Tritare, Stritolare, Triturare, Sminuzzare, Sminuzzolare, Tagliuzzare, Macinare, Polverizzare - Tritare sarebbe come dire tagliare in tre parti o bocconi; e questi poi ancora in tre, e via via, che è poi il triturare, essendo questo verbo il ripetitivo dell'altro. Stritolare è ridurre in bricioli, in frantumi, ma con violenza, e con rabbia; si stritola con un pugno o con altro colpo, o gettando rabbiosamente per terra; però un vetro o cristallo si stritola, cadendo anche semplicemente, purchè da una certa altezza. Sminuzzare è ridurre in minute parti; ma ha più sovente senso traslato: si sminuzza la scienza dai maestri riducendola a tale facilità e chiarezza, a così minute o tenui particelle, che ogni mente può capirle e perciò comprenderla. Sminuzzolare ne è il frequentativo; ma come direbbe un ridurre a frammenti troppo piccoli, è espressione di eccesso, perchè eccessivo l'atto, eccedente il risultato: è de' ragazzi che sminuzzolano il pane o altro quando non ne hanno più voglia e lo sciupano inutilmente; quanti fanno un consimile sciupìo de' talenti, della forza, della scienza con quasi sacrilega profanazione! Tagliuzzare è un tagliar minuto; così si tagliuzza la foglia de' gelsi per i bachi da seta, con coltelli o con apposite macchine. Macinare è de' mulini, grandi o piccoli; dei cereali o del caffè; polverizzare è ridurre in polvere macinando o pestando: ha senso traslato assai sovente: Iddio polverizza l'audace orgoglioso, e la polvere ne sperderà il vento sulla superficie della terra: così il prepotente dice che polverizzerà i suoi nemici per significare che li schiaccierà, li stritolerà come polve; satanico orgoglio che sfida e simula l'ira divina! [immagine] |
Tritare - V. a. Ridurre in minutissime particelle. Tero. trivi, tritum, aur. Triturare, del Battere il grano, in Sidon. Gr. Τρίβω, Τρύω e Θρύπτω, Tritare. Guid. G. (C) Molti mulini…, i quali, tritando il grano, il convertivano in polvere di farina. Pallad. Novemb. 7. Un piede e mezzo si vuol divellere la terra addentro là ove vogli seminare la castagna, e saziare di letame, e tritare, e porre addentro quasi uno piede tre insieme, ovvero cinque, posta di lungi l'una dall'altra piedi quattro; e a catuna posta ficca un palo, per ricognoscere. Pass. 84. Questo nomecontrizione… si dice… da tritare, come noi veggiamo in queste cose corporali, che alcuna cosa si dice tritata, quando si divide e rompe in minime parti, sicchè non vi rimanga neente del saldo. [Cont.] Libro Cuc 12. Togli porri bene lavati e lessati: poi li cava, e tritali minuti col coltello, e poni in padella o altro vaso a friggere. Bart. C. Arch. Alb. 43. 5. Ogni gesso è di necessità romperlo e tritarlo con martelli di legno, tanto che e' si converta in farina. Biring. Pirot. II. 5. Con l'occhio d'un zappone il van (il vetriolo) minutamente tritando. [Pol.] Spolver. Ris. 1. 460. Condur fa d'uopo il numeroso volgo Zolle a tritar, o a sradicarne l'erba.
2. In signif. neutr. pass. Tes. Br. 2. 37. (C) Al cadere che fa per la spessezza dell'aere, sì si trita e diventa minuta, e spesse volte si disfà, anzi che sia in sulla terra. [Cont.] Dolce, Tratt. gemme, I. 5. Tal pietra rimarrebbe arenosa e sabbiosa, di maniera che agevolissimamente si tritarebbe, e ritornerebbe in sabbia. = Cr. 3. 22. 3. (M.) Congiugne (la segale), e fa tenere le paste di quei pani, che, cotti, non hanno tegnenza, ma spezzansi e tritansi. T. Galil. Op. astronom. 4. 329. Nè l'acqua nè l'aria si tritano nè si accendono, non essendo materie nè tritabili nè combustibili.
3. † Tritare si disse del Battere le biade per cavarne il seme. Cr. 3. 7. 5. (Man.) Poi si triti (il grano), o vero si batta con verghe o coreggiati, o ver con cavalle [Cont.] Roseo, Agr. Her 71. v. Siano parimente gli arboreti lontani dalle are dove si trita il frumento, perciocchè vola la paglia, e si pone sopra le frondi de gli alberi e ortaglie, e le fanno seccare.
[Cont.] † In forza di Sost. Roseo, Agr. Her. 16. v. Del tritare si usano due maniere; la prima è con bastoni, e l'altra è con cavalle: che è assai meglio dove ce n'è abbondanza, perchè in breve tempo queste tirano il grano dalle spighe sminuzzando la paglia.
4. Parlandosi di via, o sim., vale Batterla, Calcarla. Non usit [Camp.] D. 1. 16. L'altro, che appresso a me la rena trita, È Tegghiajo Aldobrandi… = Ar. Fur. 12. 56. (M.) Si tenne Ferraù più presso al monte, Dove il sentiero Angelica avea trito. E 24. 15. (C) Dimorò alquanto, e poi prese il sentiere, Che il Paladino innanzi gli avea trito.
5. Parlandosi di belle arti, vale Variar minutamente, soverchiamente, Dare in tritume. [Cont.] Dicesi pur Trinciare. Vas. V. Pitt. Scul. Arch. II.178. Cose di prospettiva. Le quali, ancorchè sieno ingegnose e belle, chi le segue troppo fuor di misura, getta il tempo dietro al tempo, affatica la natura e l'ingegno empie di difficultà; e bene spesso di fertile e facile lo fa tornar sterile e difficile, e se ne cava (da chi più attende a lei che alle figure) la maniera secca e piena di proffili, il che genera il voler troppo minutamente tritar le cose. = Vas. Op. Vit. 3. 564. (Man.) Nel far le due finestre inginocchiate… uscì Giuliano del modo suo ordinario, e le tritò tanto con risalti, mensoline e rotti, ch'elle tengono più della maniera tedesca che dell'antica vera e buona.
6. [Val.] Per estens. Detto di tempo, Misurarlo in minime parti, Dividerlo e suddividerlo. Bart. Simb. 443. Valersi de' pendoli a tritare il tempo fino alle più minute, e pressochè insensibili particelle.
7. [Camp.] † Mortificare, Affliggere, e sim. S. Gir. Pist. E dopo la morbidezza de' vestimenti, tritò le sue membra col sacco, e le notti e 'l dì orando passava.
8. Trasl., Considerare, ed Esaminare diligentemente la cosa che si ha tra mano. Non com. – Mor. S. Greg. 1. 9. (C) La Scrittura Santa… colle sue forti esposizioni quasi conviene che si rompa e triti. Bocc. Vit. Dant. 248. Io lascio il tritare con più particulari esposizioni queste cose. (Qui a modo di Sost.) Bern. Rim. 1. 54. E le squarta, sminuzza, trita e pesta Ogni costura, ogni buco ritrova, Sì che scrupolo alcun mai non ti resta. Buon. Fier. 4. 4. 7. Qua son due, che la tritan ragionando Molto di vena.
9. † Fig. Biasimare. Busin. Lett. 1. (Man.) Loda e trita ogni uomo, secondo che gli viene in talento. |