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Consigli Regali: Come dare gli auguri |
Informazioni di base |
La parola augurio è formata da sette lettere, cinque vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: au-gù-rio. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con augurio per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La balia di Luigi Pirandello (1903): Gli avevano imposto, come un augurio, questo bel nome superlativo. – Grazie! – ma, proprio, nella vita, non aveva trovato mai di che dichiararsi, non che felice, ma neppure appena appena contento, il signor Ramicelli. Guadagnava otto lirette al giorno, che gli sarebbero bastate forse, se non avesse avuto un vizietto… un certo vizietto… Sino al confine di Grazia Deledda (1910): Nonostante questo augurio ella se ne andò col cuore in tumulto e il viso in fiamme. Non era stata assolta! Le pareva d'essere scomunicata, e per tre giorni visse come un delinquente che ha commesso un delitto inutile ed ha paura di essere scoperto. Digiunava, pregava, si nascondeva: china sul merletto che pareva uscir dalle sue piccole mani per un fenomeno naturale, come le foglie dalla tenera fronda, ella sudava, impallidiva e provava dei capogiri; e il desiderio di veder Priamo e il rimorso per questo desiderio la struggevano lentamente. La sera del terzo giorno ella scese nell'orto e dovette appoggiarsi all'elce, tanto si sentiva debole e sfinita. Daniele Cortis di Antonio Fogazzaro (1906): «Sollecito di obbedirvi, non ho considerato, ho sdegnato considerare il pericolo che troppo aperte e ardite dichiarazioni mi togliessero l'onore di entrare col vostro suffragio in Parlamento. Io ho fatto in quella mia lettera una citazione di mal augurio: la frase sullo sviluppo della civiltà cristiana fu scritta dal conte di Cavour in un programma agli elettori di Vercelli, che lo lasciarono sul lastrico. È probabile, se mi si concede un così grande esempio, che mi tocchi la stessa sorte; grato a quelli di voi che mi avranno mantenuta la loro fede, non serberò risentimento alcuno contro chi me l'avrà tolta. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per augurio |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: tugurio. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: auguro, auguri. Togliendo tutte le lettere in posizione pari si ha: agro. Altri scarti con resto non consecutivo: agri, agio. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: augurino. |
Parole con "augurio" |
Finiscono con "augurio": malaugurio. |
Parole contenute in "augurio" |
rio, uri, auguri. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "augurio" si può ottenere dalle seguenti coppie: augura/aio. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "augurio" si può ottenere dalle seguenti coppie: auguravo/ovaio. |
Cerniere |
Usando "augurio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ori * = riauguri. |
Lucchetti Alterni |
Usando "augurio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ateo = auguriate; malo * = malauguri. |
Sciarade incatenate |
La parola "augurio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: auguri+rio. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Augurio, Presagio, Profezia - Augurio è un fatto o un indizio da cui si può argomentare un fausto o infausto avvenire, preso dagli áuguri che nell'antica Roma indovinavano la prospera o la rea fortuna, osservando il canto o il volar degli uccelli; e si trasporta anche a significare espressione di desiderio del bene altrui. - Presagio è il conoscere o argomentare il futuro per acutezza di mente e accorta osservazione dei fatti. - Profezia è annunziare futuri eventi per ispirazione divina. Il popolo, per altro, lo dice abusivamente di ogni predizione fatta a caso. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Augurio, Auspizio, Presagio - Augurio è desiderio espresso in parole onde pregar bene, o felice esito in qualche impresa: è eziandio indizio preso da qualche fortuita circostanza; v'auguro buon viaggio; la vostra venuta mi è di buon augurio; dalla mia caduta auguro male pel seguito dell'impresa. Auspizio è circostanza di persona o di cosa; ma più di quella che può veramente giovare o nuocere: cominciare sotto felici o funesti auspizii; implorare l'auspizio del sovrano. Il presagio, o viene dalla così detta interna voce del cuore, o dalla prudente osservazione delle umane vicende, la quale fa saggiamnete giudicare delle probabilità: l'uomo dotato di esperienza e di fino criterio presagisce fino a un certo segno delle cose avvenire. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
† Augurio - [T.] S. m. Augure, della pers. T. Fior. Ital. 312. |
Augurio - e † AGURIO e † AGURA e † AGURIA. [T.] S. m. Atto dell'indovinare dall'osservazione degli uccelli per divinazione le cose future o nascoste. Arte o Scienza dell'augurare. Oggetto da cui si deduce l'augurio. Segno qualsiasi di cose future o nascoste. Parole o Cenni che significano ad altri l'augurio. Parole o Atti con cui si augura ad altri bene o male, ma bene più spesso.
