Uccellame, Uccelli, Salvaggiume, Salvaggina, Salvatico, Selvaggiume, o Selvaggina e Selvatico - « Uccellame, quantità d'uccelli presi e morti. Uccelli volanti non si diranno uccellame, se non forse in senso dispregiativo ». Tommaseo.
Il selvaggiume comprende non solamente l'uccellame, ma eziandio lepri, capriuoli, cervi ecc., oggetti di caccia; e perciò tanto vivi quanto morti: un paese è abbondante o scarso di selvaggiume secondo la quantità maggiore o minore di questi animali che in esso si trova. Salvaggina alla carne del selvaggiume; salvatico all'odore e sapore peculiare di essa carne se vuolsi che ogni parola corrisponda assolutamente a una cosa; ma salvaggina e salvatico sentii dire e vidi usato, il primo a significare animale quadrupede; il secondo volatile del genere in discorso. In quanto allo scrivere coll'a, secondo consiglia il Tommaseo in una sua nota, o allo scrivere con e selvaggiume, selvaggina ecc., quasi sarei d'opinione contraria alla sua e direi che meglio si scriverebbe nella seconda maniera, perchè se può convalidare il primo modo l'idea del mettersi in salvo che fanno questi animali colle gambe agili e colle ali; convalida il secondo modo il vivere essi nelle selve e ne' boschi, che mi pare più naturale e propria radicale di esse parole. [immagine] |
Salvatico, Selvatico, Selvaggio, Silvestre - Selvaggio dell'uomo non civilizzato; e del luogo improntato degli orrori o delle bellezze sue naturali, ove cioè la mano dell'uomo civilizzato o correttore de' capricci della natura non abbia passato squadra o livello. Selvatico è un po' meno di selvaggio: uomo selvatico dicesi per una tal quale esagerazione a quello vivente in mezzo al mondo sì, ma aborrente dalla società: selvatico, delle piante, de' luoghi non colti. Salvatico può dire lo stesso, ma è vocabolo affetto a significare la grossa cacciagione, ciò che gibier in francese; si dice però anche selvatico, per la pochissima differenza di suono delle due parole. Silvestre è voce amata dalla poesia pastorale; ma bellissima anche per la prosa: silvestre l'uomo che vive in paese boschivo; silvestri, que' luoghi, quelle piante, quei frutti che fanno silvestri i luoghi medesimi. [immagine] |
Fierezza, Ferità, Ferocia; Fiero, Feroce, Ferino, Selvatico - La fierezza vien dall'orgoglio; la ferità, da durezza di cuore, da mancanza assoluta di compassione; la ferocia, da innata crudeltà, da bramosìa di far male e dalla compiacenza nel farlo. Uom fiero, animale feroce, cuor ferino; uom ferino non si direbbe. L'uom fiero non farà nè il male, nè il bene se certi suoi principii di superbia, o di ritrosia, perfino, non ci hanno il conto loro; ei si fa uno steccato dell'amor proprio e di quanti vi sono vanitosi sentimenti, e di là non si lascia smuovere se non se a condizioni onorifiche, che è più dire che onorevoli. L'uomo di cuore ferino, a parità di circostanze, farà male al prossimo e non bene, perchè dalla mala natura è portato a durezza; negherà poi sempre di favorire, di far bene altrui, perchè il male negativo non è contemplato dal codice e può farlo a man salva. L'uom feroce si compiace nel male, nel dolore fisico, nelle crudeltà, nella sevizie; la cerca, ne fa nascere le occasioni: se è ladro ruba e scanna; se è padrone, punisce, batte, tormenta i dipendenti, gli schiavi; se è forte si scaglia sul debole e lo fa sua vittima fisicamente o moralmente: l'uom fiero non è per natura nè di cuor ferino, nè feroce; l'uomo feroce non è naturalmente fiero punto, ei non è che crudele; l'uomo di cuor ferino usa fierezza, se occorre; per umiliare, tormentare; può divenir feroce se le circostanze di educazione, di posizione sociale non gli vengono in aiuto onde frenare la mala sua inclinazione. Fiero per non domo; e diciamo: popoli fieri della loro indipendenza: e uomo fiero, per non domabile, non pieghevole all'altrui volere, quando questo volere contrasti alla libertà, all'onore, all'indipendenza anche individuale: allora ha buon senso. Salvatico, e di luogo, e di pianta, e di animale, e d'uomo: vale poco o punto culto o addomesticato: salvatico non ha già significato di cattivo, che anzi molte piante salvatiche hanno virtù medicinali preziosissime; e salvatico si chiama la più nobile e squisita cacciagione, sia di volatili che di quadrupedi. [immagine] |