Memorie di un cuoco d'astronave di Massimo Mongai (1997): "E non perché non ci fossero materie prime di buona qualità, ma perché non sapevano cucinarle. Praticamente il menù di base era dato da carni arrosto di diverso tipo ma di tre o quattro animali di base, pesci bolliti o arrosto, frutta, pochi tipi di verdure condite con solo sale, pane di un paio di tipi, praticamente solo bianco e integrale e di un solo tipo di grano, vino imbevibile per quanto era forte e mostoso, bianco e rosso, e praticamente basta.
Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina (2020): Nel giorno del compleanno di Hana, Takeshi organizzò una piccola cena. Il pomeriggio si recarono al tempio, di ritorno dalla spesa che fecero al supermercato. Hana aveva deciso il menù della sera: ostriche fritte, insalata di patate, zuppa alla crema di mais e una torta con sopra dipinta Kiki la strega e il gatto Jiji.
Le meraviglie del duemila di Emilio Salgari (1907): più spiccio, e poi gli uomini oggi hanno troppa fretta. Volete altri piatti? Qui vi sono venti colonne che rappresentano il menù della giornata. Basterà che introduciate una moneta da venticinque centesimi e avrete tutto quello che vorrete, compresi i dolci, vino, birra, liquori, caffè e tè.» «Quante straordinarie invenzioni! Quante meraviglie!» esclamò Toby. |
- Il 12 dicembre 2013, il quotidiano La Repubblica, nella sezione "Motori", in un articolo sulla nuova guida per gli automobilisti per calcolare, con estrema precisione, il reale valore di un'auto di seconda mano, scrive: "I dati che servono sono quelli di prima immatricolazione, il chilometraggio e il tipo veicolo a cui si arriva attraverso una guida facilitata di menù a tendine che "scovano" da soli la versione e l'allestimento corretto".
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