Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Eretto, Ritto, Rizzato, Dritto - Ritto, chi non è nè coricato, nè seduto, nè sdraiato, nè accoccolato, nè in altra qualsiasi posizione che dallo stare ritto in piedi differisca. Dritto, chi o che non è storto, deviante, pendente. Rizzato, chi o che cambiò posizione mettendosi nella verticale, e ciò per virtù o forza propria, o per mano o coll'aiuto altrui: mi son rizzato; quando l'ebbi rizzato, o aiutato a rizzarsi, sono frasi d'uso comune. Eretto, come participio di erigere affine a fabbricare, meglio dicesi di monumenti che da terra si elevino e stiano. Ritto sta anche uno storto, sbilenco o gobbo, che dritti non sono. Dritto sta ancora un muro, resto di edifizio; una colonna, un avanzo di monumento che non sia ancora caduto a terra, e che certamente eretto di recente non è. Stare ritto ritto è stare stecchito e come palo: star dritto vale non cadere, tanto materialmente che moralmente; dicesi: un tale si tiene dritto per miracolo, non si sa come. [immagine] |
Dirizzato, Diretto, Indiritto, Indirizzato, Drizzato, Ritto, Rizzato, Raddrizzato, Ridirizzato, Addirizzato, Eretto, Dritto - Dirizzato e drizzato dicesi di cosa già storta e che si è resa dritta: si drizza cosa malleabile, come un fil di ferro e cose simili. Ritto è chi sta in piedi; rizzato è chi s’è messo in piedi da seduto o sdraiato che prima era. Dritto è chi non è storto, nè gobbo, nè sbilenco; però si dice tanto d’uomo che di cose: muro, via, intenzione dritta ecc. Eretto è ciò che fu elevato in posizione verticale; dicesi dei monumenti; nell’erigere però sembra essere inclusa anche l’idea di dedica, d’intitolazione in onore o memoria di cui si erige: tempio eretto alla Madonna; arco di trionfo all’eroe; statua, monumento all’uomo grande; l’idea d’altezza nell’essere a cui si erige, e di elevazione del nostro pensiero a lui son rappresentate dall’altezza, dalla posizione verticale del monumento. Diretti a un luogo si è da sè, per volontà e impulso proprio: diretti negli affari, nelle liti, nelle cose dell’anima, da persona intelligente, o che crediamo essere tale; dagli avvocati, dal confessore e simili. Indirizzati si è da sè, e da altri: la direzione sta molte volte soltanto nella volontà, nell’intenzione; ma ciò non basta: un pellegrino per es. è diretto a Roma, ma non sa la strada: prende quella direzione, e poi cammin facendo va via via chiedendo indirizzo di paese in paese tanto che vi giunge: perciò indirizzare è non solo indicare il punto, ma mettere sulla strada e dar norme per seguitarla; e come ha senso traslato, si può dire che la filosofia indirizza l’uomo nella ricerca del vero, del buono, del bello; che gli institutori devono avere per primo ufficio non un insegnamento empirico, superficiale, ma bensì l’indirizzare con norme larghe, generali, giuste sul cammino della scienza, della virtù; talchè il precetto, anche morta la voce del maestro, sia sufficiente indirizzo a proseguire da sè nell’intrapresa carriera. Indiritto, dice Tommaseo, è la voce dell’uso; non ha senso traslato come indirizzare: onde diciam bene indirigersi verso un luogo; lettera indiritta; ma non indirigere altrui. Raddrizzato è più forte di dirizzato e drizzato: pare che indichi resistenza maggiore: poi si raddrizza ciò che era già dritto, o doveva essere, e che per accidente od incuria è andato incurvandosi, bistorcendosi: perciò ha senso traslato, poichè nell’ordine morale forse più cose, e più essenziali a raddrizzarsi, vi sono che non nell’ordine fisico: quante idee storte, quanti usi, quante costumanze, quanti pretesi diritti, quanti torti, diciamolo in una parola, da raddrizzare! Ridirizzare, poco usato, ma pure assai proprio, è dirizzare di nuovo. Addirizzare non ha che senso materiale; addirizzare il corso d’un fiume, la direzione d’una strada; addirizzare un campo; da questo potrebbe venire la dirizzatura di cui s’è discorso nel precedente articolo. [immagine] |
Destro, Diritto, Dritto, Ritto - «Se v'han sinonimi nella lingua, certo son questi. Pure c'è da notar qualche caso, in cui l'uno non si potrebbe all'altro sostituire. Destro, intanto, è più acconcio in certi luoghi. Il Figlio, diciamo, siede alla destra del Padre; e non si direbbe altrimenti. Fianco, lato dritto non si direbbe, ma destro. Destra è sostantivo, per mano, senza che vi si sottintenda il contrapposto con sinistra: diritta e dritta suppone sempre un contrapposto. Diritta si usa d'ordinario elitticamente, e sottintendesi mano o parte. Così, diciamo voltare a diritta, piegare a diritta; avere, dar la diritta al passeggio, in carrozza, a sedere. Mano diritta, piè diritto è meno dell'uso che man diritta, piè diritto. Parte diritta, fianco diritto non suonerebbe bene. Ritto, in senso di destro, non soffre elissi che molto di rado: e non s'accoppia che a mano. Mano ritta, diciamo; non piè ritto, nè lato ritto. Ritto, dritto, diritto, non si prepongono al sostantivo; destro sì. Nessuno direbbe: ritta mano, dritta parte, diritto lato». Tommaseo. [immagine] |