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Informazioni di base |
La parola libertà è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: li-ber-tà. È un trisillabo tronco (accento sull'ultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con libertà e canzoni con libertà per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Gomorra di Roberto Saviano (2006): Come i chirurghi che ricevono le foto dei bambini che hanno salvato, guarito, operato e le incorniciano posandole sulle mensole dei loro studi a memento dei successi della loro professione, così il generale Kalashnikov aveva nel salotto di casa le foto dei bambini che portavano il nome della sua creatura. Del resto, un cronista italiano in Angola aveva intervistato un noto guerrigliero del Movimento di Liberazione che aveva dichiarato: «Ho chiamato mio figlio Kalsh perché è sinonimo di libertà». La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Zia Rosina era stata quasi un commento della signora Malfenti. La signora Malfenti m'aveva proposto di restar lontano dalla sua casa per qualche giorno. Troppo buona la cara signora! Io l'avrei compiaciuta al di là delle sue aspettative e non m'avrebbe rivisto mai più! M'avevano torturato, lei, la zia ed anche Ada! Con quale diritto? Perché avevo voluto sposarmi? Ma io non ci pensavo più! Com'era bella la libertà. Il perduto amore di Umberto Fracchia (1921): Io mi sentivo straordinariamente ilare; assaporavo con gioia la mia prima libertà. Ho un piacevole ricordo di quelle ore di viaggio. Il fiume andava tranquillamente per la sua strada, e le zucche maturavano secondo la stagione; gli asini onestamente giravano la stanga delle cisterne, la fiera in quel paese si svolgeva nel massimo ordine; la gente era allegra, gli uomini contenti, gli animali soddisfatti, il cielo senza troppo sole e senza troppe nuvole. Il mondo intero era calmo, ilare e soddisfatto: la vita non faceva paura. |
Libri |
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Canzoni |
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Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Franchigia, Libertà - Libertà è generico e assoluto; riguarda il diritto naturale e il civile, per cui i cittadini uddibiscono solo alla legge, scelgono i governanti, impongono loro il modo di governare e partecipano alla formazione delle leggi. -Franchigia è esenzione da condizioni onerose imposte all'esercizio di una facoltà, e spesso anche di naturali diritti. [immagine] |
Facoltà, Licenza, Libertà, Permissione - Facoltà è potere di fare in genere. - Licenza, potere di operare in quel dato caso. - Libertà è potere di agire o non agire, secondo il proprio criterio o arbitrio. Dio dà all'uomo la facoltà di fare, in quanto gliene fornisce la forza, i mezzi; gli ha dato la libertà di agire in bene o in male, onde fosse responsabile delle azioni proprie. Chi ha la facoltà di fare, può trasmetterne parte ad altri; chi ha la libertà o la licenza soltanto, può usarne per sè solamente; la licenza è limitata dal caso speciale, la libertà dall'abuso, la facoltà dalla forza. - La Permissione è licenza più limitata ancora: la permissione è talvolta data in modo negativo, col non opporsi all'atto. Dio permette il male perchè il bene risalti dal confronto, e perchè l'uomo impari a spese proprie. Licenza ha senso altresì di libertà sfrenata, sregolata; ma allora non è licenza data, è licenza presa da sè, abusata come di ogni altra cosa che l'uomo spinge all'eccesso: da questa licenza vien licenzioso, che pure non esprime che uno de' gravi caratteri di questa licenza. (Zecchini). [immagine] |
Libertà, Licenza - La Libertà politica è quando una nazione si governa solo colle proprie leggi, senza esser soggetta all'arbitrio d'uno o di pochi: la Libertà individuale è la potestà di operare, di vivere a proprio talento, purchè non si offenda la legge. - Licenza è quando l'uomo opera secondo ciò che gli detta il capriccio, o il maltalento, senza curare la legge, che Dante significò con la frase Far licito del libito: Quod libet, licet. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Lealtà, Franchezza, Libertà - La lealtà mostra e lascia apertamente vedere il vero, perchè abborre dai sutterfugi e non teme la luce; la franchezza lo dice schietto, occorrendo, in faccia a chicchessia, senza adombrarsi per umani rispetti. La libertà, data o presa, crede suo dovere esporlo sempre come e quando lo intende. L'uomo leale è sincero; l'uomo franco è risoluto; l'uomo libero da soggezioni o da timori, l'uomo di liberi sensi è forte del suo diritto o della giustizia della causa che difende. Lealtà nell'agire, franchezza nel parlare, libertà nel fare, nel pensare, in ogni azione umana in una parola, ristretta però nei limiti del diritto e del dovere. [immagine] |
