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Foto taggate fico | ||
Fico d'India | Ficupali con ficurini | Capitello |
Tag correlati: pianta, spine, cactus, grassa, frutti, frutta, fichi, frutto, foglie, albero, rami |
Informazioni di base |
La parola fico è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti. È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (ci). Divisione in sillabe: fì-co. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
I muricciuoli, un fico, un uccellino di Luigi Pirandello (1931): Era tornato l'uccellino. L'immobilità del mio corpo non lo persuadeva, lo tratteneva a distanza. Forse avrebbe voluto vedermi vivere: aveva ancora ragione lui. Se avessi atteso a qualche faccenda più naturale, non so, zappettare in quell'orto, non gli avrei dato sospetto. Non si sa mai che cosa può diventare all'improvviso un uomo che pensa sotto un fico. Non diventa niente, stupidello. Un uomo di passaggio. Fra poco s'alza e se ne va. Coi suoi pensieri. Di passaggio, e pensieri di passaggio. E tu resti, uccellino eterno. E vivo, e non sai quale contraddizione risolvi con un tuo trillo! I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): Lucia lo vide, e rabbrividì; scese con l'occhio giù giù per la china, fino al suo paesello, guardò fisso all'estremità, scoprì la sua casetta, scoprì la chioma folta del fico che sopravanzava il muro del cortile, scoprì la finestra della sua camera; e, seduta, com'era, nel fondo della barca, posò il braccio sulla sponda, posò sul braccio la fronte, come per dormire, e pianse segretamente. La luna e i falò di Cesare Pavese (1950): La meno vecchia gridò al cane e prese il filo e lo tirò, che rantolava. Il ragazzo si alzò dalla ruota - si alzò a fatica, puntando la gamba per traverso, fu in piedi e strisciò verso il cane. Era zoppo, rachitico, vidi il ginocchio non più grosso del suo braccio, si tirava il piede dietro come un peso. Avrà avuto dieci anni, e vederlo su quell'aia era come vedere me stesso. Al punto che diedi un'occhiata sotto il portico, dietro il fico, alle melighe, se comparissero Angiolina e Giulia. Chi sa dov'erano? Se in qualche luogo erano vive, dovevano avere l'età di quella donna. |
Scioglilingua |
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Proverbi |
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Espressioni e Modi di Dire |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per fico |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: dico, fido, filo, fimo, fino, fuco, vico. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: bica, bici, cica, dica, dice, dici, lici, mica, mici, pica, pici, vice. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: ficco, fioco, fisco. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: foci, noci, soci, voci. |
Parole con "fico" |
Iniziano con "fico": ficologa, ficologi, ficologo, ficologhe, ficologia, ficologie, ficosecco, ficodindia, ficomicete, ficomiceti, ficocianina, ficocianine, ficoeritrina, ficoeritrine. |
Finiscono con "fico": cufico, orfico, sufico, tifico, deifico, deificò, edafico, edifico, edificò, grafico, saffico, trofico, unifico, unificò, atrofico, benefico, beneficò, bonifico, bonificò, codifico, codificò, malefico, modifico, modificò, munifico, nidifico, nidificò, notifico, notificò, orrifico, ... |
Contengono "fico": difficoltà, trafficona, trafficone, trafficoni, tartuficola, tartuficole, tartuficoli, tartuficolo, difficoltosa, difficoltose, difficoltosi, difficoltoso, tartuficoltore, tartuficoltori, tartuficoltura, tartuficolture, tartuficoltrice, tartuficoltrici. |
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Incastri |
Inserendo al suo interno can si ha FICcanO; con dia si ha FIdiaCO; con deisti si ha FIdeistiCO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "fico" si può ottenere dalle seguenti coppie: fiaba/abaco, fiatassi/atassico, fiatavi/atavico, fiatoni/atonico, fibromi/bromico, fida/daco, fideisti/deistico, fidi/dico, fifoni/fonico, filai/laico, filavi/lavico, filo/loco, fior/orco, fiotti/ottico, fiumi/umico. |
