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Informazioni utili online sulla parola italiana «lacerare», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Lacerare

Verbo

Lacerare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è lacerato. Il gerundio è lacerando. Il participio presente è lacerante. Vedi: coniugazione del verbo lacerare.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di lacerare (rompere, strappare, spaccare, squarciare, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola lacerare è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: la-ce-rà-re. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con lacerare per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Una relazione amorosa che finisce può lacerare il cuore.
  • Lo squalo si mise a scuotere la sua preda per lacerare la sua carne e riuscire meglio a nutrirsene.
  • La signora si mise a lacerare il telo ormai liso per ricavarne degli stracci.
Citazioni da opere letterarie
L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Ma appena a terra, quando si fosse sciolto dalle corregge, la campana, se un altro argano non l'avesse tenuta sollevata, sarebbe scesa a toccar terra imprigionandolo. “Volete passare il resto della vostra vita su un'isola chiuso in una campana?” E il vecchio rispondeva che una volta scioltosi da quelle mutande non aveva che da lacerare la pelle col suo coltello, e sarebbe venuto fuori come Minerva dalla coscia di Giove.

Elias Portolu di Grazia Deledda (1928): Come era fiera e dolce la voce dell'Apostolo! Era come rombo di tuono e come voce pura di fontana gorgogliante nella quiete notturna; ma veniva troppo di lontano, troppo dall'alto, come rombo di tuono, come mormorio di fontana ascoltato in sogno. Elias l'ascoltava; e se ne sentiva tutto avvolto e rinfrescato come da un fragrante sudario; ma, ahimè, era un sudario di velo vaporoso, che il soffio di quella molle notte d'aprile bastava a lacerare.

Daniele Cortis di Antonio Fogazzaro (1906): Appena scritte queste righe, se ne pentì amaramente. Avrebbe dovuto chieder l'opposto, un richiamo immediato, dalla sera alla mattina, che non lasciasse agio alle tentazioni; e invece la mano debole, la mano vile aveva scritto così. E ora? Non voleva farsi vedere da Cortis a lacerare la lettera, a scriverne un'altra. Il cuore le batteva a furia come se credesse già di aver cominciato a vincere col suo «no» violento.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per lacerare
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: lacerate, macerare.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: lacere, lare, acre, aerare, aera, arare, arre, cere, care, erre.
Parole con "lacerare"
Finiscono con "lacerare": rilacerare.
Parole contenute in "lacerare"
ace, are, era, cera, rare, cerare, lacera. Contenute all'inverso: reca, areca.
Incastri
Si può ottenere da lare e cera (LAceraRE).
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "lacerare" si può ottenere dalle seguenti coppie: lama/macerare, lacerai/ire, laceramenti/mentire, laceramento/mentore, lacerata/tare.
Usando "lacerare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * areata = lacerata; * areate = lacerate; * areati = lacerati; * areato = lacerato; mala * = macerare; carla * = carcerare; * rendo = lacerando; * evi = lacerarvi; * resse = lacerasse; * ressi = lacerassi; * reste = laceraste; * resti = lacerasti; * ressero = lacerassero.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "lacerare" si può ottenere dalle seguenti coppie: lacere/errare, lacererà/areare, lacertide/editare, lacerata/atre, lacerato/otre.
Usando "lacerare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = lacerata; * erte = lacerate; * erti = lacerati; * erto = lacerato.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "lacerare" si può ottenere dalle seguenti coppie: lacera/area, lacerata/areata, lacerate/areate, lacerati/areati, lacerato/areato, lacere/aree, lacerai/rei, lacerando/rendo, lacerasse/resse, lacerassero/ressero, lacerassi/ressi, laceraste/reste, lacerasti/resti, lacerate/rete, lacerati/reti.
Usando "lacerare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: carcerare * = carla; * mie = lacerarmi; * tiè = lacerarti; * vie = lacerarvi; * mentire = laceramenti; * mentore = laceramento.
Sciarade incatenate
La parola "lacerare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: lacera+are, lacera+rare, lacera+cerare.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Lacerare, Stracciare, Strappare - Lacerare è fare in più minuti pezzi una cosa, o farvi molte rotture, con orli ineguali; e si dice tanto di vesti, quanto anche nel corpo mal condotto da ferite, da morsi di fiere, e simili. - Stracciare è il fare in pezzi, ma più che altro con le mani: e si dice di carta, tela e cose di poca consistenza. - Strappare si dice specialmente delle vesti, o di tessuti, ed è il rompere più o meno la loro continuità, per modo che bisogna ricucirli o rimendarli. [immagine]
Stracciare, Strappare, Lacerare - Stracciare si dice del fare i pezzi con le dita o carta, o altra cosa poco resistente. - Strappare si dice del rompere la continuità di un tessuto o facendone pezzi per forza di mano, o restando esso appiccato a qualche punta mentre ci moviamo. - Lacerare si dice del ridurre in minuti pezzi con forza di mano o panno o altro, e più specialmente delle membra umane straziate violentemente con armi taglienti, e anche da fiere. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Lacerare, Stracciare, Sbranare, Sdrucire, Rompere, Strambellare, Strappare, Scindere, Squarciare, Squartare; Lacerato, Lacero, Strappato - Rompere è generico; è mettere o mandare in pezzi cosa intera; e rompere si puonno quindi anche i pezzi medesimi, se rimasti troppo grossi rispetto al desiderio nostro. Stracciare dicesi più propriamente della carta, de' libri e degli abiti fatti di stoffe poco meno sottili della carta: e gli abiti guasti e logori per lungo uso diconsi stracci; e straccio ogni altro panno e pannolino a tale ridotto. Sdrucire è quasi uno scucire, ma non lo scucire fatto apposta e bel bello, cioè punto per punto, colle forbici o altro strumento, ma per l'uso o perchè il filo di cui le cuciture son fatte viene a rompersi, o per isforzo o qualunque altro tirare violento, di maniera che le cuciture bene o male si disfanno: abito sdrucito è quello del quale i varii pezzi onde è composto si staccano uno dall'altro più o meno. Scindere è tagliare in mezzo di netto o quasi; da scindere, scissione, scissura e scisma; quest'ultimo, si sa, non si usa propriamente che in materia di religione. Squarciare è dividere violentemente cosa e farne grossi e larghi pezzi, come quarti o simili: è affine a squartare, che è proprio dividere o rompere in quarti ma squartare meglio dicesi degli animali le cui quattro più grosse membra indicano che in quattro più giuste parti possono dividersi. Lo squartare era un orribile supplizio al quale in tempi barbari condannavansi i rei di lesa maestà; consisteva nel legare ogni gamba e ogni braccio ad un cavallo focoso, e poi fare che i quattro cavalli tirassero violentemente ciascuno in senso opposto agli altri, finchè il corpo del paziente ne fosse ridotto in pezzi: ovvero legavansi le gambe e le braccia ai rami di quattro pioppi uno dall'altro discosti, che con funi costringevansi a stare ripiegati, fino a tanto che, finito di legarvi il paziente e troncati gli ostacoli, violentemente raddrizzandosi, venissero a strappare dal tronco quelle povere membra; così l'uomo usò e abusò dell'ingegno suo! Lacerare è più di stracciare: può essere stracciato a caso un vestito anche nuovo, che lacero non potrebbe dirsi: lacerato pare più elegante di stracciato; lacere poi diconsi le carni sotto la frusta o le tanaglie del tormentatore, o per ferite avute in battaglia. Lacerare ha senso traslato; si lacera la fama, l'onore di persona, e se immeritamente, queste ferite non sono meno delle corporee dolorose e funeste. Sbranare è il lacerare che fa le carni della sua preda l'animale carnivoro nel cibarsene; nello sbranare, sbrama la fame sua e la sete che ha di sangue. Strambellato è il vestito che cade a cenci e l'uomo che così malamente ha coperte le carni: strambellare è mettere e ridurre in pezzi, in cenci. Strappare dicesi propriamente del filo, di corda, o d'altra cosa che in un colpo solo si rompe: nel cucire gli stracci del marito sbevazzatore e poltrone, e quelli dei poveri figli, si strappa sovente per movimento di giusta impazienza il filo alla povera moglie, che pure dopo un sospiro o qualche lacrima si rimette al lavoro. Strappar di mano è torre altrui cosa con cattiva maniera e violentemente: nello strappar di mano molte volte la cosa resta strappata o stracciata; castigo dell'impaziente umore nell'atto medesimo nel quale si sfoga. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Lacerare - V. a. Aff. al lat. aureo Lacerare. Sbranare, Rompere, Infrangere, Stracciare, Squarciare senza adoperare strumento da taglio. (Fanf.) Mir. Mad. M. (C) Con battiture la percosse, e duramente la lacerò. Fir. As. 152. Lacerando e stracciando le sue membra su per quei taglienti sassi, seminò le sue interiora per quelle balze.

