Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- Secondo la tradizione, i Re Magi portarono in dono oro, incenso e mirra.
- Per il mio compleanno ho ricevuto un dono meraviglioso, una macchina nuova fiammante.
- Amore mio ti dono ciò che ho di più caro la mia vita.
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Citazioni da opere letterarie |
La Storia di Elsa Morante (1974): Ninnuzzu, quell'estate, portava delle camicie con disegni a fiorami e a molti colori, venute dall'America, e acquistate a Livorno. E tre camicettine simili le portò in regalo pure a Useppe. Non si scordò nemmeno di Ida, recandole in dono degli asciugamani con sopra stampato R.A.F. e delle pantofole di paglia africane. Inoltre, le regalò un portacenere-réclame, di metallo che pareva oro, rubato da un albergo.
Colombi e sparvieri di Grazia Deledda (1912): I suoi saluti frequenti, i suoi sorrisi ambigui, che talvolta mi sembravano beffardi, tal'altra pieni di tenerezza, mi destavano un senso di mal essere. Ella mi mandava spesso regali di frutta, carne, dolciumi. La vecchia serva scalza dal corto viso egiziano, con le gonne rigide e la cuffia lunga, veniva a passi silenziosi con un piatto sotto il grembiule. Lentamente, quasi con mistero scopriva il dono.
Anima sola di Neera (1895): Sopratutto mi attirava una piccola immagine, dono della superiora, una delicata incisione che rappresentava un giovinetto inginocchiato sopra una nuda croce in mezzo a un paesaggio sublime, tenendo alzate le mani e il volto con una tale intensità di passione che, dimenticando affatto il soggetto quale appariva a' miei occhi, ero rapita nel mistero di quell'amore doloroso e non potevo gettarvi sopra lo sguardo senza una fortissima commozione. Io ho amato per lungo tempo quel giovinetto, inginocchiato accanto a lui sulla sua croce, alzando come lui le braccia a un sogno divino e lontano. |
Libri |
- Il dono di Humboldt (Scritto da: Saul Bellow; Anno 1975)
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per dono |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: cono, dino, dodo, dogo, dolo, domo, dona, dong, doni, dopo, doro, doso, doto, fono, mono, nono, sono, tono. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: aoni, bona, bond, bone, coni, eone, eoni, foni, font, gong, ione, ioni, nona, none, noni, pone, poni, pony, toni, zona, zone. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: don. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: odono. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si possono ottenere: nodi, nodo. |
Parole con "dono" |
Finiscono con "dono": odono, ardono, bidono, bidonò, cadono, cedono, godono, ledono, radono, ridono, ridonò, rodono, vedono, condono, condonò, credono, elidono, eludono, erodono, evadono, fendono, fondono, mordono, pendono, perdono, perdonò, prudono, rendono, scadono, siedono, ... |
Contengono "dono": sindonologa, sindonologi, sindonologo, odonomastica, odonomastici, odonomastico, sindonologhe, sindonologia, sindonologie, odonomastiche. |
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Parole contenute in "dono" |
don. |
Incastri |
Inserendo al suo interno ria si ha DOriaNO; con cime si ha DOcimeNO; con leva si ha DOlevaNO; con lori si ha DOloriNO; con marò si ha DOmaroNO; con mina si ha DOminaNO; con mini si ha DOminiNO; con raro si ha DOraroNO; con sarò si ha DOsaroNO; con taro si ha DOtaroNO; con over si ha DoverONO; con manda si ha DOmandaNO; con mandi si ha DOmandiNO; con minava si ha DOminavaNO; con mandava si ha DOmandavaNO; con polisti si ha DOpolistiNO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "dono" si può ottenere dalle seguenti coppie: docenti/centino, docile/cileno, dodi/dino, dogi/gino, dolessi/lessino, doleva/levano, dolevi/levino, doma/mano, domanda/mandano, domandava/mandavano, domandi/mandino, domasti/mastino, domatrici/matricino, domatura/maturano, domi/mino, domina/minano, dominava/minavano, domini/minino, domo/mono, dorici/ricino, dorifora/riforano... |
Usando "dono" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: aldo * = alno; andò * = anno; ardo * = arno; cedo * = ceno; * nodi = dodi; * nodo = dodo; * nolo = dolo; * noma = doma; * nomi = domi; * nori = dori; * nota = dota; * note = dote; * noti = doti; * noto = doto; * nove = dove; fado * = fano; fido * = fino; lido * = lino; modo * = mono; nodo * = nono; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "dono" si può ottenere dalle seguenti coppie: dora/arno, doro/orno. |
Usando "dono" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * onta = dota; * onte = dote; * online = doline; * ontano = dotano. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "dono" si può ottenere dalle seguenti coppie: cedo/noce, cinedo/nocine, dodo/nodo, lido/noli, lodo/nolo, madido/nomadi, nido/noni, nodo/nono, rido/nori, strido/nostri, vado/nova, vedo/nove. |
Usando "dono" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: noce * = cedo; nodo * = dodo; noli * = lido; nolo * = lodo; noni * = nido; * cedo = noce; * dodo = nodo; * lido = noli; * lodo = nolo; * nido = noni; * nodo = nono; * vado = nova; * vedo = nove; nori * = rido; nova * = vado; nove * = vedo; ora * = radon; nocine * = cinedo; nomadi * = madido; * cinedo = nocine; ... |
Lucchetti Alterni |