Usando "fico" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cefi * = ceco; * coda = fida; * code = fide; * cola = fila; * coli = fili; * colo = filo; * como = fimo; * coni = fini; * cono = fino; lofi * = loco; refi * = reco; disfi * = disco; * cobra = fibra; * cocca = ficca; * cocco = ficco; * ohi = fichi; * cogli = figli; * colai = filai; * colma = filma; * colmi = filmi; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "fico" si può ottenere dalle seguenti coppie: fiat/taco, fior/roco. |
Usando "fico" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * occhi = fichi; * oclologia = filologia; * oclologie = filologie. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "fico" si può ottenere dalle seguenti coppie: glifi/cogli, lofi/colo, refi/core, scafi/cosca, tifi/coti. |
Usando "fico" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lofi = colo; * refi = core; * tifi = coti; colo * = lofi; core * = refi; coti * = tifi; * glifi = cogli; * scafi = cosca; cogli * = glifi; cosca * = scafi. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "fico" si può ottenere dalle seguenti coppie: fibra/cobra, fida/coda, fidata/codata, fidate/codate, fide/code, fidino/codino, figli/cogli, figlie/coglie, fila/cola, filai/colai, filammo/colammo, filando/colando, filano/colano, filante/colante, filare/colare, filarono/colarono, filasse/colasse, filassero/colassero, filassi/colassi, filassimo/colassimo, filaste/colaste... |
Usando "fico" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ceco * = cefi; * daco = fida; * loco = filo; * orco = fior; loco * = lofi; reco * = refi; * ficca = cocca; * ficco = cocco; ficus * = cusco; disco * = disfi; * abaco = fiaba; * cusco = ficus; psoco * = psofi; * ficchi = cocchi; * caio = ficcai; tronco * = tronfi; finca * = incaico; * ficchino = cocchino; * canteo = ficcante; * cassio = ficcassi; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "fico" (*) con un'altra parola si può ottenere: san * = sfianco; * etcì = feticcio; * acne = fiaccone; * mili = fimicoli; * ludi = fluidico; * rand = fricandò; * ormai = formicaio; porri * = porfirico; sosti * = sofistico; trias * = trifasico; colorii * = colorificio; * isonomi = fisionomico; psicosi * = psicofisico; * ornatori = fornicatorio. |
Rotazioni |
Slittando le lettere in egual modo si ha: bevi. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Fico - Questo frutto ci venne dall'Asia, benchè l'albero che lo produce siasi da molti secoli naturalizzato in Europa. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Fico - S. m. (Bot.) [D. Pont.] Genere di piante della famiglia delle Urticacee riferito da Linneo alla Poligamia triecia del suo sistema sessuale, contrassegnato da un ricettacolo piriforme carnoso concavo connivente alla sommità, che porta all'indentro i fiori ed i frutti. (V. FICO, frutto.) Si conoscono attualmente più centinaja di specie di fico, delle quali una sola produce frutti buoni a mangiarsi, ed è quella indicata da Linneo col nome di Ficus carica. Coltivato da tempo immemorabile in aperta campagna e nei recinti delle abitazioni, diede origine ad un numero prodigioso di razze e di varietà distinte dal colore, dalla forma del frutto, e dalle qualità della polpa, che possono dividersi in due grandi sezioni secondo l'attitudine loro di riportare frutti una o due volte all'anno, dette le prime unifere, le seconde bifere; ma torna malagevole, per non dire impossible, l'ordinamento di queste varietà in groppi ben determinati e distinti, imperciocchè vi hanno delle forme intermedie che trapassano insensibilmente da una razza all'altra, tanto più che nelle varietà bifere i frutti di primo succhio, vale a dire primaticci, e quelli tardivi o settembrini, tuttochè prodotti dallo stesso albero, differiscono spesso notevolmente di grossezza, di coloramento e di forma. – Il fico è indigeno de' paesi meridionali d'Europa e dell'Asia. Le foglie di quest'albero sono state considerate come detersive e maturative, ed il latte che stilla dal gambo delle foglie e da incisioni fatte alla corteccia suolsi adoperare dal volgo per distruggere i porri e le volatiche. Aureo lat. = Nov. Ant. 73. 1. (C) Vide in sulla cima d'un fico un bello fico maturo. Bocc. g. 6. f. 8. Erano queste piagge… di ciriegi, di fichi, e d'altre maniere assai d'alberi fruttiferi. Dant. Inf. 15. Che tra gli lazzi sorbi Si discovien fruttare il dolce fico. Franc. Sacch. Nov. 118. Avendo nel suo orto un bel fico castagnuolo, e avea molti belli fichi. Alam. Colt. 3. 70. Molti albergo gli dan tra verdi fronde Di latteggiante fico.
