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Informazioni utili online sulla parola italiana «rima», il significato, curiosità, forma del verbo «rimare», sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Rima

Forma verbale

Rima è una forma del verbo rimare (terza persona singolare dell'indicativo presente; seconda persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di rimare.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia

Informazioni di base

La parola rima è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti.
È una parola bifronte senza capo, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (ami), un bifronte senza capo né coda (mi). Divisione in sillabe: rì-ma. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con rima per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • La poesia è fluente ed accattivante grazie all'ottima rima alternata.
  • Se non hai scritto versi in rima allora non sei un vero poeta.
Non ancora verificati:
  • La rima nel ghiaccio ha creato una via d'uscita per la nave.
Citazioni da opere letterarie
La Madonna d’Imbevera di Cesare Cantù (1878): — Ma la chiesa (soggiungeva il sindaco) non si potrebbe farla ugualmente? — Cum quibus?» domandava il curato, fregando tra loro i polpastrelli dell'indice e del pollice. E Isidoro, accarezzandosi colle dita stesse il labbro inferiore, guardando la terra e dimenando un pocolino il capo siccome un poeta che cerca la rima, replicava: — Vedo quel che vuol dire. Ma ecco; in paese siamo novecencinquantatre anime: se dessimo, puta caso, una lira per testa...

Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro (1896): rifacendosi, dopo quattro strofe che ne sapeva, sempre da capo, con intonazioni sempre più misteriose e abbassando via via la voce in un bisbiglio inarticolato, fino a che Ombretta Pipì, cullata dal metro e dalla rima, entrò con essi nel mondo dei sogni. Quando la udì dormire in pace gli parve così crudele di lasciarla, gli parve d'essere un tal traditore che vacillò nel suo proponimento. Si rimise subito.