Usando "dono" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: alno * = aldo; anno * = andò; arno * = ardo; ceno * = cedo; * dino = dodi; * gino = dogi; * mano = doma; * mino = domi; * sano = dosa; * seno = dose; * sino = dosi; * tino = doti; fano * = fado; fino * = fido; lino * = lido; seno * = sedo; vano * = vado; acino * = acido; amino * = amido; arino * = arido; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "dono" (*) con un'altra parola si può ottenere: ai * = adonio; ara * = adorano; ari * = adorino; * led = dolendo; atta * = adottano; atti * = adottino; celi * = cedolino; * enti = denotino; * erga = derogano; * etna = detonano; * arno = donarono; * atre = donatore; * atri = donatori; inie * = inidoneo; roar * = rodarono; ambra * = adombrano; arava * = adoravano; perni * = perdonino; premi * = predomino; sonar * = sondarono; ... |
Rotazioni |
Slittando le lettere in egual modo si ha: sede. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Dono, Donativo, Regalo, Donazione - Dono e Regalo sono verbali di Donare e Regalare, e le differenze si raccolgono da questi verbi (V. 1050). - Donativo è dono, direm così, pubblico, di più cose e di gran valuta tutte insieme. - «Fece un ricco donativo al popolo.» - La Donazione è atto solenne, fatto spontaneamente con pubblico atto, o di capitali o di possessioni, o a persone private o a corpi morali. [immagine] |
Offerta, Oblazione, Dono - Offrire non è Dare, ma Voler dare, e per conseguenza presentare la cosa a cui si vorrebbe dare: si fa l'Offerta di un servigio, di danari o d'altro per atto di cortesia, per omaggio, per regalo, ecc. - Se non si offre soltanto, ma se effettivamente si dà, non è più offerta, ma dono. Che questo sia il vero senso di Offerta si vede chiaro anche dal senso religioso: si offre a Dio l'elemosina che si fa ai poveri; si offrono le tribolazioni della vita, le mortificazioni che appositamente si fanno: l'Oblazione è offerta più solenne, e parmi più intiera, più sincera della semplice offerta. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Offerta, Oblazione, Dono - Offrire non è dare, ma voler dare, e per conseguenza presentare la cosa a cui si vorrebbe dare: si fa l'offerta di un servigio, di danari o d'altro che a chi si vuole; se non si offre soltanto, ma se effettivamente si dà, non è più offerta, ma dono: che questo sia il vero senso di offerta si vede chiaro dal senso anche religioso, si offre a Dio l'elemosina che si fa ai poveri, si offrono le tribolazioni della vita, le mortificazioni che appositamente si fanno. L'oblazione è offerta più solenne, e parmi più intiera, più sincera della semplice offerta. [immagine] |
Dono, Presente, Donazione, Donagione, Donativo, Donoro, Regalo, Largizione; Donare, Dare, Presentare, Offrire - Si può far dono di cosa che sia lontana; il presente, come suona e significa la parola, deve, nel darsi, venir presentato alla persona cui si vuol dare: nel dono pare che vi sia maggiore generosità; nel presente invece può essere l'idea di cattivarsi l'attenzione o la benevolenza di colui al quale si fa: si presentano anche i semplici omaggi, le proteste di rispetto: si dà il cuore, la fortuna, la vita. Donazione è dono solenne e per atto legale o giudiziario: la donazione dev'essere di una certa rilevanza se ha da meritare la spesa e l'apparato di quest'atto. Donagione è dell'uso toscano, dice Tommaseo, e men solenne e legale della donazione; è più rilevante del dono. Donora si dicono specialmente que' regali che fa lo sposo alla sposa nell'atto del matrimonio. Donativo è termine famigliare; si fanno di cose di poco prezzo intrinseco, ma di un valore grande, se è relativo all'affetto di chi dà e di chi riceve: si fanno fra stretti parenti e fra amici intrinseci, corrispondono ai petit prèsents, che, secondo i Francesi, entretiennent l'amitiè. Il regalo ha da essere di cosa appariscente e fatto con una certa pompa e in certe circostanze solenni: talvolta il regalo non è di cosa tale da potersi considerare come un dono; un caro amico viene d'improvviso a pranzo da voi; ei, se v'è caro davvero, vi fa un regalo. Largizione è dono che il ricco fa al povero; è prova di generosità e di buon cuore; è elemosina abbondante, fatta di cuore, e quasi maggiore di quanto le forze non paiono permettere: quasi come se uno, così facendo, andasse più in là delle possibili e naturali sue forze. Donare è proprio far dono altrui di cosa già nostra: dare ha molti altri sensi: si danno tante cose che doni non sono: si danno busse, consigli, risposte ecc. Si dà nel porgere, nel vendere: nell'urtare si dà dentro. Presentare, in questo senso, è porgere il dono, il regalo che si vuol fare; è unire alla cosa data l'atto positivo del donare. Offerire è un presentare, nel dubbio ancora che altri accetti: si offre un pranzo, la propria servitù, le scuse, una somma, ma non si sa se verranno queste cose ricevute o aggradite; talvolta offerire val proprio il presentare; ma unendo al presente la preghiera viva della voce e dell'atto supplichevole, acciò il presente riesca o più accetto o faccia maggior impressione sull'animo di chi l'ha da ricevere, unendovi un atto di umiliazione, di rispetto, di ossequio, di supplica o di confidenza, secondo il caso. [immagine] |
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