[D. Pont.] Fico della gomma elastica (Ficus elastica, L.). È un albero maestoso ed elegante in grazia del suo grande vigore di vegetazione, e delle sue foglie bislunghe coriacee e d'un bel verde lucente, avvolte nel loro primo sviluppo da una grande stipola tinta di rosso. È originario del Nepal, dove fornisce una parte della sostanza conosciuta sotto il nome di Gomma elastica. [D. Pont.] Fico d'India (Ficus indica, Lamk.). Specie di un abito tanto curioso e straordinario che ha sempre formato oggetto di ammirazione pei viaggiatori. Di fatto è un albero sempre verde che vive più secoli e s'allarga straordinariamente in rami, alcuni dei quali, invece di sollevarsi in alto, discendono a terra verticalmente a guisa di corde, mettono radici ed ingrossano in altrettanti tronchi simili al tronco principale, i quali alla volta loro emettono pure dei rami che discendono a terra come i primi, e così di seguito. A questo modo un solo albero propagandosi e moltiplicandosi in tutte le direzioni finisce per dare origine ad una piccola selva; e il Lamark paragona la cima enorme di questi alberi alla volta di un vasto edifizio sostenuto da un gran numero di colonne. [Cont.] Il legno del fico. Bart. C. Arch. Alb. 36. 33. Nè dispregiavano per far statue, o pitture, lo albero, il gattice, il salicone… il sambuco, ed il fico. |
Fico - e † FIGO. S. m. (Bot.) [D.Pont.] Fiore e Frutto dell'albero conosciuto sotto questo nome, ossia sorta di ricettacolo bislungo piriforme, talvolta globoso, depresso al vertice e terminato da un foro che conduce ad una cavità tutta rivestita di fiori maschi e feminei; quelli nella parte superiore in vicinanza dell'apertura costituiti da un calice a cinque lobi, e da tre a cinque stami; questi, disseminati per tutto il resto della cavità, provveduti di un calice a cinque divisioni, e di un ovario libero sormontato da uno stilo a due stimmi; e pertanto i piccoli granelli sparsi dentro alla polpa non sono già semi, come crede il volgo, ma frutti, vale a dire acheni. – I fichi forniscono un alimento gradevole, nutritivo e salubre. La loro decozione è raccomandata nelle malattie di petto e nelle irritazioni gastro-enteriche. Si adoprano anche con vantaggio sotto forma di cataplasma. Ve ne ha di più sorta, dei neri, dei verdicci e dei pavonazzi. I primi che maturano nell'estate, e appunto verso la fine di giugno, si chiamano Fichi fiori, Fichi primaticci e Fioroni; quelli che maturano in settembre diconsi Fichi settembrini o tardivi o vendemmiali. = Petr. Canz. 22. 3. (C) Mal si conosce il fico. Lab. 191. De' quali ella faceva non altre corpacciate, che facciano di fichi, di ciriege o di poponi i villani. Burch. 1. 19. Fanno piacere al Papa i fichi peccioli. E 1. 49. E venti buchi di fichi sampieri. E 1. 55. E facevan fra loro un gran consiglio, Di far dar bando a' fichi castagnuoli. Cant. Carn. 141. Fico fresco, non ficaccio, Al pincion beccar si dia. Alleg. 21. Quante mele francesche, Quanti fichi albi e fiori, Quante castagne mi caddero in seno, Prima che elle toccassero il terreno! Cas. Lett. 73. Ognuno sarebbe grande ortolano, per avere i fichi begli e maturi. Red. Lett. 1. 57. Pretendendo che questi miei fichi non sieno da meno di quelli di cui fa menzione Teocrito, e che nascono in Egina. Cant. Carn. 205. (Mt.) I fichi… E sfioriti son cibo da furfanti.
