foga, come se l'urto dell'aria tagliata affogasse, o come se la foga del pensiero e della passione che ci muove non ci concedesse respiro o tregua; così parlar di foga, cioè presto e calorosamente, perchè altrimenti la piena delle parole, de' pensieri, degli affetti che si esaltano a un tratto quasi ci affogherebbero se loro non si dasse pronto e libero il varco: foga delle passioni. La veemenza è una forza interna, un calore che trasporta, qualche volta anche al di là del segno; la violenza è una prepotenza che frange il diritto, che non sente freno di ragione e di giustizia: con una certa veemenza si può fare anche il bene, specialmente quando il caldo dell'affetto ci porta o a perorare o ad agire: violentare a far bene sarebbe antitesi, e mal si direbbe, e peggio suonerebbe. L'impetuoso agisce sovente con veemenza; il furioso con violenza: di carattere impetuoso è colui che non sa frenare un primo slancio; veemente chi molto sente e perciò molto e fortemente esprime; violento chi è pronto allo schiamazzare, al manomettere, ad oltrepassare anche per poco i limiti d'una giusta collera: uomo di carattere furioso veramente non si dà; certi pazzi soltanto, come si osservò, sono abitualmente furiosi; l'uomo sano non va sulle furie che per giusta causa; l'uomo saggio anche in queste circostanza sa frenarsi e imbrigliare la ragione che via fuggirebbe a rompicollo. [immagine] |
Forza, Forze, Violenza, Necessità - La violenza è una forza eccessiva o eccedente i limiti della ragione e della giustizia. La violenza del male costringe anche l'uomo forte a lamentarsi: ecco forza eccessiva. Se, abusando della forza, uso violenza verso il più debole, e lo costringo a fare ciò che non vorrebbe assolutamente: ecco forza eccedente i limiti della ragione, della giustizia; forza abusata. Far violenza a se stesso per non cedere alle attrattive del male, per non commettere atto improprio a cui la natura o la circostanza danno impulso, è sforzo lodevole. La necessità, nell'ordine logico, è una forza di deduzione a cui non si può sfuggire: dati due veri, se ne ha di necessità un terzo, quindi un quarto e via via, se non si declina dalla retta conseguenza. La necessità nell'ordine civile (la miseria) è una forza cieca a cui non puossi resistere, e perciò l'antico proverbio: «necessità non ha legge». Le forze parziali fanno la forza. Le forze, meglio dicesi di quelle del corpo, quasi considerando la speciale d'ogni membro od organo da sè: quella dell'animo è una, come uno, indivisibile è l'ente da cui parte. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Violenza - S. f. Forza usata a danno e male altrui. Aureo.
T. Violenzà; Forza volta contro il moto d'altro corpo, o d'altra volontà. Dant. Par. 4. (C) La vïolenza altrui per qual ragione Di meritar mi scema la misura? E appresso: Se violenza è quando quel che pate, Neente conferisce a quel che sforza; Non fûr quest'alme per essa scusate. But. ivi: Violenza è forza fatta e usata a danno e male altrui. Bocc. Nov. 2. g. 5. Non soffrendole il cuore di se medesima con alcuna violenza uccidere, pensò nuova necessità dare alla sua morte. E nov. 6. g. 10. Le violenze fatte alle donne da Manfredi, avervi l'entrata aperta in questo regno. S. Ant. Confess. Violenza è il rubare altrui manifestamente. [G.M.] D. 1. 12. S'approccia La riviera del sangue, in la qual bolle Qual che per violenza in altrui noccia. E 3. 20. Regnum coelorum violenza pate Da caldo amore e da viva speranza, Che vince la divina volontade. (Vang. Regnum coelorum vim patitur.) Machiav. Stor. 1. 167. Quelle cose che eglino hanno o con inganno o con violenza usurpate. T. Vallisn. Op. 2. 200. Chi le accomoda (le particelle) senza violenza ne' loro appropriati ricetti? 2. [G.M.] Violenza delle cose, del moto, del corso, del vento, delle fiamme, della burrasca, della pioggia, delle onde. 3. Fig. [G.M.] Violenza degli affetti disordinati, delle passioni. Segner. Mann. Ag. 2. Qual obbrobrio maggiore che cedere, come un bruto, a quella violenza che ti fan la libidine, l'avarizia, l'ambizione? Onde: Far violenza a se stesso, alla propria natura, alle passioni; Vincersi, Dominare se stesso, le proprie passioni. [Cors.] Belc. Vit. Gesuat. 14. Ha fatto gran violenza alla sua natura, in tanto,… che spesse volte, tiranneggiato dal furore,… con ismisurata forza si riteneva. [G.M.] S. Ant. Op. ben. viv. Ingegnatevi, quanto permette la fragilità vostra, d'osservare ogni cosa; perocchè se vi farete violenza a voi medesima, in breve tempo ve la piglierete per uso, e sentirete grande consolazione. 4. Senso attenuativo. [G.M.] Magal. Lett. fam. Il nostro amor proprio è così ingegnoso, da saperci far credere d'avanzo, che, non la nostra fortuna, ma il nostro merito è capace di far violenza a' cuori. – Amabile violenza, disse il Segneri (Crist. instr. 3. 2. 8.): Quella che facciamo a Dio colla orazione. [G.M.] E degl'impulsi della grazia divina. Segner. Quares. 7. 9. Voi dovete esser quegli (o Dio) che con amorosa violenza tiriate a voi quei che da voi si dilungano. 5. Impeto, Furore d'animo. Fior. It. 357. (M.) A queste parole dello re Latino non si piegò a nessuno modo la violenza di Turno. T. Car. En. XII. Così la violenza era di Turno Accesa, impetuosa, furibonda. 6. Dell'arte del dire. T. Veemente è l'eloquenza di Demostene; nelle Filippiche di Cicerone è impeto; in certi discorsi di rivoluzione spira la violenza. – Certa veemenza del dire può bene conciliarsi con la gravità; l'impeto può essere tutto nel modo di porgere o nella successione delle idee, non nella malignità e nell'acrimonia dei sentimenti; la violenza ha in sè il fomite del male. 7. † Violazione di luogo sacro, Profanazione. Sper. Oraz. 75. (Man.) Era in essi ferma credenza, che Dio, a tempo, quando che fusse, ne castigasse la violenza (de' luoghi sacri). |
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Parole di otto lettere: violenti, violentò, violento « violenza » violenze, violerai, violerei |
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