Forma verbale |
Scodella è una forma del verbo scodellare (terza persona singolare dell'indicativo presente; seconda persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di scodellare. |
Parole Collegate |
Nomi Alterati e Derivati |
Diminutivi: scodellina, scodellino, scodelletta. Accrescitivi: scodellona, scodellone. Vezzeggiativi: scodelluccia. Dispregiativi: scodellaccia. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Foto taggate scodella | ||
la finestra dei sette nani | Gusci |
Informazioni di base |
La parola scodella è formata da otto lettere, tre vocali e cinque consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: ll. Divisione in sillabe: sco-dèl-la. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con scodella per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il crimine di Ada Negri (1917): La bella donna si sentiva, quella mattina, salir fino alla gola gli impeti di nausea che l'avevan tenuta insonne buona parte della notte; e l'aroma del caffè la faceva quasi svenire; ma, come al solito, per fierezza, non osò chiederne un sorso. Avvicinatasi alla credenza, ne trasse una scodella di minestra della sera innanzi, e tentò ingoiarne qualche cucchiaiata; ma non poté. Lo stomaco si rivoltava al gelido cibo salato. Sino al confine di Grazia Deledda (1910): Dopo quest'ambasciata Gavina congedò l'ometto, e nel pomeriggio ella stessa tornò dalla zia Itria, ma non la trovò in casa. Il nano, seduto davanti al piccolo tavolo, nel cortiletto, divorava un avanzo dei maccheroni che la vecchia aveva voluto mangiare in santa pace, ma non sapeva dove ella era andata; probabilmente da un malato, perché aveva preso con sé una scodella di brodo. Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): «Illusioni, fratello. Non fate dramma, voi del pallone. E non è possibile scrivere una storia che non ha dramma. Ogni partita è la stessa partita anche se è un'altra partita. Vi basti qualche Metastasio che soffia nel trombone. Io dovrei comperarmi un chilometro di muro bianco, pennellarvi sopra un romanzo spastico. Di tutti noi, dopo millenni di pergamene codici poemi lapidi, rimarrà una scodella. Ricordati degli Assiri, Vecio, tu che conosci i libri grossi. Non sono il vostro Ariosto.» |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per scodella |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: scodelle, scodelli, scodello. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: scoda, scolla, scola, sode, soda, sola, sella, coda, colla, cola, cella, cela, olla. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: scodellai. |
Parole con "scodella" |
Iniziano con "scodella": scodellai, scodellano, scodellare, scodellate, scodellato, scodellava, scodellavi, scodellavo, scodellacce, scodellammo, scodellando, scodellante, scodellasse, scodellassi, scodellaste, scodellasti, scodellaccia, scodellarono, scodellavamo, scodellavano, scodellavate, scodellassero, scodellassimo. |
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Parole contenute in "scodella" |
del, ode, code, ella, della. Contenute all'inverso: doc, led, alle, ledo. |
Incastri |
Si può ottenere da scola e del (SCOdelLA). |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "scodella" si può ottenere dalle seguenti coppie: scopa/padella, scopre/predella, scodi/iella, scoderà/ralla, scoderò/rolla. |
Usando "scodella" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: busco * = budella; mosco * = modella; pasco * = padella; * aera = scodellerà; * aero = scodellerò; * aoni = scodelloni; stupisco * = stupidella; * aerai = scodellerai; * aerei = scodellerei; * aiate = scodelliate. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "scodella" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * alleai = scodai; * alleano = scodano; * alleare = scodare; * alleate = scodate; * alleato = scodato; * alleava = scodava; * alleavi = scodavi; * alleavo = scodavo; * alleerà = scoderà; * alleerò = scoderò; * alleino = scodino; * alleammo = scodammo; * alleando = scodando; * alleante = scodante; * alleasse = scodasse; * alleassi = scodassi; * alleaste = scodaste; * alleasti = scodasti; * alleerai = scoderai; * alleerei = scoderei; ... |
Lucchetti Alterni |
Usando "scodella" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: budella * = busco; padella * = pasco; * padella = scopa; * predella = scopre; * ralla = scoderà; * rolla = scoderò; stupidella * = stupisco; * anoa = scodellano; * area = scodellare; * atea = scodellate; * inia = scodellini. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "scodella" (*) con un'altra parola si può ottenere: * eri = scodellerai. |
Quiz - indovina la soluzione |
Definizioni da Cruciverba: Si scodellano con un mestolo, Si usa per scodellare, Si scoccano con l'arco, Amici che scodinzolano, Fumano nelle scodelle. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Scodella, Cuparella, Piatto, Piattino, Vassojo - La Scodella è cupa, cioè un poco fonda, e però a Siena la chiamano la Cuparella. Serve per la minestra.
