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Fanale nel porto d'Imperia | La vecchia lanterna | Foto 539776001 |
Tag correlati: faro, finestre, mare, torre, acqua, lampione, ferro, luce, lampada, roccia, muro |
Informazioni di base |
La parola lanterna è formata da otto lettere, tre vocali e cinque consonanti. Divisione in sillabe: lan-tèr-na. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con lanterna per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La maestrina Boccarmè di Luigi Pirandello (1899): La lanterna verde del Molo s'era già accesa in cima alla tozza torretta bianca; ma faceva da vicino un lume così debole e vano, che pareva quasi impossibile si dovesse poi veder tanto vivo da lontano. Chi sa perché, guardandolo, la maestrina Boccarmè avvertiva una pena d'indefinito scoramento; e ritornava triste a casa. Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro (1896): Lasciò Pasotti sbalordito e se n'andò tutto tremante di sovreccitazione e di collera, dimenticò di ripigliar la sua lanterna, discese al buio, a gran passi, non sapendo né curando affatto dove mettesse i piedi, esclamando di tempo in tempo, buttando fuori ciò che aveva dentro di rovente: pezzi d'ira contro il Gilardoni, pezzi di accusa contro Luisa. L'Isola dell'Angelo Caduto di Carlo Lucarelli (1999): Il buio, lì in aperta campagna, era fittissimo. Il commissario camminava a caso, dritto davanti a sé, strisciando le suole delle scarpe sull'erba e sui ciottoli polverosi, seguito dal brigadiere che un po' aveva cominciato ad affrettarsi e aveva anche aperto lo sportellino della lanterna, ma non bastava. All'improvviso si trovarono di fronte il portone della Cajenna, come se fosse apparso dal nulla, nero come il buio che lo circondava e così alto da troncare il fiato. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per lanterna |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: lanterne. |
Scarti |
Togliendo tutte le lettere in posizione dispari si ha: atra. Altri scarti con resto non consecutivo: lane, lana, latra, lena, antera, anta, anna, atea, aera, nera. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: lanternai. |
Parole con "lanterna" |
Iniziano con "lanterna": lanternai, lanternaio, lanternacce, lanternaccia. |
Parole contenute in "lanterna" |
rna, ter, ante, terna. Contenute all'inverso: etna. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "lanterna" si può ottenere dalle seguenti coppie: lai/interna, lane/eterna. |
Usando "lanterna" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: belante * = berna; colante * = corna; scalante * = scarna; svelante * = sverna; intelante * = interna; * aoni = lanternoni; * nanetta = lanternetta; * nanette = lanternette. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "lanterna" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * annetta = lanternetta; * annette = lanternette. |
Lucchetti Alterni |
Usando "lanterna" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: corna * = colante; * lanternetta = nanetta; * lanternette = nanette; scarna * = scalante; * inia = lanternini. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Lampada, Lampana, Lanterna, Lampione, Fanale, Faro - Lampada è più secondo etimologia, ma nell'uso si dice più spesso Lampana, che suole sospendersi dinanzi ad altari e ad immagini. A Firenze è a tutti nota la Madonna delle cinque lampane. - La Lanterna è lume chiuso in una specie di cassetta con vetri, con manico, e di varie forme, che si porta a mano per vederci di notte, ed è famoso, appresso il falso Dino Compagni, quel Pecora Beccajo che andava la notte con piccola lanterna a collegare il volere degli uomini. Si chiama Lanternone la lanterna più grande, o fissa su un'asta, o sospesa alla volta di caserme o di scuderie. - Lampione è quello fisso ad un'asta o braccio sporgente, o in cima a colonne di ferro fuso, che servono a