Il piacere di Gabriele D'Annunzio (1889): Era una specie di topica applicata non alla ricerca delli argomenti ma alla ricerca dei preludii. Il primo settenario mediceo gli offerse in fatti la rima; ed egli vide distintamente tutto ciò ch'egli voleva mostrare al suo imaginario uditore in persona dell'Erma; e, insieme con la visione, nel tempo medesimo, si presentò spontaneamente al suo spirito la forma metrica in cui egli doveva versare, come un vino in una coppa, la poesia.
Libri
  • In rima e senza (Scritto da: Giorgio Bassani; Anno 1982)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per rima
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: cima, dima, lima, mima, rema, rida, rifa', rifà, riga, rime, rimi, rimo, ripa, risa, rita, riva, roma, sima.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: cime, dime, fimo, lime, limi, limo, limò, mimi, mimo, mimò, timo.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: ria.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: prima, riama, rimai, risma, ritma.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: dami, lami, mami, rami.
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si possono ottenere: mira, mire, miri, miro.
Testacoda
Togliendo la lettera iniziale e aggiungendone una alla fine si ottengono: imam, iman.
Parole con "rima"
Iniziano con "rima": rimai, rimane, rimani, rimano, rimare, rimari, rimase, rimasi, rimata, rimate, rimati, rimato, rimava, rimavi, rimavo, rimagli, rimammo, rimanda, rimandi, rimando, rimandò, rimanga, rimangi, rimango, rimante, rimarca, rimarco, rimarcò, rimario, rimarrà, ...
Finiscono con "rima": prima, dirima, sirima, deprima, esprima, imprima, lacrima, opprima, plurima, reprima, acerrima, comprima, dapprima, isocrima, monorima, sopprima, anteprima, miserrima, celeberrima, integerrima, saluberrima.
Contengono "rima": frimaio, primari, primate, primati, primato, arimanni, arimanno, dirimano, lacrimai, primaria, primarie, primario, primazia, primazie, arimannia, arimannie, corrimani, corrimano, deprimano, esprimano, fuorimano, imprimano, lacrimale, lacrimali, lacrimano, lacrimare, lacrimate, lacrimato, lacrimava, lacrimavi, ...
»» Vedi parole che contengono rima per la lista completa
Parole contenute in "rima"
Contenute all'inverso: ami.
Incastri
Inserito nella parola anni dà ArimaNNI; in anno dà ArimaNNO; in dino dà DIrimaNO; in corni dà CORrimaNI; in corno dà CORrimaNO; in trani dà TrimaRANI; in compri dà COMPrimaRI.
Inserendo al suo interno ani si ha RIaniMA; con col si ha RIcolMA; con est si ha RIMestA; con tre si ha RItreMA; con agli si ha RIMagliA; con ischi si ha RIMischiA; con orchi si ha RIMorchiA; con patri si ha RIMpatriA; con bomber si ha RIMbomberA (rimbomberà).
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "rima" si può ottenere dalle seguenti coppie: ria/ama, rial/alma, ricompri/comprima, riconci/concima, rida/dama, ridi/dima, ridirà/dirama, rido/doma, riempie/empiema, rifa'/fama, rifinissi/finissima, rilesse/lessema, rise/sema, risemino/seminoma, risi/sima, riso/soma, rito/toma, riverissi/verissima, rividi/vidima.
Usando "rima" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arri * = arma; cori * = coma; dori * = doma; duri * = duma; erri * = erma; fari * = fama; lari * = lama; miri * = mima; nori * = noma; puri * = puma; * maga = riga; * mago = rigo; * maso = riso; seri * = sema; teri * = tema; tori * = toma; boeri * = boema; ferri * = ferma; magri * = magma; * madia = ridia; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "rima" si può ottenere dalle seguenti coppie: rial/lama, risa/asma.
Usando "rima" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: noir * = noma; * amai = riai; * amami = riami; * amando = riandò; * amarmi = riarmi; * amarsi = riarsi; * ammira = rimira; * ammiri = rimiri; * ammiro = rimiro; * ammise = rimise; * ammisi = rimisi; * ammassi = rimassi; * ammessa = rimessa; * ammesse = rimesse; * ammessi = rimessi; * ammesso = rimesso; * ammetta = rimetta; * ammette = rimette; * ammetti = rimetti; * ammetto = rimetto; ...
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "rima" si può ottenere dalle seguenti coppie: cinerari/macinerà, diari/madia, fieri/mafie, ghiri/maghi, giri/magi, gicheri/magiche, ieri/maie, lari/mala, latori/malato, lattieri/malattie, lori/malo, miri/mami, mori/mamo, nettari/manetta, nori/mano, oneri/maone, pori/mapo, rari/mara, ritiri/mariti, schiarì/maschia, schieri/maschie...
Usando "rima" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: magi * = giri; maie * = ieri; * giri = magi; * ieri = maie; * lari = mala; * lori = malo; * miri = mami; * mori = mamo; * nori = mano; * pori = mapo; * rari = mara; * teri = mate; mapo * = pori; mara * = rari; madia * = diari; mafie * = fieri; maghi * = ghiri; * diari = madia; * fieri = mafie; * ghiri = maghi; ...
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "rima" si può ottenere dalle seguenti coppie: ricche/macché, ricchi/macchi, ricino/macino, riderà/madera, ridia/madia, riga/maga, righe/maghe, righetta/maghetta, righette/maghette, righi/maghi, rigo/mago, rigona/magona, rigone/magone, rii/mai, rilassare/malassare, rilassatrice/malassatrice, rilassatrici/malassatrici, rinata/manata, rinate/manate, rinati/manati, rinato/manato...
Usando "rima" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arma * = arri; doma * = dori; duma * = duri; erma * = erri; fama * = fari; lama * = lari; noma * = nori; puma * = puri; * dama = rida; * doma = rido; * fama = rifa'; * fama = rifà; * soma = riso; * toma = rito; tema * = teri; toma * = tori; boema * = boeri; ferma * = ferri; magma * = magri; * derma = rider; ...
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "rima" (*) con un'altra parola si può ottenere: ce * = crimea; * ti = ritmai; pin * = primina; * ari = riarmai; * caì = ricamai; * eri = rimerai; * tre = ritmare; * tav = ritmava; * ter = ritmerà; * tic = ritmica; tac * = tracima; daco * = dacrioma; pizi * = primizia; * aeri = riamerai; * arno = riarmano; * arre = riarmare; * arte = riarmate; * arti = riarmati; * arto = riarmato; * care = ricamare; ...

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Rima - La rima è il ritorno di suoni eguali od equivalenti alla fine di due o più versi che corrispondono fra di loro.

Il Cantico dei Cantici di Salomone, nell'originale, è scritto in versi, ed i versi sono rimati: lo che basterebbe a provare l'antichità della rima, che secondo ogni apparenza nacque presso gli Orientali. I trovatori, i quali furono i primi poeti francesi, la presero dagli Arabi.

Giovanni Le Maire di Belges fa risalire molto più addietro tale invenzione, poichè l'attribuisce a Bardo V re de' Galli, quello stesso che introdusse una setta di poeti da questo nome chiamati bardi.

In lingua greca rima significa misura. Meroesin, Storia della poesia francese, dice:

«A tempo di Bianca di Castiglia, madre di San Luigi, si cominciò ad intrecciare le rime mascoline e femminine dette incrociate. Nel secolo IV Sant'Ambrogio introdusse la rima nella latina poesia. San Tommaso d'Aquino s'impose questo stesso obbligo verso il 1257, allorchè compose la bella prosa Lauda Sion[immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Rima - S. f. Consonanza o Armonia procedente dalla medesima terminazione di parole poste tra loro poco lontane. Rhythmus, Diom. e altri. Bocc. Nov. 10. g. 6. (C) Ed egli avendole in rima messe, rispondeva: dirolvi; egli è tardo, sugliardo, e bugiardo, nigligente, disubbidiente, e maldicente. G. V. 12. 15. 1. E benchè 'l proverbio sia di grosse parole, e rima, per isperienza s'è trovato di vera sentenza. Ott. Com. Inf. 10. 183. Io scrittore udi' dire a Dante, che mai in rima nol trasse a dire altro ch'avea in suo proponimento.

