Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Fallo (senza), Senza dubbio, Di certo, Certo, Certamente, Al certo, Per certo - Senza fallo accerta cosa che non fallirà alla promessa, alla speranza. - «Verrò - Anderò senza fallo.» - Senza dubbio accenna meglio alla titubanza, alla perplessità e tenta rassicurare. La verità viene senza dubbio alla perfine in chiaro; ma per quante peripezie non deve passare talvolta chi aspetta da cotesto fortunato risultamento la propria giustificazione! - Certo, quando non è aggettivo, pare sincope di Certamente; sono ambedue asseverazione di ciò che si espone. Non è mal fatto, certo, o certamente, smascherare l'ipocrita, anche con grave suo danno. - Di certo è più forte; è asseverazione più assoluta. Ve lo dico di certo, cioè ve la do per cosa certa, sicura. - Al certo ha sovente una forma come sospensiva o condizionale, che gli altri non esprimono, almeno così apertamente. Non è al certo sempre utile dire intera la verità; ma è sempre conforme al dovere, all'onore il dirla, e maggiormente quando se ne venga richiesto. - Per certo è somigliantissimo a di certo, quando sia in forma d'avverbio; ma sovente il per resta preposizione e regge allora certo come aggettivo neutro, che val cosa, fatto certo. Credo per certo, tengo, vi do per certo, cioè per cosa certa e su cui non può cadere dubbio.
(Zecchini). [immagine] |
Fallace, Ingannevole, Incerto, Dubbio - Fallace è cosa o persona, che mostra il contrario del vero, o che non accerta o dà nel segno, per infermità di natura, e anche con malizia se parlasi di persone, o anche per difetto di arte; come quando si dice: È un imberciatore fallace, che, cioè, sbaglia molti colpi. Se parlasi di strumento, è per difetto di struttura: Orologio, schioppo fallace. - Ingannevole accenna sempre a malizia, come Promessa ingannevole. - La voce Incerto esprime solamente dubbiezza se la cosa o la persona sarà quello che l'apparenza o la promessa dimostrano, che in questo caso dicesi anche Dubbio; per es.: « Uomo di dubbia fede. » [immagine] |
Dubbio, Dubbiezza, Sospetto - Il Dubbio è la sospensione e incertezza della mente intorno a cosa, la cui verità non è in tutto chiara. - Dubbiezza è il sentimento del dubbio prolungato; lo stato di chi è in dubbio; la qualità estrinseca del dubbio. - «La sua dubbiezza rovina tutte le imprese. - C'è tuttora molta dubbiezza in questa dottrina.» Il Sospetto è opinione dubbia o probabile di futuro danno. - «Vivo in continuo sospetto.» - Ed è anche di cosa passata; ma allora riguarda solo alla opinione senza rispetto a danno. - «Si ha sospetto che quella falsificazione la facesse lui.» [immagine] |
Incerto, Dubbio - Incerto suol dirsi per rispetto alla credibilità e all'evento: la cosa incerta è quella che non dà ragioni sufficienti da crederla vera. - Dubbiosa è quella che non dà ragioni sufficienti da risolversi a farla. Vedute tali differenze, è facile coglier quelle che passano tra la persona incerta e la dubbiosa. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Fallo (senza), Senza dubbio, Di certo, Certo, Certamente, Al certo, Per certo - Senza fallo accerta cosa che non fallirà alla promessa, alla speranza: verrò, anderò senza fallo. Senza dubbio accenna meglio alla titubanza, alla perplessità, e tenta rassicurare: la verità viene senza dubbio alla perfine in chiaro; ma per quante peripezie non deve passare talvolta chi aspetta da cotesto fortunato risultamento la propria giustificazione! Certo, quando non è aggettivo, pare sincope di certamente; sono ambedue asseverazione di ciò che si espone: non è mal fatto, certo, o certamente, smascherare l'ipocrita, anche con grave suo danno. Di certo è più forte; è asseverazione più assoluta: ve lo dico di certo, cioè ve la do per cosa certa, sicura. Al certo ha sovente una forma come sospensiva o condizionale, che gli altri non esprimono, almeno così apertamente; non è al certo sempre utile dire intera la verità; ma è sempre conforme al dovere, all'onore il dirla, e maggiormente quando se ne venga richiesto. Per certo è somigliantissimo a di certo, quando sia in forma d'avverbio; ma sovente il per resta preposizione e regge allora certo come aggettivo neutro, che val cosa, fatto certo: credo per certo, tengo, vi do per certo, cioè per cosa certa e su cui non può cadere dubbio. [immagine] |
Dubbio, Dubbiezza, Sospetto, Diffidenza, Dubitazione, Dubbietà, Oscurità - Dubbiezza è lo stato di dubbio che può prolungarsi per un tempo più che discreto, ed esser causa di più dubbii successivi. Dubitazione è l'atto o l'esercizio del dubbio, del dubitare: nello stato di dubbiezza si hanno, o si va dietro a lunghe dubitazioni che invece di sciogliere il dubbio non fanno che accrescerlo. Dubbietà è lo stato o la qualità della cosa dubbia: si usa per altro rarissimamente, poichè nelle cose dubbie più si riflette al sentimento che risvegliano in noi, che non all'astrazione delle cose medesime. Il dubbio nasce da sè; il sospetto, per essere così qualificato, ha bisogno del concorso della volontà: perciò ne' casisti il secondo è considerato come colpa, il primo, no; mi nasce il dubbio che un tale sia un ladro; fin