Facoltà, Licenza, Libertà, Permissione - Facoltà è potere di fare in genere; licenza, potere di operare in quel dato caso; libertà è potere di agire o non agire, secondo il proprio criterio o arbitrio. Dio dà all'uomo la facoltà di fare in quanto gliene fornisce la forza, i mezzi; gli ha dato la libertà di agire in bene o in male onde fosse responsale delle azioni proprie. Chi ha la facoltà di fare, può trasmetterne parte ad altri; chi ha la libertà o la licenza soltanto, può usarne per sè solamente; la licenza è limitata dal caso speciale, la libertà dall'abuso, la facoltà dalla forza. La permissione è licenza più limitata ancora: la permissione è talvolta data in modo negativo, col non opporsi all'atto: Dio permette il male perchè il bene risalti dal confronto, e perchè l'uomo impari a spese proprie. Licenza ha senso altresì di libertà sfrenata, sregolata; ma allora non è licenza data, è licenza presa da sè, abusata come di ogni altra cosa che l'uomo spinge all'eccesso: da questa licenza vien licenzioso, che pure non esprime che uno de' gravi caratteri di questa licenza. [immagine] |
Esenzione, Immunità, Libertà, Franchigia, Prerogativa, Privilegio - L’esenzione è un’immunità passeggiera, condizionale, dipendente da circostanze accidentali o simili; la vera immunità ha per fondamento un diritto scritto o passato in legge dall’uso: le immunità di alcune classi privilegiate son cadute per la più parte per opera della rivoluzione. L’esenzione finisce col tempo per cui si era ottenuta, per la circostanza che l’avea resa necessaria. L’esenzione sospende un obbligo, libera da un dovere; l’immunità ne fa esenti per sempre, e riguarda più particolarmente i pesi pecuniarii o personali: benchè molti siano esenti, in seguito di particolari disposizioni della legge, dal prestare servizio militare, niuno può veramente dirsi immune dall’obbligo di difendere la patria quando fosse in pericolo di cadere in mano de’ nemici. Il privilegio è esenzione o immunità particolare; dirò meglio, è favore speciale accordato da chi può a chi l’ha meritato: vi sono dei privilegi che si comprano perchè le finanze li mettono all’asta; il diritto di pesca in un fiume, in un lago, pagato che sia, è una specie di privilegio; nell’ordinamento attuale della società un privilegio a danno di terzi o del pubblico non dovrebbesi accordare: crediti privilegiati son quelli cui la legge accorda un diritto maggiore ed anteriore agli altri sul riparto dei beni del debitore. La prerogativa era ed è ancora, se vuolsi, una specie di privilegio, di diritto dipendente dalla qualità della persona o della dignità; il re, i ministri, gli ambasciatori hanno prerogative loro speciali: ora, prerogativa, ha più frequentemente, nell’uso, senso e valore di qualità e quasi attitudine personale; queste prerogative adunque che dipendono dal merito, dal saper fare, sono certamente di un valore più intrinseco e produttivo nella società; le belle, le buone preorgative di un tale lo fanno amare e desiderare da tutti. La franchigia è una specie di esenzione, più ferma di questa, ma meno duratura dell’immunità. Libertà, in questo senso, è più liberazione da un vincolo che accrescimento o acquisto di benefizio positivo qualunque; è la cessazione di uno stato negativo, e ciò s’accorda eziandio coll’altro senso più generale della parola medesima. [immagine] |
Libero, In libertà - Il primo dice meglio lo stato morale e politico dell'uomo; il secondo, il suo stato civile. Libero ha per contrario schiavo ed oppresso; in libertà, imprigionato: muoversi, parlare in libertà vale senza cerimonie, in confidenza; parlar libero vale con franchezza; trattar libero s'intende molte volte senza la dovuta ritenutezza e decenza. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Libertà della chiesa gallicana - Così si chiama l'osservanza di certi punti dell'antico diritto comune e canonico concernente la disciplina ecclesiastica che ha conservato la Chiesa di Francia. Le libertà della Chiesa Gallicana furono reclamate, secondo il De Marca, sino dall'anno 461. al primo concilio di Tours, e nel 794 al concilio di Francoforte; ma si qualificò per la prima volta libertà ec: il diritto ed il possesso, che ha la Chiesa di Francia, di mantenersi in alcune sue antiche usanze del tempo di S. Luigi, sotto la minorità del quale, nell'aprile 1228, venne pubblicata in suo nome un'ordinanza diretta a tutti i suoi sudditi nelle diocesi di Narbona, Cahors, Rhodés, Agen, Arles e Nimes, di cui il primo articolo porta che le chiese della Linguadoca godranno delle libertà ed immunità della chiesa gallicana. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Libertà - S. f. Aff. al lat. aureo Libertas. Facoltà di scegliere tra due o più oggetti qual si vuole; Podestà di vivere, di operare a suo talento, Padronanza, Signoria di sè. T. Dant. Ep. Le volontà umane, in cui è innata la libertà. = Sen. Pist. 51. (C) Se tu non sa' che cosa è libertà, io il ti dico; non servire a neuna cosa, a neuna necessità, a neun avvenimento, e combattere francamente contra fortuna, sicchè ella non possa più di te. Segner. Pred. 31. 7. Poter esser due uomini…, i quali guardino un volto stesso donnesco, e che nondimeno uno di essi s'infiammi di compiacimenti impudichi, ed un altro mantenga l'animo casto, non per altra cagione, se non perchè diversamente prevalgonsi a piacer loro della lor libertà. E 1. 29. 4. Di vantaggio apparisce nella libertà del nostro volere una possanza quasi infinita. Pandolf. Gov. fam. 15. ediz. veron. 1818. (Gh.) Tre cose sono quelle che possiamo dire essere nostre proprie, le quali, il primo dì che nascemmo, la natura ci diè con libertà che noi le adoperiamo e bene e male, e come a noi pare e piace.