[G.M.] Fichi dottati, brogiotti, verdini, albi, portogallo, castagnuoli, lardai, corteccioni, bitontoni, a strisce, pasquali, verdoni, cesini, piattelloni, santamaria, sampieri, asinacci, neri, cavalieri, rossellini, gentili. [Cont.] Cit. Tipocosm. 208. I fichi… bitontoni, i castagnuoli. = Car. Com. 32. (M.) Il fico San Pietro… sendo maggior degli altri, e facendo due volte l'anno, serve… T. Cresc. 9. 56. Fichi cavalieri, dottati, e altri. [G.M.] Fichi fiori: i primi nati e perciò i primi a maturare. Onde il prov. Dimolti fichi fiori, dimolti dolori (segno d'annata magra). [G.M.] Fichi vettajuoli, quelli che nascono sulla vetta del ramo. [Val.] Pucc. Centil. 25. 9. Dugento agostar d'oro presentâro, E fichi fior ben trecento panieri. E 43. 59. Fichi fior gli portò. = G. V. 7. 92. 4. (C) Que' di Surrenti mandarono una loro galea… con quattro cofani pieni di fichi fiori. T. Fico brogiotto. All'etim. data a Brogiotto nel nostro Diz., aggiunga chi vuole quella del Vettori, «dall'ambrosia degli Dei», e quella del Men., «da Alessandro VI de' Borgia, che li portò dalla Spagna, com'altri le ciliege da Cerasunte». Nel Provenz. Borgiacotos, Fichi fiori. [Cont.] Cit. Tipocosm. 208. Il fico, e i fichi suoi… i brogiotti, e gli altri, infino a ventinove specie. Dicesi Fico vieto, o annebbiato, o afato, Quello il quale al colore e tenerezza par maturo e non è, e dalla nebbia è ridotto giallo come se fosse maturo. V. AFATO. Salvin. Annot. F. B. (Mt.) Fichi afati, guasti dall'afa, cioè dall'eccessivo caldo. Fico di Faraone. Sig. Viag. Mont. Sin. 15. (Mt.) E havvi molti pedali di fichi di Faraone, i quali son grossissimi e alti come quercie, e questi fichi ne fanno l'anno sette volte, e ogni volta gli maturano. T. Garg. Frescob. Viag. p. 32. Il forte de' frutti che vi sono, è datteri, cederni, casia, carubi e fichi di Faraone, che fanno sette volte l'anno. (Ficus fiscomorus, Lin., detto anche Fico d'Egitto, Sicomoro.) [G.M.] Appicciare i fichi; Disporli a picce. V. Piccia di fichi secchi, qui sotto. [G.M.] Seccare i fichi; Metterli al sole per seccarli e conservarli. Talvolta li mettono nel forno un po' caldo. Cresc. Tratt. Agr. Seccansi (i fichi) e conservano in questo luogo,… si spandono in su i graticci insino al mezzogiorno. Ivi: I fichi mezzanamente maturi, poichè gli hanno divisi, gli spandono tutti in graticci a seccare al sole. Dicesi Fico secco, ed è lo stesso che Ficosecco, (V.). Ricett. Fior. (Mt.) Ficchi secchi grassi, se si cuocano con isopo, modificano il petto e 'l polmone, e rimuovono l'antica tosse. [G.M.] Una piccia di fichi secchi (due fichi aperti per lo lungo, seccati e appiccicati insieme). 2. T. Fichi secchi, modo famigliare che accenna il dare o ricevere cose di poco pregio e troppo minori dell'aspettazione, come frutte secche invece che fresche di stagione. T. Di persona, specialmente donna, avvizzita, dicesi che è diventata un fico secco, e se ne fa tutt'una voce Rinfichisecchita. [Rig.] Fichi secchi, Rimendi delle calze o vestiti male cuciti, e con molti punti senza garbo. 3. [Garg.] Fichi secchi. T. de' Conciatori. Sono vere sollevature di buccio raggrinzate come un fico secco, le quali lasciano una grande imperfezione nella capra (pelle) se non si fanno scomparire col lavoro. 4. T. Fam. Far le nozze coi fichi secchi: Cercar grandi effetti con piccoli mezzi. Dicesi di pers. tirate, spilorcie. 5. T. A modo di prov. Vang. Dalle spine non colgon fichi (dal frutto si conosce la pianta). 6. [Val.] Fico secco si suol dire in modo irrisorio o di dispetto a colui, al quale non si vuol rispondere a tuono, oppure equivale a Silenzio! Picche! cioè Non risponde nulla. Fag. Rim. 3. 49. Interroga colui: chi t'ha ferito? Fico secco, e risponde, e la manscuote. 