[G.M.] D. Conv. 4. 2. Saper si conviene che rima si può doppiamente considerare, cioè largamente e strettamente. Strettamente s'intende… Red. Lett. Questa benedetta rima è un gran tiranno.

[G.M.] Una voce fa rima con un'altra. – Rime assonanti; come in molti Canti popolari.

[G.M.] La ci va di rima; Si suol dire, quando, nel rispondere a uno, qualche parola nostra fa rima coll'ultima dell'altro. Per lo più in senso di stizza. Ha detto che vuole il danaro – E io rispondo ch'è un avaro. La ci va di rima. Anco: Per rima.

2. Per Verso, Composizione in versi. Bocc. Nov. 7. g. 10. (C) Ritrovò un Mico da Siena, assai buon dicitore in rima a quei tempi, e con preghi lo strinse a far la canzonetta che segue. E Vit. Dant. 255. E quello in rima volgare compose. E 257. Eransi Jacopo e Piero figliuoli di Dante, de' quali ciascuno era dicitore in rima, per persuasioni d'alcuni loro amici, mossi a volere, in quanto per loro si potesse, supplire la paterna opera. Petr. Son. 1. part. I. Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono Di quei sospiri, ond'io nodriva il cuore. E Sest. 8. 2. part. I. Ch'amor fiorisca in quella nobil alma, Che non curò giammai rime, nè versi. Dant. Purg. 24. Ma di' s'io veggio qui colui, che fuore Trasse le nuove rime, cominciando: Donne, ch'avete intelletto d'Amore.

3. † Per simil. Poliz. St. 1. 90. (C) Gli augelletti dipinti intra le foglie Fan l'aëre addolcir con nuove rime. Dant. Purg. 28. E con prima letizia l'ore prime, Cantando, riceveano (gli uccelli) intra le foglie, Che tenevan bordone alle sue rime.

4. Rispondere alle rime o, più com., per le rime, vale Rispondere a quanto occorre, e in modo da ribattere l'altro o confonderlo. Varch. Ercol. 75. (C) Dicesi ancora riscattare come de' prigioni, quando pagano la taglia, e ritornare in sul suo; ma più gentilmente egli ha risposto alle rime, o per le rime. Fir. Trin. 3. 1. S'io ti volessi rispondere alle rime, e' ci sarebbe da dire troppe cose. Serd. Vit. Inn. 46. I conservatori, con partecipazione del Papa, gli risposero per le rime. [G.M.] Machiav. Lett. Rispose loro il Cardinale per le rime. Fag. Commed. Risponderò per le rime. M'è cascato il cacio su' maccheroni.

[T.] Rima da Ritmo, per facilità di pronunzia frammessavi la vocale Ritimo, e per anal. fattone Ritima, e poi contratto, dice coll'orig. sua ch'ell'è pure una specie di numero, ma senza le finezze musicali del metro; che vi si contan le sillabe, non se ne misura il valore melodico; e che perciò quando invece del metro, gli organi dell'orecchio e della lingua ingrossati presero il ritmo nelle lingue moderne, a compensare il difetto fu sostituita la consonanza delle uscite d'alcuni vocaboli. Cosa più estrinseca e mater.; la quale risica di far sdrucciolar l'attenzione e del verseggiante e dell'uditore alla fine di ciascun verso, per cogliere quel riscontro e appagarsene, trasandando di por mente all'intima struttura di tutto il verso, e alle gradazioni de' numeri delicate. T. Petr. Son. 78. part. I. Or rime e versi, or colgo erbette e fiori, quasi per accennare che l'armonia vera del verso è fiore, la rima di per sè sola è da meno.

T. Verso sciolto, ell. che sottintende Sciolto dal vincolo della rima; e i Fr. li chiamano Versi bianchi, come dire che da quelle due ultime sillabe che si rispondono venga alla poesia il colorito o il belletto. Ne' primi secoli della lingua cantavasi e rimavasi volentieri l'endecasillabo, nelle canzoni alternato col settenario; ma le rime fitte e saltellanti in versi tutti brevi, ancorchè abbiano es. in Fr. Jacopone e in altri, cominciano a spesseggiare più tardi; e rendono sfuggevole e quasi lubrica la verseggiatura del settecento e non poca de' tempi nostri. Le terze rime di Dante erano nel trecento cantate; e l'ottava rima cantasi tuttavia nelle camp. tosc. e per It. in altre parti.