T. Petr. Rim. 2. 115. Così in tutto mi spoglia Di libertà questo crudel ch'i' accuso (la passione d'amore). B. Giamb. Oros. 100. E tanto difese ivi la libertade sua, che… Libertà relativa innata. (Rosm.) Filos. del diritto, v. 2. p. 124. La libertà relativa innata è quella libertà di operare (cose lecite), che non può essere limitata giuridicamente se non dall'altrui proprietà; il che viene a dire che ciascuno può fare tutte quelle cose lecite, che non offendono la proprietà altrui, non istaccano dalle persone ciò che esse si sono giuridicamente unito. E p. 237. La libertà relativa innata, che appartiene non meno agli individui associati, ossia alle società, è un diritto complesso, e contiene nel suo seno il diritto ad ogni genere di proprietà. 2. Libertà nello stato di natura. (Rosm.) Filos. del diritto, v. 1. pag. 296. La libertà nello stato di natura si definisce La facoltà di fare tutto ciò che è lecito. 3. Libertà nella civil società. (Rosm.) Filos. del diritto, v. 1. pag. 296. La libertà nella civil società si definisce: la facoltà di fare tutto ciò che per sè è lecito, meno ciò che è vietato di fare dalle leggi. 4. Libertà giuridica. (Rosm.) Filos. del diritto, v. 1. p. 189. La libertà giuridica non vuol dir altro se non quella relazione di podestà che ha la persona proprietaria verso le cose sue proprie, per la quale quella può moralmente fare di queste ciò che ella vuole. E p. 233. La libertà giuridica consiste nella supremazia che ha la persona umana su tutti gli altri principii dell'umana natura. 5. Libertà politica. (Rosm.) Se taluno prende la libertà politica in un significato più esteso ch'ella non ha, se egli la prende a significare la libertà di fare ogni cosa giusta od ingiusta, la biasimerà con ragione;… 6. (Eccl.) Libertá ecclesiastica si dice Quel diritto che ha la Chiesa di ordinare ne' paesi cattolici, indipendentemente da chicchessia, ciò ch'ella crede vantaggioso al bene spirituale de' fedeli. Varch. Stor. 3. 183. (C) Pretendeva il Re d'Inghilterra sotto onorato titolo, non pur di volere anch'egli, ma di dovere come difenditore della libertà ecclesiastica, e poi della fede cristiana, soccorrere Roma e il Papa. T. Libertà della Chiesa, in quanto è società spirituale; non Libertà degli ecclesiastici in quanto volessero averne più degli altri cittadini: ma non ne debbono neanche aver meno. 7. Libertà di coscienza. Diritto che altri ha di attenersi a quelle opinioni religiose che egli reputa conformi alla verità, senza poter esser molestato dall'autorità pubblica; il qual diritto si concede in alcuni Stati, e in altri no. (Fanf.) Rondin. Eseq. Ferdin. p. 50. in fine. (Gh.) Il Tirolo rinfrescava alla memoria degli spettori quella costanza e grandezza d'animo che aveva mostrato Cesare, non avendo mai ne' suoi Stati… voluto concedere la libertà di coscienza. 8. T. Libertà d'animo; da passioni, da pregiudizi, da amore di parte. 9. Dicesi anche Lo stato di una città, di una regione che si governa colle sue proprie leggi, e non è soggetta all'arbitrio di un solo uomo, o di pochi. Tac. Dav. Ann. 1. 1. (C) Roma da principio ebbe i Re; da Lucio Bruto la libertà e il consolato. Varch. Stor. 10. 288. (M.) Se pure amava la libertà, come egli diceva, ed io voglio credere, non l'amava modestamente. E 15. 592. (Man.) Si mosse a così gran rischio… per liberar la patria dal tiranno, come egli affermava, e renderle la sua libertà. Busin. Lett. 156. In cui solo sperava (la città di Firenze: si parla del Ferruccio) poter mantenere la sua libertà. [G.Fal.] Machiav. Stor. Fior. Lib. II. La qual cosa dette animo a messer Andrea Strozzi di potere occupare la libertà della città. 10. E per lo stato de' cittadini che vivono in patria libera. Dant. Purg. 1. (C) Libertà vo cercando (parla di Catone), ch'è sì cara, Come fa chi per lei vita rifiuta. Salvin. Disc. 2. 392. Gioiva quel libero popolo nel colmo e nel forte di sua libertà. T. Le libertà popolari. 11. Vendicarsi in libertà. Latinismo: In libertatem se vindicare. Stor. Semif. 13. (Gh.) Ebbono (ebbero) più bucinamenti, prima in segreto, appo (cioè, poi) per le piazze, di rassicurarsi e vendicarsi in libertà. T. Vale il medesimo ed è più com. Rivendicarsi in libertà. 12. [Camp.] Dare a libertà, per Tôrre dalla tirannide, Ridurre a stato franco. Comp. ant. Test. Se esso Romulo la edificò (Roma), Bruto la diede a libertà. 13. [Camp.] Dare spazio di libertà, per Dar tempo di operare a proprio volere. Avv. Cicil. III. 17. E questo non è altro a fare che dare spazio di libertade, acciocchè a lui e a' suoi agiatamente nelle loro fortezze e molti soccorsi e ajuti soggiungano. 14. T. In mal senso. Libertà del male non è libertà, ma causa o effetto di servitù ad altri e a sè. 15. Per contrario di Schiavitù e vale Lo stato di persona di condizion libera. Tac. Dav. Ann. 13. 170. (M.) I padroni potessero per mali portamenti ritor loro (ai liberti) la libertà. E 15. 