Il Marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana (1901): Tornava ad agitarsi, a smaniare, a sconvolgere le coperte. Una sconcia parola gli uscì di bocca. Non poteva essere rivolta a lei. Egli la ripeté con accento incalzante, quasi la sputasse in faccia a una donna, lontana; si capiva dall'espressione e dal gesto.... La marchesa ebbe una stretta al cuore. L'idea della malìa, che l'aveva sconvolta il giorno in cui erano arrivate la cesta e la lettera della Solmo, le si riaffacciò alla mente, atterrendola. Ne vedeva già gli effetti?
Studio di donna di Federico De Roberto (1888): Ancora una volta si strappò alla sua cogitazione; avanzossi verso la finestra, la schiuse e tirò su la stuoia. Alla chiara luce che inondò il boudoir azzurro ella si riaffacciò, questa volta risolutamente, allo specchio e vi restò a lungo, guardandosi. ….Nessun dubbio era più possibile. Aveva sperato un momento che fosse stata un'allucinazione, un giuoco di luce, un riflesso; ora il dubbio non era più possibile.
La Storia di Elsa Morante (1974): Dopo la sua riapparizione a Roma liberata, non s'era più udito da Ninnuzzu nessun accenno alla rivoluzione comunista, né al compagno Stalin. L'argomento si riaffacciò un giorno che Ninnuzzu, scarrozzando l'oste Remo sulla sua potente moto, fece tappa insieme a lui a casa Marrocco. Nel laboratorio di Filomena, oggi, era vuoto il posto della piccinina, tenuta a casa dall'influenza; però il distratto Ninnarieddu, di questo vuoto, nemmeno se ne accorse: tanto poco, invero, lui vedeva la piccinina, pure quando lei ci si trovava, là, sotto ai suoi occhi! |