Il Castello di Brivio di Cesare Cantù (1878): Così un mese durò, così due, contenta e spossata della sua resistenza. Ma troppo rozzi erano que' battaglieri; troppo era lunga la lontananza; troppo lusinghevoli i Trovadori. Una volta Ermellina s'affacciò alle dipinte vetriate del balcone — guai, o fanciulle, al primo passo! - un'altra le aperse; poi vi dimorò alquanto: la sera seguente uscì sul verone al discoperto: che più? discese alla porticella di soccorso che riesce sul lago, e tolse dentro l'amoroso. — Sentenziatela voi, leggiadre donne, che per prova intendete amore.
L'isola di Arturo di Elsa Morante (1957): In seguito, quei religiosi si trasferirono altrove, e la casa cessò di far parte delle proprietà della chiesa. Per un certo tempo, durante e dopo le guerre del secolo scorso, essa ospitò delle compagnie di militari; poi rimase abbandonata e disabitata abbastanza a lungo; e infine, circa mezzo secolo fa, venne acquistata da un privato, un ricco spedizioniere amalfitano di passaggio a Procida, il quale la adibì a propria abitazione, e vi dimorò in ozio per trent'anni.
Il piacere di Gabriele D'Annunzio (1889): Dimorò a Firenze, dove il principal ramo della sua stirpe continuava a fiorire; ed ebbe a secondo maestro Piero di Cosimo, quel giocondo e facile pittore, forte ed armonioso colorista, che risuscitava liberamente col suo pennello le favole pagane. Questo Giusto fu non volgare artista; ma consumò tutto il suo vigore in vani sforzi per conciliare la primitiva educazione gotica con il recente spirito del Rinascimento. |