Maestruzz. (C) Augurio… è detto a garritu avium. T. L'augurio facevasi da certe specie d'uccelli. L'Augurio, più solenne, e aveva sensi più attenenti a religione, che Auspizio. I Lat. accoppiano le due voci; e potrebbesi dire Augurio dell'auspizio; o anco nel più lato senso mod. Dedurre buono o mal augurio dagli auspizi di pers. o di cosa; ma qui Augurio prenderebbe senso di Giudizio o di Presentimento di quel ch'ha a seguire. 2. Più espressam.: la Scienza degli áuguri, il loro Ufizio o Dignità. T. A. Navio eccellente nell'augurio, Flor. = Cant. Carn. 8. 68. (C) E per prodigii, augurii e strología, Predir or fame, or morte, or pace, or guerra. T. Indovinare per augurio, con augurii. – Dare opera all'augurio. In questo senso † Guatare d'augurio. [Camp.] Marc. Pol. T. Turbare gli augurii, Virg., nell'atto del prenderli. – Augurio vero, Cic. 3. In rispetto alla divinità, all'oracolo da cui gli augurii prendevansi. T. Car. En. 3. I santi augurii Spiando, a varii esigli, a varie terre Per ricovro di noi, pensando andammo. G. V. 1. 7. 2. Per agurio e consiglio d'Apóllino (Apollo). – Dá, o padre, l'augurio, e infondi te stesso negli animi nostri, dice Enea supplicando ad Apollo. – Questo è augurio vostro (dice agli Dei patrii Anchise vedendo la stella conducitrice). 4. Per estens. [Giust.] Arrig. da Settim. l. 41. Quando la fortuna ride, tu piangi; quando che piange, tu sollazza: ella sia in ogni tempo tuo augurio (se non s'intenda al modo ant. per áugure). 5. Fatto, Indizio, Circostanza, da cui poter dedurre a qualche modo un fausto o infausto avvenire. Dav. Oraz. Cos. 126. (Nann.) Nel suo nascere si videro molti segni ed augurii del suo principato. 6. Nel senso aff. al lat. Omen, che spesso non riguarda nè il ministero degli áuguri nè idea direttam. relig., ma lo sottintende, come è istinto invincibile dell'umana natura. Car. Lett. 1. 159. (Man.) E lo prego (Dio) a tutte l'ore, che ci possiamo rivedere, ma con miglior vostro augurio, che per lo passato. T. Fare cosa con buono o malo augurio, in gen. Cominciarla bene o male, con speranza o timore, con più o meno probabilità di buono a mal esito. = Fir. As. 41. (C) La qual cosa mi rivoltino i cieli in felice augurio. T. Meglio volgano diremmo oggidì che rivoltino: piuttosto rivoltino o voltino in augurio infelice. T. Quel di Virg. Omen levare potrebbesi rendere: Alleggerir la gravezza del tristo augurio, o sim. T. Questo m'è buono augurio, dice che la cosa stessa di cui parlasi, è segno e prova, anzi principio di bene. M'è di buon augurio, dice ch'io ne deduco speranza e coraggio. M'è d'un buon augurio, dice ancora meno, cioè ch'io ci veggo un de' segni che mi confortano, ma che ne riconosco e ne aspetto degli altri. T. Mal augurio è più spedito che Cattivo augurio, e questo dicesi talvolta di cose minori. Sinistro ha più grave senso talvolta di Cattivo e di Malo, nè l'uso it. gli oppone Destro. Tristo porta, come Cattivo, il superl., ma Pessimo augurio ha più grave senso che il fam. Cattivissimo. Plur. colla desin. in A,secondo il neutr. lat. [Camp.] † Pulc. Morg. 25. Ma benchè nel giardin le triste aguria Apparissin di fuor, non fu sentito Per la città, nè da' baroni in curia. T. Tristo augurio, opposto a Lieto, dice l'impressione che se ne riceve; Sinistro, la cosa più in sè. T. Funesto ha senso gravissimo, e non ha contrap. d'ugual peso; perchè l'uomo misero più sente e presentisce i dolori. Bocc. Fiam. 6. 142. Accendete le misere facelline, e quelle intorno al dilicato letto portate in segno di funesto augurio a' pessimi amanti. T. Fausto e favorevole s'oppone a infausto e a sfavorevole: senonchè sfavorevole augurio pare meno com. Infausto dice più. T. Prospero, in compenso, non ha contrap. T. Ma ad amico augurio contrapporrebbesi o nemico o avverso. T. Portare augurio buono o no. Incontro di buono o mal augurio. [Cam.] Mach. Op. 8. 