- Il Piatto è quello su cui mettesi la chicchera da caffè o da cioccolata. - Il Vassojo è grande assai, generalmente bislungo, ed è quello sul quale si portano in tavola le vivande. Ci sono i vassoj di metallo, e su quelli si portano paste, più chicchere, sorbetti, rinfreschi. [immagine] |
Ciotola, Scodella, Giara - Ciotola è vaso di terra invetriata, tondo, assai cupo, con due piccoli manichi, nel quale suol porsi il brodo per sorbirlo. - Se la Ciotola è di terra fina, adorna e lavorata, o se è di argento, allora si chiama Giara. - La Scodella è un piatto assai più cupo, cioè più fondo, degli ordinarii, nel quale si mette la minestra, e però l'atto del mettervi essa minestra si dice Scodellare. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Nappo, Coppa, Calice, Tazza, Giara, Bicchiere, Ciotola, Scodella, Pisside, Beverino, Bicchierino - Nappo, voce poetica per bicchiere, coppa o tazza: è forse d'uopo avvertire che quando si dice voce poetica, meno che per alcune, non s'intende che essa sia esclusivamente del dominio della poesia, giacchè la prosa nobile può anco molto bene giovarsene. Bicchiere, da vino e dell'uso comune, di vetro o di cristallo: questo è di forma cilindrica ordinariamente; ma ve ne hanno altri varii di forma, e con piede, per le varie qualità di vini, di liquori o di bibite a cui sono specialmente destinati: la tazza è di terra, maiolica o porcellana, da caffè, da cioccolata, da brodo: delle sue forme non si può dire, variando come la moda e l'uso le vuole. Coppa, di terra o di metallo, d'oro o d'argento. Di forma emisferica per lo più, con piede e due manichi talvolta. Calice, quello nel quale il sacerdote consacra sotto le specie del vino. Pisside, quella in cui conservansi le ostie consacrate; questa ha un coperchio, ed è per maggior reverenza coperta d'un velo. Ciotola è tazza larga ed emisferica essa pure, però di materia meno preziosa della coppa. La scodella è un piatto alquanto più fondo dei soliti, e in cui si serve e si mangia la minestra. La giara, dicono i dizionarii, è specie di vaso di cristallo per bere. Il Romani, nel suo Diz. de' sin. porta questa definizione tolta dalle annot. del Redi al Ditirambo: « Giara, vaso di cristallo senza piedi con due manichi per uso del bere. È voce portata in Italia dagli Spagnuoli ». Io non so per altro vedere nelle cose di questo genere in uso oggigiorno, oggetto cui questa definizione riesca appropriata: sarebbe ciò che è una coppa, colla sola differenza della materia. « Gli Spagnuoli, soggiunge Romani, chiamano iarra o iarro il vaso dal Redi indicato; ed i Veneti dicono zara de vin ad un vaso bibitorio ». Giara, a Genova è orcio grandissimo di terra, di forma ovoidale, ad uso di serbarvi provvigione d'olio. Bicchierino e beverino, il primo di vetro e il secondo di terra, sono quelli in cui bevono gli uccelli tenuti in gabbia. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Scodella - e † SCUDELLA. S. f. Piattello fondo che serve per lo più a mettervi entro minestra. E però a Siena la chiamano Cuparella. (Fanf.) Aureo Scutella, e Scutra in senso sim. Gr. Κοτύλη, Cotyla in Marz. e altri. V. De Vit. – Din. Comp. 3. 79. (C) Per loro amore a gran festa mangiò in iscodella d'oro. Bocc. Nov. 9. g. 4. Quando a tavola sarò, me la manda in una scodella d'argento. E nov. 10. g. 5. Ci cacciano in cucina a dir le favole colla gatta, e annoverare le pentole e le scodelle. Vit. S. M. Madd. 27. Ed ecco venire Marta co' taglieri e colle scodelle, e Maria prende una scodella, e ponla innanzi a messere Giesù. Bern. Rim. 1. 4. La credenza facea nel necessario, Intendetemi bene, e le scodelle Teneva in ordinanza in sull'armario. E 1. 9. Una minestra, Che non la può capire ogni scodella. [G.M.] Fag. Rim. (in lode della zucca). Di zucca se ne fan piatti e scodelle, Che pajon porcellane sopraffine.