7. [G.M.] Fico lesso, e Ficolesso, tutt'una voce Smorfioso, Smanceroso. E se ne fa anche il femm Ficalessa. Fag. Comm. Padrona, ho io fatto la ficalessa pulito? (Volg.) [G.M.] Vale inoltre Di gracile salute; e Di poco spirito, Timido. È un ficolesso, che per ogni piccola fatica si ammala. – Quel ficolesso ha paura d'ogni cosa. (Ficolesso, cioè cascante come un fico vizzo.) 8. T. Fichi, per Carezze. È più volg. di Daddoli, che col suono dice dolcezza smaccata e languida, e debolezza. Fare fichi a uno. – Vuol fichi chi da altri li chiede. Un bell'apologo greco narra che un campagnuolo, fattosi mercante, navigava con un carico di fichi e naufragò; un giorno stando alla riva, che il mare era bello, e altri vagheggiando quella calma, egli esclama: Vuole ancora de' fichi. – Va per il fico chi cerca carezze. [G.M.] Fag. Comm. Tante smorfie, tanti lezi e tanti fichi. T. Anco per Smancerie che usa la persona non per accarezzare altrui, ma per essere accarezzata o compatita. Piena di fichi la donna che sta sul mollemente querelarsi di questo maluccio o di quello, quasi accattando conforti, e implorando segni di tenerezza. – Pien di fichi, chi li ha e li fa ad altri. – Tutta fichi. 9. T. Star come i fichi, di pers. ammontate in un luogo. Modo fam. che dice angustia di stare molesta. 10. [Val.] Andare a rincalzare il fico, Morire, Esser portato a sotterrare. Fag. Rim. 3. 140. Dunque è segno che son così attempati, Che poco stanno a rincalzare il fico. 11. Avere, o Venir voglia di fichi fiori, vale Aver voglie stravaganti. Ambr. Furt. 1. 2. (C) Parti che egli abbia avuto voglia de' fichi fiori? Salv. Granch. 1. 1. Oh e' mi venne ben voglia De' fichi fiori. quando i' ebbi la fregola Di tornare a Firenze! Varch. Suoc. 4. 5. Il quale l'abbia veduta, e gli sia venuto voglia de' fichi fiori. 12. [Val.] Conoscere le sorbe da' fichi; Essere accorto. Pucc. Centil. 66. 10. De' conoscete le sorbe da' fichi Voi che reggete. 13. [Val.] Essere ecc. d'un fico. Essere ecc. inetto, Non valer niente. Pucc. Guerr. Pisan. 7. 15. E ben sarebbe ragionier d'un fico… Se e' non dicesse, ch'egli è quel ch'i' dico. 14. Essere il fico dell'orto vale in modo bassoEsser cosa prediletta. Buon. Tanc. 3. 13. (M.) L'è lo spasso e 'l trastullo di suo padre; L'era 'l fico dell'orto di sua madre. 15. Fare fico. Non riuscire, Dare in nulla, Andare in rovina. Modo basso. Salvin. Disc. 1. 354. (Mt.) Per un fico Cartagine fece fico; o per dirla più nobilmente colle parole del sopraccitato Molza: Il regno per un fico fu disperso Di Cartagine altera. [Fanf.] Escl. Fico! (quando si vede un tale fallire alla prova). 16. Fare fichi, detto di chi piange. Salvin. Annot. F. B. 4. 5. 16. (Mt.) Staran piagnucolando; cioè gettando lacrimuzze e facendo fichi. 17. Gettare il collare sur un fico. [Rig.] Se qualche abate s'è spretato, dicesi che ha gettato il collare sur un fico. 18. [G.M.] L'ho conosciuto fico! Dicesi di pers. venuta in istato, e che abbiam conosciuta in bassa fortuna. Ora è cavaliere; ma io l'ho conosciuto fico! Orazio: Olim truncus eram ficulnus, inutile lignum. 19. Non istimare, o Non curare un fico, o sim., vale Disprezzare; e si dice di qualsivoglia cosa vile, e di poco pregio. Fr. Giord. Pred. S. 52. (C) E non ebbe tentazione, non se ne curò un fico. Bern. Orl. 1. 26. 62. E poi ti proverò quel ch'or ti dico, Che non ti stimo e non ti prezzo un fico. Bellinc. son. 119. Questo imbriaco non gli stima un fico. Lasc. Rim. Vi dico certo, ch'io Messer Donato non lo stimo un fico. Dicesi anche nello stesso senso Non dare di alcuna cosa un fico. Menz. Sat. 1. (Mt.) Ma l'entrata d'un fico o d'una vite Non dareste, e nè meno un fico secco A chi fosse in saper tutto elsirvite. 