[G.M.] Lacerare, di vesti, che per lungo uso, o tenendone poco di conto, si consumano o rompono. In un anno quei benedetti ragazzi gli hanno lacerato due giacchette.

2. Trasl. Bocc. g. 4. p. 2. (C) E tutto da' morsi della invidia esser lacerato. E num. 13. Riprenderannomi, morderannomi, lacererannomi costoro, se io… Guid. G. 83. Il quale così arditamente con parole vantevoli e mordaci non si è peritato di lacerare la vostra maestade.Serd. Stor. 1. 21. Con somiglianti calunnie e prodigi lacerano ogni dì la fama dell'innocente giovane. T. Lacerare con lingua spietata (Segner. Pred. 1.) non è trasl. imitabile, chè la lingua propriamente non lacera; e troppo dappresso richiama l'imagine de' denti serbati a quest'uso.

Ass. di dolore. T. Passione che mi lacerava.

5. Per Solcare, Coltivare. Ang. Metam. 1. 22. (M.) Senza esser rotto e lacerato tutto Dal vomero, dal rostro e dal bidente, Ogni soave e delicato frutto Dava il grato terren liberamente.

4. Per Scialacquare, Sprecare. Ott. Com. Par. 6. 143. (M.) Aggiunse a sè qualunque svergognato taverniero, od adultero, che avesse lacerato li suoi beni patrimoniali o col dado, o con la mano, e col ventre.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: lacerandosi, lacerandoti, lacerandovi, lacerano, lacerante, laceranti, lacerarci « lacerare » lacerarlo, lacerarmi, lacerarono, lacerarsi, lacerarti, lacerarvi, lacerasse
Parole di otto lettere: laccherò, lacchino, lacerano « lacerare » lacerata, lacerate, lacerati
Lista Verbi: italianizzare, laccare « lacerare » lacrimare, laicizzare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): alberare, inalberare, disalberare, sgomberare, oberare, riverberare, cerare « lacerare (erarecal) » rilacerare, macerare, ulcerare, esulcerare, incerare, trincerare, carcerare
Indice parole che: iniziano con L, con LA, parole che iniziano con LAC, finiscono con E

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