Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi (1890): Beatrice discese gli ultimi gradini, e nel passar davanti a quell'uomo, che pareva fulminato, lo guardò con un senso di sincera e paurosa compassione. Avrebbe voluto salvare Palmira o la buona fede di suo marito. Ma per la seconda volta in poche ore si vergognò della sua povertà di spirito. Si sentì incapace, troppo ignorante delle battaglie della vita. Fece un piccolo saluto colla testa, scappò più che non uscisse sulla strada, e col cuore pieno di dolori e di spaventi si mescolò al vivo movimento della città, che copre col suo frastuono le piccole e le grandi tragedie degli uomini.
Monte Mario di Carlo Cassola (1973): Quando poi si mescolò con gli altri ufficiali per una bicchierata in onore di un collega che era stato promosso (tra pochi giorni la bicchierata sarebbe stata per lui) gli passò di mente del tutto. Si parlava di politica, apertamente, senza cautele. Il colonnello dava l'esempio. Varallo ascoltava eccitato: forse non era lontano il giorno in cui le forze armate avrebbero dovuto riempire il vuoto lasciato da una classe politica pavida e corrotta… Durante il tragitto in macchina, ripensava a quei discorsi.
La Storia di Elsa Morante (1974): All'incidente che la sorprendeva imprevisto in presenza di tutti quei giovanotti, la vergogna le si mescolò con la paura. E sbattuta fra la vergogna e la paura, tentando di nascondere i piedi e insieme di pulire il pavimento bagnato con le suole delle sue scarpacce, tremando tutta come una canna disse tutto quello che sapeva. |