Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per venusto |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: venusta, venuste, venusti, venustà, vetusto. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: venuto. Altri scarti con resto non consecutivo: vento, vesto, veto. |
Parole contenute in "venusto" |
sto. Contenute all'inverso: une. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "venusto" si può ottenere dalle seguenti coppie: venule/lesto, venuta/tasto, venute/testo, venuto/tosto. |
Usando "venusto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * stola = venula; * stole = venule. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "venusto" si può ottenere dalle seguenti coppie: venula/stola, venule/stole. |
Usando "venusto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lesto = venule; * tasto = venuta; * testo = venute; * tosto = venuto. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Elegante, Leggiadro, Bello, Venusto, Colto, Puro, Forbito, Terso (dello stile) - Bello è il più generale, ond'è che racchiude ogni qualità; è l'elogio intero, ma noderato, perciò vero. Elegante riesce lo stile per la sceltezza delle parole, nobili tutte ed elevate, e per la sonorità de' periodi; leggiadro per la vivacità delle immagini; venusto per quella compostezza e severità che mai lascia sfuggir cosa che offenda l'orecchio o il sentimento od il gusto; è la modestia della leggiadria per cui non perde in bellezza, nè trasmoda in nulla; colto riesce, 1° per l'importanza della materia trattata, per le notizie che racchiude, per la pienezza delle idee che ne dimostrano la ricchezza; 2° per quella certa elaborazione di periodo o sceltezza di modi e di parole che fa chiara l'attenzione usata da chi parla o scrive. Puro è lo stile, e più la lingua, che fugge quanto può i neologismi, e non ammette parola o modo straniero; terso è se evita eziandio ogni altro peccato, e purissimo sia da ogni macchia, come da arcaismo, anfibologia, solecismo ecc. Forbito, secondo me, indica un'ultima leccatura che, appunto perchè può mostrare una certa affettazione, può eziandio inchinare a difetto. [immagine] |
Elegante, Gentile, Leggiadro, Venusto - Elegante dicesi de' modi; gentile, dell'animo; leggiadro, dell'aspetto; venusto, delle forme. L'eleganza può essere tutta di convenzione, e consistere in quegli atti di un trattare ricercato, e rilevato da una certa alterezza che con voce meno severa dicesi nobiltà. La gentilezza è quasi l'opposto di cotesta affettata eleganza; il trattare gentile non è, e non può consistere, in atti di pura convenzione; è inspirato dall'animo bennato, dal cuore sensibile che sa benvolere, e cerca di farsi benvolere da altrui: onde, modi eleganti, e maniere gentili. La leggiadria piace di per sè; è quel certo sapore che hanno la bellezza, la gioventù, la grazia riunite; l'eleganza si acquista per l'educazione, la gentilezza si può per pochi momenti simulare; la leggiadria è naturale, ingenita, propria di chi ne è dotato ed è nelle condizioni volute: chi non l'ha e vuol simularla o contraffarla, riesce goffo e disgradevole. La venustà consiste proprio nella bellezza artistica delle forme; nella compostezza della posa. L'eleganza è un pregio; la gentilezza, una virtù; la leggiadria, una qualità; la venustà, un dono. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Venusto - Agg. Che ha venustà. Aureo. Amet. 41. (C) Agli occhi vaghi di lei l'avveniticcio giovane di venusta forma, non simile al rustico animo, apparve. Dant. Par. 32. A cui Cristo le chiavi Raccomandò di questo fior venusto. Lett. Rom. stat. G. C. Colla faccia senza alcuna crespa o macula, la quale è temperatamente venusta. Segret. Fior. Descr. Pest. 436. (M.) Le invidiose vesti contemplare non mi lasciavano il latteo, venusto, e ben raccolto petto, E appresso: Ed io, quantunque per avanti con donna accompagnarmi volto non fossi, vistavi di sì venusto e grazioso aspetto,… con voi sono disposto accompagnarmi. [G.M.] Morg. 28. 119. Egli avea formosa la statura, Largo nel petto e nelle spalle molto; Ne' passi grave e nella guardatura, Nel parlar grazia, e maestà nel volto; La barba lunga e il naso alquanto giusto, L'aspetto degno e tutto in sè venusto. [P.Occell.] Foscol. Graz. Atti e parole D'una venusta immortal luce abbella (Psiche).
2. Senso letter. Stile elegante, venusto, bello. T. Lo Stile elegante è di tutti i generi: grave, faceto, drammatico, narrativo, famigliare. La scelta de' modi più acconci a significare il concetto: ecco la vera eleganza. Può quindi congiungersi con somma severità e parsimonia: anzi la parsimonia è condizione dell'eleganza vera. La Venustà dello stile è più appariscente e piacevole dell'eleganza. Solo i soggetti dignitosi, ameni e piacenti la comportano; nè un Trattato d'astronomia può dettarsi in modo venusto. Bello, abbraccia ogni pregio, e v'aggiunge. Nel Bello stile non sarà tanto visibile più una qualità che un'altra; ma il tutto soddisfà la mente e l'anima; e si conclude che è bello. Tutte le qualità insieme possono non dare bellezza, perchè manca la proporzione, l'unità, l'armonia. Ponere totum è il segreto del bello. Molti chiamano Bello lo stile puro o forbito o elegante. Più alto sta la bellezza; cotesti ne son gli elementi: il difficile è porli insieme, senza che l'uno all'altro sia danno. |
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