20. [Camp.] Non temere un fico checchessia, per Non temerlo menomamente. Somm. 35. Allora li dona il Santo Spirito uno sì grande cuore, ch'elli non teme uno fico prosperitade nè avversitade che sia almondo. 21. Non valere un fico. Essere di niun valore, Spregevole. [Tor.] Capo. R. p. 200. In questi casi perigliosi e forti Senza il core il polmone non vale un fico. 22. [Val.] Men d'un fico, per dir Nulla, Niente. Pucc. Centil. 45. 69. E 'l curava men d'un fico. 23. Riprender dattero per fico, fig. Ricever più che non si è dato. Dant. Inf. 33. (C) lo son frate Alberigo, Io son quel delle frutta del mal orto Che qui riprendo dattero per figo. 24. T. Modo volg. Salvar la pancia pe' fichi, Non esporre la vita a pericoli, ma serbarla a diletti ingloriosi. = Tasson. Secch. 6. 45. (Mt.) E raggirarsi per que' campi aprichi Cercando di salvar la pancia a i fichi. [Val.] Fag. Rim. 6. 224. Se intatta qui la pancia a' fichi serbo… 25. Modi proverbiali. Cercare i fichi in vetta, o sim.; prov. che significa Mettersi a cose difficili, o temerarie, o pericolose. Ciriff. Calv. 3. 92. (C) Così vanno cercando fichi in vetta. Morg. 22. 77. E tal, c'ha il fico in man, ne cerca in vetta. Cecch. Cor. 3. 4. Voi Volet'ire a cercar de' fichi in punta. [Val.] Dire il fico fico. Modo proverb. che vale Chiamar le cose co' nomi loro. Buonarr. Ajon. 2. 103. Si usava allora uno stil di parlare, Che diceva 'l pane pane e 'l fico fico. Il fico vuol aver due cose, collo d'impiccato e camicia di furfante; detto così, perchè quando è ben maturo, torce il collo e si piega, e la pelle screpola. Serd. Prov. (Mt.) Pigliar due rigogoli a un fico; prov. che vale lo stesso che Pigliar due colombi ad una fava. Ciriff. Calv. 1. 35. (C) E certa trappoletta hanno ordinata Di pigliar due rigogoli a un fico. Prov. Quando il fico serba il fico, mal villan serba il panico; pronostico villereccio, Indizio di mala ricolta l'anno vegnente. (C) 26. (Med.) Piccola escrescenza carnosa attaccata a un pedicello, e che presenta qualche somiglianza col frutto così denominato. Si osserva per lo più attorno all'ano e sulle parti genitali esterne. Lib. cur. malatt. (C) Fico è detto carne che nasce intra due natiche, e hae granella quasi come fico. M. Aldobr. Le ventose, che si pongono nelle cosce di fuori, sì son buone a malattia del fondamento, siccome a postema ed a fico, e ad altre malattie che vengono nelle natiche. 27. (Agr.) [Palm.] Fico d'inferno; Specie d'erba che nasce negli argini dei fiumi e ne' luoghi erbosi. Non è toccata dagli anim. nel pascere: gli uccelli, specialm. i calenzuoli, ne mangiano il seme. Il latte di questa pianta, messo su' porri, dice che li consuma. Chiamasi anche Erba diavola, Erba calenzuola. [Palm.] Chiamano Fico d'inferno anche la pianta del Ricino. 28. (Vet.) [Valla.] Tumori più o meno voluminosi, quasi sempre molli, rossi, sanguinosi e fetenti, che si osservano d'ordinario intorno alle aperture naturali del corpo e sugli organi della generazione dei quadrupedi domestici, e più specialmente degli asini e dei muli. [Cont.] Corte, Cavall. 37. Vi dico che vi debbiate guardare principalmente da tutti quelli difetti che porta seco il cavallo naturalmente, e da molti anco che gli accaggiono accidentalmente, come sarebbe a dire… setole, fichi. [Valla.] Dassi anche tal nome ad un'Escrescenza, che sporge frammezzo al fettone. (V. FETTONE.) Cresc. Cr. 9. 56. 1. (C) Avviene che alcuna volta il piè del cavallo si dannifica sotto l'unghia nel mezzo della pianta… della quale lesione, quando l'unghia non si taglia dintorno come si dêe, nasce dal tuello una superfluitade di carne, la quale soprasta la faccia della pianta a modo d'un bozzolo, e però volgarmente fico s'appella. |
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