Forma verbale |
Sdegno è una forma del verbo sdegnare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di sdegnare. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani |
Informazioni di base |
La parola sdegno è formata da sei lettere, due vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: sdé-gno. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). Parole con la stessa grafia, ma accentate: sdegnò. |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): Fino dall'adolescenza, allo spettacolo e al rumore di tante prepotenze, di tante gare, alla vista di tanti tiranni, provava un misto sentimento di sdegno e d'invidia impaziente. Giovine, e vivendo in città, non tralasciava occasione, anzi n'andava in cerca, d'aver che dire co' più famosi di quella professione, d'attraversarli, per provarsi con loro, e farli stare a dovere, o tirarli a cercare la sua amicizia. Carthago di Franco Forte (2009): «Per quanto mi riguarda può fare quello che vuole» ribatté con sdegno un altro degli ospiti. Si trattava di Lucio Emilio Paolo, un uomo corpulento che era diventato uno dei più assidui frequentatori della loro casa. Sua figlia, Emilia, era stata promessa in sposa a Publio già da diversi anni, e la naturalezza con cui Lucio andava e veniva da casa sua era un chiaro segno del fatto che ormai le loro due famiglie stavano per unirsi sotto l'egida di quel matrimonio a cui Publio cercava di pensare il meno possibile. «Non mi interessano quei volgari traffici sul Mediterraneo. Ho già abbastanza problemi ad amministrare tutte le mie proprietà qui a Roma.» Colombi e sparvieri di Grazia Deledda (1912): A un tratto si levò la bisaccia dalla testa e spalancò gli occhi. Intorno era buio, ma egli vedeva ancora lì davanti al focolare il viso pallido e ironico di Jorgj Nieddu, i suoi occhi scintillanti; e ancora sentiva quel senso di sdegno che la presenza e le parole dello studente un tempo gli destavano.... Ah, egli è lì, ancora lì, in mezzo a loro, è sempre il più forte e finirà col cacciarli via di casa. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per sdegno |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: sdegna, sdegni. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: degno, segno. Altri scarti con resto non consecutivo: sego, seno. |
Parole con "sdegno" |
Iniziano con "sdegno": sdegnosa, sdegnose, sdegnosi, sdegnoso, sdegnosità, sdegnosetta, sdegnosette, sdegnosetti, sdegnosetto, sdegnosucce, sdegnosucci, sdegnosuccia, sdegnosuccio, sdegnosamente. |
Finiscono con "sdegno": disdegno, disdegnò. |
Contengono "sdegno": disdegnosa, disdegnose, disdegnosi, disdegnoso, disdegnosamente. |
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Parole contenute in "sdegno" |
degno. Contenute all'inverso: ong. |
Lucchetti Alterni |
Usando "sdegno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * aio = sdegnai; * ateo = sdegnate; * avio = sdegnavi; * astio = sdegnasti. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "sdegno" (*) con un'altra parola si può ottenere: dina * = disdegnano; * arno = sdegnarono; dinaro * = disdegnarono. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Collera, Bile, Sdegno, Ira, Stizza - Collera è movimento interno che può durare lungo tempo, detta così perchè si immagina esser cagionata dall'umore bilioso; e però, quando è istantanea e passeggiera, suol chiamarsi anche Bile; per es.: «Mi rodevo dalla bile.» Il divario si vede anche da ciò: io dico, a modo d'esempio: Sono in collera col tale; ma non potrei dire: Sono in bile con esso. - Anche la Stizza è un movimento cruccioso e dispettoso dell'animo, il quale nasce al vedere o udire cosa contraria al nostro genio, alla decenza, ecc. - Lo Sdegno è invece quel sentimento per cui l'uomo rifugge con disprezzo da una cosa che sembragli indegna, e il disprezzo e il corruccio significa con atti e con parole. - L'Ira per ultimo è movimento disordinato dell'animo, onde siamo violentemente eccitati contro chi ci offende, o ci fa comecchessia dispiacere. Questa passione difficilmente si tempera; e però la Scrittura, conoscendo che al tutto non si può vincere, ci consiglia a non trascendere in eccessi: Irascimini et nolite peccare; e anche Catone diede il precetto Iracundiam tempera. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Rabbia, Adiramento, Risentimento, Sdegno, Disdegno, Dispetto, Indignazione, Collera, Collere, Cruccio, Corruccio, Furore, Sfuriata, Smania - Dispetto è il meno di tutti; si sente nell'animo se qualche cosa non ci va a versi, o se qualche persona fa cosa contro nostra aspettazione o desiderio; se l'interno dispetto si mostra con un leggiero corrugar di ciglio o di labbra, allora è corruccio: cruccio dice più che non indica la sua somiglianza con corruccio; il cruccio è dolore, pena morale, dispiacere risentito per cagione vera o immaginaria che sia: uomo o donna pieni di crucci possono dare in ismanie se quelli troppo a lungo perdurano, o se chi li soffre è di fibra troppo sensibile e irritabile. «Collera, in origine, è l'umore (xολή) che rende l'uomo irritabile e pronto allo sdegno, al risentimento, all'ira», così Tommaseo. La collera adunque è moto del temperamento; e v'hanno degli uomini collerici, come de' biliosi, de' linfatici: la collera muove all'ira, che è forte sdegno, alla rabbia; ma sdegnarsi e arrabbiarsi può l'uomo d'umore pacifico e dolcissimo; che anzi v'ha l'adagio che: chi vuole vedere uno in furia faccia arrabbiare un uomo pacifico: la rabbia, nell'uomo, è passione violentissima, scoppii o no; e può degenerare in furore, in demenza, o pazzia; negli animali, è malattia mortale. Collere sono quei moti d'ira che per effetto del temperamento diventano poco meno che abituali; poca cosa per sè, isolatamente; molta, considerate nell'insieme, perchè con persona di tal fatta non si può alla lunga convivere. Le finte collere, le dolci ire, l'immensa rabbia, il fiero sdegno, le interne smanie, gl'infiniti crucci, il cieco furore, sono modi di dire e da senno e da burla. Disdegno non è sdegno o ira, è piuttosto spregio o ripugnanza verso cosa o persona, è moto più d'orgoglio che di collera; l'indegnazione si risente per fatto non giusto o creduto non tale; è risentimento o moto di quell'equità naturale che si chiama complessivamente coscienza; l'adiramento è principio o moto d'ira, ma che non passa certi limiti. Sfuriata è moto d'ira accompagnato da smanie, da grida o da altro segno esterno; impetuosa, ma passeggiera, per la ragione del nil violentum durabile. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Sdegno - S. m. Sentimento di collera e di disprezzo. Dedignatio, Plin.; aureo Indignatio. L'it. è contratto da Indignum, neutro. Bocc. Nov. 4. g. 7. (C) Di che la donna avvedendosi, prese sdegno. Petr. Son. 182. part. I. Dovete dir pietosa, e senza sd gno: Che può questi altro? E 21. part. II. Che col bel viso e co' soavi sdegni Fecemi, ardendo, pensar mia salute. Fir. Disc. an. 60. Io non credo che per parere al Biondo d'essere stato bistrattato da vostra Altezza, o per isdegno che ragionevolmente egli abbia con quella, egli si sia messo a tentare così nefaria impresa, e così difficile. Morg. 14. 31. (Man.) E perch'io fui suo amico e servidore, Mal volentier quell'oltraggio comporto Nè posso far ch'io non ne pigli sdegno. [G.M.] Segner. Crist. instr. 3. 23. 15. Il demonio ha sempre questo sdegno arrabbiato contro di noi. E Quares. 17. 5. Non può rattemperare lo sdegno contro i fratelli.
[G.M.] In buon senso. Bello, Nobile, Santo sdegno. Segner. Crist. instr. 3. 19. 15. Voi non concepite sì bello sdegno! (contro i peccati. Da non ne abusare). 2. Per Nausea di stomaco. Cavalc. Discipl. spir. 92. (Man.) E come avviene a quelli, ch'avendo male di stomaco impongono la cagione del loro sdegno a cuochi, e ai serventi, così… E Espos. Simb. Apost. l. 1. c. 13. p. 97. (Cod. padov.) (Gh.) Pur la memoria dêe ingenerare lo sdegno di stomaco. [Camp.] Mac. Vit. S. Cat. II. 4. E subito cessò in tutto la tentazione e lo sdegno dello stomaco. [G.M.] Segner. Crist. instr. 2. 2. 