Aggettivo |
Selvaggio è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: selvaggia (femminile singolare); selvaggi (maschile plurale); selvagge (femminile plurale). |
Parole Collegate |
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Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Informazioni di base |
La parola selvaggio è formata da nove lettere, quattro vocali e cinque consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: gg. Divisione in sillabe: sel-vàg-gio. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con selvaggio per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Le meraviglie del duemila di Emilio Salgari (1907): Il paesaggio variava rapidamente, accennando a diventare più selvaggio, man mano che s'accostavano alla spiaggia orientale dell'isola. Non si vedevano più casette né abitanti. Soltanto le macchie dei pini e degli abeti diventavano più numerose e più folte e le scogliere più alte e più ripide; le onde dell'Oceano Atlantico vi s'infrangevano con una violenza tale, che pareva si sparassero delle cannonate in fondo ai piccoli fiordi scavati dall'eterna azione delle acque. Ultimo Parallelo di Filippo Tuena (2007): Osman, il capobranco; Dick, il selvaggio; Brodiaga, il ladro; Wolk, il lupo; Kesoi, un occhio; Biela Nogis, il capo bianco; Petichka, l'uccellino; Cigane, lo zingaro; Chris, l'innamorato del grammofono; Makaka, la scimmia e l'husky chiamato Peary, che faceva parte delle mute dell'esploratore da cui prende il nome, l'unico cane ad aver visto Artide e Antartide, nord e sud, l'una e l'altra terra. Naufraghi in porto di Grazia Deledda (1920): Ah, come l'acquavite piaceva al giovane proprietario! Gli piaceva, più che per il sapore acuto e l'odore selvaggio, per la dolcezza che, dopo bevuta, gli infondeva nel cuore. Guai però a molestarlo in quei momenti: la dolcezza si cambiava in umor verde e amaro come il fiele: non sapeva perché, ma gli sembrava che i cani, allorquando si pesta loro la coda mentre dormono, debbano provare ciò ch'egli provava se lo molestavano nelle ore di ebbrezza. E si arrabbiava e non ci vedeva più. |
Libri |
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Titoli di Film |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per selvaggio |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: selvaggia, selvaggie. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: selvaggi. Altri scarti con resto non consecutivo: seggio, seggi, seggo, sego, svago, svio, saggio, saggi, sago, saio, elio, lago, vagì, vago, agio. |
Parole con "selvaggio" |
Finiscono con "selvaggio": semiselvaggio. |
Parole contenute in "selvaggio" |
aggi, aggio, selva, selvaggi. |
Incastri |
Inserendo al suo interno mise si ha SEmiseLVAGGIO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "selvaggio" si può ottenere dalle seguenti coppie: sella/lavaggio. |
Lucchetti Alterni |
Usando "selvaggio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lavaggio = sella. |
Sciarade incatenate |
La parola "selvaggio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: selva+aggio, selvaggi+aggio. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Barbaro, Selvaggio - Barbari si chiamavano que' popoli stranieri, i quali, benchè vivessero civilmente, pure non conoscevano la cultura delle nazioni civili e avevano in dispregio ogni arte gentile; onde si chiamò Barbarie lo stato e la condizione di essi popoli, e Tempi di barbarie quelli ne' quali tali popoli ebbero predominio. - Selvaggi sono que' popoli che non conoscono il modo del viver civile, e però vivono insieme, ma senza leggi, senza istruzione, quasi a modo dell'uomo primitivo: il Selvaggio può esser buono e gentile naturalmente; il Barbaro no. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Salvatico, Selvatico, Selvaggio, Silvestre - Selvaggio dell'uomo non civilizzato; e del luogo improntato degli orrori o delle bellezze sue naturali, ove cioè la mano dell'uomo civilizzato o correttore de' capricci della natura non abbia passato squadra o livello. Selvatico è un po' meno di selvaggio: uomo selvatico dicesi per una tal quale esagerazione a quello vivente in mezzo al mondo sì, ma aborrente dalla società: selvatico, delle piante, de' luoghi non colti. Salvatico può dire lo stesso, ma è vocabolo affetto a significare la grossa cacciagione, ciò che gibier in francese; si dice però anche selvatico, per la pochissima differenza di suono delle due parole. Silvestre è voce amata dalla poesia pastorale; ma bellissima anche per la prosa: silvestre l'uomo che vive in paese boschivo; silvestri, que' luoghi, quelle piante, quei frutti che fanno silvestri i luoghi medesimi. [immagine] |
Barbaro, Selvaggio - Nel barbaro è un principio di civilizzazione, nel selvaggio no; la civilizzazione del barbaro è così difettosa, che la sincera e innocua ignoranza del selvaggio è da preferirsi: perciò forse si accozzano bene le espressioni barbaro e feroce, mentre selvaggio e feroce non potrebbe dirsi: nazioni barbare dicesi, perchè fan corpo comechè informemente costituito; tribù selvagge, perchè ognuna vive da sè a suo senno. Uomo selvaggio, altri dice selvatico, chi, anche in mezzo alle popolose città, fugge la compagnia e sen vive solo. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Selvaggio - Agg. Che vive in selva, o nella foresta, Salvatico. Silvaticus e Silvanus, n. p., e Silvicola, aurei. Dant. Inf. 13. (C) Non han sì aspri sterpi nè sì folti, Quelle fiere selvagge, che 'n odio hanno Tra Cecina e Corneto i luoghi colti. E Purg. 13. Ch'a tutte (le anime degli invidiosi) un fil di ferro il cilio fora, E cuce sì, come a sparvier selvaggio Si fa. Petr. Son. 20. part. II. Nè fiere han questi boschi sì selvagge, Che non sappian quant'è mia pena acerba. M. Aldobr. Carne di porco selvaggio a comparazione della dimestica è calda e secca. [Cont.] Adr. A. Disci. mil. 350. Gli animali di piuma e di pelo, selvaggi, siano a beneplacito de' cacciatori e di chiunque vorrà cacciargli.
2. Aggiunto di Luogo, vale Attenente a selva. Dant. Inf. 1. (C) A te convien tenere altro viaggio…, Se vuoi campar d'esto luogo selvaggio. [Cont.] Di piante. Non domestico, Che non ebbe innesto. Sod. Arb. 1. Alcuni altri (arbori) non hanno che il legname che sia buono a distribuirsi nell'occorrenze umane, e questi sono i cipressi, gli abeti, gli olmi, e tutti i selvaggi. Brig. St. sempl. Indie Dall'Orto, 102. La pianta (delle cubebe) è selvaggia, e nasce da per sè; non ve n'è di domestica. 3. Fig. Dant. Inf. 6. (C) Verranno al sangue, e la parte selvaggia Caccerà l'altra. But. ivi: Cioè la parte de' Bianchi, la quale egli chiama selvaggia, perchè di quella parte erano li Cerchi, li quali eran venuti di contado. 4. † Per Ignaro, Mal pratico. Dant. Purg. 2. (C) La turba che rimase lì selvaggia Parea del loco rimirando intorno, Come colui che nuove cose assaggia. T. Come D. 2. 26. Non altrimenti stupido si turba Lo montanaro, e rimirando ammuta Quando, rozzo e salvatico, s'inurba. 5. Aggiunto a Uomo, vale Zotico, Rozzo; contrario d'Affabile e di Gentile. Petr. Son. 187. part. I. (C) Con sì dolce parlar, e con un riso Da far innamorare un uom selvaggio. 6. Rozzo, di vestire, e sim. Amet. 95. (C) Insino a tanto che di dosso gittatili i panni selvaggi, nella chiara fonte il tuffò. 7. Per Non confidente, Non dimestico. G. V. 7. 85. 5. (C) Egli e sua gente Catalana erano ancora con loro selvaggi, come nuovo signore e nuova gente. 8. Per Duro, Crudele. Giust. Cont. Bell. Man. 87. (M.) E, s'esser può, quel freddo cor selvaggio Di lei, che sta vêr me sì ferma e salda. 9. [Camp.] Biasimo mor. e soc. in gen. D. 2. 16. Ma qual Gherardo è quel che tu per saggio Di' ch'è rimaso della gente spenta, In rimproverio del secol selvaggio? |
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