220. (Man.) Si difese con dire che aveva… donato libertà e moneta a' suoi schiavi altre volte. 16. [Camp.] Trarre di servo a libertà, per Francare dal servaggio, e fig. per Liberare dalla tirannia delle passioni mondane. D. 3. 31. Tu m'hai di servo tratto a libertate Per tutte quelle vie, per tutti i modi Che di ciò fare avei la potestate. (Leggo avei co' testi più autorevoli.) 17. T. Coll'art., di pers. intendesi da prigionia o da cattività; non il libero esercizio di tale o tal facoltà o diritto. Ha avuto la libertà. Bocc. Nov. 41. 22. (M.) Per la libertà il dì davanti data a' giovani Rodiani. E talora anche senza articolo. Tass. Ger. 6. 58. (C) Così se 'l corpo libertà rïebbe, Fu l'alma sempre in servitude astretta. T. Di chi era prigione, o stava per andarci. Messo in libertà con cauzione. 18. Contrario di Suggezione. Dav. Scism. 29. (C) Confessaronlo col tacere, e Vuolseo ebbe molto per male tanta libertà. 19. Per Indipendenza, in gen. Fir. As. 203. (Man.) Io non gustai carezza alcuna, nè mai seppi di che sapor si fosse la libertà. 20. Significa anche Lo stato di un cuor libero, di un cuore scevro da passione amorosa. Petr. cap. 3. (C) Chi m'avea preso in libertade e 'n pace. E cap. 4. E 'ntanto pur sognando libertate, L'alma… Consolai. E canz. 48. 3. Così in tutto mi spoglia Di libertà questo crudel ch 'i' accuso. 21. T. Libertà, personif. F. Sass. v. Ferrucc. Speranza di mai più rivedere il volto della libertà. 22. T. In senso intell. Libertà in fatto d'arte. 23. T. In senso soc. e mater. Godere un po' di libertà. 24. Per Maniera di trattare libera, familiare, ardita; e dicesi per lo più in mala parte. Segner. Pred. 16. 6. (M.) E come dunque hai dato luogo tu ancora alla libertà? E appresso: Questo è stato sempre il primo varco da scorrere al meretricio, la libertà di trattare. E Crist. Instr. 3. 33. 29. Non solo vi parrebbe dura la solitudine, ma l'amereste…, e lascereste questa libertà sì dannosa di conversare a chi non si cura dell'anima. Varch. Stor. 11. 360. (Man.) Non solo si mormorava in segreto, ma si diceva pubblicamente per le piazze con molta libertà. T. Prov. Tosc. 297. Pazzi e buffoni hanno pari libertà. [G.M.] Libertà delle parole; Il parlar libero, che confina col licenzioso. Ammaestr. Ant. Quanto se' dilungi dalle sozzure delle cose, tanto t'allunga (sta lontano) dalla libertà delle parole. 25. T. Di maniera di parlare libera. Grisost. Parlare contro il tiranno con gran libertà. 26. T. Mi prendo la libertà. Anche fam. Di dire, D'offrire, Di far atto cortese, ma con riverenza e modestia. 27. Per Facoltà che concedesi di fare o non fare, Permesso, Concessione. Segner. Crist. Instr. 1. 13. 2. (M.) La libertà che si dovrebbe concedere ai figliuoli… è la libertà di eleggere lo stato quale a lor piace. E 8. Ma che male è, direte voi, questa libertà data alle giovani e ai giovani di vagheggiarsi? 28. Facoltà di trattare e ultimare un negozio. Bocc. Teseid. l. 1. st. 123. (Gh.) Ippolita due donne fe' venire,… E poichè libertà loro ebbe data Quanta ne bisognava a ciò fornire, Disse: Omai, donne, a vostra posta andate (a Teseo), Ma senza pace qui non ritornate. 29. [Camp.] Per Podestà assoluta, Diritto assoluto consentito dalle leggi. Com. Ces. Li mariti, così nelle mogli come ne' figliuoli, della vita e della morte hanno libertade (habent potestatem). 30. [Tav.] Di corpi animati o inanimati che non trovano ostacolo al moto loro. Fr. Gior. Pr. IV., parlando delle condizioni del cielo impireo. La quarta cosa della sua altezza si è la libertate, che imperciocchè egli è il più alto cielo, ed è sopra tutti, però non può ricevere nullo impedimento dalle cose di sotto. = Sagg. nat. esp. 40. (C) Diede motivo ad alcuni di credere essere determinato il segno, insino al quale ha potenza di crescer l'aria posta in libertà. [Cont.] G. G. N. sci. XIII. 322. Un grave pendente da un filo, che sia fermato in alto, il qual grave rimosso dal perpendicolo… lasciato in libertà scende, e trapassa il perpendicolo. [Cont.] Libertà di spalle d'un cavallo. Garz. M. Cav. I. 4. Vada (il buon cavallo) con passo leggiero sostenuto deliberatamente; dal passo si metta al galoppo senza ardore nè inquietudine; trotti con libertà di spalle e sciolto; galoppi così facile e leggiermente, che paia sdegni di toccar terra. T. Ne' composti di più corpi uno è messo in libertà per azione chimica. 31. (Leg.) [Can.] Libertà (di un fondo) val quanto dire che il fondo è scevro da ogni ipoteca od altro peso reale. 32. (Pitt.) [Mil.] Quella facilità di maneggiare il pennello, il lapis, il bulino, che viene dalla leggerezza della mano, dalla precisione dell'occhio, dalla pratica dell'arte. (Boutard.) 