16. Chi vi vomiti addosso, e dipoi si scusi con dire che ha sdegno di stomaco, sarebbe da voi sofferto? Se tu hai sdegno di stomaco, gli direste, perchè non ti volti altrove? = Belc. Vit. Colomb. C. 235. (M.) Rimanendo Nanni solo, e con gran difficoltà e fatica per lo sdegno del gusto…, nettò la piaga da ogni puzzo e sozzura. Più com. il v. rifl. Sdegnarsi. 3. † Si trova anche per Affronto, Oltraggio così di parole, come di fatti. Din. Comp. 1. 21. (M.) I cittadini per rimediare allo sdegno avea ricevuto (il cardinale), gli presentarono fiorini 1300 nuovi; e io gliel' portai in una coppa d'ariento. 4. Avere a sdegno, Tenere a sdegno, o sim. Provare questo sentimento più o meno deliberatamente. Petr. Canz. 1. 1. part. I. (C) Mentre Amor nel mio albergo a sdegno s'ebbe (io ebbi a sdegno Amore; non l'accolsi nel cuore). Franc. Sacch. Rim. 8. Che se pietosi versi tiene a sdegno,… Alam. Colt. 1. 4. Non prenda a sdegno, Con le sue proprie man di lordo fimo Satollar sì, che vive forze prenda. [G.M.] Segner. Quares. 8. 2. Qual maraviglia è però se (i tristi) vi abbiano a sdegno, se vi spregino, se vi sferzino? T. D. 1. 10. Ebbe a disdegno. 5. Muovere a sdegno. Esser cagione che altri si sdegni. [Val.] Anguill. Eneid. 119. Contra i Greci la Dea mossero a sdegno. [T.] [Cors.] Tass. Dial. 2. 116. Lo sdegno… è impazienza d'oltraggio, e desiderio di vendetta. T. Più propriam. è Giudizio più o men passionato che si fa di cosa indegna o men che degna: indegna in sè, o in riguardo alla pers. sdegnata o sdegnante. Essendo varie le cagioni dell'irritazione, può dirsi: Irritato d'impazienza, di sdegno, d'ira, di dolore, di tedio. Ma può essere uno sdegno senza irritazione, quantunque raro così. II. In senso di male più espressam. T. T. Tass. Son. Sdegno debil guerrier, campione audace. Prov. Tosc. 321. Vino e sdegno fan palese ogni disegno. Potente a mitigare gli sdegni. [Pol.] Machiav. Stor. Fior. 1. 8. Ripieno di sdegno. Ar. Fur. 36. 20. E cosa tanto insolita le accada Ch'ella n'è per venir, di sdegno, folle. Contro, più di Con. T. Non aver tanto sdegno contro di me. III. T. Prendere a sdegno, il primo moto principio dell'abito; non tanto nel senso di Sdegnarsi quanto del non degnare, del pregiare poco la pers. o la cosa. Tenere a sdegno, l'opinione o il sentimento abit. o più prolungato. Avere a sdegno, tra l'uno e l'altro. IV. T. Sdegno di torto, o per torto ricevuto, o che credasi aver ricevuto. † Quindi per ell. il torto e l'affronto stesso. [G. Fal.] Din. Comp. Cron. lib. 1. I signori, per rimediare allo sdegno, avea ricevuto. V. In senso più mite. T. Prov. Tosc. 44. Sdegno d'amante poco dura. E: Sdegno cresce amore. VI. T. Ne' seg. s'approssima a senso buono; ma non è da abusarne. Fu ripreso nel Tasso: Sdegno, guerrier della ragion feroce. [Pol.] Mont. Basvill. 1. A cui (al corpo) le vene Sdegno di zelo e di ragion trafisse. (Le vene è qui troppo mater.) T. Prov. Tosc. 22. Sdegno e vergogna son pien d'ardire. E 166. Lo sdegno fa far di gran cose. E 165. Chi non ha sdegno, non ha ingegno; accenna a quello del savio: In molto senno molta indegnazione; che può per Altro intendersi meglio: che Chi più sa o gli par di sapere, più vede i falli e i difetti, e se ne sdegna e li sdegna; e crede scusabile e quasi legittimo il risentirsi. O meglio: Il suo sapere e il suo avvedimento li rende più sensibili i difetti e i falli, e così lo amareggia, e lo tenta a irritarsene, e gl'impone il doloroso dovere di severamente talvolta riprenderli. T. Indegnazione del male, non timida al bisogno; Caldo zelo del bene; affetto e coraggio. Prov. Tosc. 321. Chi vuol salvar l'onore, sdegno in fronte e fuoco in core. |
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Parole in ordine alfabetico: sdegneresti, sdegnerete, sdegnerò, sdegni, sdegniamo, sdegniate, sdegnino « sdegno » sdegnosa, sdegnosamente, sdegnose, sdegnosetta, sdegnosette, sdegnosetti, sdegnosetto |
Parole di sei lettere: scusai, sdegna, sdegni « sdegno » sdoppi, sdraia, sdraie |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): ristagnò, ristagno, fustagno, olivagno, degnò, degno, indegno « sdegno (ongeds) » disdegno, disdegnò, ingegno, marchingegno, congegno, congegnò, legno |
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