2. Scodella di minestra, e sim., vale Scodella piena di minestra, o Tanta quantità di minestra, o sim., quanta se ne contiene in una scodella. Morg. 22. 44. (C) Mangiava una scodella di tartufi Rinaldo ben acconcia in un guazzetto. [G.M.] Red. Lett. Invece di beverne una mezza scudella (di brodo), ne beva una grande scudella. Per la Minestra stessa che si mangia in iscodella. Lasc. Spir. 1. 1. (C) E stamani che desineremo? T. Mancherà…: jersera v'avanzò quasi tutto quel cappone. G. Se io non mangio scodella, non mi par mai nè desinare, nè cenare. [G.M.] Ora si direbbe: Senza la scodella; Quando non c'è la scodella in tavola, non mi par di desinare. † Far le scodelle, Metter la minestra nelle scodelle. Borgh. Lett. Ms. ant. 30. (Man.) Dicea che quando egli era a questo passo, egli fu appunto chiamato a desinare, e già erano fatte le scodelle, e finir volea fin a quel punto, e non perder la parte. 3. [Val.] Fare scodella delle mani. Riunirle, ripiegandole in forma concava, sì che possano contenervi checchessia, anco liquido. Gozzi, Serm. 17. Delle man fatto scodella, Senz'ammostar, puoi dissetarla al fiume. 4. Scodella, dicesi anche Ciascuna delle due parti della bilancia fatta a guisa di scodella, sopra una delle quali ponesi ciò che si vuol pesare, e sull'altra il peso. Più com. Piatto. Magal. Lett. At. 302. (Man.) Or figuriamoci queste due proporzioni dell'anima, l'una delle quali vuole la vendetta, l'altra no, come due pesi posti sulle scodelle della bilancia, che ne venga messa in moto. [T.] Scodella, di legno o d'altro, senza piede, da contener liquore, con cosa solida o no, e però sempre più o meno fonda. [L.B.] La scodella per la minestra è larga in ragione del piatto, ma più fonda sempre. A chi ordina una dozzina di piatti, il piattaio domanda Vuol ella anco le scodelle? T. In altre parti d'It. Scodella (e più secondo l'orig. Scutella o Scuella) è anche quella che i Tosc. chiamano Ciotola o Tazza: ma altro è una ciotola di brodo (senza manico anch'essa, fonda e larga); altro una tazza (più raccolta e col manico); altro la scodella che serve per la minestra. [L.B.] Onde il v. Scodellare, Mettere dalla pentola nella zuppiera, o sim.; distinto dal Mescere, dalla zuppiera nelle scodelle a tal uso. È tanto che gli è scodellato; mescete. II. Pare che in senso di Zuppiera, o sim., sia il seg. T. Prov. Tosc. 312. Quando è poco pane in tavola, mettine assai nella scodella. T. Certamente di vaso fondo in gen. è il seg. Bart. Dan. Borg. 21. 4. 52. Empiè una scodella di quell'acquaccia tiepida e stomacosa, e se la bevve. – Diogene beveva con una scodella innanzi di far la scoperta filosofica che potevasi fare a meno anco di questa. III. Quasi fig., del mangiare. T. Prov. Tosc. 37. La prima scodella piace a tutti (la fame la fa gradita. E più in gen. Le cose e le pers. son più gradite alla prima; non poche poi vengono a noia). E 110. Mal beata quella scodella dove sette man rastrella (si vuota tosto; perchè troppi ci stropicciano dentro). T. Prov. Tosc. 162. I bravi alla guerra, e i poltroni alla scodella. IV. La quantità del liquore contenutovi. T. Prov. Tosc. 115. Chi ha bevuto tutto il mare, ne può bere una scodella (chi ha patito il più, potrà soffrire anche il meno). |
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Parole in ordine alfabetico: scodato, scodava, scodavamo, scodavano, scodavate, scodavi, scodavo « scodella » scodellacce, scodellaccia, scodellai, scodellammo, scodellando, scodellano, scodellante |
Parole di otto lettere: scodassi, scodaste, scodasti « scodella » scodelle, scodelli, scodello |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): bandella, ghirlandella, randella, bindella, sbrindella, biondella, rondella « scodella (alledocs) » modella, rimodella, fotomodella, bardella, affardella, bugiardella, lardella |
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