33. † Per Liberalità, detto per sincope. Nov. ant. 18. tit. (C) Della grande libertà e cortesia del Re giovane. E nov. 19. tit. Ancora della grande libertà e cortesia del Re d'Inghilterra. Canig. Rist. 38. (Man.) In questo capitolo tratta l'autore della virtù della libertà, ovvero di larghezza, ch'è una medesima cosa. E appresso: Quella dolce virtù, che più s'apprezza Comunemente quaggiù tra mortali, È libertà, e chiamasi larghezza. [T.] Nelle mie giunte a Libero, si è tocacto del come congiungansi e discernansi nella libertà il volere e l'intendere; l'eleggere e il proporre, il deliberare e l'operare; come distinguasi la libertà assoluta e la relativa, la morale e la sociale, quella del fare e quella dell'astenersi. T. Della facoltà in gen. D. 3. 5. Lo maggior don che Dio per sua larghezza Fêsse creando, e alla sua bontate Più conformato, e quel ch'ei più apprezza, È della volontà la libertate, Di cui le creature intelligenti, E tutte e sole, furo e son dotate. T. Legge perfetta di libertà dall'Apostolo è sublimemente chiamata la cristiana, appunto perchè con le provvide e potenti astinenze educa gli spiriti all'operosità alacremente efficace. Greg. coll'Ap. Mi renda libero in quella che voi ben sapete, libertà della gloria de' figli di Dio. Intende la libertà dai ceppi terreni; di che l'Ap.: Infelice me! Chi mi libererà da questo corpo che è morte? T. Il Cristianesimo divinamente concilia eziandio il principio di libertà e quello d'autorità, sì nell'intendere e sì nel volere; riducendo l'autorità a certi punti essenziali, e nel rimanente non pur lasciando libera l'intelligenza ma sopraggiungendole nuovo vigore; e facendo da una suprema autorità dipendenti tutti coloro che insegnano e che comandano, e così assicurando, meglio che per guarentigie di statuti o di tribunali, la libertà de' minori. Quindi il motto sapiente: Unità nelle cose necessarie, libertà nelle disputabili, in tutte carità. T. Altro è la Libertà dell'eleggere tra il bene e il male, sottomettendosi deliberatamente alle sequele del bene o del male voluto; altr'è la Libertà del male, cioè del farlo, e volerlo fare impunemente, ch'è un volere il principio senza le sue conseguenze. Ogni colpa morale è tra le altre cose uno sbaglio di logica. T. Ma perchè l'abuso de' beni maggiori è fatto più frequente dall'essere la necessità di questi beni pretesto a volerne usare anche senza discernimento, però Libertà troppo spesso acquista mal senso, o senso sospetto; e Libertà grida chi vuole licenza; e Libertà di parole, d'atteggiamenti, di sguardi, senz'altro, suona audacia, inverecondia, persino oscenità. II. Specie varie. T. Libertà religiosa, del non patire violenza nel professare il culto proprio in modo che non offendano l'altrui coscienza, e, provocando le passioni, non turbino l'ordine pubblico. La libertà religiosa consiste nel non essere forzato o tentato a far le viste di credere quel che sinceramente non si crede, o a rattenersi dall'adempimento di quelli che credonsi religiosi doveri. Dove non è fede nè sincerità, dove il libero professare un'opinione religiosa offende e disordina, ivi il rispetto alla libertà religiosa non è dovuto nè da' governanti nè dalla società: anzi la offende chi in nome di lei turba e oltraggia le coscienze. – Libertà dei culti, del professare quelli che sono religiosi seriamente accettati da una società d'uomini, non capricci e mascherate. T. Libertà della Chiesa gallicana, o Libertà gallicane, quelle per cui taluni de' vescovi d'essa Chiesa affettavano indipendenza, non però nelle cose di dogma e di disciplina mor., dalla Chiesa di Roma; ma per dipendere più servilmente che mai dalla corte di Francia. T. Libertà filosofica, del filosofare; la intendono per irreligiosa taluni. Ma la filosofia che esagera gli arbitrii della ragione è maestra di servitù. – Libertà del pensiero, fu frantesa nel senso not.; ma chi negherebbe ad Agostino, a Tommaso d'Aquino, A Dante Allighieri, la libertà del pensiero? T. Libertà d'insegnamento, del poter ciascheduno, offerte le debite guarentigie di moralità e idoneità, farsi maestro e educatore in scuole private e pubb., in collegi, in università che non dipendano dal governo. Ma perchè l'idoneità e la moralità siano accertate, conviene che il governo professi principii morali, e scelga giudici idonei: senza che le sue scuole salariate saranno nidi di licenziosa schiavitù. – Insegnamento libero, quello che non è imposto dalla legge, come essenziale a conseguire la facoltà dell'esercitare una professione: e così Scuola libera, Lezioni libere, che non sono d'obbligo. T. Libertà individuale o personale, che guarentisce i diritti della pers. contro ogni impedimento che intendesse d'opporsi a' suoi atti e movimenti, senza grave ragione, determinata non dall'arbitrio degli uomini ma dalle leggi. Non ogni lesione dell'altrui libertà dá alla forza diritto di togliere all'uomo la libertà personale. T. Libertà nell'ordine. – Ordine e libertà pajono contrapposti a taluno; ma sono due termini della proposizione medesima. T. Libertà civile, che concerne il pieno esercizio de' civili diritti: la quale non può immaginarsi laddove non sia civile uguaglianza. T. Libertà politica, che concerne le relaz. di ciascun cittadino, o d'una