Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Molle, Morbido, Soffice; Morbidezza, Mollezza - Molle è più generale: terra molle, molle l'uomo di sudore, molli gli abiti per la pioggia: molle ha due opposti nel senso materiale: duro ed asciutto; molle, traslatamente, dicesi l'uomo troppo delicato, che ricerca con attenzione ed affezione soverchia i comodi della vita, incamminamenti all'ozio, all'accidia, ai vizii. Molle ciò che da ogni parte cede, e che piglia facilmente la forma che gli si dà; molle, in questo senso, l'argilla, la pasta e simili: morbida, la cosa che è dolce al tatto; soffice, quella che cede al premere: le cose soffici sono per lo più elastiche; le cose morbide sono tenere, pieghevoli, paiono untuose o lo sono: morbidi la seta, il cotone, le piume; soffici sono, riuniti in qualunque modo, se uno vi preme sopra sedendovisi o coricandovisi. Morbido, da morbus, lo stato di chi non è in perfetta salute: morbidi i fenomeni fisiologici che prenunziano, accompagnano e conseguitano alla malattia fino alla perfetta guarigione. La morbidezza e la mollezza sono l'astratto di morbido e molle, il modo particolare di essere de' corpi morbidi e molli: soffice non ha astratto proprio; elasticità sopperisce a questa deficienza, abbenchè non affatto propriamente, poichè se elastico nel suo senso è più che soffice, vi sono altronde de' corpi elastici che soffici non sono punto punto; chi vorrebbe dormire, per esempio, sopra di un materasso ripieno di palle o di pezzi di gomma elastica? Morbidezza, al traslato, è delicatura soverchia; questa è passo alla mollezza, che, se non è vizio, è assenza di virtù, di forza morale (virtus). [immagine] |
Effeminare, Ammollire, Snervare, Indebolire; Effeminatezza, Effeminamento, Mollezza - Effeminare è rendere debole, delicato, smorfioso, molle d'animo e di corpo come certe femmine: la voce più usata di questo verbo è il participio effeminato: molti giovani sono effeminati e nessuno al certo gli effeminò: i piaceri, le morbidezze soverchie possono effeminare, ma meglio si direbbe rendono effeminati: attivamente l'userei di rado; ma piuttosto in significato neutro passivo: la gioventù si effemina nell'ozio, nella crapula, ne' bagordi: ma la causa principale di questa sciagura si è la mancanza di nobili esercizii, di onorifiche carriere in cui possa spendere l'energia sua propria. L'effeminamento è l'atto e l'arte, se arte vi giuoca, di effeminare: l'effeminatezza è lo stato, il modo di essere dell'effeminato e la qualificazione dello stato medesimo. Ammollire ha buono e mal senso, secondo la causa e l'oggetto, e mi spiego: la pietà, le preghiere, le lagrime ammolliscono un cuor duro, un carattere fiero e crudele; qui vale intenerire e ha buon senso: le voluttà le blandizie, l'ozio ammolliscono i costumi, l'energia, carattere distintivo dell'uomo; qui vale indebolire, ed ha cattivo senso: le delizie e l'ozio di Capua ammollirono Annibale e il suo esercito già vincitori di tante formidabili armate romane, e li ridussero al nulla. Snervare sembra più forte di ammollire, e lo è nel senso fisico, perchè meglio esprime questo che non il morale: in quest'ultimo però, snervato mi pare affine a spossato; molle, a vinto definitivamente; lo snervato può rifarsi; l'uomo molle, avvinto da lacci dolcissimi, non trova quasi mai la forza di romperli. Uomo effeminato, donna molle, stile snervato. L'effeminatezza consiste più a cercare que' modi e que' comodi, quelle leziosaggini che alle femmine convengonsi; la mollezza è più nel non sapere persistere in quella fermezza di volontà e di sentimenti che deve essere propria dell'uomo: la prima è più del corpo, la seconda più dell'animo. Indebolire è generico; è un effetto necessario di tutti questi altri affini: ei pertanto può meglio misurarsi a certi gradi. Indebolire è tanto il togliere un po' di forza quanto il torne molta: l'indebolimento o la debolezza può essere accidentale e momentanea, come può essere effetto di un'atonia fisica e morale resa, per abito o altra causa, incurabile. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Mollezza - S. f. Flessibilità, Tenerezza, Qualità di ciò che è molle. Mollitia e Mollities aurei. Amm. ant. 9. 99. (C) La mollezza dell'acqua passa la durezza della pietra. Cr. 2. 23. 4. Avviene, che quella (pianta), la cui mollezza è tanta, che piuttosto si contrita, e schiaccia, e lacera, che si possa ficcare, ed insieme legare, non si possa in alcuna pianta innestare.
2. Trasl. Amm ant. 40. 9. 6. (C) Certamente bisogna, che chiunque è in istato di sanare le spirituali ferite, egli vi ponga, quasi come vino, il morso del dolore, e quasi come olio, mollezza di pietade.
T. Mollezza di maniera pittorica. Anco di stile.
3. Per Delicatezza, Morbidezza, Effeminatezza. M. V. 4. 92. (C) Facevano manifesto, che allora bisognavano cose virtudiose e virili, e non disoneste mollezze di donne. Ott. Com. Inf. 130. Le spezie di questo vizio sono tepiditade, mollezza, sonnolenza… Sen. Pist. È natural lentezza, e mollezza di coraggio. But. Il primo significa mollezza d'animo; e perchè all'uomo si disdice la mollezza dell'animo, ogni savio uomo del piagnere si vergogna, e abbassa la testa.
T. Abbandonarsi alla mollezza. – Anco plur., Le mollezze. |