La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Eravamo giunti dinanzi alla porta di casa della signora Malfenti. Egli non aveva più ritrovato l'aspetto di gioia per il divertimento di alcune ore che l'aspettava e, finché rimase con me, conservò stereotipata sulla faccia l'espressione del dolore cui io l'avevo richiamato. Ma prima di lasciarmi, trovò uno sfogo in una manifestazione d'indipendenza e — come a me parve — di rancore. Mi disse ch'era veramente stupito di scoprire in me un tale amico. Esitava di accettare il sacrificio che gli volevo portare e intendeva (proprio intendeva) ch'io sapessi ch'egli non mi riteneva impegnato in alcun modo e ch'ero perciò libero di dare o non dare.
Resurrezione di Elena Di Fazio (2021): Polizzi si sfilò il cappello, rivelando una testa pelata e lucida, e se lo poggiò in grembo. «Una volta Philip K. Dick incontrò Herbert Gold a un party letterario. Gold gli lasciò il proprio biglietto da visita, su cui aveva scritto: “Al collega Philip K. Dick”. Dick conservò quel pezzo di cartoncino per anni e anni, finché fu tanto sbiadito da risultare illeggibile. In proposito disse: “Ecco cosa significava, a quei tempi, trattare con cortesia uno scrittore di fantascienza”. Saranno passati cent'anni, ma la situazione non è esattamente cambiata. Quindi suppongo che debbano sorprendermi entrambe le cose.»
Alla zappa! di Luigi Pirandello (1902): Rimasto solo, prese la tonaca, la spazzolò, la ripiegò diligentemente, la baciò; raccattò da terra la fibbia d'argento e la baciò; la calotta e la baciò; poi si recò ad aprire una vecchia e lunga cassapanca d'abete che pareva una bara, dov'erano religiosamente conservati gli abiti dei tre figliuoli morti, e, facendovi su con la mano il segno della croce, vi conservò anche questi altri, del figlio sacerdote – morto. |