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Informazioni di base |
La parola orcio è formata da cinque lettere, tre vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: ór-cio. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con orcio per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): Il cielo era ora chiaro, e la neve per terra rendeva ancora più luminoso il pianoro. Sul retro del coro, davanti agli stabbi, dove dal giorno innanzi troneggiava il grande recipiente col sangue dei maiali, uno strano oggetto di forma quasi cruciforme spuntava dal bordo dell'orcio, come fossero due pali infitti al suolo, da ricoprire di stracci per spaventare gli uccelli. Memorie di un cuoco d'astronave di Massimo Mongai (1997): Sotto gli occhi perplessi del cuoco, arrotolai le strisce e ne tagliai delle listarelle, che lasciai ad asciugare; le fettuccine erano fatte. Per il condimento decisi di andare sul semplice e feci uno dei miei cavalli di battaglia: una carbonara, sostituendo il guanciale (che non avevo ancora trovato) con fette di cosciotto di capra, con le uova e vari odori. Bollii l'acqua in un orcio di terracotta e scolai le fettuccine cotte con un forchettone di legno; le condii. Mi sedetti ad assaggiarle. Erano buone. Cosima di Grazia Deledda (1936): Gli oggetti più caratteristici erano sulla scansia; ecco una fila di lumi di ottone, e accanto l'oliera per riempirli, col lungo becco e simile a un arnese di alchimista: e il piccolo orcio di terra con l'olio buono, e un armamento di caffettiere, e le antiche tazze rosse e gialle, e i piatti di stagno che parevano anch'essi venuti da qualche scavo delle età preistoriche: e infine il tagliere pastorale, cioè un vassoio di legno, con l'incavo, in un angolo, per il sale. |
Espressioni e Modi di Dire |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per orcio |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: orco, orci. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: sorcio. |
Parole con "orcio" |
Iniziano con "orcio": orcioli, orciolo, orciolai, orciolaia, orciolaie, orciolaio, orciolini, orciolino, orcioletti, orcioletto. |
Finiscono con "orcio": sorcio, scorcio, scorciò, accorcio, accorciò, catorcio, spilorcio, riaccorcio, riaccorciò. |
»» Vedi parole che contengono orcio per la lista completa |
Parole contenute in "orcio" |
ciò, orci. |
Incastri |
Inserendo al suo interno tac si ha ORtacCIO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "orcio" si può ottenere dalle seguenti coppie: orba/bacio, orca/cacio, orli/licio, orso/socio, orca/aio. |
Usando "orcio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cuor * = cucio. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "orcio" si può ottenere dalle seguenti coppie: orsù/uscio. |
Usando "orcio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: sacro * = saio; baro * = bacio; caro * = cacio; curo * = cucio; miro * = micio; scuro * = scucio; massacro * = massaio; sbirro * = sbircio; scorro * = scorcio; accorro * = accorcio; tamburo * = tambucio. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "orcio" si può ottenere dalle seguenti coppie: ore/cioè. |
Usando "orcio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cucio * = cuor; * bacio = orba; * licio = orli; * socio = orso; orca * = cacio; sto * = storci; rito * = ritorci; conto * = contorci; disto * = distorci. |
Sciarade incatenate |
La parola "orcio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: orci+ciò. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "orcio" (*) con un'altra parola si può ottenere: tac * = toracico; falò * = forcaiolo; * stia = ostricaio; scat * = scorciato; ritti * = ritorcitoi; scarno * = scorciarono. |