qui non c'è male, perchè non son risponsale de' pensieri che spontanei mi sorgono in mente; ma se accarezzo questo dubbio, e da qualche apparenza, che può essere fallace, son indotto a concepirne un sospetto, che è un principio di giudizio, mi faccio reo di sospetto per lo meno precipitato. Dal dubbio, e più ancora dal sospetto nasce la diffidenza; l'oscurità cagiona il dubbio: la diffidenza si concepisce verso le persone; l'oscurità si trova nelle cose, e più che in altre ne' scritti, ne' discorsi, nelle formole. Il dubbio è il cancro che rode molti de' moderni pensatori; da qui l'oscurità dei loro pretesi raziocinii: il solo sospetto che i loro sofismi non abbiano almeno la scusa della buona fede, deve far nascere in noi una salutare diffidenza intorno ai loro sistemi. [immagine] |
Dubbio, Dubbioso, Incerto, Non certo, Problematico, Ambiguo, Sospetto, Equivoco, Amfibologico (negozio, pensiero ecc., e anche persona) - Cosa dubbia è quella che a prima vista non appare chiara o schietta: ha quasi senso di doppio per infinto, che cioè sotto una certa apparenza nasconda tutt'altro: dubbioso dà più da dubitare non in quanto a sè intrinsecamente, ma alla riuscita, sulla quale circostanze anche estranee possono influire: un troppo largo partito è sempre cosa dubbia; un troppo bel progetto, cosa dubbiosa: questo ultimo è affinissimo ad incerto, il quale però dice di più e ritrae l'incertezza sua più specialmente da cause estranee e non prevedibili; è incerta l'ora della morte. Non certo è un'asserzione negativa che non dice più di quello che esprime; anzi dice talvolta meno, perchè l'uomo rattenuto da una certa esitazione per l'esperienza de' casi contrarii esita ad accertare positivamente; onde dicendo: questa cosa non è certa, pare voglia significare che lo è quasi, o almeno assai probabile. Problematico è ciò che è avvolto o in una formola scientifica, o in un certo mistero la cui soluzione o spiegazione non è dato a tutti afferrare o vedere. Ambiguo, discorso, pensiero che ha due sensi, due intenzioni affatto opposte, o tra loro ben differenti; ambigua parola, che ha due significati, e anche più: erano ambigue le risposte che gli antichi oracoli davano ai loro consultatori. Sospetto è più di dubbio; cosa dubbia può farci arretrare da sè; cosa sospetta, deve. L'equivoco talvolta è proprio nel discorso, nella proposizione; talvolta ve lo trova chi non ha acume sufficiente a discernerne il vero senso: l'equivoco nasce talvolta impensatamente; l'ambiguità è talora introdotta o lasciata nel discorso appositamente. L'anfibologia, dice il Bauzée, è una specie d'equivoco, ma più visibile, più compito. Nell'equivoco è dubbio, ma con un po' d'attenzione non è difficile il toglierlo. Il noto verso: Ajo te, Æacida, Romanos vincere posse, è anfibologia. Quando non si sa in un costrutto quale sia il primo caso e quale il quarto, ma l'uno e l'altro può prendersi e pel quarto e pel primo, allora c'è anfibologia. L'equivoco sta sempre nel senso, l'anfibologia nel costrutto. [immagine] |
Dubbio, Dubbioso, Incerto, Non certo, Irresoluto, Esitante, Sospeso, Perplesso (uomo) - Dubbio indica lo stato momentaneo della mente quando fra due o più determinazioni non sa per quale decidersi: dubbioso indica una più lunga permanenza in questo stato e poi quasi un'abitudine. L'uomo può esser dubbio nello scegliere una carriera o uno stato; ma all'uomo dubbioso sfuggono le migliori occasioni. L'irresoluto è più avanti del dubbioso nella risoluzione del suo problema, e non gli manca appunto più altro che questa: non pesa più le condizioni o le circostanze della cosa, ma piuttosto le conseguenze, e tituba nel risolvere. L'esitante pare non volere, o non sapere, e anco non potere sortire dal dubbio: l'esitazione è come un punto d'arresto, per cui un si trattiene dal far cosa per timore di non farla bene; ma questa non può durare: esita anco chi per un certo smarrimento d'animo non sa dire o fare cosa di cui per altra parte è persuaso. Sta sospeso chi teme di cadere in fallo e vede questo come un precipizio a cui sta sopra e nel quale non vorrebbe sdrucciolare. Perplesso indica dubbiezza per confusione d'idee o di sentimenti, di affezioni tra essi lottanti. Il dubbio osserva con occhio penetrante.; il dubbioso esamina, pesa, temporeggia; l'irresoluto cerca una conclusione, l'esitante un'uscita, il sospeso un appoggio o un consiglio, il perplesso un lume che lo rischiari, una guida che lo scorti nel labirinto de' suoi pensieri. L'incerto può essere ben vicino alla verità e non mancargli che un'ultima asserzione per comprenderla tutta; il non certo è in istato quasi negativo affatto, ed è invece ben prossimo alla certezza del contrario. Nell'incertezza si può rischiare; nella non certezza non si dovrebbe: il guadagnare al giuoco è incerto, eppure si giuoca; non certo, è quasi essere certo non, o di non; perciò chi giuoca senza sapere giuocare non solo è incerto di guadagnare, ma quasi assolutamente non certo, o certo di non guadagnare. [immagine] |
I commenti devono essere in tema, costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Non sono ammessi commenti "fotocopia" o in maiuscolo.