illuminare la città. - Fanale è più grande, più decente, posto in luogo da vedersi molto lontano, per segno a' naviganti, e spesso anche a' viaggiatori. - Faro è solo quello de' grandi porti di mare; ed è edificato con magnificenza. - [Si noti che Lampana è forma piuttosto volgare per Lampada come oggi si scrive dai più, e si pronunzia anche in Firenze dalle persone più colte, fuori del linguaggio familiarissimo. - Nell'uso scientifico sempre Lampada. - «Lampada a spirito - elettrica - filosofica - del Berzelius - di sicurezza:» queste non son lampane. - Ne' diminutivi suona meglio Lampanina e Lampanino; ma poi si ha Lampadario (Vedi) e non Lampanario. G. F.] [immagine] |
Fanale, Lanterna, Lampione, Faro - Il Fanale si mette per segnale, e si appicca alla notte a qualche albero delle navi acciò nell'oscurità, se altri navighino nelle stesse acque, reciprocamente si vedano e non vengano ad urtare insieme; il Fanale è una grossa Lanterna. - Lampioni sono quelli appesi o in altro modo infissi sugli angoli delle vie nelle città per illuminarle di notte. - Lanterna, che ha Lanternino, Lanternetta ed altri derivati diminutivi, portasi comunemente a mano nelle miniere, nelle cantine. - Faro è fuoco, o gran fanale fisso in un luogo elevato per lo più, per norma e guida dei naviganti: quando sopra una costa, rada o porto si mette un nuovo faro o fanale, si annunzia sulle gazzette onde tutti ne vengano in cognizione, e affinchè a chi non ne avesse notizia, non riesca piuttosto cagione di perdizione che di salute. Il faro di Genova chiamasi lanterna, forse perchè sulla cima di quell'alta torre avvi una cupola, a grandi invetriate, dalla quale, come da grandissima lanterna, si spande il lume che in essa ogni sera s'accende. Molti fari, che si stabilirono recentemente, hanno un lume che col mezzo d'un qualche meccanismo or li cela, or li scopre, ora si vedono, ora no; e questa loro regolare alternativa di chiaro e di oscuro li fa distinguere da altri fuochi che a caso potessero venir accesi sulle coste, e rassicura che li osserva dal timore di esserne ingannato. (Zecchini). [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Fanale, Lanterna, Lampione, Faro - Il fanale si mette per segnale, e si appicca alla notte a qualche albero dei bastimenti acciò nell'oscurità, se altri navighino nelle stesse acque, reciprocamente si vedano e non vengano ad urtare insieme; il fanale è una grossa lanterna. Lampioni sono quelli appesi o in altro modo infissi sugli angoli delle vie nelle città per illuminarle di notte. Lanterna, che ha lanternino, lanternetta ed altri derivati diminutivi, portasi comunemente a mano nelle miniere, nelle cantine. Faro è fuoco, o gran fanale fisso in un luogo elevato per lo più, per norma e guida dei naviganti: quando sopra una costa, rada o porto si mette un nuovo faro o fanale, si annunzia sulle gazzette onde tutti ne vengano in cognizione, e affinchè a chi non ne avesse notizia non riesca piuttosto cagione di perdizione che di salute. Il faro di Genova chiamasi Lanterna, forse perchè sulla cima di quell'alta torre avvi una cupola a grandi invetriate dalla quale, come da grandissima lanterna, si spande il lume che in essa ogni sera s'accende. Molti fari che si stabilirono recentemente hanno un lume che col mezzo d'un qualche meccanismo or li cela, or li scuopre, ora si vedono, ora no; e questa loro regolare alternativa di chiaro e di oscuro li fa distinguere da altri fuochi che a caso potessero venir accesi sulle coste, e rassicura chi li osserva dal timore di esserne ingannato. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Lanterna magica - E' una macchinetta di ottica, che fa vedere nell'oscurità sopra un muro bianco le figure dipinte in piccolo con colori vivaci sopra vetri sottilissimi, posti in cima a un cannello mobile il quale è guarnito di due vetri convessi. Se ne attribuisce comunemente l'invenzione al P. Kircher verso il 1665. Altri la dicono inventata nel 1678 da Matteo Campani curato romano, nato nella diocesi di Spoleto, ed eseguita da Giuseppe Campani suo fratello minore ed alunno. Il primo che ne abbia insegnato la costruzione è Siventerus nel suo libro intitolato Deliciae mathematicae. Prima di essi tutti il monaco Ruggiero Bacone ne aveva dato qualche idea, e perciò fu accusato di magia; se ne giustificò presso al papa Clemente IV., a cui manda una delle lanterne magiche, della quale il Santo Padre si mostrò soddisfattissimo. [immagine] |