o d'altra società di cittadini o l'autorità dello Stato, o piuttosto della nazione di cui l'autorità non è che ministra. T. Quando dicesi nel plur. Le libertà politiche, intendesi di tale o tal ordine di relazioni, può quindi essercene di più o meno principali, cioè importanti alla vita sociale. – Le pubbliche, recasi specialm. al jus pubblico; e può avere senso più ampio che Politiche. Alle pubbliche libertà appartiene tutto quel che riguarda il pubblico pudore; di che certi feroci zelanti delle libertà politiche non prendono cura punto. T. Libertà d'associarsi, salvo sempre i doveri verso la grande comune società. T. Libertà delle elezioni, non scemata da leggi o da decreti che derogano alle leggi, o da atti di violenza o di frode. – Libertà de' suffragi, dati secondo coscienza, anco a dispetto della forza e della fiode; non solo spontaneamente, ma senza paura nè umani riguardi. T. Libertà della parola, della stampa; la facoltà di poter esprimere e divulgare i proprii sentimenti, salvo il rispetto alla legge naturale e morale e all'ordine pubblico: onde, nell'atto stesso dell'esercitare tale libertà, è contenuto il proposito del sottostare alla pena debita per la legge violata o l'ordine tentato turbare. T. Libertà economica, e questo piuttosto nel plur. Libertà economiche; Dell'acquistare e alienare il possesso, del possedere sicuramente. – Del commercio. – Dell'industria. T. Libertà dell'arti e mestieri, senza vincoli per i quali sia limitato il numero degli esercitanti, o sian fatte gravi ai deboli le relaz. coi più forti e tra loro. T. Libertà frumentaria, del commercio de' grani. – Della pesca. – Libraria, Tipografica. III. T. Senso più direttam. polit. Ledere la libertà. – Delitto di lesa libertà; lo commettono spesso coloro che poi infieriscono contro i delitti di lesa. maestà. – Peccare contro la libertà. T. Malmenarla, Abusarne. – Impostori di libertà. – Ipocriti di libertà. T. Insidiare la libertà. – Libertà soppresse; Libertà oppressa. – Violare, Distruggere la libertà. Lor. Med. Son. Marte, fa che non sia d'Italia estinta, Estinta libertà sì disiata. – Ucciderla. T. Morire per la libertà. Virg. Per la bella libertà correvano all'armi. – La libertà costa, più sovente che sangue e quattrini, sacrifizi dell'anima generosi; e senz'essi non vale sangue nè oro. T. Busin. Vit. Varch. Difendere la libertà della patria. Segn. Vit. N. Capp. 343. Michelagnolo Buonarroti e Rinaldo Corsini affezionatissimi amatori della libertà. – Custode della libertà, meglio che Vindice. Sovente sotto specie di vendicare la libertà offesa, se ne aggravano i danni, come nel difendere persona cara, la si ferisce. T. Sorgere a libertà, meglio che Insorgere. – Risorgere a libertà. – Conquista della. Guicc. Stor. 2. 65. Restituita a' Pisani la libertà, usurpata loro ingiustissimamente. T. Ordinarsi a… – Costituirsi in, più saldamente. – Stabilire la… – Reggersi a…, abitualmente. Guicc. Dec. 22. Co' quali modi è impossibilità che si conservi una libertà inveterata, ben fondata e sicura. T. Grido di libertà, messo non da pochi, ma da non piccola parte d'un popolo, e quasi sempre annunziatore d'opere più o meno efficaci. – Voci di libertà, anco sparse e vaghe. – La storia ha pur troppo urla e ruggiti di libertà; noi ora Fischi. T. Spiriti di libertà, quelli dell'animo intimo, sinceri e che si manifestano in opere. Dice meno che Sensi di libertà; giacchè un senso di libertà l'hanno anche le bestie. Ma l'uomo che di libera vita sia degno, ha Il sentimento della libertà, altra cosa dall'avere Un sentimento di libertà. Certe anime ne hanno Il presentimento anche in tempi servili, e con la fede ne affrettano l'avvenimento. T. Principii di libertà, e le massime astratte e i pratici cominciamenti. Ma quando Principio è aff. a Massime, il Principio è men pratico della Massima. – Moti di libertà, sovente incomposti o vani. T. Vessillo della libertà, più nobile che Bandiera di libertà. Bandiera, spesso coperse merci infette o adulterate. – Impero della libertà, come Impero delle leggi, secondo la nobile orig. della voce; orig. che non ha punto che fare colle razze imperiali. T. Germi di libertà, morali più che polit.; ma anco intell. – Libertà nascente; Libertà che si svolge, con crescere graduato; Libertà che appassisce. Gli uomini, seccandosene, la seccano. T. Aure di libertà, quelle che ravvivano un popolo intero. – Aura di libertà, respirata anco per poco e da pochi. Cic. con trasl. possente: Ricreato dall'odore delle leggi e della libertà, un cittadino romano che s'avvicinava al paese de' suoi diritti. – Un alito di libertà, ogni leggiero sentore. – Soffio di libertà, anco quel che apporta procelle. – Libertà turbinosa; Serena, Fosca. – Sole della libertà. – Ardore di, il desiderio operoso, la voglia anco inerte, l'affetto e la passione. – Fervore di libertà, negli spiriti; Bollore, ne' moti esteriori, che si versa e svapora. T. Senso fig. e stor. anche troppo