Frasi e testi di esempio |
Citazioni da opere letterarie |
Cosima di Grazia Deledda (1936): Quel giorno Cosima imparò più cose che in dieci lezioni del professore di belle lettere. Imparò a distinguere la foglia dentellata della quercia da quella lanceolata del leccio, e il fiore aromatico del tasso barbasso da quello del vilucchio. E da un castello di macigni sopra i quali volteggiavano i falchi che parevano attirati dal sole come le farfalle notturne dalle lampade, vide una grande spada luccicante messa ai piedi di una scogliera come in segno che l'isola era stata tagliata dal continente e tale doveva restare per l'eternità. Era il mare che Cosima vedeva per la prima volta.
L'Esclusa di Luigi Pirandello (1919): — Gesù! che c'entra? — le rispondeva Paolo, saccente, ora che lo zio non c'era più. — È un'altra cosa! Perché.... vede com'è? Si piglia.... prima che si pigliava? L'acqua cotta. Oh, e ora si piglia l'acqua pura.... aspetti! con la polvere di leccio, oppure....
La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro (2013): A fianco di Carla compare Giacomo, che lo guarda interrogativo e con un gesto della mano gli chiede: «Che succede?» Ivo gli fa segno di scendere e quando quello arriva, curioso, corpulento, trafelato, lo fa spostare un po' più in là, all'ombra di un leccio, e gli dice: «La madre di Francesca… mi ha cacciato… Quella stronza. Per via del cazzo ritto che mi faceva il bozzo ai pantaloni, capisci? mi vergogno come un ladro… Poteva pure fare finta di niente, e invece no: sputtanare mi doveva… Vedrai che tra due secondi lo sanno tutti…» |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per leccio |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: laccio, lercio, liccio, luccio. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: feccia, veccia. Con il cambio di doppia si ha: leggio. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: lecco, lecci. Togliendo tutte le lettere in posizione dispari si ha: eco. Altri scarti con resto non consecutivo: ecco. |
Parole con "leccio" |
Finiscono con "leccio": cicaleccio. |
Parole contenute in "leccio" |
ciò, eccì, lecci. |
Incastri |
Si può ottenere da lo e eccì (LecciO). |
Inserendo al suo interno gnu si ha LEgnuCCIO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "leccio" si può ottenere dalle seguenti coppie: lego/goccio, leviti/viticcio, lecca/cacio, lecca/aio. |
Usando "leccio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cale * = caccio; cile * = ciccio; gole * = goccio; mole * = moccio; tale * = taccio; scale * = scaccio; scale * = scacciò; casale * = casaccio; ditale * = ditaccio; legale * = legaccio; metile * = meticcio; modale * = modaccio; murale * = muraccio; nasale * = nasaccio; pedule * = peduccio; renale * = renaccio; strale * = straccio; amorale * = amoraccio; bambole * = bamboccio; carpale * = carpaccio; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "leccio" si può ottenere dalle seguenti coppie: leccavo/ovaio. |
Usando "leccio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: riel * = riccio. |
Lucchetti Alterni |
Usando "leccio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: caccio * = cale; ciccio * = cile; goccio * = gole; * goccio = lego; moccio * = mole; taccio * = tale; lecca * = cacio; scaccio * = scale; casaccio * = casale; ditaccio * = ditale; legaccio * = legale; * viticcio = leviti; meticcio * = metile; modaccio * = modale; muraccio * = murale; nasaccio * = nasale; peduccio * = pedule; renaccio * = renale; straccio * = strale; amoraccio * = amorale; ... |
Sciarade incatenate |
La parola "leccio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: lecci+ciò. |
Intarsi e sciarade alterne |
"leccio" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: li/ecco. |
Intrecciando le lettere di "leccio" (*) con un'altra parola si può ottenere: tanta * = talentaccio. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Leccio - S. m. (Bot.) T. Dal genit. Ilicis, o Arbor ilicia, come picea. [D.Pont.] Nome volgare di una specie di quercia (Quercus ilex, L.). V. QUERCIA. = Fiorisce sul principio dell'estate, ed è indigeno dell'Italia, della Spagna, ecc. Dicesi anche poeticamente Elice ed Elce. (Mt.) [Cont.] Sod. Arb. 119. D'una razza si può dire che sia il leccio e la sughera e 'l faggio; il ginepro e 'l cedro arbore si confanno insieme. = G. V. 1. 24. 2. (C) Trovaro sotto uno leccio minore una troja bianca. Alleg. 117. Perchè rimase in aria fra due lecci. Ciriff. Calv. 3. 91. Correndo e' seguitava Aleandrina, Che parea proprio un mastino arrabbiato; E lei, fuggendo in verso la marina, Un altissimo leccio ebbe trovato. Bern. Orl. 3. 7. 16. Ove aveva di piante ogni maniera: Lecci, querce ed altri arbori da ghiande.
T. Prov. Tosc. 207. Il leccio non fa ulive. (Ciascuno fa opere secondo quello ch'egli è.)
2. [Cont.] Il legname. Bart. C. Arch. Alb. 36. 12. Il leccio ancora si sega comodissimamente. Cat. P. Arch. II. 7. Il leccio è utile e commodo a molte opere di lavoro; ma sotterra, secondo Vetruvio, marcisce presto. |
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