Rotazioni |
Slittando le lettere in egual modo si ha: inveì. |
Quiz - indovina la soluzione |
Definizioni da Cruciverba: Orci e anfore, Un'orda di malfattori, L'ordalia... con una locuzione, Vendono azalee e orchidee, Comune e vistosa orchidea. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Fiasco, Fiasca, Boccia, Boccale, Bottiglia, Orcio, Orciuolo, Ampolla, Bombola, Anfora, Borraccia, Brocca, Idria, Caraffa, Foglietta, Ampollina, Alberello, Mezzina, Mezzetta - «Il fiasco è d’ordinario per il vino: in Firenze è di vetro impagliato o no, e contiene tre bottiglie circa o dieci bicchieri. Ma può essere d’altro che di vetro. È panciuto, tondo, a base piana (1), collo stretto e lunghetto. La fiasca è schiacciata, di vetro per lo più. Può essere più piccola o più grande del fiasco: serve al viaggio, e a contenere vino o altro. La fiasca da olio è della forma del fiasco, or più grande, or più piccola, ma di vetro più grosso e di differente impagliatura. La boccia è di vetro (1), tonda, senza piede; si ristringe nel collo più gradatamente che non fa la bottiglia: più panciuta della bottiglia; serve per il vino e per l’acqua; è d’uso comune nelle tavole, nelle stanze. Boccale, vaso di terra più o men fine, con piede tondo e panciuto, rientrante un po’ più in su del mezzo; poi si dilata alla bocca con labbra rovesciate e bocca sporgente e con manico. La bottiglia è di vetro, per lo più verdastro, e di pareti grosse e resistenti, cilindrica, decrescente in collo più o men lungo: da vino o da liquori. Non serve di misura, come in molte parti d’Italia il boccale, e il fiasco in Firenze: in ciò somiglia alla boccia e alla fiasca (2). L’orcio e l’orciuolo son di terra e da olio. La bombola, voce viva in Toscana, è di vetro, per lo più con collo torto, da vino o altro liquore: vien forse da bombare, bere. È più piccola della boccia, e credo più panciuta. Anfora è voce storica: ai Romani era vaso fittile con due manichi, ed era anco misura. Borraccia, fiasca di legno, o di latta, o di pelle, schiacciata di forma, da portare in viaggio acqua o vino. Brocca, di terra, di metallo, a varia forma, con becco e con manico. Da bere o da serbar acqua e ad altri usi. Idria, voce storica, vaso da acqua». Gatti.
«Caraffa: di vetro, più piccola, per lo più, della boccia e della bottiglia: da acqua, da bevande dolci, e da medicina. Foglietta, misura di vino, e vaso che la contiene (1). Ampolline, quelle della chiesa, varie di forma secondo i paesi, ma quasi tutte con cannello dal quale si mesce. Alberello, vasettino di terra o di vetro, da unguenti, da medicine semiliquide; di varia forma». Romani. «Brocca, mezzina. Queste due voci s’usano spesso promiscuamente. Se non che la brocca è piuttosto di terra cotta; la mezzina di rame. Quella che si tiene accanto ai lavamani, per esempio, è brocca piuttosto. Possono, inoltre, differire un po’ nella forma; perché la brocca suol avere un cannellotto da versar l’acqua; la mezzina, per lo più, ha da due lati opposti l’orlo un po’ arrovesciato e prolungato a guisa di labbro sporgente, che chiamano il beccuccio ». Meini. (1) A Genova e in Toscana il fiasco è di un vetro sottilissimo, tondo e piuttosto ovale anche in fondo: col mezzo dell’impagliatura gli si fa una base piana per cui, bene o male, sta ritto. (1) Sarebbe meglio forse dire di cristallo, o d’un vetro più bianco e trasparente, perché è di questa materia che ordinariamente adesso si fanno: la forma è pur varia, secondo il gusto e la moda. (2) La bottiglia di vetro nero o verdastro e a pareti resistenti è da vino per lo più: in essa si racchiude a forza vino spumoso, generoso: i liquori fatti con zucchero, alcool e