170. Il primo riscontro che si offerisce agli occhi miei per mio buono augurio, sono i becchini. T. Uccello di mal augurio, non solo nel prop., ma anco pers. che prenunzia disgrazie, o par che le apporti colla presenza sua stessa. T. Fatto, Giorno, Luogo, di buon augurio o no. – Colore, Segno in gen. di mal augurio, Lucan. – Cenno, Silenzio, Quiete d'augurio sinistro. T. Escl. di deprecazione, che talvolta inframmettesi al discorso, a mo' di parentesi. Bentiv. Stor. Tolgane Dio l'augurio. – Dio sperda l'augurio. 7. Più espressam. del sentimento o del giudizio dell'uomo che teme o spera. Cirif. Calv. 2. 66. (C) Fu questa a Irlacon cattiva aguria. Dittam. 2. 2. Tanto dolce diletto n'ebbe al core Del bello agurio in che speranza mise. Bocc. Nov. 42. 9. In se stesso prese buono agurio d'aver questo nome udito. T. Cosa che dá buono o tristo augurio. Col Dare, Ov. T. Prenderne fausto o infausto augurio, Svet. (capere). T. Prender la cosa per buono augurio, o no, è interpretarla più o meno deliberatamente e ad arbitrio. T. Dedurne augurio è più spontaneo e immediato di Trarne. T. Farsene augurio è quasi un creare a sè la cagione di speranza o di tema. [Cam.] Nov. ant. 8. 2. Recolsi (se lo recò) a mal augura. 8. Sottint. gli aggiunti di buono o cattivo, e sim. [Cam.] Cecch. Masc. 1. 4. Vo' avete nome Vittorio, io Imbroglia; Nomi felici e d'augurio. = Franc. Sacch. Op. div. (C) Augurii sono: quando uno fa viaggio e una donnola gli attraversa la via, dice far mal viaggio; o quando apparisce un uccello, s'indovina apparire novità. [Cam.] Magal. Part. 1. 53. Era bene il tacere; perchè, se qualcheduno de' marinai avesse inteso l'italiano, ci avrebbe preso augurio, ed avrebbe gridato. [Cors.] † Cirif. Calv. 1. 105. T. Franc. Sacch. Nov. 48. Recarsi così il ritoccamento de' morti in augurio. Nov. ant. B. 34. E appresso. T. L'ho per augurio, sottint. di bene o di male. 9. Di ubbíe superstiziose; segnatam. presa la specie per il gen. [Cam.] Magal. Part. 1. 55. Diranno che non vi è Iddio, nè diavolo, nè versiera; e poi, fuora dell'occasione di quel discorso, gli troverete pieni zeppi d'osservazioni, d'augurii, d'ubbíe da donnicciuole. [Camp.] † Mil. Marc. Pol. Adorano idoli, e vivono ad augurio di bestie e di uccelli, più che altra gente. Franc. Barb. 81. 20. Gente c'hone (ch'io ho) Trovata viver per agura spesso. T. Nov. ant. B. 34. Vivea molto ad agura, a guisa spagnuola (secondo ubbíe d'augurii). 10. In senso più aff. a Presentimento. Petr. son. 211. (C) Or tristi augurii e sogni e pensier negri Mi dánno assalto. T. La buona speranza è sovente da' proprii augurii ingannata. – Sta, non so come, nelle menti un certo augurio de' secoli che verranno, Cic. 11. Desiderio del cuore; espressione di questo desiderio, sincera o no. Segner. Pred. 15. 1. (C) Quali altri augurii volete voi ch'io qui faccia, se non di prosperità, di vita lunga, di stagioni propizie, di messi liete? T. Augurio di buona salute, Plin., non solo del desiderio espresso, ma del segno in sè. = Segner. Pred. 30. 5. (C) Non altro udiva che applausi alle sue prodezze; augurii di lunga vita… si morì e fe' quei tanti lieti augurii ad un'ora restar bugiardi. T. Dare l'augurio, Ov. E in questo e in altri sensi, Riceverlo. T. Fare mille augurii. T. Mandare, Scrivere gli augurii. T. Accompagnare con gli augurii chi va; dovunque egli sia, con gli augurii seguirlo. T. Augurii del nuovo anno, per il dì natalizio, per le feste. T. Visita, Lettera d'augurio. T. Ell. I miei augurii, Molti augurii, e per tale o tal dì, tale o tale occorrenza, e in gen. T. Augurii intitolansi Componimenti per nozze e simili casi. T. Nel plur. più sovente ha senso di cerimonia, perchè più s'acconcia all'iperb.; ma per desiderare un bene a chi s'ama suonerà più cordiale: Questo è l'augurio ch'io vi fo. |
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