Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- Zio Umberto ha acquistato due cavalli ad Alessandria.
- Mia cugina porta i suoi cavalli a gareggiare all'ippodromo.
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Citazioni da opere letterarie |
Carthago di Franco Forte (2009): Era indeciso su cosa ordinare ai suoi uomini, se farli ripiegare verso l'accampamento romano per cercare la salvezza insieme alle retrovie, già pronte alla fuga, oppure se incitarli a dare man forte ai loro compagni, tuffandosi nella mischia feroce che si era scatenata fra le urla degli uomini, i nitriti dei cavalli e i barriti degli elefanti.
Il resto di niente di Enzo Striano (1986): I cavalli andavano di buon passo ai fischi del postiglione, nonostante la via s'inerpicasse. Ora si succedevano cipressi, frassini, pioppi, ancora nel rigoglio dell'estate recente. E vecchi casali stonacati, osterie con festoni di salami, formaggi, inghirlandate da curiose pallottole lisce, color del burro.
Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (1940): «Che peccato! Parto con la mamma e la Giorgina fra tre giorni, staremo via qualche mese, credo» all'idea si animava gioiosamente. «Andiamo in Olanda.» «In Olanda?» La ragazza adesso parlava del viaggio, entusiasmandosi tutta, degli amici con cui sarebbe partita, dei suoi cavalli, delle feste che c'erano state in carnevale, della sua vita, delle sue compagne, inconsapevole di Drogo. |
Canzoni |
- Cavalli alati (Cantata da: Alberto Cheli; Anno 1979)
- Cavalli bianchi (Cantata da: Little Tony; Anno 1974)
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cavalli |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: cavalla, cavalle, cavallo, cavilli. Con il cambio di doppia si ha: cavassi. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: avalli. Altri scarti con resto non consecutivo: cavai, cavi, calli, cali, vali. |
Parole con "cavalli" |
Iniziano con "cavalli": cavallina, cavalline, cavallini, cavallino. |
Finiscono con "cavalli": accavalli, cacicavalli, caciocavalli, mazzacavalli. |
Contengono "cavalli": accavallino, accavalliamo, accavalliate. |
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Parole contenute in "cavalli" |
ava, cava, valli, avalli. Contenute all'inverso: lava. |
Incastri |
Inserendo al suo interno cica si ha CAcicaVALLI. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "cavalli" si può ottenere dalle seguenti coppie: cavasti/stilli, cavata/talli, cavati/tilli, cavatine/tinelli, cavatore/torelli, cavava/valli, cavavi/villi, cavavo/volli, cavalca/cali, cavalcavia/caviali, cavalcavo/cavoli, cavalchi/chili, cavalco/coli. |
Usando "cavalli" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: bucava * = bulli; brucava * = brulli; mantecava * = mantelli; * ione = cavallone; * ioni = cavalloni. |
Lucchetti Alterni |
Usando "cavalli" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: bulli * = bucava; * tilli = cavati; * villi = cavavi; * volli = cavavo; brulli * = brucava; * cali = cavalca; * coli = cavalco; * stilli = cavasti; * chili = cavalchi; * tinelli = cavatine; * torelli = cavatore; * cavoli = cavalcavo; mantelli * = mantecava; * caviali = cavalcavia. |
Sciarade incatenate |
La parola "cavalli" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: cava+valli, cava+avalli. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "cavalli" (*) con un'altra parola si può ottenere: * era = cavalleria; * ere = cavallerie. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Corbelleria, Stivaleria, Minchioneria, Castroneria, Cose da cavalli - Sono tutte voci significative di errori, o di cose men che vere e gravi, o fatte o dette da qualcuno; solo c'è divario per la maggiore o minor gravità. - La Corbelleria è leggiera, e ha spesso del piacevole e del bizzarro. - «Dice un monte di corbellerie e diverte tutti.» - Un po' più grave è Stivaleria, e in essa ci è vero e proprio errore. - La Minchioneria è anch'essa errore; ma procede da cortezza di intelletto o da mancanza di esperienza. - Castroneria è più grave di tutte, quasi dicendo Cosa da farla solo un castrone; come in questo caso pure suol dirsi Cose da cavalli; per es.: «In quel libro ci sono cose da cavalli.» [immagine] |
Febbre, Febbrone, Febbretta, Febbrettina, Febbricone, Febbrucciaccia, Febbre da cavalli - Febbre è il positivo, e gli altri non sono se non diminutivi, o accrescitivi, ma con divario di significato. - Febbrone è febbre grave e violenta di malattie infiammatorie, ma di non lunga durata, che per iperbole suol dirsi anche Febbre da cavalli. - La parola Febbricone significa febbre assai grave, non sempre infiammatoria, e spesso di natura maligna. - La Febbretta è generalmente febbre non violenta, ma quasi continua, che si dà nelle malattie di consunzione. - Febbrettina è febbre leggiera ma continua, la quale induce sospetto di grave malattia latente. - Febbrucciaccia è febbre non molto violenta; ma che è sinonimo di esito funesto della malattia che la cagiona. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Ballo di cavalli - Leggesi in Plinio, che ai Sibariti si deve l'invenzione del ballo dei cavalli. Secondo Aristotele, Ateneo ci dice che i Crotoniati, i quali facevano la guerra a quel popolo, essendosi accorti dell'attenzione che da essi si dava ad ammaestrare i cavalli, fecero segretamente imparare alle loro trombette le arie dei balli che i Sibariti facevano eseguire da quei docili animali. Nel momento della carica, quando si mosse la loro cavalleria, i Crotoniati suonarono tutte quelle arie diverse, ed allora i cavalli sibariti invece di seguitare i movimenti che da loro volevano i cavalieri che avevano addosso, si misero a ballare, e i Crotoniati li fecero a pezzi. Queste sorta di balli si sono rinnovate nei tempi della cavalleria, ed in quasi tutti i carroselli vi erano balli di cavalli che formavano parte di quei magnifici spettacoli. I due più bei balli di tal genere di cui s'abbia cognizione, furono quelli eseguiti in Firenze, il primo nel 1608 e l'altro nel 1613. [immagine] |
Ferrare i cavalli - I Greci non conoscevano l'arte di ferrare i cavalli. Nessun passo di Omero lo dà ad intendere, e Zenofonte stesso nel suo libro sul modo di governare i cavalli non parla della ferratura. I Romani per i primi conobbero quest'uso, ma esso non divenne generale se non sotto l'impero di Severo. Fabbretti, il quale pretende aver esaminato tutti i cavalli rappresentati sui marmi, dichiara non averne veduto mai uno che fosse ferrato. Suetonio ci dice che il lusso di Nerone era tale ch'ei non viaggiava mai senza avere al suo seguito almeno mille vetturali le di cui mule erano ferrate d'argento. Plinio assicura che i ferri di quelle di Poppea moglie di questo imperatore erano d'oro. In Francia il primo cavallo ferrato su nel 481. quello del re Childerico. In passato non vi si adopravano i chiodi, e soltanto si legavano i ferri con qualche oggetto all'incirca come si fa delle scarpe. [immagine] |
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