droghe si mettono in certe bottiglie di terra cotta forte, grès, dette cruches da’ Francesi, o in bottigline di vetro bianco da cui traspariscono i diversi colori dei medesimi. La bottiglia, a Torino era d’un boccale, d’un boccale e mezzo o di due, detta allora pinta o penta, e in certo modo serviva anche di misura prima che venisse introdotto il sistema decimale. Il litro contiene un po’ meno di quello che prima dicevasi un boccale e mezzo. (1) In Piemonte, foglietta dicesi anche il diritto che le gabelle fan pagare agli osti, albergatori ecc. sul vino da essi venduto: ciò forse da qualche antica misura detta pure foglietta, o dalla consegna che si praticava sopra un foglietto di carta. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Orcio - S. m. Vaso di terra invetriato, grosso, di forma ovale, di ventre rigonfio, per lo più da tenere olio vino ed altri liquori. (Fanf.) Urceus aur. lat. M. V. 3. 56. (C) L'olio lire cinque e mezzo in sei l'orcio, di libbre 85 l'orcio. Franc. Sacch. Op. div. 59. (C) E' predicatori hanno beata Giovanna coll'orcio dell'olio dipinta, dicendo che quando dava dell'olio per Dio, sempre pareva, che crescesse nell'orcio. Bern. Orl. 44. 71. E benchè gli osti, e tutte quelle genti Dietro gli sien con orci. e con pignatte, E' se n'andava stropicciando i denti. Firenz. Op. 1. 174. (Gh.) Il debole non si dee mettere a combattere col valente; che sempre gl'interverrà come all'orcio che vuole urtare il pozzo.
T. Orcio da grano; per conservarlo meglio. 2. Tanto va l'orcio per l'acqua, che egli si rompe; modo proverb. corrispondente all'altro: Tanto torna la gatta al lardo, ch'ella vi lascia la zampa. Esp. Pat. nost. 121. (C) Tanto vae l'orcio per l'acqua, che egli si rompe. Leggesi lo stesso nel Tratt. Intend. 3. [G.M.] Essere nell'orcio; Non avere scampo; Esser perduto; come uno cascato nell'orcio a capo all'ingiù. Modo fam. Siamo nell'orcio. – Ci hanno messo nell'orcio. 4. Far fuoco nell'orcio, vale Fare nascosamente i suoi fatti, e in maniera da non essere appostato. Non usit. Varch. Ercol. 72. (C) Quando alcuno per lo contrario facendo il musone, e stando cheto attende a' fatti suoi, senza scoprirsi a persona per venire a un suo intento, si dice: e' fa fuoco nell'orcio. E Suoc. 3. 4. Costui ha paglia in becco, io farò anch'io fuoco nell'orcio da qui innanzi. Lasc. Sibill. Io so che voi avete paglia in becco, e che voi fate fuoco nell'orcio. Buon. Fier. 4. 4. 1. Si scorgon quatti, e zitti, i piè feltrati, Far lor fuochi negli orci. 5. Venir giú l'acqua a orci o cogli orci, vale Piovere dirottissimamente. Malm. 2. 57. (Gh.) Che, perch'ella (la pioggia) veniva giù co' gli orci, Ricever lo volesse un po' al coperto, Ritrovandosi fuora scalzo e ignudo A sì gran pioggia e a tempo così crudo. 6. [Cont.] Misura dei liquidi che usavasi anticamente. Cit. Tipocosm. 344. Il secchio, il quarto, la lira, il fiasco, la metadella, il boccale, l'orcio, l'inghistara, la grossa, la foietta, il bicchiere. Pall. R. Agr. XI. 14. È (il congio di vino) XII orcia, cioè IV barili somai. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: orci, orciaia, orciaie, orciaiola, orciaiole, orciaioli, orciaiolo « orcio » orciolai, orciolaia, orciolaie, orciolaio, orcioletti, orcioletto, orcioli |
Parole di cinque lettere: orate, orche, orchi « orcio » ordii, orfeo, orgia |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): commercio, smerciò, smercio, perciò, guercio, sbirciò, sbircio « orcio (oicro) » accorcio, accorciò, riaccorcio, riaccorciò, scorcio, scorciò, spilorcio |
Indice parole che: iniziano con O, con OR, parole che iniziano con ORC, finiscono con O |
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