mater. Albero della libertà. – All'ombra della libertà. – Maturo per la libertà; Maturo alla; Maturo a (senza l'art. par dica meno). Personif. T. Le libertà raminghe. – La libertà proscritta. M. Gib. Lett. Parendomi vedere in essa la viva immagine della antica grandezza e della vera libertà d'Italia. Pastorini, Son., a Genova: Anzi girar la Libertà mirai, Lieta baciando le rovine, e dire: Rovine sì, ma servitù non mai. – La dea Libertà è un fantoccio senza la libertà de' figli di Dio. – L'altare della libertà, se non è consacrato da una fede in cosa più alta delle umane, avrà vittime non d'espiazione ma che chiameranno esse stesse vendetta. IV. T. Senso più ampio del polit. e del civ.; in quanto la libertà concerne le relaz. tra uomo e uomo, siano priv. e pubb., più o meno abit., per qualunque cagione o occasione. Prov. Tosc. 167. Chi dell'altrui prende, La sua libertà vende. E 169. Sanità e libertà, Vaglion più d'una città. E 168. Meglio un'oncia di libertà che dieci libbre d'oro. = Fior. Virt. 149. (Man.) La libertà non si potrebbe comperare per tutto l'oro del mondo. T. In senso non solo polit. ma soc. Libertà contrapponesi ad Autorità e a Dipendenza; non però sì che queste due siano idee contradittorie di quella: come i due pesi della bilancia, l'uno insieme coll'altro, compongono quella, e fanno l'equilibrio, e dánno al paragone la norma. T. Se La libertà de' suffragi ha un senso civ., lo ha soc., La libertà del proprio suffragio, del voto, della opinione. T. Se La libertà della parola ha senso polit. e críminale pur troppo; La libertà dell'esprimere l'opinione e il sentimento proprio, ha signif. tanto soc. che si può, e devesi, fin sotto la tirannide mantenerla. Ambr. il grande vescovo: Nè da imperatore è diniegare la libertà, nè da sacerdote non dire quel che si sente nell'anima. Gregorio il grande Papa, nei Mor. Test. Ant. E con voce di grande libertade, riprende la infidelità di quelli sacerdoti e principi. T. Concedesi libertà di parlare in tale o tal caso, cioè d'aprire la bocca, per non dire quel che si sente, e per avverare la definizione del Talleyrand, vescovo d'altra stampa. V. T. E in questo e in altri rispetti, Libertà risica d'avere mal senso. Altri per Libertà di parlare intende Libertà di dire sciocchezze, ingiurie, bestemmie, oscenità. E non solo con epit., ma anche ass., Libertà ha questo senso sinistro. Così taluni quando dicono Voglio la mia libertà, intendono l'arbitrio d'andare a quattro gambe, di mordere come le scimmie. T. Così Stare in tutta libertà, Scamiciato; Mettersi in libertà, in pantofole; Godere la sua libertà, non avere soggezione di chi vi rattenga dal far l'imbecille. T. Prendersi la libertà di fare di dire cosa che paja più o meno sconveniente a quel senso di riguardo, ch'è insieme sempre un senso di dipendenza, il quale è debito a pers., o si vuol far parere di credere debito. – Pigliarsi una libertà dice più; come Pigliare è più forte di Prendere. Per atto di cortesia o di modestia diciamo: Mi prendo libertà d'avvertirvi, di pregarvi, d'offrirvi; e si può significare così riguardo verecondo, generoso. Ma dire Non voglio che vi prendiate di coteste libertà nè co' figliuoli e neanco co' servi miei, si può intendere fin di cosa moralmente biasimevole e turpe. T. Altro senso non buono. Dare al servitore, al sottoposto, la sua libertà, Congedandolo, privarlo di quegli emolumenti e vantaggi che servivano alle sue necessità e anche al decoro della sua vita. VI. T. Senso intell. Libertà dell'arte, senza ceppi di regole arbitrarie, di false convenienze, d'opinioni fattizie; principalm. senza ceppi che impediscano la significazione, compiuta, al possibile, del vero utile e bello. Ma non è libertà la licenza dell'offendere le naturali relaz. tra uomo e uomo, tra l'uomo e le cose. – In senso sim. Libertà dell'ingegno, nell'educarlo, e esercitarlo, segnatam. per quel che concerne le arti del bello. VII. T. Senso corp. Libertà di movimenti nel corpo animato; e, quasi fig., d'ogni azione attribuita anco alla materia che pare inorganica. T. Mettere in libertà aria rinchiusa; elettricità latente. VIII. T. Uso di verbi com. al senso polit. e civ. e soc. e intell. e corp. Non tutti i seg. son com. a tutti; ma parecchi ai più. Dare la libertà, segnatam. nel senso polit.; Dare libertà, senza l'art., più gen. – Concedere la libertà, dice più potestà o condiscendenza che Dare; ma la vera libertà nel senso polit., non si concede; e chi l'ha per mera concessione confessa di non la aver meritata. – Concedesi libertà di tale o tale atto, nel senso soc., non mai nel corp. – Porre in libertà, carcerato, prigione, servo; e in questo senso anche Concedere la libertà, quando sia spontaneo e senza prezzo. – Dá libertà a prigioni o a servi anco chi li riscatta. – Donare dice più; ma non sempre dice meglio. Si può Dare libertà per poco; ma Porre in dice meglio lo stato. T. Mettere in, anco nel senso del § VII. – Poi Mettesi in