Lanterna di corno - Si asserisce che i Romani facevano lanterne di corno di bue, ma non se ne dà la prova. Plinio dice soltanto, che quel corno tagliato a strisce piccole e sottili era trasparente. Si cita Plauto nel suo Prologo dell'Anfitrione: è vero ch'esso parla delle lanterne, ma non ne indica la materia. Quindi di quella specie di lanterne si attribuisce l'invenzione ad Alfredo il Grande, che ascese al trono d'Inghilterra nel 871. Questo re, per misurare il tempo in mancanza di orologi non per anco conosciuti ne' suoi Stati, fece fare dei ceri di un dato peso, ognuno dei quali durava quattro ore; ma siccome il vento li faceva ardere più o meno presto, e così rendeva imperfetto il calcolo del tempo, Alfredo pensò a metterli tra foglie di corno trasparenti introdotte in cornici di legno. Questa invenzione, utile per tanti versi, doventò in breve generale, ed il vetro sostituito al corno le dette un nuovo grado di perfezione. [immagine] |
Lanterna - L'invenzione delle lanterne è dei tempi i più remoti. Per farle gli antichi si servivano di vesciche. Avevano puro lanterne sorde, ma diverse dalle nostre, poichè coperte con quattro pelli sui quattro lati, che tre nere ed una bianca. Casaubon, che così le descrive, trae il suo dettaglio da un manoscritto di Giulio Africano. Si adopravano specialmente alla guerra quando di notte si voleva occultare al nemico le proprie marcie. Nel medio evo vi furono lanterne militari, di cui si attribuisce l'invenzione a Manuele Comneno imperatore di Costantinopoli. Si dice che alla devozione di Luigia di Lorena moglie di Enrico III. si dovesse l'origine della illuminazione delle strade di Parigi. Essa poneva in tutti i canti delle vie madonne, angioli, crocifissi, dinnanzi a cui si accendevano lampade e candele. Di Sartines, allora luogotenente di polizia, promise un premio a colui che presentasse il modo d'illuminazione più vantaggioso al giudizio dell'Accademia delle Scienze. Bourgeois di Chateaubland inventò i fanali (reverberes) dai quali s'introdusse l'uso nel 1766. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Lanterna - S. f. Aff. al lat. aureo Laterna, che in alcuni cod. leggesi Lanterna. Strumento che è in parte di materia trasparente, nel quale si porta il lume per difenderlo dal vento. Tes. Br. 2. 37. (C) Il sole riluce di sopra siccome una candela, che fosse in una lanterna, che allumini di fuori, e non la può l'uomo vedere. Bocc. Nov. 15. 26. Che verso di lui con una lanterna in mano venieno. Dant Inf. 28. E 'l capo tronco tenea per le chiome Preso con mano a guisa di lanterna. Bern. Orl. 2. 8. 36. E con quel lume la strada governa, Qual di notte sl fa colla lanterna.
[Cont.] Lanterna a mantice di carta, che spesso si usa per luminarie. Florio, Metall. Agr. 363. Questo mantice fra l'un cerchio e l'altro ha certi anelli di ferro, a' quali di maniera èattaccato il cuojo, che fa certe piaghe, o falde, simili a quelle che si veggono ne le lanterne di carta, che si possa piegare. 2. T. Lanterna di sicurezza, congegnata in maniera che si possa entrare in luoghi di vapori mefitici o accensibili senza che segua scoppio o ch'essa si spenga. 3. (Mar.) Quella in cui si tiene il lume sopra i vascelli; più propriamente Fanale. (Mt.) [Cont.] Dudleo, Arc. mare, III. 14. Non portar lume acceso, di notte, senza lanterna per il vascello; si gastiga il trasgressore severamente per il grande pericolo del fuoco ne' vascelli. 