II. T. Chiabr. Ne uso di quelle (rime) le quali finiscono in lettera da' Grammatici detta consonante. – Rime tronche, Rime sdrucciole. Chiabr. Lascio alcuni versi senza rima, stimando gravissimo peso il rimare. – Rime libere, Che non cadono in ciascuna strofa sempre al luogo medesimo: e alcuni versi ad arbitrio rimangono senza rima.

T. Sonetti o altri componimenti a rime obbligate. – Dare la rima all'improvvisatore; o Darla col proprio componimento a chi perde il suo tempo in rispondere per le rime.

T. Rime alterne; Rime a mezzo del verso; Rime che si rispondono dall'una all'altra stanza.

T. Baret. Difficile rima. – Troppo facile, Comune. – Servire alla rima, sì che il pensiero ne rimanga alterato o illanguidito. – Tirannia della rima. – Ricchezza di rime. – Rime felici. – Rima zoppicante.

III. T. Invece d'Ottave, ell., com, dicesi e Ottava rima, e pl. Ottave rime. E così Terze rime, il metro delle terzine. Quartine, piuttosto che Quarta rima. Ma Nona rima convien pur dire quella che si compone di nove versi per otto, e che rompe la consueta regolare armonia.

IV. Gl'interi componimenti; che così dicesi Versi altresì T. D. 2. 26. Il padre Mio (il Guinicelli), e degli altri miei maggior', che mai Rime d'amore usâr' dolci e leggiadre. Petr. Son. 13. part. III. Quelle pietose rime in ch'io m'accorsi Di vostro ingegno e del cortese affetto, Ebben tanta virtù nel mio cospetto… [Pol.] Sannaz. Arcad. egl. 3. Porgete orecchie alle mie basse rime. T. Titolo di troppi libri. Rime sacre, Rime burlesche. – Rime amorose, che paiono talvolta burlesche; e son rime nel senso latino, crepature e pertugi.

V. Sing. T. Componimento in rima, Non in versi sciolti, nè in metro all'antica. Anco sing. nel senso del preced. Petr. Son. 16. part. I. Vergognando talor, che ancor si taccia, Donna per (da) me vostra bellezza in rima. E 25. part. II. S'i' avessi pensato che sì care Fossin le voci de' sospir miei 'n rima. Ar. Fur. 1. Dirò d'Orlando… Cosa non detta in prosa mai nè in rima.

VI. T. Nel preced. contrapponesi a Prosa, come Verso; e così in Aless. Manz. Un raggio di virtù… Cui sacrar la mia rima.

T. † Per abuso, Virg. in D. 1. 13., accennando a quel ch'egli narra di Polidoro sepolto che dalla terra manda voce di pianto, dice a Pier delle Vigne, scusando Dante che stracciò nella scorza il corpo dolente del cortigiano dannato: S'egli avesse potuto creder prima… Quel ch'ha veduto pur con la mia rima, Non averebbe in te la man distesa.

VII. T. Se non bene D. 2. 28. degli uccelli, per cel. potrebbesi Le rime de' ranocchi e de' pappagalli.

VIII. Fam. T. Volete che ve la dica in rima?, con impazienza a chi non vuole intender la cosa.
† Rima - S. f. V. aff. al lat. aur. Rima, Fesso, Piccola spaccatura, Incavo. [Cont.] Mart. Arch. II. 13. Per quel moto la terra alquanto aprendosi, e facendo più rime, per quelle l'acqua era trascorsa. Imp. St. nat. II. 2. Dall'accompagnamento di dette sustanze di peli, pagliole, e simili, la creta ritenuta, quantunque si ritiri, non fa perciò rime, ma continua si mantiene. = Bern. Rim. 2. 14. (M.) Adopriam anco per diletto l'arco, E mettiam dritti nella rima gli occhi: Cogliam le fere all'aspettato varco, Nè tiriam colpo mai che 'ndarno scocchi.

2. (Chir.) [Val.] Cocch. Op. 3. 61. Non si può nemmeno sospettare d'alcuna lesione meccanica del detto osso, come scissura, rima o frattura.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: rilucente, rilucenti, riluceva, riluttante, riluttanti, riluttanza, riluttanze « rima » rimacchi, rimacchia, rimacchiai, rimacchiammo, rimacchiamo, rimacchiando, rimacchiano
Parole di quattro lettere: riga, rigò, rigo « rima » rime, rimi, rimo
Vocabolario inverso (per trovare le rime): omonima, anonima, sinonima, eponima, iponima, eteronima, antonima « rima (amir) » lacrima, isocrima, dirima, sirima, monorima, prima, deprima
Indice parole che: iniziano con R, con RI, parole che iniziano con RIM, finiscono con A

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