libertà un carcerato per debiti; e questo è più com. che Porre, e più pr. che Dare. T. Avere la libertà, in senso polit.; Avere tale o tale libertà, in senso civ. e econom. – Aver libertà d'andare e di stare, di fare e di dire, in senso anche soc. e corp. D. Canz. Non ha di ritornar più libertate. T. Dello stato abit. Prov. Tosc. 167. Chi non ha libertà, non ha ilarità. T. Essere in libertà, non tanto nel polit. e nel civ., quanto nel mor. Col Di poi Essere in libertà di scegliere tra il maggior bene e il minore; In libertà di non usare la propria libertà: questa le anime degenerate credono sia la libertà più comoda, ed è quella che prepara più lunghe umiliazioni. – Anco nel senso corp. Elettrico che è in libertà. T. Impers. Non è in vostra libertà non volere il bene; ma è in libertà vostra fermare il pensiero su bene men degno, e far forza al vostro intelletto e alla coscienza. – Anche col sost. Cosa che non è in mia libertà. – Impers. o ell. anco il seg. Sta in vostra libertà. Stare dice più d'Essere. T. Esercizio della libertà, mor. e polit. e soc. Esercitasi la libertà e abitualmente e in atto; male o bene si esercita. T. Vivere in, sempre in senso polit. o soc. Prov. Tosc. 167. Chi vive in libertà non tenti il fato. (Non ne abusi.) T. Ottenere la libertà, polit. e soc.; Tale o tale libertà, anche econom. – Conseguire dice più l'opera spesavi. T. Informare a libertà gli animi, i popoli, le leggi, le istituzioni, polit. e civ. – Svolgersi della, civ. e mor. – Godere i frutti della libertà, polit. – Godere la sua libertà, gen., e sovente ha senso ignobile e fiacco. T. Conservare la… – Mantenerla dice opera più meritoria T. Guarentigie della libertà, segnatam. polit. – Assicurare la libertà. – Rispettare la libertà, e de' popoli e de' singoli uomini. T. Limitare la libertà, in forma att., in senso civ. La libertà non può non essere limitata (l'agg. ha anche senso mor.). – Restringerla è un principio d'offesa. – Vincolo alla libertà. T. Toglierla, senso gen.; Rapirla, polit.; Offenderla, gen.; Violarla, polit. – Far forza alla…, segnatam. mor. T. Gin. Capp. Ricord. Perderemmo la nostra ibertà. Acciaj. Vit. P. Capp. Recuperazione della libertà. – Rimettere in, non Riporre. – Rendere la libertà, polit. e civ. – Rendere a libertà può avere anche senso mor., cioè Ajutare a riprendere il pieno esercizio del libero arbitrio. In altro senso Rendere alla libertà, un popolo, personif. quasi lei che lo aveva, e quel popolo era stato a lei tolto. – Restituire in libertà, meglio che A, dice più stabile liberazione. IX. T. Agg. Libertà legittime; se legittime non sono non meritan nome di libertà. T. Sincera, Verace, Bugiarda, Falsa. Potrebb'essere Falsa perchè frantesa, non però bugiarda perchè non promettitrice deliberatamente insidiosa. Guar. Past. Fid. prol. Libertà moderata… Fiorir si vide in dolce sicurezza Non custodita, e 'n disarmata pace. – Meglio Temperata; giacchè Moderato è parola ai moderni sospetta. T. Bella. Petr. Son. Ahi bella libertà, come come tu m'hai, Partendoti da me, lasciato!…. Lett. Fior. 1390. Dolce libertà d'Italia. – Le sacre libertà. – La libertà non può essere sacra a chi nulla riconosce di sacro. T. Ampia libertà, meglio che Larga – In pienissima libertà. Piena, talvolta ha mal senso, o troppo fam. e di troppo piccole cose. – Meglio Compiuta. Intera, può significare e l'interezza dell'esercizio e la morale integrità del fine e de' mezzi. – Assoluta, il pop. non lo direbbe, e c'è il suo perchè: Libertà assoluta, sciolta cioè da ogni vincolo, non ci può essere sulla terra. T. In tutta libertà, talvolta è fam. e iperb. T. Inviolata la libertà, senso e polit. e soc. e mor.; Intatta, segnatam. polit. X. T. Partic. In dice lo stato o l'azione abit. Vivere, Mantenersi in libertà; In tutta libertà stare o andare. – Il Con dice il modo delle azioni singole. Operare con libertà. – E quando diciamo Comandare con libertà, o sim., intendiamo di speciali comandi determinati. T. Col Da, per ell., accenna alla cosa che toglieva o impediva la libertà. Libertà dagli altrui capricci non si ha, quando non s'abbia libertà dalle proprie passioni. T. Col Di, denota la cagione, l'impulso, secondo il senso della partic. De. L'ho fatto di mia piena libertà. T. Col nome e coll'inf. Era in loro libertà la scelta, lo scegliere. – Avevano la libertà della scelta, dello scegliere. – Libertà del togliere la libertà, ambita da molti e predicata con maravigliosa ingenuità. Il Galliani facetamente definiva la libertà: Diritto di mischiarsi negli affari degli altri. – Nella mia semplicità credevo che libertà non fosse chiuder la bocca a chi non la pensa come noi. T. Plur. Le libertà riguardano per lo più consuetudini di franchigia che possono tenere del privilegio, e che mal si confondono colla vera libertà. Le libertà segnatamente in Italia sbocconcellarono il corpo e della libertà e dell'Italia. |
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