4. Lanterna cieca. Lanterna tonda, di lamina di latta, o d'ottone, con vetro davanti, e con anima girevole per occultare il lume senza spegnerlo. (Fanf.) [Cont.] Dicesi anche Lanterna scura. Rusc. Prec. mil. 19. v. Abbi la lanterna scura, e trova il palo che ficcasti, nè lasciar vedere il lume, che lo nemico non ti nocesse. 5. Fam. fig. T. Cercare colla lanterna gl'impacci, i pericoli. T. Di cosa facile a ritrovarsi. Non c'è di bisogno cercarla colla lanterna. 6. Fam. T. Portar la lanterna. Rendere ad altri servigio con fine ignobile per cosa ignobile. 7. In prov. Mostrare o Dare altrui lucciole o vesciche per lanterne, o sim., vale Ingannarlo con mostrargli cose piccole per grandi, o una cosa per un' altra. Fr. Jac. Tod. 2. 12. 15. (C) Questa mi par gran pazzia, Dar vesciche per lanterne. Ciriff. Calv. 1. 35. E mostra per lanterna men che lucciola. Bern. Orl. 1. 3. 13. Con essi va a trovar l'Imperadore, E per lanterne lucciole gli mostra. [Val.] Pucc. Centil. 24. 82. Per non mostrar vesciche per lanterna. T. Proverbiale la lanterna di Diogene, che, accesala in pien giorno, cercava un uomo. [G.M.] Fag. Rim. A ritrovarlo, Diogene può venir colla lanterna. E: Girar bisognerebbe il monte e il piano, Aver di Diogen la lanterna in mano, L'occhial di Galileo… (Parla di cosa difficilissima a trovare.) [Val.] Uomo da cercar colla lanterna, L'ottimo di Diogene. Fag. Rim. 3. 221. Or più s'interna L'amicizïa col vederlo un uomo Di quelli da cercar colla lanterna. 8. [Val.] Guida. Gozz. Serm. 2. Chiaro intelletto, A cui lanterna è la dottrina. 9. [Val.] Per Precetti, Esercizi, Atti. Gozz. Serm. 13. Questi le prime, questi son le prime Lanterne, che fan lume a' primi passi Delle vite novelle. 10. Alla lanterna di, Secondo l'esempio di. Lenzoni, Difes Dant. 45. (Fanf.) Pare a me aver ritratto… che il Bembo (perchè tutte le cose dette dagli altri sono scritte a la lanterna di esso Bembo) concluda… 11. T. Di pers. magra dicesi Che è, Che pare una lanterna. Bern. Son. II. Una lanterna viva in forma umana. 12. Lanterne, fig. fam., per Occhi. Fag. Rim. 4. 195. (Gh.) In ginocchion mi butto, E volto al ciel devote le lanterne. [Val.] Fag. Rim. 6. 73. Voi siete due lanterne, occhi miei belli. [G.M.] L'ho visto io con queste lanterne. – Pregate Iddio che stieno aperte per un pezzo quelle lanterne (che campi molto). Malm. racq. C. VIII. Hai chiuse le lanterne. 13. [Val.] Spegnere le lanterne. Cavar gli occhi. Fag. Rim. 6. 217. Ma viene un colpo, e spegne le lanterne. 14. Squadernare le lanterne, fig. Spalancare gli occhi e insieme fissarli in qualche oggetto. Fag. Com. 5. 357. (Gh.) Anselmo squadernò le lanterne in questa giovane, e rimase incantato. 15. (Mar.) Lanterna si dice anche il Fanale delle torri di marina. (C) Alber. L. B. Archit. 132. (Gh.) Murinsi ancora insù le bocche (del porto) torri alte e gagliarde, acciocchè dalla lanterna di esse si veggano venire le vele. [Cont.] Cr. B. Naut. med. v. 535. Si faccia (il porto) da Castel del Vuovo fin alla lanterna del molo, lasciandogli la bocca alla stessa lanterna. Cat. P. Arch. I. 18. E a cagione, che nelle fortunose notti possino i naviganti verso il molo o porto indirizzarsi, è da collocare la lanterna o lumiera nel più eminente luogo della cittadella, o altro baluardo del molo: la quale serà alle volte grandissimo refugio a quelli, che poco meno che nel mare sommersi… 16. Lanterna magica. (Fis.) [Gov.] Strumento col quale si projettano ingrandite, sovra una parete bianca, certe imagini dipinte sul vetro con colori transparenti. Se ne attribuisce l'invenzione al P. Kircher. È stata chiamata ancora: Megalografica e Fantasmagorica. 