Frasi e testi di esempio |
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Citazioni da opere letterarie |
Il marito di mia moglie di Luigi Pirandello (1903): Florestano mi dà sulla voce, e io allora mi taccio e, così magro magro e pallido e afflitto come sono, mi metto a guardare dal cantuccio della vettura che va a passo per gli aerei viali del Gianicolo, questa dolcezza di sole che tramonta; la vita, come la assaporeranno gli altri, anche amara, che importa? questo grosso sanguigno uomo qua, che mi siede accanto e sospira; mia moglie che a casa, in attesa, anche lei sospira: e anche, senza più me, il mio piccino, che un giorno, presto, non saprà più chi ero, com'ero!
La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro (2013): Taccio perché ormai sono soccombuto e niente mi può risollevare. Soccosso, si dice? molteni si divertiva a dire «soccombuto»… Era bello essere suo allievo, ascoltarlo, anche se quello che potevo trarne non coincideva più con ciò che mi serviva… Cosa ti serviva, Ivo? mi serviva materia, concretezza, peso, gravità, azione… mi serviva «unire ciò che è separato», «separare ciò che è unito», all'incirca…
Il Marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana (1901): Un altro giorno, entrato nella cameretta dove si era rinchiuso per tirarsi una revolverata alla tempia, gli era tornata in mente la scena avvenuta là fuori tra lui e la Solmo corsa a cercarlo colà. E gli era parso di rivedersela davanti, con quegli occhi accesi che lo scrutavano, mentr'ella gli diceva: — Non sono più niente per voscenza! Mi scaccia come una cagna arrabbiata. Che ho fatto? Che ho fatto? — Se non che ora gli sembrava di non aver notato allora la terribile espressione di quegli occhi che forse volevano dirgli: — Io so! Ma taccio! E voscenza lascia credere che ho fatto ammazzare io Rocco Criscione?... Io so! Ma taccio! — |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per taccio |
Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: caccio, cacciò, faccio, laccio, taccia. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: caccia, cacciù, faccia. Con il cambio di doppia si ha: tallio. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: tacco, tacci. Altri scarti con resto non consecutivo: taci, taco. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: taccino, traccio. |
Parole con "taccio" |
Iniziano con "taccio": tacciono. |
Finiscono con "taccio": ditaccio, ortaccio, setaccio, setacciò, abitaccio, bottaccio, dentaccio, fattaccio, gattaccio, gestaccio, mattaccio, poetaccio, postaccio, sottaccio, sputaccio, ventaccio, bruttaccio, debitaccio, fegataccio, maritaccio, nipotaccio, piattaccio, cerottaccio, compitaccio, effettaccio, egoistaccio, fagottaccio, ghiottaccio, ingrataccio, insettaccio, ... |
Contengono "taccio": sottacciono, staccionata, staccionate. |
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Parole contenute in "taccio" |
ciò, tac, tacci. |
Incastri |
Inserendo al suo interno vola si ha TAvolaCCIO; con lenta si ha TAlentaCCIO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "taccio" si può ottenere dalle seguenti coppie: tabarro/barroccio, taci/ciccio, taco/coccio, tale/leccio, tali/liccio, tari/riccio, tasca/scaccio, tacca/cacio, tacca/aio. |
Usando "taccio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cita * = ciccio; fata * = faccio; gota * = goccio; mota * = moccio; nota * = noccio; rita * = riccio; nuota * = nuoccio; spata * = spaccio; astuta * = astuccio; bacata * = bacaccio; bucata * = bucaccio; cast * = casaccio; cult * = culaccio; ditata * = ditaccio; durata * = duraccio; gufata * = gufaccio; legata * = legaccio; limata * = limaccio; malata * = malaccio; mesata * = mesaccio; ... |
Cerniere |
Usando "taccio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: odi * = ditacci; osé * = setacci. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "taccio" si può ottenere dalle seguenti coppie: tace/cioè. |
Usando "taccio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ciccio * = cita; goccio * = gota; moccio * = mota; noccio * = nota; riccio * = rita; * leccio = tale; * liccio = tali; * riccio = tari; tacca * = cacio; nuoccio * = nuota; astuccio * = astuta; taci * = ciccio; taco * = coccio; nasuccio * = nasuta; nericcio * = nerita; ossuccio * = ossuta; beccuccio * = beccuta; bruniccio * = brunita; gambuccio * = gambuta; oro * = ortacci; ... |
Sciarade e composizione |
"taccio" è formata da: tac+ciò. |
Sciarade incatenate |
La parola "taccio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: tacci+ciò. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "taccio" (*) con un'altra parola si può ottenere: * un = taccuino; bah * = batacchio; * ram = tracciamo; * arno = tacciarono; * rand = tracciando; * rati = tracciatoi; * urli = turaccioli; * urlo = turacciolo; * ratio = tracciatoio; * urlai = turacciolai; * urlino = turacciolino; vomiti * = vomitaticcio; * urletti = turaccioletti; * urletto = turaccioletto. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Taccio, Cionco - Taccio, nella frase Fare un taccio, è il Fare una transazione, non conteggiare minutamente, ma concordare i conti così alla grossa per finirli. - Cionco, voce tutta popolare e più che altro pistojese, nella frase Fare un cionco, è il comprare o vendere quel tanto di mercanzia o di derrata rimasta al mercante invenduta, non per il prezzo ordinario, ma calcolando così alla grossa, in modo che il compratore abbia molto vantaggio e il venditore si sbrighi e possa attendere ad altro. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Taccio, Cottimo; Fare un taccio, Fare uno stralcio, Far tutto un monte - Si fa taccio quando a un lavoro fatto si dà un prezzo d'estimo in complesso; si fa cottimo o a cottimo quando si piglia un lavoro da farsi per un tanto. Si fa un taccio quando si estimano per approssimazione anche altre cose, o le azioni dell'uomo, o il valor suo; ma lo estimare così è un valutare precipitoso troppo e sovente ingiusto. Si fa uno stralcio quando da un debito o da un credito si toglie un tanto per qualche buona ragione o per facilitare il pagamento. Si fa tutto un monte quando nè di ragione nè di torto si parla più, o soltanto per accademia. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Taccio - S. m. Diciamo Fare un taccio, e vale Stagliare, Finire, Stralciare. Cecch. Servig. 4. 10. (C) Veggiam di fare un taccio seco, e darli Il manco che si può. [Fanf.] Stratto, Gab. Pis. pag. 33. Di tutte le dette bestie non se ne può far convenzione nè taccio alcuno nel contarle, ma hassi a far pagare capo per capo. [Val.] Fag. Rim. 6. 149. Fare un taccio, e non parlar del resto.
[G.M.] Si fa un taccio, tutt'un taccio, quando non si computa alla minuta, nè in ragione di tempo, di quantità, o sim. Si fa tutt'un taccio per un lavoro fatto, senza contar le giornate che il lavorante vi ha impiegate. Si fa tutt'un taccio comprando cose diverse, e di diverso prezzo.
2. [Cors.] † Tenere alcuno a taccio, vale Tenerlo per un prezzo convenuto. Frescob. Viagg. 22. Ci dimandò, se volessimo tornare alle sue spese; dicemogli di sì, e tenneci a taccio. |
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