17. (Ar. Mes.) Specie di rocchetto che si adopera principalmente nelle grandi macchine; sono formate con due piastre rotonde di ferro, forate di tanti fori quanti denti deve avere il rocchetto. Questi denti altro non sono che cavicchie impostate ai due capi e ribadite con le due piastre. Si fanno pure di tali lanterne di legno, cerchiate soltanto di ferro. (Mt.) [Cont.] Spet. nat. x. 46. Se… ha qualche lunghezza, e tiene in luogo di denti un certo numero di scanellature in forma di bacchette terminate da due piattelli rotondi,… allora il cilindro non porta più il nome di rocchetto; ma quello… di lanterna. E 56. La lanterna d'un piede e mezzo in circa di diametro, composta di due piattelli, i quali la terminano in alto e abbasso; e di nove fusi, che formano il suo contorno. 18. (Artigl.) [Cont.] Moretti, Artigl. 41. Le lanterne servono per li petrieri, e cannoni da batteria, e sono fatte di forma cilindrica, o di colonna con righe di legno dolce inchiodate attorno due fondelli, o taglieri del medemo legno distanti l'una dall'altra, 1 overo 2 dita; si riempiono di palle di piombo, sassi, catene, pezzi di ferro, ecc. Cat. G. Avvert. Bomb. 13. Ancora si potrebbe fare di lametta sottile, la qual lanterna fusse piena di quadretti di ferro, overo di piombo, grossi quanto sarebbe un ovo ridotto sul quadro. Medesimamente se gli potrebbe mettere delle pietre tonde di questa grossezza, che così sarà caricato il cannon periero. |
Lanterna - S. f. (Archi.) [Bos.] Specie di Torrino o Lucernario vetrato saliente dal tetto di una casa per uso di introdurre dall'alto luce in quegli scomparti che non possono riceverne da' fianchi, quali le gabbie di scala ed altri consimili luoghi interni che si vogliono rischiarati e ad un tempo chiusi al vento come all'intemperie. La lanterna è talvolta in legno, ma più sovente di muratura con finestre. Dall'imag. del dar luce. [G.M.] La lanterna che dá luce alle scale così dette a pozzo. [Cont.] Scam. V. Arch. univ. I. 316. 39. Si può anco prendere il lume da qualche apritura, o lanterna artificiata ad alto; il qual lume venendo dal puro cielo, e non potendo esser impedito da cosa alcuna, ed in tanta quantità che si diffonda fino a basso; però a questa sorte di scale riesce meglio di tutti gli altri.
[Bos.] Lanterna di una cupola dicesi meglio Cupolino perchè in effetto raffigura una piccola cupola avendo il tamburo dove sono praticate le finestre. La copertura del Cupolino essendo fatta a piramide, od a cartoccio, dicesi la Pergamena del cupolino per la somiglianza che ha con la pergamena, strumento delle donne, usato per formare il lino su le loro rocche da filare; ed il finimento di essa cupola, che posa su l'estremo della pergamena, suol essere una palla colla croce. = Bellinc. Son. 155. (C) Se buono è della cupola il costume, Portando la lanterna senza lume. Borgh. Rip. 86. Dopo il recinto del cornicione che va intorniando la lanterna,… [Cont.] Serlio, Arch. V. 202. La vôlta, sopra la quale sia fatto una lanterna invetriata, e questa luce basterà per il corpo del tempio, perciochè le cappelle hanno la sua luce appartata, come si vede nella pianta e nel dritto. = Vasar. Vit. 2. 188. (Gh.) La cupola è da terra insino al piano della lanterna braccia 154; la lanterna è alta braccia 36;… Targ. Tozz. G. Prodr. 172. II punto di veduta sarà preso dalla lanterna della cupola del duomo. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: lanoso, lantana, lantane, lantani, lantanide, lantanidi, lantanio « lanterna » lanternacce, lanternaccia, lanternai, lanternaio, lanterne, lanternetta, lanternette |
Parole di otto lettere: lanoline, lanosità, lantanio « lanterna » lanterne, lanugine, lanugini |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): paterna, fraterna, quaterna, eterna, coeterna, alterna, subalterna « lanterna (anretnal) » interna, sterna, esterna, cisterna, turbocisterna, aviocisterna, aerocisterna |
Indice parole che: iniziano con L, con LA, parole che iniziano con LAN, finiscono con A |
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